La persona accanto a me sta ancora dormendo stesa su un fianco e mi dà le spalle, è coperta da un lenzuolo, l'unica cosa che posso vedere sono i capelli biondi ma non mi ci vuole molto per riconoscerla. Non posso crederci, non posso credere di esserci andato a letto, è tutto così sbagliato. Guardo l'ora sul mio cellulare ed è quasi mezzogiorno. Mi ricordo che mia madre è via ed è davvero una fortuna, sarebbe stato difficile spiegarle la situazione se ci avesse trovato. Devo trovare velocemente una soluzione ma per adesso l'unica cosa che posso fare è svegliarla, chiederle cosa è successo e sperare con tutto il cuore che non mi dica quello che non voglio farmi sentir dire. Ma proprio in quel momento il campanello di casa suona, salto fuori dal letto e mi rimetto i pantaloni che avevo ieri sera. La persona nel mio letto si gira sull'altro fianco nel sonno ma per fortuna ancora non si sveglia. Mi precipito al piano di sotto, scosto la tenda della finestra del soggiorno per vedere chi è alla porta ma la fortuna non sembra essere dalla mia parte perché ad aspettare che io apra c'è proprio l'ultima persona che deve sapere cosa è successo. Non ho molta scelta e apro la porta. L'espressione di Sophia è visibilmente sollevata. "Che ci fai qui?" le chiedo.
"Che ci faccio qui? Ieri te ne sei andato dalla festa senza dire niente a nessuno, eravamo tutti preoccupati per te ma a te ovviamente non interessa vero!" mi urla addosso, eccentuando solo il mio mal di testa.
"Senti mi dispiace, okay?" le dico socchiudendo la porta dietro di me in modo che le urla arrivino il meno possibile al piano superiore. Sophia si prende un attimo per osservarmi, sono a petto nudo e indosso solo dei pantaloni, non voglio neanche immaginare il mio aspetto.
Annuisce come rassegnata e fa per andarsene, tiro un sospiro di sollievo, non voglio neanche immaginare cosa sarebbe successo se Sophia ci avesse visti, sarebbe giunta subito alle conclusioni. Ho intenzione di dirglielo certo, ma prima voglio essere sicuro di quello che è successo. Mi sono rilassato troppo presto perché quando arriva alla fine del cortile torna indietro e si piazza davanti a me. "Mi dispiace per come mi sono comportata ieri sera, quella non sono davvero io, volevo solo farti ingelosire" ammette.
"Lo so che non sei così" mi affretto a dire per non farla sentire troppo in colpa.
"Sai io ci credo ancora in noi due, credo che possiamo farcela insieme. Devi solo capirlo anche tu" dice timidamente. Io sposto il mio peso da un piede all'altro a disagio. Lei continua a sperare mentre nel mio letto c'è un corpo nudo che non dovrebbe esserci. Ho la tentazione di raccontarle tutto, di togliermi questo terribile peso sul petto che sento da quando mi sono svegliato ma non posso umiliarla così e prima devo capirci io qualcosa. Prima che io possa aprire bocca per dire qualsiasi cosa sento la porta dietro di me aprirsi. Non ho neanche il coraggio di alzare gli occhi sul viso di Sophia, vorrei trovarmi da qualsiasi altra parte ma non qui in questa situazione.
"Molly?" chiede confusa Sophia. Sento una sua mano prendermi delicatamente il mento per portare i miei occhi all'altezza dei suoi. Solo allora incontro il suo sguardo, carico di paura per quello che sto per dirle e anche con un velo di disprezzo. "Perché lei è appena uscita da casa tua?"
Per la prima volta mi giro e guardo la ragazza alle mie spalle. Con orrore noto che indossa solo una mia camicia che le arriva fino a metà coscia, i primi bottoni sono aperti e non ci vuole molto a notare che non indossa il reggiseno. I capelli sono tutti arruffati. Anche Molly sembra a disagio e si affretta a chiudere la camicia ma ormai sia io che Sophia abbiamo visto più di quanto fosse necessario. Forse mi prendo troppo tempo per osservare la scena, "Allora?" insiste non avendo ancora ricevuto risposta.
Io mi volto ancora verso di lei "mi dispiace". Le lacrime cominciano a scendere presto dai suoi occhi e io vorrei sprofondare, mi disprezzo così tanto in questo momento.
"Non dire che ti dispiace, cazzo! Io l'ho sempre saputo ma tu mi hai trattato come una stupida, come se i miei sospetti fossero infondati ed ecco quello che ho ottenuto a darti fiducia" mi urla contro con tutta la forza che ha in corpo e io non posso fare a meno di pensare che me lo merito.
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Before You (Niam)
FanfictionDopo essere stato abbandonato dal padre, Liam ha dimenticato cosa significa amare e vivere a pieno la vita. I suoi giorni sono tranquilli ma spenti e monotoni. Solo il suo migliore amico porta una leggera allegria nelle sue giornate. Ma l'incontro o...