Capitolo 10

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Torno a casa, sono solo, come sempre. Vado direttamente in camera mia e mi butto sul letto. Rimango steso con le mani sotto la testa per almeno un'ora. Fisso il soffitto e mi trovo a pensare a come tutto andava bene prima che iniziasse la scuola. Le mie giornate erano monotone e tristi ma non avevo niente a cui pensare. Nessun ragazzo irlandese con un comportamento dannatamente strano, nessun compito sulla famiglia e nessun bulletto della scuola. Certo Styles c'è sempre stato ma non mi aveva dato troppi problemi, o almeno non quanti quest'anno. E la scuola è iniziata solo da poco più di una settimana, sarà un lungo anno scolastico.

Il campanello di casa suona, spero solo non sia mia mamma, mancherebbe solo lei per far diventare tragica questa giornata. Scendo dal letto e noto che ho ancora le scarpe, dal bisogno che avevo di rilassarmi mi sono dimenticato di levarle. Apro la porta per trovarmi Sophia difronte, sorridente come al solito. Le sorrido di rimando. Per un attimo ho pensato potesse essere Niall che si era venuto a scusare. Che illuso. Meglio così comunque, io non dovrei pensare minimamente a lui.

"Mi stai ascoltando?" interrompe i miei pensieri Sophia.

"No, scusa. Sono un po' stanco"

"Ero venuta a trovarti ma se vuoi torno a casa" sembra un po' dispiaciuta dalla mia reazione.

"Certo che no. Entra" le apro di più la porta. Il suo viso si illumina mentre entra.

"Sei solo?" chiede.

"Sì, mia mamma non c'è" abbasso la testa. Sophia sa che il rapporto tra di noi non è dei migliori.

"Ti va di uscire un po'? Ti farebbe bene" propone. Non ho molta voglia veramente ma so che ha ragione. Ho proprio bisogno di distrarmi.

"Sì certo" accenno a un sorriso.

"Dai andiamo, tanto vedo che sei già pronto" fa una risatina alludendo alle mie scarpe.

Ridacchio anch'io "mi correggo, ero molto stanco". Mi metto la giacca e prendo le chiavi della macchina di mia madre anche se è più mia che sua a questo punto, lei la usa raramente: a lavoro ci va a piedi ed esce di rado.

"No carino" scuote la testa Sophia guardando la chiave tra le mie mani. Io la guardo perplesso. "Andiamo a piedi così ne approfittiamo per parlare" chiarisce.

"Okay" faccio spallucce posando le chiavi sul tavolo della cucina.

Usciamo e ci incamminiamo dalla parte opposta della casa di Niall. Basta. Devo costringermi a non pensarci più. La direzione è quella del centro città ma non so esattamente dove Sophia voglia andare, mi limito a seguirla.

"Cosa ti è successo oggi?" è Sophia la prima a parlare dopo quindici minuti di silenzio. Mi stupisco di quanto possa conoscermi bene, di come riesca a leggermi senza che io le dica niente.

"Ho avuto una brutta giornata a scuola" dico solo. Non voglio annoiarla con i miei problemi.

Lei annuisce "vuoi parlarne?"

"Ti annoieresti e poi non è così grave come sembra"

"Non mi annoierei mai ad ascoltarti e poi spesso basta anche solo parlarne a voce alta con qualcuno per sentirsi meglio" mi prende la mano. E' incredibile come sappia sempre la cosa giusta da dirmi, come sia così perfetta senza neanche provarci. Tutto sarebbe più semplice se io la amassi.

"Louis non è venuto a lezione e ho conosciuto una ragazza.. intraprendente, diciamo" la sento irrigidirsi. Gelosa?

"In che senso intraprendente?" chiede facendo finta di essere poco interessata.

"Nel senso che mi ha chiesto di uscire" lei stringe più forte la mia mano e io ridacchio per la sua reazione. "Poi ho incontrato Harry che mi ha consigliato molto gentilmente di non raccontare nulla sulla partita" continuo.

Before You (Niam)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora