Capitolo 4

336 26 6
                                    

Erano le tre di notte quando il telefono di Candace cominciò a vibrare svegliandola, si stropicciò gli occhi delusa di essersi addormentata durante la replica dell'ultima stagione di How I met your mother e si alzò.
Dopo aver spento la suoneria si era diretta verso la porta di ingresso e l'aveva aperta trovando la sua ragazza di fronte a lei.
< Credevo arrivassi un po' prima > disse Candace con la voce ancora impastata dal sonno ricevendo in risposta un enorme sorriso.
< Perché? Vuoi farmi credere che non ti saresti addormentata comunque? > Billie entrò in casa e appena chiuse la porta dietro di lei si fiondò sulle labbra della più piccola < Mi hai vista? >
< Cosa? > finse Candace per prenderla in giro < cosa dovevo guardare? C'era la replica di un tuo concerto? >
Billie allibita si staccò appena guardandola con un'espressione affranta e dispiaciuta che ben presto si tramutò in rabbia < Stai dicendo che te ne sei dimenticata? Non ci posso credere Cos...> la mora non la lasciò neanche finire di parlare sigillando la sua bocca con un altro bacio e ridacchiando sulle sue labbra.
< Ti prendo in giro, ovvio che ti ho guardata...tutta tutta > disse facendole l'occhiolino alludendo alla maglia che lasciava intravedere le forme di Billie.
< In che senso? > chiese lei ignara del breve momento da protagonista che la trasparenza della maglietta aveva avuto durante lo show.
Candace allora fissò la sua scollatura alzando poi lo sguardo verso i suoi occhi facendo avanti e indietro come per farle notare il problema.
< Stai dicendo che tu e un milione di persone avete visto le mie tette in diretta? > esclamò Billie appena realizzò.
< Beh...si, è quello che sto dicendo >
L'altra spalancò gli occhi e nascose la testa nell'incavo del collo di Candace dalla vergogna, amava il suo corpo e andava soprattutto fiera delle sua forme ma non voleva che diventassero di dominio pubblico.
< Vorrei tanto che ci fossi stata tu per dirmelo > sussurrò Billie rendendosi conto della frase che aveva espresso l'attimo dopo aver pronunciato quelle parole, erano state infatti numerose le volte in cui la sua ragazza le aveva chiesto di accompagnarla a qualche intervista ma non c'era stata ragione, il suo manager le aveva inequivocabilmente vietato anche solo di contattarla dopo l'ultima volta che le aveva viste, figuriamoci se Billie gli poteva chiedere di farsi trovare con lei in pubblico.
Fortunatamente Candace decise di non rispondere e staccandosi dall'abbraccio spense la televisione sistemando i cuscini del divano in modo tale che il suo cane non potesse salirci per dormire.
< Comunque non capisco come non vogliate far salire Aragon lì sopra, dai guardalo...é troppo carino! > esclamò Billie facendo gli occhi dolci al Golden retriever dal pelo color caramello che scuoteva rumorosamente la coda dal momento in cui l'aveva vista entrare, e infatti come secondo ogni previsione un attimo dopo le si buttò addosso cominciando a leccarle il viso.
< Ma ciao bellissimo! Chi è il più bello di tutti? Èh! Chi? Tu, si tu! > cantilenò Billie imitando la vocina di una bambina mentre accarezzava il folto pelo dell'animale.
< Vedi di lavarti prima di salire sul letto perché sporca di bava con me non ci dormi > le disse Candace con un tono meno ironico di quanto avrebbe voluto ma non ci poteva fare nulla, lei odiava i cani anche se Aragon era perfetto, docile e ammaestrato al punto giusto.
< Noiosa, vero Aragon? Quanto è noiosa la tua padrona? Noiosa e pure antipatica >
< Se continui così dormi sul pavimento >
< Noiosa, antipatica e pure brutta >
< Bene, Billie puoi scegliere le piastrelle che più preferisci, ti sconsiglio quelle del bagno però, sono un po' dure >
Anche se questa volta il tono era davvero ironico la ragazza più grande si alzò di scatto cercando di elemosinare un po' di affetto dall'altra < Ma stavo scherzando e lo sai > disse facendo gli occhioni dolci mentre allungava le braccia verso di lei per afferrarle le mani e stringerle a sè.
Poi quando si trovarono piuttosto vicine si chinò sul suo orecchio sussurrandole < E poi Cos, se proprio vogliamo fare i pignoli, c'ero anche io con te quando abbiamo scoperto che le mattonelle del bagno sono troppo dure...>
Candace divenne rossa in mezzo secondo e dopo essersi girata di scatto prima a destra e poi a sinistra per verificare che suo padre non fosse nei paraggi strattonò Billie affettuosamente rimproverandola < Shh...mio papà sta dormendo >
< Appunto > rispose l'altra beffarda e con un ghigno sul viso < Almeno lui dorme, pensa quando tu strilli il mio nome di notte e i miei sono belli belli in salotto che si guardano la televisione...come l'altro giorno. >
Se possibile Candace assunse una sfumatura ancora più vermiglia e fu lei questa volta a chinare la testa sul petto dell'altra a causa della vergogna.
In realtà avrebbe voluto replicare ciò che avevano fatto la sera prima quando aveva urlato il nome di Billie ma non voleva chiederglielo perché sapeva quanto fosse stanca dopo un'intervista, così tra una risata e una presa in giro si diressero nel suo letto pronte per dormire abbracciate trascorrendo un'altra notte di felicità, perché davvero lei non riusciva più a sorridere come prima quando l'altra le era lontana.
< Possiamo lasciare le tapparelle alzate? > Chiese Billie quando la padrona di casa si stava accingendo a chiuderle < ti pregooo...sai che...>
< Ma certo! > esclamò con troppo entusiasmo < Nessun problema tesorino, ma ti prego, ricordati anche di coprirti bene braccia e gambe sotto al piumone che se lasci qualche arto scoperto ti aggrediscono i mostri >
< Ah ah, molto divertente > le fece il verso l'altra che anche se voleva fingersi arrabbiata si attaccò a Candace come una cozza nel momento esatto in cui toccò il letto.
Billie, anche se stremata dalla giornata impegnativa voleva parlare, aveva bisogno del suo aiuto per un problema che la stava divorando dall'interno, non era infatti soddisfatta delle tracce del suo album, pensava che ne mancasse qualcun'altra per completare il quadro ma non sapeva come rimediare alla cosa.
Rimasero un po' in silenzio, abbracciate, poi Billie carica di frustrazione decise di parlare < Scusa, non vorrei rompere adesso ma volevo parlarne con qualcuno e Finneas non credo capirebbe...>
< Che succede? > domandò Candace allarmata a causa dell'ultima frase che la sua ragazza aveva pronunciato, com'era possibile infatti che Finneas non la capisse? Loro due erano inseparabili e anche se magari non andavano d'accordo su ogni cosa e i loro gusti non sempre coincidevano avevano una complicità impressionante.
< Sento che all'album manca un ultima canzone...>
Candace maledisse sè stessa quando, involontariamente, si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo, davvero non voleva essere cattiva con Billie ma non poteva più sentir parlare della questione "album" eppure ringraziando che la scarsa luce proveniente dalle finestre non fosse in grado di illuminare i suoi occhi continuò ad incalzarla per farla parlare.
< Cioè? Che intendi? >
< Non lo so, è questo il punto. Ma ho come questa sensazione di...incompletezza, mi spiego? Forse no >
Candace ci pensò un attimo poi annuì nel buio < Si, si ho capito, come quando sai che ti sei dimenticato qualcosa ma non ti ricordi cosa per intenderci >
< Beh, più o meno > continuò l'altra < e finché non scopro cosa mi sono dimenticata credo di non voler pubblicare l'album >
Brutte notizie.
Pessime notizie.
Questo significava che quel limbo di poche attenzioni nei confronti di Candace sarebbe continuato ancora a lungo.
< Beh se è così ti aiuterò a capire cosa manca > le disse immediatamente intenzionata ad aiutarla anche se per uno scopo leggermente diverso da quello che Billie poteva immaginare.
< Davvero? > chiede l'altra commossa < Beh allora domani che ne dici se ci vediamo e provo a suonare qualcosa da te? Magari mi dai la giusta ispirazione >
Candace sorrise sperando che questa volta la silenziosa luna la graziasse illuminandole il volto e permettendo di rendere visibile la risata, e forse per questo o perché fu leggermente rumorosa che Billie se ne accorse subito.
< Perché ridi? >
< Perché sono contenta, è da una vita che non ti sento suonare per me o comunque...davanti a me >
Era vero, la ragazza più grande era stata talmente impegnata di recente che non stava facendo quello che amava di più in assoluto, ovvero cantare e suonare per la persona che amava di più, ironico pensare che tutta la sua fama e la sua carriera derivino proprio da un episodio analogo, aveva infatti cantato per la prima volta davanti ad un pubblico con Candace nel coro della chiesa riuscendo finalmente a infrangere le sue paure.
Chissà se ne avrebbe potute dissolvere altre nel suo futuro, magari quella del buio, magari la paura di essere considerata banale oppure, peggiore di tutte, la paura di mostrarsi per quella che davvero era e chi davvero amava.




[ Angolo autrice ]

So che la storia è appena iniziata ma ci tengo comunque a sapere le vostre opinioni per capire se vale la pena continuare a scriverla, personalmente mi sta piacendo molto ma ho piacere di sentire prima la vostra voce🖤

Look at you needing meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora