Steve Rogers💚 pt. 1a

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Richiesto da:  matiedo e   Sciarpanera221B .
Livello: verde
Trama: Salvataggio


Come ogni sera dopo la chiusura con i tuoi colleghi ti fai in quattro per sistemare il bar dedicato agli anni 80 in cui lavori. 
Mentre il jukebox riempie il locale con una canzone di Cyndi Lauper spazzi il pavimento, sollevando le sedie rosse e biamche sopra i tavoli, precedentemente puliti. Canticchi mentre con la scopa passi sotto i tavoli, ammucchiando la sporcizia in un punto al centro di una piastrella qualsiasi. Alza lo sguardo sul bacheca dei ricordi e osserva le polaroid e i messaggi lasciati da alcune persone famose passate a cenare o pranzare nel locale. Il presidente Obama, Tony Stark, Angelina Jolie e tanti altri.
La sua collega Amy le aveva raccontato, e rinfacciato, tante volte di aver incontrato il famoso Steve Roger nel locale quando lei non c'era. Non le ha mai davvero creduto, ma le piacerebbe incontrare l'uomo di cui suo nonno tanto le parlava.

<<qui ho finito>> affermi sistemando le ultime cose e sfilandoti il grembiule con il logo del locale. <<vai a casa?>> Ti chiede Amy sistemando le varie stoviglie lavate e asciugate. <<si, domani mattina tornano i miei dal viaggi per il loro anniversario. Devo andarli a prendere all'aereoporto>> spieghi, salutandola dall'altra parte della finestrella che separa la cucina dal retro del bancone. <<Buonanotte Y/N>> ti grida, mentre prendi la borsa da uno degli sgabelli girevoli ed esci dalla porta.

*****

I tuoi passi fanno scricchiolare le foglie cadute sul marciapiede e una leggera brezza ti scompiglia i capelli. Tieni le mani un tasca e cammina a testa bassa, facendoti una lista mentale delle cose che hai da fare a casa prima dell'arrivo dei tuoi genitori dall'Egitto.
Tiri fuori dalla tasca la mano fredda per grattarti il naso e percepisci alcuni sussurri lontani.
Pensi che provengano dalle case circostanti e continui a camminare.
Il suono di una bottiglia che si infrange a terra ti fa voltare di scatto.
I tuoi occhi si muovono veloci mentre cerci di vedere qualcosa nella via buia e deserta. Il tuo cuore batte veloce e il tuo respiro è incontrollato.
Poi le vedi. Due sagome scure fanno capolino da dietro un angolo, poi tornano a nascondersi dietro il muro come se si stessero nascondendo.
Continui a camminare continuando a guardarti alle spalle con il cuore in gola.
Pochi passi e le due sagome escono allo scoperto, iniziando a seguirti.

Sempre più spaventata affretti il passo. Ma lo stesso fanno loro. <<Non scappare... Vogliamo solo un po' di compagnia>> grida uno dei due, chiaramente ubriaco. Cerchi di non dargli retta e continuare sulla tua strada ma sono più veloci di te.
In poco tempo, pochi metri vi separano.
Casa tua non è lontana, vedi già le luci del portico in questa via di villette.
Una mano si appoggia sulla tua spalla facendoti sussultare dallo spavento. <<Hey, ma dove scappi così di corsa?>> Ti chiede l'altro, guardandoti fissa negli occhi. Lui non sembra ubriaco, ma dagli occhi è chiaro che è sotto effetto di droghe. <<Vieni a divertirti con noi>> continua. Non hai modo di scappare. Potresti provare, ma sono due o tre volte più grossi di te e molto più alti. <<Le belle ragazze non dovrebbero andare in giro da sole. Brutte persone potrebbero farti del male>> afferma quello ubriaco avvicinandosi maggiormente.
Gli dai una spinta dicendogli di starti lontano. <<Che tipetta focosa...mi piacciono le ragazze così>> dice prima di stringerti tra le braccia e annusarti io collo. Non riesci a liberarti. Le sue braccia sono troppo forti e la sua stretta troppo decisa. <<Lasciatemi stare>> gridi ormai presa totalmente dal panico. Entrambi i giovani uomini ridono di gusto mentre si fanno sempre più vicini e invadenti. Uno di loro ti afferra il volto con una mano, stringendo le tue guance con le dita che puzzano di erba. <<Ora non sembri tanto focosa>> sussurra mentre fa scorrere la mano libera sotto la tua felpa. Chiudi gli occhi terrorizzata e schifata. Vorresti colpirlo, correre a casa, gridare così forte da attirare l'attenzione del vicinato. Ma sei paralizzata dalla paura.
I fari di una moto vi illuminano e i due aggressori si fanno ombra con la mano per riuscire ad osservare l'uomo che si sta avvicinando a voi. Lo riconosceresti ovunque.
<<Vi ha detto di lasciarla in pace>> afferma Steve fermandosi a pochi passi da voi. <<Non sono cose che ti riguardano amico. Lei sta con noi. Sta solo fingendo>> afferma il giovane ubriaco tenendoti stretta a se. Steve sospira. <<Figliolo, non ve lo ripeterò un altra volta>> afferma avanzando. In un attimo sovrasta i due aggressori che, in confronto all'eroe sono dei ragazzini magrolini. Li guarda uno per uno con quello sguardo imperturbabile che lo caratterizza e stringe i pugni. I due si guardano e ti strattonano leggermente. <<Sei stata fortunata>> sussurra uno prima di fare alcuni passi indietro. <<Per ora>> continua l'altro seguendo l'amico, non prima di averti spinta con forza verso Steve.
<<Stai bene?>> Ti chiedi stringendoti appena, continuando a guardare il duo che si allontana barcollando nella notte. Annuisci mentre inizia a venirti la nausea al solo pensiero di quanto poteva accadere se non fosse arrivato lui.
Lo ringrazi con un sussurro, quasi intimidita dalla sua presenza. Non capita tutti i giorni di avere il primo Vendicatore a pochi centimetri.
<<Permettimi di accompagnarti a casa>> dice, sorridendoti. <<Ma no tranquillo. Casa mia è in fondo alla strada. È praticamente qui davanti>> spieghi ancora profondamente agitata. <<Insistito. Quegli uomini potrebbe essere ancora qui intorno>> ribatte con gentilezza. Annuisci. In realtà, ti aveva convinto subito.

Portando la moto per mano ti fa da scorta lungo la via semi buia. In lontanamente, da qualche giardino, un cane abbaia e un gatto ringhia.
<<Come mai da queste parti a quest'ora?>> Gli chiedi, prendendo coraggio. <<Quando esco dalla palestra faccio la strada panoramica che attraversa questo quartiere. Quando ero bambino, tutte queste case non c'erano>> risponde guardandosi intorno con leggera nostalgia.
Quando deve essere stato strano per lui risvegliarsi dòpo 70 anni, trovando il mondo completamente diverso.
<<Siamo arrivati>> dici, aprendo il cancelletto. Lui si ferma sul marciapiede e mette il cavalletto alla moto. <<Grazie per.. be per tutto>> dici giocando con le chiavi di casa. <<È il mio lavoro aiutare le persone>> risponde sorridendoti. <<Credevo non fossi in servizio>> affermi indicando il borsone dello SHIELD appoggiato alla sua moto contro cui lui è appoggiato. <<Un eroe è sempre in servizio>> risponde con un'alzata di spalle.
Vi date la buonanotte e, prima di risalire in moto, aspetta che tu sia entrata in casa.
Corri alla finestra guardandolo mentre si prepara prima di allontanarsi illuminato dalla luna.

Marvel & DC ( Immagina e one shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora