Chapter 48

1.7K 100 0
                                    


"Finché non esprimerai il tuo parere, io non comprerò un bel niente. "

"Ti ho detto che per me vanno bene entrambi! "

"Sai come la penso io, invece? "

Harry distoglie l'attenzione dai divani e la concentra su di me, al suo fianco. Sollevo le sopracciglia, guardandolo, spronandolo a proseguire con il suo discorso.

"Penso che ti facciano schifo entrambi. "

Colpito ed affondato.

"È solo che non mi va di mostrarmi troppo pretenziosa, ecco. Tu mi hai già offerto di venire a vivere con te, nella tua enorme, moderna villa. "

"Cam... "

Il sedere di Harry si poggia sul cuscino di uno degli orribili divani, di fronte a noi.

Questo prima che lo faccia rialzare...

"Harry, quel divano vale una fortuna! "

Come se si fosse appena scottato le chiappe, balza in piedi, spaventato.

"Cam. " prosegue, ricomponendosi "Quella "enorme, moderna villa" , non è più mia: è nostra. "

"No, non la è! Non ho pagato neanche un singolo battiscopa di quella casa. Niente.
La casa è tua e mi stai offrendo di venirci a vivere con te. "

"Ascoltami, odiavo l'arredamento ma amo la struttura di quella casa. Non la cambierei per niente al mondo. L'unica cosa che voglio è viverci con te. E dato che hai accettato la mia proposta- " mi preparo ad obiettare, aprendo la bocca ed alzando un dito verso di lui, ma vengo zittita seduta stante "Perché tu hai accettato. Voglio che tu non ti senta un'estranea; voglio che la casa parli anche di te. "

"E non sai quanto piacere mi faccia questa cosa, ma non potrei pagare neanche una zampa di questi divani... "

"I soldi non sono un problema. "

"Si che lo sono. Io non voglio- "

"Cam, ti prego. "

Il suo sguardo è supplicante, credo che questa cosa gli importi davvero tanto.
Vederlo qui, pregarmi di aiutarlo a rendere la sua casa quel rifugio nel quale potersi nascondere dal suo "mondo alla rovescia" , dove poter essere se stesso senza alcun tipo di inibizione, mi stringe il cuore. Un po' riesco a capire come si senta, lo comprendo; casa mia ha sempre avuto un mobilio impeccabile ma non era quello che avrei scelto io, era quello scelto da mia madre. La mia camera era basata sull'arancione: tende arancioni, armadio arancione, sedia arancione... Ma perché l'arancione? A dieci anni sarebbe potuto andare bene, ma a diciotto ho iniziato ad odiarlo. In quel caso, le mie preghiere a mia madre non bastarono mai per convincerla a rifarla come piaceva a me: é ancora arancione.

"Va bene... " Harry rilascia un sospiro e le sue fossette appaiono sulle guance quando mi sorride allegro "Ma- perché c'è un "ma" - io voglio pagare le tende ed i tappeti. Va bene per te? "

"Affare fatto. "

Ghigna nella mia direzione.

"Non mi lascerai pagare niente, non è vero? "

Mi lancia un occhiolino d'intesa, prima di iniziare ad incamminarsi verso un altro reparto, per cercare dei benedetti divani che rispondano alle nostre richieste.

"Forse la spesa... Se avrai fortuna. "

Prima che riesca ad obiettare, afferra la mia mano e mi trascina con lui, impedendomi di lamentarmi.

"Ti odio, lo sai? "

"Non è vero. "

***

Mind the Gap Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora