Capitolo 17

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Dopo le ultime lezioni della giornata ho aspettato Niall per incamminarci insieme verso casa sua. Dopo la nostra conversazione in mensa il ragazzo al mio fianco sembra essersi chiuso ancora in sé stesso, come all'inizio. Spero non si sia pentito di quello che mi ha detto stamattina, non so bene perché ma l'idea che possa ritornare sui suoi passi e lasciar perdere i progressi che abbiamo fatto in questi giorni mi intristisce. Ho provato ad accennare a qualche discorso ma mi ha risposto a monosillabi e ha tagliato la conversazione il prima possibile. Quello che più non mi spiego è la causa di tutti i suoi cambiamenti d'umore, in mensa avevamo scherzato come se niente fosse ed ora eccolo qui ad ignorarmi ancora. Quando arriviamo davanti la porta Niall estrae le chiavi dalla tasca per aprire, tende la porta per farmi entrare per primo e poi la chiude alle sue spalle. Una volta dentro mi viene in mente un piccolo spiacevole particolare, sbuffo, Niall mi sente dato che dopo poco mi chiede "c'è qualcosa che non va?" lo ha detto con un tono talmente delicato che mi fa tenerezza. Ma sono serio? Ho davvero appena pensato che la voce di Niall sia delicata?

"Mi sono appena reso conto di non avere i libri per le lezioni di domani quindi mi toccherà andarli a recuperare a casa" spiego con un tono di fastidio nella voce.

"E dov'è il problema? Abiti praticamente a fianco a me" fa spallucce il ragazzo.

"Mi tocco vedere mia mamma, ecco il problema!" esclamo.

"Non mi sembra niente di così tragico" dice Niall togliendosi la giacca e posandola sull'attaccapanni vicino alla porta.

"Lo è se abbiamo litigato e io non voglio vederla" gli rispondo copiando il suo gesto di poco prima.

"Prima o poi farete pace, vi serve solo tempo" dice tranquillo come se sapesse già che succederà.

"Ah non penso proprio, magari.. no, niente"

"Cosa?" insiste lui ma sembra più curioso che altro.

"No so.. mi chiedevo se ti andasse di accompagnarmi" azzardo all'idea un po' imbarazzato, spero solo non abbia notato la speranza nella mia voce.

Storce un po' il naso alla mia richiesta, sembra pensarci un attimo, guarda l'orologio e poi risponde "va bene ma facciamo in fretta" so che ne avrebbe fatto volentieri a meno ma sono contento abbia ceduto.

"Grazie" lo abbraccio preso dall'euforia del momento, lui si stacca quasi subito, sono un po' dispiaciuto dalla sua reazione e lui se ne accorge così mi rivolge un timido sorriso giusto per alleggerire il suo gesto. Io mi do mentalmente dell'idiota per non riuscire a controllarmi, devo essere cauto con lui, non posso permettermi di rovinare tutto.

Dopo pochi minuti ci troviamo davanti la porta di casa mia, ovviamente non ci siamo più rivolti la porta. Inserisco le chiavi e apro la serratura ma prima di afferrare la maniglia ho un attimo di esitazione. Per me non è esattamente una cosa semplice rivedere mia madre, spesso abbiamo litigato e ci siamo offesi ma mai come questa volta. Niall deve notare il mio momento di difficoltà perché mi mette una mano sulla spalla come per farmi capire che lui c'è, io gli sorrido e un po' più sicuro apro la porta e entro. All'inizio non sento rumori e non vedo nessuno, a quest'ora mia madre non può essere a lavoro ed è strano che esca, infatti poco dopo la vedo scendere le scale velocemente per fermarsi davanti a noi.

"Oddio Liam ero preoccupatissima, neanche Sophia sapeva dov'eri" non può essere seria.

Io storco il naso a sentire le sue parole "non mi sembrava ti importasse qualcosa di me l'ultima volta" in realtà non sono proprio arrabbiato con lei adesso che so tutta la verità su mio padre, ma provo tanto dolore, dolore che è stata lei a causare.

"Liam ti prego, ero ancora fuori di me per tutto quello che avevo bevuto, certo che mi importa di te" fa per abbracciarmi. Cosa? Sarebbe il primo gesto d'affetto dopo anni e probabilmente fino a qualche giorno fa sarei stato contentissimo di ricevere un abbraccio da lei ma ora non riesco ad accettarlo così metto una mano tra di noi per fermarla. A quel mio gesto le si bagnano gli occhi, non l'avevo mai vista così vulnerabile e provo un senso di colpa che prontamente ignoro.

Before You (Niam)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora