Capitolo 54

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Liam's POV

Lo leggo o non lo leggo? Sto fissando lo schermo del cellulare indeciso su cosa fare da questa mattina quando mi sono alzato. Ieri quando ho visto il messaggio di Niall ho spento il telefono, sicuro che se lo avessi letto sarei tornato da lui all'istante. Ma questa mattina è diverso, magari riesco ad essere meno impulsivo e ragionare su cosa sia giusto fare. Non voglio perdere Niall, questo è sicuro ma non posso neanche passare sopra al fatto che mi abbia nascosto di avere un figlio. Ieri, appena scoperto, ero arrabbiato, invece oggi mi sento molto meno teso.

-Al diavolo- penso e apro il messaggio.

*Sei il mio futuro da costruire, perdonami. Non ti farei mai del male di proposito. Ti amo*

Lo rileggo più volte.

-Al diavolo- penso per la secondo volta. Senza neanche prendere la giacca esco di casa e raggiungo quella di Niall con una certa fretta. Busso impaziente che Niall apra.

Aspetto parecchi minuti fino a quando sento finalmente la serratura scattare e scorgo dei capelli biondi spettinati. Per un attimo non mi sembra neanche Niall, la pelle pallida, due occhiaie enormi sotto gli occhi segno di un poco sonno e gli occhi stanchi. Sai Niall, anch'io sono stanco.

Appena mi vede il suo volto si illumina "Liam!" non sembra crederci neanche lui e neanche io mi spiego bene il motivo per cui sono alla sua porta.

"Non credevo venissi" ammette.

"Già neanche io" lo assecondo entrando  in casa. Ha una tuta grigia che conosco molto bene, ormai ho capito che la mette quando vuole semplicemente stare comodo o quando è triste. È di qualche taglia più grande di lui e quando si stende sul divano praticamente si immerge dentro fino al naso. Un ricordo troppo tenero per questo momento.

"Ci ho pensato" inizio e Niall si morde il labbro. Non ha un'espressione molto speranzosa. "Il nostro problema è che siamo sempre giunti alle conclusioni, dando tutto per scontato. Se ci fossimo sempre parlati e chiariti avremmo risolto i nostri problemi molto prima. Quindi ho deciso che voglio sentire quello che hai da dirmi, voglio perlomeno lasciarti spiegare" concludo con un grosso respiro. Non sono sicuro di voler sentire questa storia ma so che è la cosa più giusta da fare.

Niall annuisce e subito dopo va in cucina. Da un angolo estrae quella che sembra essere un'agenda e comincia a sfogliarla fino ad arrivare a una determina pagina, ne prende un'immagine e la tiene stretta tra le mani. Va a sedersi sul divano e io lo seguo in silenzio mettendomi accanto a lui ma mantenendo una certa distanza.

Mi porge ciò che ha tra le mani, è una foto che riporta tre persone. Una la riconosco subito ed è Niall, non è recente, deve avere qualche anno, poi ci sono un uomo che sembra avere qualche anno in più e un neonato. Il bambino è in braccio a Niall che lo tiene stretto tra le sue braccia, non guarda l'obiettivo della telecamera, infatti il suo sguardo è rivolto a quel piccolo scricciolo di appena qualche giorno. "Questo sono io tre anni fa con mio fratello Greg" indica la terza persona della foto. "E questo è Ryan, mio figlio" i suoi occhi sono già pieni di lacrime ma si sta trattenendo per non piangere di fronte a me. Io invece sono immobile, non riesco a dire nulla. Vorrei tirare Niall a me e abbracciarlo.

"Ma immagino sia meglio cominciare questa storia dall'inizio" dice tirando su con il naso. "Tutto quello che ti ho raccontato è vero. Ho scoperto di essere gay durante l'adolescenza, i miei amici l'hanno presa tutto sommato bene mentre con i miei è stata una lotta continua, a mio fratello semplicemente non interessava. All'inizio ho provato a fregarmene ma i genitori rimangono sempre i genitori, chiunque cerca l'approvazione della madre e del padre e per me non era diverso. Ma da quando ho confessato loro la mia omosessualità ho ricevuto solo umiliazione e dolore" appoggia le sue mani sulle mie ginocchia e si fa più vicino in cerca di un contatto, un contatto che di certo non gli nego. "Te l'ho già detto, a volte mi capita di sentirmi estremamente sbagliato. Mi è successo quella volta alla festa quando ho baciato una ragazza a caso solo perché avevo capito di provare dei sentimenti per te, e poi mi è capitato una sera di quasi quattro anni fa. Avevo avuto una lite piuttosto accesa con i miei genitori.  -Sei solo un frocio- ripeteva gridando mio padre, -dove abbiamo sbagliato con te?- ripeteva mia madre piangendo" mi si stringe il cuore a sentir raccontare questi fatti da Niall che ora è cresciuto ma all'epoca era poco più di un adolescente. Guarda fisso davanti a sé concentrato su neanche io so cosa.

Before You (Niam)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora