Capitolo 13

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Sto studiando quando mi arriva un messaggio da un numero sconosciuto *Ci vediamo tra quindici minuti al parco, non mancare Payne ti aspetto. Molly*

Butto il cellulare sul letto spazientito e mi rimetto a studiare. Devo ricordarmi di salvare il suo numero di telefono così la prossima volta elimino direttamente i suoi messaggi. Non ho intenzione di andare all'incontro, non ne ho motivo e inoltre a Sophia darebbe fastidio. Torno a ripetere la lezione di biologia ma non riesco a concentrarmi, biologia non mi è mai piaciuta preferisco di gran lunga le materie letterarie. Guardo l'orologio, mancano cinque minuti all'appuntamento con Molly, se mi sbrigo arriverei poco in ritardo. Inoltre questa potrebbe essere l'occasione per chiarire con Molly e dirle chiaramente che lei non mi interessa, al massimo potremmo essere amici ma deve cambiare comportamento con me e anche con Sophia. Spesso negli ultimi giorni ha cercato di far ingelosire la mia ragazza, abbracciandomi e baciandomi sulla guancia in sua presenza e ovviamente Sophia è stata al suo giochetto facendo qualche scenata di troppo, di conseguenza lei è passata dalla parte del torto e Molly per la vittima. La mia relazione con Sophia è già poco stabile di suo non abbiamo bisogno anche di Molly per rendere tutto ancora più complicato. Non ho ancora ben capito quale sia il suo scopo ma sinceramente neanche mi interessa, voglio solo che la smetta.

Faccio una veloce passeggiata fino al parco, sono in ritardo di dieci minuti ma Molly può aspettare. Cammino per un po' ma di Molly neanche la traccia, avrà pensato non venissi e se ne sarà andata. Non so se sentirmi sollevato per non averla incontrata o pentito per aver perso l'occasione di chiarire questa situazione una volta per tutte. "Payne, finalmente! Pensavo mi avessi dato buca ormai" sento la sua inconfondibile voce alle mie spalle. Perché deve sempre spuntarmi da dietro?

"Non puoi semplicemente chiamarmi Liam?" dico voltandomi verso di lei. Anche se fa molto freddo lei ha una gonna che le copre appena le ginocchia e una giacchetta che non sembra poi così pesante addosso, non so come faccia. E' molto truccata, ha addirittura del rossetto rosso sulle labbra decisamente troppo per i miei gusti.

"Come vuoi" si avvicina.

"Allora, cosa vuoi?" vado dritto al punto, non ho molto tempo da perdere.

"Ma si può sapere che ti ho fatto che sei sempre così scontroso?" dice tranquillamente.

"Niente di particolare, solo non capisco cosa vuoi da me"

"Non pensi che magari mi va solo di essere tua amica o.." dice con un sorriso malizioso.

"Sinceramente no quindi dimmi cosa vuoi" la interrompo prima che possa finire la frase.

"E invece ti sbagli. Ad esempio oggi mi andava semplicemente di incontrarti," sorride "e vedere se la tua ragazza, Samantha, ti dava il permesso di uscire" aggiunge poi.

"Sophia," la correggo "e comunque non ho bisogno del suo permesso per uscire ma a proposito di lei devi smetterla di metterti in mezzo, non possiamo permetterci di rendere tutto ancora più difficile tra di noi" mi rendo conto troppo tardi di quello che ho appena detto. Conoscendo Molly non le sembrerà vero di avere una notizia del genere.

"Siete in crisi?" chiede curiosa. Mi maledico per aver detto quella frase ma ormai non posso ritirare tutto.

"Non lo so, le cose tra di noi non sono mai andate benissimo" faccio spallucce.

"Mi dispiace, non lo sapevo" dice sedendosi su una panchina verde vicina a dove stavamo parlando. Sembra sincera, sembra davvero dispiaciuta per noi. Non la capisco, mi aspettavo una reazione completamente diversa, mi aspettavo ridesse o che addirittura cercasse di convincermi a lasciarla o qualcosa del genere.

"Ti dispiace?" chiedo sedendomi vicino a lei.

"Be' sì, tutti pensano che io sia la solita ragazzina viziata, abituata ad avere tutto quello che vuole, ma non è così. La vita è stata molto ingiusta con me, ho perso i miei quando ero piccola in un incidente, sono stata cresciuta da una zia che mi trattava malissimo. Non ho mai ricevuto affetto né da parenti né da amici. Non ho mai avuto un ragazzo, serio intendo, qualcuno che mi amasse per come sono e non per il mio corpo. Quando ho visto te e Sophia che sembravate la rappresentazione della felicità ho pensato che non fosse giusto fossi io l'unica a soffrire, che mi meritassi anch'io un ragazzo perfetto come te. Sophia è sempre felice con te, perché io non posso esserlo. Ho cercato di metterti tra di voi ma dato che tu sei il ragazzo che ogni ragazza vorrebbe non mi hai neanche presa in considerazione, anzi probabilmente mi odi e fai bene, me lo merito. Mi pento e vergogno tanto di quello che ho fatto" dice guardando il vuoto davanti a sè. Qualcosa mi fa capire che la sua ultima frase non è riferita solo al fatto di me e Sophia. Mentre ascolto in silenzio il suo lungo discorso mi sento davvero male per lei, certo quello che ha tentato di fare è davvero sbagliato ma dimostra quanto la mancanza di amore faccia incattivire le persone, in fondo non è solo colpa sua.

Before You (Niam)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora