Chapter 46

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"Forget all I say that night, no doesn't even matter 'cause we both got split in two. "

Questa voce.

Dio, quanto amo questa voce...

Ultimamente sono successe talmente tante cose che non ho avuto neanche il tempo di ascoltarla un po'. Pensare che prima, nei momenti difficili, la sua voce, accompagnata da altre quattro altrettanto belle, riusciva a darmi la forza necessaria per affrontarli, quei momenti.
Perché si sa: il sorriso é l'arma più potente.
Ed è questo che mi hanno sempre regalato, un sorriso.

Forse se nei passati giorni bui avessi premuto di nuovo, dopo tanto, il tasto play, il mio cuore si sarebbe ricostruito più in fretta, anche se una di quelle voci, la voce, sarebbe stata della persona che mi ha distrutto con le sue mani, avendomi nel palmo.

"If you could spare an hour or so, we'll go for lunch down by the river... We could really talk it through. "

Ma Harry Styles dei One Direction è entrato nella mia vita molto prima di Harry, aiutandomi spesso, senza neanche accorgersene. Quindi, come potrei mai odiarlo del tutto? Come potrei mai volerlo definitivamente fuori dalla mia vita se la sua musica è da troppo tempo ciò che in parte la alimenta? Non potrei mai liberarmi di lui. La mia storia con Harry potrebbe finire un giorno, ma la storia con Harry Styles, quella sono certa che non finirà mai del tutto. La sua voce é come una droga per me; la sua voce è senza ombra di dubbio la caratteristica che preferisco tra le sue. I suoi famosi occhi verdi, passano in secondo piano; i suoi famosi capelli ricci, passano in secondo piano, così come le sue famose fossette; i suoi famosi, intriganti, misteriosi tatuaggi.

Harry non possiede niente di più meraviglioso della sua voce.

"Being here without you it's like I'm waking up to- "

"Only half a blue sky, kinda there but not quite. I'm walking around with just one shoe, I'm half a heart without you. "

Mentre un suo dito vaga lentamente su e giù per la mia schiena nuda e la sua voce risuona armoniosamente all'interno della stanza vuota, smetto di far finta di dormire, soltanto per poter ascoltare quella voce ancora un po', ed apro i miei occhi piano, completando la prima parte del ritornello.
Mi sorride, leggermente sorpreso di trovarmi sveglia e senza indugiare troppo, prosegue, senza smettere di accarezzarmi.

"I'm half a man at best, with half an arrow in my chest. I miss everything we do, I'm half a heart without you. "

Faccio forza sui miei avambracci, sollevandomi, punto i gomiti sul materasso e mando indietro qualche ribelle e corta ciocca di capelli. Harry si trova nella mia stessa posizione e sino ad adesso non ha mai smesso di osservarmi. Mi avvicino, le nostre labbra si attaccano le une alle altre, non appena è loro possibile; la sua lingua solletica il mio labbro inferiore ed io, dandole il permesso, le concedo di entrare nella mia bocca. È un bacio estenuantemente lento, ma amo il fatto che sia così dolce e pieno di promesse, che so bene lui si impegnerà a mantenere nel nostro incerto, imminente futuro insieme.

"Mi dispiace così tanto, piccola... "

Le nostre fronti si toccano, i nostri nasi si incastrano, le nostre labbra si sfiorano ed i nostri cuori si scontrano a causa della nostra vicinanza ed a causa del loro accelerato, sconnesso battito.

"Ma sono qui con te adesso. Sono qui. "

Le lacrime trattenute si fanno avanti nei miei occhi, lottano per essere finalmente liberate. Sono lacrime amare, date dal ridondante ricordo del modo in cui ha deciso di distruggermi, ma sono anche lacrime di gioia, per il dolce ed onesto modo con il quale è riuscito a farsi perdonare.

"Piangi pure... L'ho fatto anche io stanotte."

Ha pianto? Perché?

"Dovremmo piangere ogni qualvolta ne sentissimo il bisogno; dopo ci sentiremmo tutti quanti molto meglio... - " mormora, con le labbra poggiate sulla mia tempia "Mi sono svegliato nel bel mezzo della notte e ti ho vista lì, al tuo posto, nuda che dormivi beatamente... È lì che ho pianto.
Ho pianto per tutto quanto. Per il modo in cui ti ho trattata e per il modo in cui ho trattato me stesso. Fiero di esser riuscito a dirti tutta la verità e felice di averti di nuovo tra le mie braccia, nonostante tutto. "

Come se fosse troppo pesante da sostenere, a causa del grande casino appena nato al suo interno, la mia testa cade sul materasso, emettendo un rumore sordo.
Le confuse lacrime che cadono dai miei occhi, bagnano il tessuto bianco. Un viso viene posizionato difronte al mio e mi osserva. Percepisco gli occhi verdi di Harry fissarmi, nonostante i miei siano serrati; una sua grande e calda mano continua imperterrita ad accarezzare la mia schiena ancora scoperta. I miei soffocati singhiozzi sono l'unica cosa udibile in questo enorme edificio, oltre al leggero ticchettio prodotto dalle gocce di pioggia che battono conto i vetri.

Questa casa è vuota, il materasso spoglio sul quale siamo sdraiati è l'unico mobilio presente; fuori sta piovendo, talmente tanto forte che forse, anche io vorrei che diminuisse; i nostri corpi nudi, accaldati, stanno quasi per fondersi a causa della loro vicinanza. Io piango, lui mi stringe a se sussurrandomi che va più che bene che lo faccia.

È tutto così stranamente perfetto.

"Va un po' meglio? "

"Sto bene adesso. "

Asciugo i residui di lacrime, quasi già secchi, sulle mie guance, cercando di rivolgergli il sorriso più spontaneo possibile. Sto bene adesso e lo dico davvero: mi sento così leggera.

"Sei sicura? Se vuoi sfogarti ancora, io sono qui. "

Sorrido, avvertendo la sua profonda apprensione.

"Sono sicura. "

Un bacio dubbioso viene lasciato sulle mie labbra e per scacciare ogni incertezza, rispondo ad esso in modo deciso, sbrano le sue labbra in modo famelico. Il mio corpo si sposta sopra il suo, in modo che le mie gambe si trovino tra le sue e che i nostri petti combacino.

"Che cosa vuoi, Cam? "

Il tono della sua voce è profondo ed il mio nome pronunciato in quel modo fa nascere infiniti brividi sulla mia pelle.

"Ti ho lasciato abbastanza succhiotti ieri sera, non trovi? "

In effetti, la pelle del mio collo, sulla parte sinistra, è leggermente indolenzita ed ora che sono a conoscenza del motivo, non vedo l'ora di potermi specchiare.

"Questo è quello che preferisco. "

Una sua mano scende verso il basso, entra sotto le coperte, si insinua tra i nostri corpi attaccati e giunge proprio nel punto in cui, se ci fossero, si troverebbe l'elastico delle mutandine, sulla parte sinistra. Anzi, forse anche qualche centimetro sotto... Torno a sdraiarmi al suo fianco per osservare la macchia violacea, impressa temporaneamente sul mio corpo.
Sorrido sfiorandola, mentre lui ghigna soddisfatto, con fare malizioso.

"Però, anche questo non mi dispiace... "

La stessa mano, ferma da poco sul segno, scende sino a raggiungere la mia coscia.
Allontana il lenzuolo dal mio corpo, lasciandolo completamente esposto e divarica leggermente le mie gambe.
Inizio a sentire uno strano caldo, pur essendo completamente nuda ed essendo, l'autunno inglese, imminente e bagnato.
Un suo dito si punta profondamente sul mio interno coscia, proprio vicino.
Osservo l'ennesima macchia, chiedendomi stranita come abbia fatto a non accorgermi che me li stesse imprimendo, ma poi ripenso attentamente alla notte appena passata, all'alto livello di passione che c'era e capisco che poi tanto strano non sia.

Chiudo istantaneamente le gambe, trattenendo la sua mano tra le mie cosce e velocemente, mi guarda stranito.

"Devo fare pipì ed ho fame. Credo sia il caso di alzarci, Styles. "

Mi guarda infastidito, per il modo in cui l'ho chiamato, modo che so bene, odia che io usi.

"Styles. "

Mormora silenziosamente, giocando con il lenzuolo, credendo che io non riesca a sentirlo. Dopo di che, solleva lo sguardo, puntandomi. C'è divertimento nel suo tono, ma anche un leggero fastidio, un pizzico di dolcezza e tanto sollievo.

"Ben tornata, Cam. "

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