Steve Trevor❤️

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Richiesto da: _roxxxx_
Stile: carta bianca
Livello: rosso

Certe volte odi il suo lavoro, soprattutto quando lo tiene lontano da te per mesi a causa delle esercitazioni. Steve è un ufficiale del servizio aereo dell'esercito degli Stati Uniti, e ora sta per partire di nuovo. Ma questa volta non hai intenzione di lasciarlo andare così facilmente, magari con un semplice "arrivederci amore mio" come di consueto.
E' il 1910 e in lontananza si sente già il richiamo di un'imminente guerra. C'è la possibilità che tu non lo riveda per molto tempo, non lo lascerai andare via senza un vivido ricordo ti te nella sua mente.

Pieghi le ginocchia e sollevi le gambe, facendole ondeggiare appena avanti e indietro. Ti accarezzi il labbro inferiore con l'unghia del pollice smaltata di rosso e il tuo sguardo si perde nel vuoto davanti a te. Nella tua mete non fai che ripensare a tutti i consigli che le tue amiche ti hanno dato, modi per farlo morire di desiderio per te.
Non sei mai stata una ragazza così "avventata"; nei vostri attimi di intimità è sempre stato Steve a decidere cosa fare e dove farlo. Tu ti sei sempre limitata a fare come ti diceva, ammirandolo di nascosto come una brava moglie doveva fare. O almeno era così che le donne credono di dover fare.

Ti ha messo un po' in imbarazzo parlare di questo con le tue amiche, chiedendoti come riuscissero loro a parlarne così apertamente. Ti chiesero cosa ti piacesse fare in camera da letto; se tu e Steve ne parlavate mai; quali fossero i tuoi desideri d'amore.
Le tue guance si tinsero immediatamente di rosso provocando in loro una risata divertita.
Alla fine, in un modo o nell'altro riuscirono a farti parlare nonostante i persistenti balbettii d'imbarazzo.

Ed ora eccoti qui, stesa supina sul vostro letto coperta solo da una leggera sottoveste bianca dalle spalline ricamate, un paio di calze color carne dal bordo in pizzo; i tuoi capelli legati in una morbida e comoda acconciatura.

Ogni tuo muscolo si congela quando senti la porta aprirsi e la voce di Steve salutarti con gentilezza. Decidi di non rispondergli e in breve senti i suoi passi sulle scale, lungo il corridoio e la porta finora socchiusa si spalanca. Sorridi a Steve con quanta più sensualità possiedi, osservando il suo sguardo piacevolmente sorpreso.
Cerca di balbettare qualche parola senza riuscire a creare un discorso di senso compiuto, incapace di staccare gli occhi dal tuo corpo. Ridi e basta il suono per riportarlo alla realtà.
Si sfila la giacca lasciandola malamente sulla poltrona accanto alla libreria, cammina verso di te sbottonandosi la camicia con dita impacciate.

Afferri il colletto candido e lo tiri a te, unendo le vostre labbra in un bacio per nulla casto, spingendolo di lato per poterti mettere a cavalcioni su di lui.
Le sue mani calde ti accarezzano le cosce, infilando le dita sotto l'orlo di pizzo delle calze.
Vi separate solo per riprendere un po' di fiato, poi ricominciate a baciarvi senza fretta, godendovi il calore e l'amore che provate l'uno per l'altra.

  <<A cosa devo tutto questo?>> Ti chiede mentre si mette seduto. Gli sfili la camicia lasciandola cadere a terra con un leggero fruscio. <<Odio l'idea di averti lontano>> affermi baciandogli il collo, scendendo lentamente verso il suo petto scolpito. <<Ma so che non potrai restare>> continui incrociando le vostre dita e portando le sue mani sui tuoi fianchi. <<Perciò voglio darti qualcosa che ricorderai quando sarai lontano>> concludi accompagnando le sue mani longo il tuo corpo.
Ti sfila la sottoveste lentamente, scoprendo il tuo corpo che lui ama follemente.
Accarezza la tua pelle, stringendoti i seni facendoti gemere appena sotto il suo delicato e abile tocco. Questo lo fa sorridere. Si lecca le labbra prima di affondare il volto contro il tuo collo.
Succhia e mordicchia la pelle sensibile lasciando su di essa leggeri segni rossastri.

Stringi le mani sulle sue spalle sciogliendoti sotto il suo tocco. Ti accarezza con la punta delle dita la schiena, percorrendo la spina dorsale con delicatezza.
I tuoi geniti appena accennati vi circondano,  accompagnati dal suono dei suoi baci contro la tua pelle.
  <<Sei una dea. Un angelo sceso dal paradiso per me>> sussurra tirandosi indietro quanto basta per permetterti di slacciargli la cintura e sbottonargli i pantaloni.

Cerco di allontanare quel senso di pudore che fa parte di te e infili la mano destra nelle sue mutande bianche. Stringi tra le dita il suo membro già duro e le vostre labbra si sfiorano, lasciando che i respiri caldi si mischino. <<O un'ombra del diavolo mandata sulla terra per tentarmi>> afferma con la voce profonda data dal piacere che lo attraversa. Lasci una scia di baci umidi sul suo collo mentre ogni suo muscolo si tende. Sta per venire e lo sapete entrambi.
I suoi gemiti richiamano il tuo nome, invadono il tuo corpo fino nel profondo e decidi di fare un altro passo avanti.

Lo aiuti a liberarsi degli ultimi vestiti e mantenendo il contatto visivo lo guidi dentro di te. Lo senti imprecare e chiude gli occhi cingendoti i fianchi con le sue mani. Asseconda i tuoi movimenti appoggiando le labbra sul tuo seno davanti a lui.
Pieghi la testa all'indietro, le sue mani affondano nella tua carne e le sue labbra lasciando leggeri segni sul tuo petto.

Steven ribalta la situazione. Ti solleva dai suoi fianchi e restando ancora dentro di te ti fa stendere sul letto. Solleva la tua gamba sinistra sopra i suoi fianchi iniziando a muoversi lentamente.
Sussurra dolci frasi d'amore e elogia la tua bellezza tra un bacio e l'altro. I vostri sguardi si uniscono, le vostre anime si amano e ogni parte del vostro corpo freme dalla gioia dell'attimo che state vivendo.


****

  Cerchi di stringerti nel lungo cappotto aiutandoti con una mano sola e passi il peso da una gamba all'altra.
L'ansia ha preso il controllo del tuo corpo e il tuo cuore batte all'impazzata.
La stazione è stracolma di persone; famigliari, mogli, figli e madri che attendono il ritorno del l'uomo che un anno prima prima hanno dovuto salutare nella stessa stazione.

Poi, all'improvviso, un forte e gelido vento si alza dalla galleria e il treno fa il suo ingresso nella stazione, fermandosi pochi metri prima della fine della banchina.
La folla si sposta e abbassi lo sguardo sul fagotto che tieni tra le braccia. La pesante coperta scozzese che lo copre dal freddo inverno. Agiti leggermente le braccia da destra a sinistra osservando le sue guanciotte paffute tinte di un leggero colorito rosso, gli occhietti chiusi e il volto rilassato per il profondo sonno.

  <<Y/n>> ti senti chiamare e alzi lo sguardo incontrando e ricambiando il sorriso di Steve. Ha addosso la divisa dell'esercito, il cappello perfettamente poggiato sulla testa e la postura dritta di un militare.
Lo raggiungi con poche falcate, e le sue braccia ti stringono. È passato solo poco meno di un anno ma per voi sembrano passate decadi.
Vi allontanate solo quando il neonato che tieni tra le braccia si lamenta nel sonno.
Steve lo guarda, sfiorandogli la testolina coperta dalla pesante stoffa.

Potresti giurare di aver visto una lacrima rigargli la guancia.

Marvel & DC ( Immagina e one shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora