Capitolo 39 - un altra lady?

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Almeno una delle cose da affrontare era stata fatta, adesso toccava dirlo alla famiglia di Sangio, così da permettere anche a lui di togliersi un peso. Vedendo Giulia finalmente più felice e serena,  stare con la sua famiglia, che le stava accanto con assoluto amore, senza farla sentire sbagliata, nonostante sapessero quanto difficile sarebbe stato per lei, invidiava che loro le stessero vicino e che le avessero dato il loro appoggio, mentre lui ancora non sapeva ache reazione avrebbe scaturito nei suoi quella notizia.
Anche loro come i genitori di Giulia, li erano sempre stati vicino, erano diventati nonni da poco della piccola Virginia,  e avevano visto diventare lui ciò che da sempre voleva essere, una persona che aveva trovato il suo mondo e con le sue canzoni permetteva a chi ne aveva voglia di farne parte. Di certo, era sicuro che non si sarebbero mai aspettati una notizia così prematura da loro due, soprattutto da lui, che avevano sempre considerato più maturo rispetto all età  anagrafica , e molto piu razionale che istintivo .
Come avrebbe fatto a spiegare a loro che quando era con lei, la razionalità non sapeva neanche  cosa  fosse , che lei era il suo modo di esprimere quel suo essre bambino, che per necessitudini passate aveva represso dentro di sé.  Lei gli aveva dato modo di far uscire quella parte infantile che altri gli avevano chiesto di nascondere.
Cosi, mentre Giulia era impegnata a conversare con i suoi, consapevole di non essere notato, poiché tutti troppo presi da quella loro conversazione , si recò fuori in quel piccolo giardino che dava all entrata e si sedette sul gradino che sporgeva dalla porta d ingresso. Si sedette, e con gesto spontaneo portò le mani sulla testa, che si era abbassata, fino a raggiungere le gambe e tamburellava le dita sulla sua testa, preso dai mille pensieri.
A disturbarlo, se così si può dire il rumore della porta alle sue spalle, che annunciò l arrivo di un altra persona, che lui pensò subito essere Giulia
S:" Giulia tra poco rientro tranquilla "
Ma inaspettatamente non era Giulia quella vicino a lui
C:" non sono Giulia.. posso sedermi lo stesso?"
Si girò di scatto, lo conosceva poco, ma la sua voce ormai era diventata famigliare quasi quanto quella di Giulia
S:" hei Carlo si certo "
Si spostò leggermente verso l esterno, per lasciare anche a lui il posto necessario per sedersi
C:" come va?"
S:" bene "
A quella sua risposta, lo guardò ancora, come a fargli capire, semplicemente guardandolo, che il suo viso fosse un libro aperto, e che quel che le Sue parole avevano appena espresso non rappresentavano la realtà
S:" scusa e che non voglio dare problemi "
C:" te l ho chiesto io..che c è?"
S:" penso ai miei..io e Giulia dovremmo dirlo anche a loro..e a breve..non voglio che passi tanto tempo prima che lo sappiano anche loro, anche perché non riuscirei a guardarli come sempre "
C:" devo essere sincero..certo a questo non ci sarei mai arrivato..ma erano giorni che vedevo goulia strana, ma ho aspettato fosse lei a parlarmi "
S:" era molto preoccupata,  soprattutto per una tua reazione...non voleva deluderti..insomma la sua bambina.  Sà che tu la vedi ancora così.. e infondo lo è "
C:'già ma devo essere cosciente che cresce..ad amici era già cambiata , anche se era già allora difficile ammetterlo, adesso immaginarla con un suo bambino,  lei mamma"
S:" lei sarà sempre la tua bambina "
Su guardarono, il colore dei loro occhi, sinora limpido, ora  era leggermente divenuto opaco, nessuno dei due voleva mostrarsi debole, eppure sapevano entrambi che anche se con emozioni diverse, quelle lacrime avrebbero tanto voluto uscire. Carlo sollevò il braccio sinistro e lo pose sulla spalla di Sangio, accarezzandola,  calorosamente
C:" allora cosa sono questi pensieri ?"
S:" pensi che anche io non voglio deluderli, che da uno così precisino come me, non si aspetterebbero mai , qualcosa di  così ..Pam.. capisci cosa intendo ?"
C:" l effetto sorpresa ?"
S:" già.. e che sorpresa "
Sorrisero di vero cuore , guardandosi ancora una volta
C:" i genitori vogliono la cosa giusta, ma la cosa giusta non esiste e lo sappiamo. Per quanto sin da piccoli vi diciamo cosa sia giusto o sbagliato, non possiamo decidere per voi o evitare che sbagliate..la vita è fatta di vittorie e sconfitte "
S:" ero riuscito a renderli orgogliosi e adesso non so cosa succederà "
C:" non parlare al passato, l orgolio che provano per te non passa "
S:" ma cambia.."
C:" ascolta, non stai scappando, sei rimasto.. e questo dimostra la bella persona che sei "
S:" non l avrei mai lasciata sola "
Quella mano finora rimasta sulla spalla di Sangio, finì sulla sua mano, stringendola
C:" lo so..infatti non mi sono preoccupato che lei rimanesse sola..per quanto possa esser geloso della mia bambina, non poteva trovare persona e amore migliore del tuo"
S:" io potrò essere il suo primo amore..ma tu sarai sempre il grande amore..e lei sempre la tua bambina.. "
C:" lo so..e so che la ami davvero "
S:" si...a tal proposito..so che insomma..Giulia mi ha detto che in questo siete un po vecchio stampo..insomma tu e Susy,  vi siete conosciuti, poi spiati e dopo una famiglia. Noi abbiamo fatto un po di caos nel mentre, però se per voi è importante, io sposerei Giulia "
C:" facciamo una cosa per volta, adesso ho appena appreso la notizia che sarò nonno, per il matrimonio aspettiamo un po..che dici ?"
S:" va bene "
Ad interrompere quella chiacchierata, semplice, ma che aveva  aiutato Sangio a star meglio, fu proprio stavolta Giulia che appena affacciata alla porta , vedendo i due , intenti a parlare 
G:" hei tutto ok?"
C:" si tutto bene..stavamo rientrando,  vero Sangio?"
S:' si direi di si "
C:" ah per ques cosa ultima che mi hai chiesto.. io ti avrei dato il mio consenso..senza pensarci "
Detto questo, si allontanò dai due giovani ragazzi, con Sangio sorridente, e una Giulia confusa
G:" consenso a cosa ?"
Si alzò anche lui da quel gradino, si avvicinò a lei, le prese il viso tra le mani e le lascio un tenero bacio
S:" niente..stavamo parlando di un po di cose..tranquilla "
G:" Sangio stai bene ?"
S:" si adesso si "
Si fidò di quello sguardo rassicurante e gli sorrise, facendolo sorridere a sua volta ed entrarono nuovamente in casa.
Finito di pranzare, Giulia decise di chiamare la sua amica Chiara,  che sapeva sicuramente stesse attendendo una sia chiamata, più curiosa che mai, mentre Sangio riposava sul divano
C:" oh finalmente..ma che fine hai fatto?"
G:" scusa ma la cosa è durata più del previsto, poi abbiamo pranzato "
C:" beh ? Dai non tenermi sulle spine"
G:" è andata bene chia..insomma all inzioo non ci credevano,  pensavano fosse uno scherzo,  poi hanno guardato me e Sangio e allora hanno capito "
C:" e che altro?"
G:" abbiamo parlato del futuro, sangio ha detto che verrà a stare a roma"
C:" dai tuoi?"
G:" beh all inzio credo di si..poi cercheremo un posto per noi magari "
C:" oh mamma..se me lo avessero detto giorno fa avrei detto voi siete matti "
G:" già.. è vero"
C:" sei più serena adesso?"
G:" si..adesso posso pensare a organizzare un po di cose "
C:" sai che io quando vuoi ci sono.. per te..anzi per voi ormai "
G:" che strano per voi..mi ci devo abituare "
C:" beh fallo velocemente.. se vi và ci vediamo più tardi , ci andiamo a prendere un gelato "
G:" si appena Sangio si sveglia ti chiamo"
C:" ok ciao lady "
G:" ciao scema "
Sorrise chiudendo quella chiamata, pensando che adesso era davvero diventata la lady di tutti , mentre due braccia le cingevano la pancia, poggiando la sua testa , con i capelli ricci ribelli che puntualmente ricadevano sul collo, procurandole solletico
S:" hei perché ridi?"
G:" ho parlato con Chiara.. le ho raccontato..stava aspettando di sapere come fosse andata, non volevo farla ancora aspettare ...dopo ci andiamo a prendere un gelato "
S:" va bene lady"
G:" ma ora mi chiamate tutti lady?"
A sentir dire ciò, sangio alzò la testa e la guardò
S:" hei chi ti chiama lady? Io solo posso "
G:" ah si? Allora dovevi pensarci bene prima di scrivere una canzone chiamandola lady e dedicarla a me "
S:" beh che significa, i diritti d autore sono i miei. Quindi anche il nominativo lady..allora chi si permette ?
G:" nella Italia.. che se fa ?"
S:" allora dobbiamo chiarire delle cose a mezza italia"
G:" ah si..tipo?"
S:" che sei la mia lady, cosa più importante di tutte "
G:" e poi?"
S:" che adesso .." prima di terminare la frase, lasciò la presa attorno alla pancia e si MiSE di fronte , in ginocchio, posando l orecchio sulla pancia
G:" ma che fai?"
S:" zitta..sto parlando con l altra mia lady"
G:" innanzitutto è troppo presto, e poi che ne sai che è una lady"
S:" adesso te lo dimostro.. "
Giulia lo guardò stranita, nonn capendo le sue intenzioni, fin quando non vide selezionare da suo telefono, la vase che stava cercando. Appena trovata , spinse Play, si avvicinò nuovamente al piccolo pancino e iniziò a cantare lady.
Giulia sorrise a quella scena, sapeva benissimo che non sarebbe accaduto nulla, poiché troppo presto. La sua pancia era ancora fin troppo piatta, figurarsi un eventuale reazione interna, ma provò una sensazione strana: sentì come un entusiasmo diverso verso quella canzone  ascoltata mille volte, come se in realtà una parte di sé,  la ascoltasse una prima volta e ne era entusiasta. Difatti la sua pelle, in qu precuoa punto, in cui Sangio poggiò la sua mano, arricciò ; come quando hai un brivido di freddo o pelle d oca , facendo scaturire un leggero sorriso a Sangio, che accortosi di ciò, alzò lo sguardo verso Giulia
S:' visto che è una lady?"

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