Chapter 68

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"Che ne dici di iniziare da qui? "

Mi schiaffeggio la fronte con il palmo della mano, il quale lascio poi scivolare sui miei occhi: non voglio assistere alla scena.

"Mamma... questo è Harry. "

La mia voce è debole ed incerta.

"Harry: questa è mia madre. "

Pongo fine ai suoi dubbi, finalmente.

Nell'udire la spaventosa parola con la "m", i suoi occhi si spalancano e le sue mani corrono a chiudersi proprio davanti, cercando di non far intravedere ciò che, in questa precisa circostanza, non dovrebbe affatto essere intravisto.

Adesso che non ho mani a coprirmi gli occhi e posso assistere alla scena, non so se ridere o piangere. La situazione è davvero comica ma anche terribile.

"Oh, cazzo! "

Il mio ragazzo mezzo nudo, impreca, prima di scomparire dalla stanza.

Un altro punto a suo favore, direi...

Dalle pesanti zampate lungo le scale, posso capire quanto velocemente stia correndo a mettersi qualcosa addosso.

L'entrata in scena migliore, che Harry Styles abbia mai fatto nel corso della sua carriera.

"Quello era- "

Capisco ciò che intende e la precedo.

"Si, mamma.
Quello era quell'Harry: Harry Styles. "

L'espressione sul volto di mia madre è di puro shock, adesso.

"Ma- ma tu come... - "

"Sono immensamente desolato, Signora."

Quell'Harry Styles torna tra noi, ora ricoperto da un pantaloncino grigio Adidas e da un'enorme felpa nera.

"Non credevo che lei fosse qui.
Non mi sarei mai permesso di presentarmi in... beh, in quello stato se lo avessi saputo. La prego di perdonarmi. "

L'imbarazzo ma anche il pentimento, è visibile in lui, mentre cerca di farsi perdonare dal Pitbull.

"È un piacere conoscerla, comunque. "

Le porge una mano, che lei stringe dopo aver tentennato un po' . Gli sorride garbatamente, prima di informarlo di quanto, anche per lei, sia un piacere fare la sua conoscenza.

"Uhm... Vedo che Cam le ha già offerto un tè, gradisce qualcosa da mangiare?
Potrei preparare la colazione per tutti quanti, a meno che lei non l'abbia già fatta.
O potremmo andare a farla fuori... Sempre che non l'abbia già fatta, s'intende... - "

"Harry! "

Lo blocco, prima che con la sua nervosa parlantina, faccia scoppiare la mia testa, già dolente.

"Potresti per favore, preparare del caffè? "

Afferro la mia tazza piena di tè e la svuoto nell'acquaio, sotto ai loro occhi.

Questa si è rivelata non essere assolutamente una mattinata da tè ma più che altro, una mattinata da caffè espresso, forte e nero.

Accortosi dei miei gesti irruenti ed avendo percepito il mio tono scontroso, Harry si mette subito all'opera.

"Allora mamma, dimmi: come hai fatto a trovarmi? "

"Ieri mattina è arrivata a casa della posta per te, da parte di una prestigiosa scuola giornalistica inglese. "

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