Peter Parker💚

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Richiesto da: Sa maMohamed410
Livello: verde
Trama: il nostro amatissimo bimbo ragno salva la protagonista dal cattivo di turno

<<Devi smetterla di nascondermi le cose e di mentire, Peter>> urli per l'ennesima volta nell'arco della stessa settimana.
Ogni tanto vorresti che fosse un fidanzato come gli altri, che quando discutete urli pure lui, che tiri un pugno contro un muro... E invece se ne rimane seduto sul suo letto, con la testa bassa, a torturarsi le pellicine delle dita.

Lasci ricadere le braccia lungo i fianchi e recuperi la tua felpa e la indossi <<che fai?>> Ti chiede Peter alzandosi dal letto
<<Vado s casa, è tardi>> rispondi velocemente aprendo la porta di camera sua. La mano del tuo ragazzo ti blocca il polso <<sono le undici. Resta qui>> ti prega ma scuoti la testa <<ti prego y/n. Non voglio che ti succede qualcosa>> insiste e ti volti verso di lui.
<<Dimmi la verità Peter, si sincero con me>> lo vedi irrigidirsi e abbassare la testa <<non posso, potresti finire nei guai>> risponde.
Con uno strattone ritiri il tuo polso e apri la porta <<Peter. I segreti non portano mai a nulla di buono>>.

Una leggera pioggerella ha iniziato a cadere appena sei uscita da casa di Peter.
Le strade sono deserte, ogni tanto passa qualche macchina, e i lampioni illuminano poco e niente ciò che hai intorno.
Sei obbligata a usare la torcia del cellulare.
Forse avresti dovuto ascoltare il tuo ragazzo e passare la notte con lui, ma sei stanca dei segreti.

Una macchina nera ti passa accanto e si ferma a qualche metro da te. Un paio di uomini incappucciati scendono da esso e camminano nella tua direzione.
Svolti in una via alla tua sinistra e la percorri a passo spedito, guardandoti alle spalle con lo schermo del cellulare.
Quei due ti stanno ancora seguendo.

Sblocchi il cellulare e componi il numeri d'emergenza, iniziando a correre.
<<911 qual'è l'emergenza?>> Chiede la donna dall'altra parte del telefono.
Fai per rispondere ma quei due ti sono addosso.
Ti premono un fazzoletto di stoffa, imbevuto di cloroformio, sulla bocca e sul naso.
Inizi a sentirti debole e in breve tempo gli occhi ti si chiudono.

Quando li riapri ti ritrovi seduta a terra, la schiena appoggiata ad una parete e le mani ammanettate ad un tubo arrugginito.
Sbatti le palpebre un paio di volte, cercando di mettere a fuoco la stanza in cui ti trovi.
Nell'aria c'è odore di whisky e tabacco.
La parete di fronte a te era completamente di vetro, mostrava la città nel suo totale splendore. Le pareti bianche erano tappezzate di quadri sicuramente costosi, un grande camino di marmo era posto davanti ad un sontuoso divano di pelle.

La porta alle tue spalle si apre e un omone in giacca e cravatta si piazza davanti a te, incrociando le braccia.
Inizi a dimenarti ma le fascette fermacavi che ti bloccano i polsi ti graffiano la pelle, in profondità.
Il pezzo di scotch che ti tappa la bocca ti tira dolorosamente la pelle.
<<Oh finalmente sei sveglia>> riconoscersi quella voce tra mille.
Goblin.

Stringi le mani a pugno e riduci gli occhi a due fessure.
Quel pazzo maniaci saltella verso di te e ti passa la mano lurida sulla testa, scompigliandoti i capelli.
Vorresti urlare ma non puoi.

<<Sai, il tuo amichetto sta venendo qui. Non può vivere sapendo che sei in pericolo. Spider-Man verrà qui e non credo tornerà a casa>> risponde ridacchiando in modo inquietante, pronunciando il nome del tuo eroe con disgusto.
Per la prima volta preghi che l'uomo ragno non arrivi.
Chiudi gli occhi per non vedere più quell'uomo rivoltante che ti gira attorno, sfiorandoti.

Ad un certo punto riesci a tirargli una testata. Lui indietreggiare di qualche passo, tenendo la mano sul naso.
Quando la leva, il suo sguardo è di odio puro. Ti tira un ceffone così forte da farti voltare la testa di lato.
Ti stringe i capelli in una mano, tirandoti indietro la testa.
<<Sarò benevolo con te. Ti lascerò in vita quel tanto che basta, per darti lo spettacolo della morte del tuo amato eroe>> sibila a denti stretti.

Le lacrime inizia a scenderti dagli occhi. Non hai paura di morire, rimpiangi solo che l'ultima cosa che hai fatto con Peter è stata litigare. Faresti qualunque cosa, in questo momento, per poter stare con lui. Magari abbracciati, sotto le coperte, dopo aver passato una notte in bianco.

La grande finestra che da sulla città si rompe in un frastuono di vetri che tintinnano al suolo.
Apri gli occhi e il tuo rapitore da voce ai tuo pensieri <<Spider-Man! Giusto in tempo>>.
I due iniziano lo scontro.

Con un calcio l'uomo ragno lancia io suo avversario contro il caminetto, si gira verso di te e corre a liberarti <<ciao y/n. Scusa il ritardo. Ho trovato traffico>> risponde levandoti li scotch dalla bocca. Stai per ringraziarlo ma lo avverti dell'arrivo, alle sue spalle, di Goblin.

L'eroe viene sollevato e scaraventato al suolo. Alcuni pezzi di vetro gli si conficcano nell'addome e sulle braccia.
Leva quelle che può e, claudicante, si rialza.
Con riflessi pronti riesce ad attaccarlo con le sue ragnatele contro il tavolino da caffè.
<<Uff.. più complicato delle lezioni di fisica>> risponde appoggiando le mani sulle ginocchia.

Barcollando arriva fino a te. Ti libera completamente e, sfinito si appoggia a te. <<Avevi ragione. I segreti non portano a nulla di buono>> sussurra, lasciandoti impietrita. Gli porti le mani dietro al collo e gli sfili la maschera, restando con la bocca spalancata <<Peter? O mio Dio>> dici portandoti le mani sulla bocca. Ti allontani da lui, continuando a ripetere "il mio ragazzo è Spider-Man" o "Peter Parker è Spider-Man".
Lo vedi portarsi la mano sull'addome su cui si sta allargando una macchia rosso scuro.
Ti affretti ad andare da lui e lo fai sedere sul divano. Inizi a cercare per tutto il loft un asciugamano e delle pinzette.

Torni da lui, trovandolo con gli occhi chiusi e le labbra socchiuse.
<<Amore, ti prego resta sveglio. Ti prego Peter>> sussurro scuotendolo un po'. Lui apre gli occhi e ti fiondo sulle sue labbra <<tranquilla, non vado da nessuna parte. Non senza di te>>

Marvel & DC ( Immagina e one shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora