Capitolo 46

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La mia schiena aderisce al muro. Entrambi mettiamo nel bacio tutta la passione di cui siamo capaci. Niall mette la sua mano dietro il mio collo e mi tira maggiormente a sé. Sposta le sue labbra al mio collo e io riacquisto la mia facoltà di ragionare. Metto le mani sul suo petto e lo allontano. Mi guarda molto confuso e forse anche un po' deluso.

"Niall non possiamo" scuoto la testa.

"Cosa?" incrocia le braccia al petto, "in realtà credevo non vedessi l'ora"

Alzo gli occhi al cielo "possibile che non capisci? Non possiamo comportarci così e poi fare finta di nulla" ha ragione Josh, dobbiamo smetterla di comportarci come due idioti.

"Ti ricordo che sei tu che ti sei fatto trovare a baciare una ragazza vicino a casa mia nel vago tentativo di farmi incazzare" mi lancia un'occhiataccia.

"Non era diretto a te!" sbotto, mi guarda in modo scettico "in ogni caso, se adesso sei qui, vuol dire che ti importa" gli faccio notare. Ancora non capisco perché sia qui, non posso neanche provare a mettermi il cuore in pace se Niall non fa altro che entrare e uscire dalla mia vita.

"Non è come credi" precisa subito.

"E allora spiegami tu cosa devo pensare perché onestamente io mi sono stancato" dico facendo un passo verso di lui.

"Non so neanche io come stanno le cose. Ma non illuderti, questo non cambia nulla tra noi" dice facendo anche lui un passo verso di me.

"Ma possibile che non riesci a fare una scelta? Dici sempre di aver scelto, di aver deciso una volta per tutte ma poi agisci in modo diverso. Stai con Mark e poi vieni da me, stai con me ma pensi a Mark" alzo la voce.

"Io devo fare una scelta?! Sei tu che passi da farti maschi e femmine senza una logica precisa. E poi cosa c'entra adesso Mark?" mi risponde a tono.

In effetti Mark è l'ultima persona di cui voglio parlare, ignoro il suo commento è arrabbiato e non sa quello che dice, mi sforzo a pensare sia così, "sarà sempre così tra noi? Ci faremo sempre del male a vicenda?" chiedo abbassando lo sguardo. Credo di aver raggiunto il limite e ora sto per scoppiare.

"Io non voglio farti del male" dice il biondo prendendo le mie mani tra le sue ma io mi scosto.

"E invece me lo stai facendo" sbotto alzando lo sguardo e puntandolo nei suoi occhi, non so se sono arrabbiato ma tutta questa situazione è così snervante.

"Lo so" posso vedere la tristezza nei suoi occhi ma non so se crederci. Dice che gli dispiace, che ci tiene a me ma poi si comporta come se non gliene importasse nulla e io sto cominciando a pensare che forse Mark mi abbia davvero raccontato solo la verità.

"Niall vai via, per favore" dico esausto indicandogli appena la porta.

Il suo volto si dipinge di stupore, non si aspettava queste mie parole. "Sai che c'è? Tu credi di essere l'unico a soffrire ma notizia dell'ultima ora, io non sono fatto di pietra. Capita anche a me di stare male, tante persone nella vita mi hanno fatto soffrire" dice mettendo le mani ai fianchi con un fare accusatorio.

"Quindi dato che gli altri hanno fatto del male a te, io dovrei essere il tuo sacco da box con cui sfogare la tua frustrazione per una vita che non ti soddisfa?" urlo prima di potermi rendere conto di quello che sto davvero dicendo.

Mi guarda senza sapere cosa dire, stringe gli occhi come per trattenere le lacrime e un senso di colpa mi trapassa. "Niall, non intendevo.." faccio un passo verso di lui e allungo una mano in sua direzione ma lui si scosta bruscamente.

"Mettere in mezzo quella che sai essere la mia più grande debolezza, ovvero l'odio che provo per me stesso per la vita che mi sono costruito negli anni passati, è un colpo basso, anche per te" sospira.

Before You (Niam)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora