Capitolo 26

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Dopo essere andato via da casa di Niall ho fatto una lunga passeggiata, sono arrivato fino a una parte della piccola città in cui vivo in cui non ero mai stato. Ho scoperto che c'è un piccolo parco abbandonato, il posto non era dei migliori, non era allegro ma quando mi sono seduto su una panchina ormai rovinata dal tempo per la prima volta da quando mi sono svegliato stamattina sono riuscito a rilassarmi. Nessuno che mi urlava contro, nessuno che mi ricordava e mi giudicava per quello che ho fatto stanotte. Pensandoci, a me non sembra neanche così grave come tutti vogliono farmi credere, okay è sbagliato ma tutti sbagliamo e non mi sembra un errore a cui non ci sia rimedio. Per un attimo mi sono sentito davvero libero e in pace. Avrò qualcosa da sistemare, qualche chiacchierata da fare ma ora come ora non mi sembra tutto così difficile. Ora che so cosa voglio, niente mi sembra così difficile. E' stato difficile ammetterlo a me stesso ma ora ne sono sicuro, io voglio Niall e non mi importa quanto sarà complicato stare con lui, quante cose mi sta ancora nascondendo o quanto lui mi remi contro per chissà quale problema abbia con sé stesso, io voglio lui. L'unica cosa che mi spaventa è il fatto che lui possa non volere me ma se poi ripenso al modo in cui mi ha baciato oggi mi rassicuro almeno un po'. Se lui vuole me almeno la metà di quanto io voglio lui non ci sono ostacoli che mi spaventano, ci sarà da soffrire ma sono disposto a farlo. Non so se sia stata la tranquillità del posto o che mi sono reso conto solo adesso di quanto io desiderassi quel bacio a rendermi così determinato ma mi sento felice e in pace con me stesso.

Quando mi rendo conto di aver passato abbastanza tempo da solo a rilassarmi mi alzo dalla panchina e do un ultimo sguardo al parco. Ormai i pochi giochi che ci sono sono arrugginiti e rovinati. Non c'è molto: due altalene, uno scivolo e qualche panchina. Chissà da quanto qualcuno non veniva in questo posto, l'erba è ormai alta e anche le poche case qui vicino sembrano abbandonate da tempo ormai. Non riesco neanche a immaginare come sia possibile che a qualche chilometro da dove vivo ci possa essere un posto dimenticato dal mondo, senza nessuno che se ne prende cura. Basterebbe così poco a volte per migliorare qualcosa.

Questa sera torna mia madre ma io sono troppo stanco per aspettarla, non ho neanche cenato. Durante la mia passeggiata avevo spento il cellulare perché continuava a squillare a causa delle continue chiamate di Josh e di quelle più rare ma comunque insistenti di Molly. Non ho risposto a nessuno dei due ma prima di andare a dormire ho deciso di accenderlo. Non so perché ma avevo sperato ci fosse qualche chiamata di Niall ma ovviamente è impossibile, lui non ha neanche il mio numero, devo ricordarmi di chiederglielo. Sono andato a letto presto ma ho lasciato un bigliettino sul tavolo per mia madre dandomi per malato, in questo modo ho anche una scusa per non andare a scuola domani e posso evitare le domande di mia madre, non sono sicuro di volerle raccontare cosa è successo, la deluderei e questa è l'ultima cosa che voglio soprattutto adesso. Non mi piace scappare ma davvero non sono ancora pronto per vedere Josh, Sophia e Molly. Non ho paura di incontrarli ma mi serve ancora un giorno di tranquillità prima di uscire allo scoperto e subirmi tutti discorsi morali che so che hanno intenzione di farmi. Ora ho solo bisogno di dormire e così faccio, neanche sento mia madre arrivare.

Il giorno dopo mi sveglio a mattina inoltrata e sono contento di essermi preso un giorno di riposo. Scendo dal letto e vado in cucina, mia madre dovrebbe essere a lavoro eppure me la trovo seduta al tavolo a prendere un caffè. "Come mai a casa?" le chiedo sorridendo.

"Non sei contento?" mi chiede insicura.

"Sì certo che sono contento, solo sorpreso" non è da lei saltare turni a lavoro.

"Be' ero abbastanza avanti con il lavoro in ufficio e dato che tu sei malato ho pensato che un giorno di riposo di non mi avrebbe fatto male" fa spallucce. Abbiamo avuto la stessa idea. "A proposito, come stai?", la guardo con uno sguardo perplesso. "Non stavi male?" mi chiarisce.

Before You (Niam)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora