Capitolo 38 ✨

392 14 0
                                    

Candace si lasciò sfilare la maglietta guardando la parabola che fece prima di cadere al suolo, stava con Keith, doveva amare Keith e non di certo tradirlo con qualcuno nei sedili posteriori di un'auto conformandosi a uno stupido cliché, eppure in quel momento il pensiero del ragazzo non le sfiorò neppure la mente.
Ci sarebbero stati i sensi di colpa, i ripensamenti, l'amarezza e i rimpianti, ci sarebbe stato altro dolore e delusione per essere di nuovo caduta in quella bellissima abitudine che Billie rappresentava per lei ma bisognava dare il tempo ad ogni cosa e quello non era il momento giusto per pentirsi.
Quei baci, quelle labbra carnose che sapevano di fragole e sale, quei sorrisi nascosti dietro ad ogni sussurro, ad ogni sospiro erano una droga che non poteva essere sostituita con nient'altro.
< Se te lo stessi chiedendo > le chiese ad un tratto Billie staccandosi dalla sua bocca per prendere un po' di fiato < Sei tu la mia strana dipendenza >
Quella canzone scritta anni prima si stava traducendo in quell'esatto istante ma con qualche differenza in più, una strofa diceva che una di loro due avrebbe perso alla fine di tutto ma era inesatto, avrebbero perso entrambe e nessuna delle due aveva imparato la lezione e avrebbero continuato a sbatterci la testa anche dopo essersela rotta.
Billie era la polvere da sparo e Candace la miccia che con solo un po' di attrito avrebbe fatto scoppiare ogni cosa distruggendo quel precario equilibrio di normalità che aveva cercato di crearsi ma non importava, la più grande aveva bisogno di lei, era la sua cura dato che da sola non riusciva ad automedicarsi.
Ogni tocco bruciava come gin e le piaceva, ogni sguardo era capace di sciogliere quel ghiaccio cristallizzato nel loro cuore finché una volta fuso non rimaneva altro che vapore che disperdendosi inebriava i loro sensi
Non c'erano dubbi che quella canzone fosse per lei, Candace lo sapeva, Billie lo sapeva come lo sapeva chiunque altro fosse a conoscenza di loro due ma per la piccola sentirselo comunque dire fu una rivincita personale, sorrise mostrando una lunga fila di denti bianchi che, esattamente come la sua pelle, la luna aveva rischiarato donandole ancora più brillantezza e luminosità del normale.
Billie non potè sopportare quella visione troppo bella e perfetta per non essere toccata, troppo genuina e pura per non essere sporcata e troppo attraente perfino per lei che nel corso della sua vita avrebbe potuto avere chiunque ai suoi piedi ma aveva sempre e solo scelto quegli occhi ambrati che le ricordavano casa.
La baciò di nuovo insinuando la lingua nella sua bocca cercando quella dell'altra e appena la trovò iniziò una danza armonica che all'inizio cercava di coinvolgere e accarezzare ma poi esplose fino a raggiungere uno scontro, le loro lingue come se fossero fiamme tentarono di prevalere l'una sull'altra cercando di primeggiare e quando ormai entrambe potevano dirsi vincitrici Billie staccò le sue labbra dalla bocca spostandole subito verso il collo.
Candace piegò la testa all'indietro troppo eccitata per fare altro e schiudendo appena gli occhi sospirò emettendo un gemito di piacere appena impercettibile ma non per la più grande che nel momento in cui comprese l'eccitazione dell'altra intensificò i suoi baci.
Le dita di Billie si appoggiarono sul suo collo tracciando cerchi concentrici sui quali poi la sua bocca si sarebbe scagliata lasciando prima dei leggeri poi più profondi segni dei denti, i morsi si traducevano subito in piacere e ogni piccolo affondo era seguito da un lamento dettato dalla frustrazione.
La voleva in quel momento senza più aspettare ma Billie aveva appena iniziato.
Si staccò dalla sua pelle candida e posizionandosi frontalmente la guardò negli occhi sorridendo in un ghigno provocatorio, non voleva distogliere lo sguardo mentre le slacciava il reggiseno, voleva godersi ogni brivido, ogni sussulto, ogni sfumatura di eccitazione e di gioia che infatti seguirono subito dopo.
Candace era immobile seduta davanti a lei completamente nuda dalla vita in sù mentre Billie guardava il suo corpo come si guarderebbe un'opera d'arte troppo delicata, troppo fragile e troppo preziosa per essere anche solo sfiorata.
La sua pelle era così pura, nessuno oltre a lei l'aveva mai toccata, nessuno aveva mai avuto il privilegio di baciare quelle zone o accarezzare quelle curve, la grande non sapeva cosa fare troppo spaventata dal poter rovinare qualcosa, fu Candace che prese iniziativa per una volta nella sua vita afferrando le mani di Billie e portandogliele all'altezza del suo seno.
Le dita della ragazza dopo che le fu dato il permesso si presero la libertà di toccare quei seni sodi e perfetti cercando come consuetudine il piercing, era delicata nei movimenti, toccò il capezzolo sinistro con l'indice trovandolo già sufficientemente turgido continuando comunque a stimolarlo mentre per l'altro ci si concentrò con la bocca.
La sua lingua assaporava quel piccolo pezzo metallico inserito dentro di lei, lo spostava, lo mordeva e lo succhiava non limitandosi più solo a quello ma anche alla pelle della ragazza che dopo il passaggio della sua bocca assunse delle sfumature violacee provocando un accenno di dolore in Candace che tremò visibilmente, lamentandosi.
La mano che stava ancora giocando con l'altro seno però ad un certo punto terminò il suo movimento scivolando molto lentamente verso il basso, ogni centimetro di pelle che percorreva accendeva una scintilla scatenando nella piccola ancora più eccitazione di quanta non ne avesse già.
Arrivata al limite accarezzò il bordo dei pantaloni e senza dargli troppa importanza lo scavalcò trovandosi un libero accesso alle sue gambe sode e lisce, il suo obbiettivo ormai era ostacolato solo dalla biancheria intima ma non avrebbe comunque reso le cose facili a Candace.
Non più.
Esattamente come aveva fatto prima sul suo collo Billie iniziò a far scorrere il proprio indice in senso prima orario poi antiorario sopra al tessuto e lei, nonostante fosse ancora vestita, iniziò a serrare le gambe a causa del piacere che l'altra le stava dando.
Vedendo il viso della ragazza contratto nel tentativo di resistere il più a lungo possibile per non far finire subito quel loro momento Billie si ricordó quei numerosi attimi in cui Candace le aveva regalato un sorriso anche quando si sentiva morire solo perché voleva renderla felice e farla sentire al sicuro, anche se poi quando si spegnevano le luci e si faceva buio cadeva a pezzi.
Era inutile.
Non c'era niente che potesse dire o fare.
Non poteva sfuggire al modo in cui la amava.
Non voleva, ma la amava e tentò di dimostrarglielo.
Si allontanò dal suo seno smettendo di torturare il suo capezzolo e prendendole il viso con la mano libera sorrise guardando in quei profondi specchi color ambra, gli occhi di Candace erano imploranti, non ne poteva più di tutti quei giochetti ma aveva bisogno di sentirla davvero una volta per tutte, così Billie la accontentò.
Con un rapido movimento si fece strada nei suoi slip sentendo la sua intimità già bagnata, tenne il contatto visivo per tutto il tempo, all'inizio quando le accarezzò il perimetro circostante e alla fine quando infilò due delle sue lunghe e affusolate dita dentro di lei.
Il gesto fece scuotere Candace che sussultando appoggiò una mano sulla spalla di Billie come per avere maggiore stabilità e perdendosi in quegli occhi color oceano la baciò ancora una volta per imprimere quell'istante nella sua memoria, quanto avrebbe voluto fermare la scena e poter tornarci ogni volta che voleva, quanto avrebbe voluto che quel momento fosse immortale ma non era possibile così si limitò ad assaporare ogni centimetro della sua lingua mentre le dita di Billie molto lentamente si facevano strada in lei.
Le spinte erano poco frequenti ma intense, ogni volta che la più grande muoveva il braccio si assicurava di arrivare al massimo della profondità per poi tornare indietro e aspettare qualche istante prima di rientrare e ripetere il ciclo ma ad un certo punto quando uscì aspettò un paio di secondi di troppo e Candace se ne accorse.
< Cosa c'è? > le chiese con la voce sofferente sperando che l'altra continuasse il movimento ma Billie la guardò seria e serrando la mascella le fece una richiesta.
< Promettimi che sarò l'unica a farti questo >
< Billie...>
< Promettimelo. Ne ho bisogno >
Candace non sapeva cosa dire, non voleva farle una promessa che sicuramente avrebbe dovuto infrangere ma allo stesso tempo non era sicura di volerla davvero rompere, ma un patto è vincolante e non voleva essere legata a qualcosa di tanto prezioso per il resto della sua vita.
< Non posso > le disse infine accarezzandole la guancia fino a sfiorare la sua mascella contratta, si alzò poi verso le sue sopracciglia, in quel momento corrucciate, lasciandole un bacio al centro della fronte.
Billie riprese inaspettatamente a muovere il braccio, Candace credeva che avrebbe smesso di toccarla finché lei non avesse pronunciato quelle parole che tanto voleva sentire ma non fu così, voleva infatti farle capire che lei era l'unica e per farlo avrebbe dovuto muoversi in modo tale da spingerla a dirlo e ormai la conosceva troppo bene per fallire in quell'intento.
Si staccò completamente togliendo le dita da lei e con forza le strappò i pantaloni sfilandoglieli con poca grazia, toccò poi alla biancheria intima che fece la stessa fine degli altri indumenti e appena ebbe la ragazza completamente nuda di fronte a lei la prese per le gambe avvicinandola a sè.
Candace la guardava tra un misto di paura e curiosità chiedendosi ancora cosa avesse spinto l'altra a continuare, sospirò profondamente quando sentì la bocca di Billie addosso a lei, non si era soffermata a baciarle le gambe per poi salire lentamente ma diretta e sicura si era insinuata dentro di lei muovendo agilmente la lingua nel centro del suo piacere.
Ancora una volta cercò con tutta sè stessa di non venire, sforzandosi di pensare ad altro per non farsi assuefare da quel piacere ma la più grande era troppo brava e proprio quando ormai stava raggiungendo l'apice si fermò di colpo.
< Billie? > la voce di Candace adesso era rotta dai sospiri e dalla irrefrenabile voglia dei suoi movimenti che l'altra aveva cessato, ma non aveva fatto nulla a caso e la piccola lo capì immediatamente.
< Dimmi che ci sarò solo io per te e continuo >
< Bil...>
Gli occhi azzurri della ragazza erano così seri e il suo sorriso provocatorio manifestava troppa sicurezza, avrebbe davvero smesso se non avesse sentito ciò che voleva ma era solo una questione di tempo.
< Lui ti toccherebbe così? > le chiese portando nuovamente le sue dita fino al seno stringendolo < Lui farebbe questo? > portò una mano sulle sue labbra e con l'altra le afferrò la mandibola costringendola ad aprirla, appena lo fece infilò due dita all'interno e mantenendo sempre il contatto visivo scese con la mano verso la sua intimità entrandole dentro < E questo? >
Candace sobbalzò spalancando la bocca, i movimenti di Billie adesso non erano più lenti e profondi ma veloci e sgraziati, lo si avvertiva dal suono che la sua mano emetteva ogni volta che si trovava a sbattere contro il suo corpo sempre e sempre più forte.
< Promettimi che nessuno ti toccherà mai come sto facendo io > le richiese di nuovo avvicinando il viso al suo e costringendola ad aprire gli occhi, Candace non avrebbe voluto ma non ebbe scelta, fissò le sue iridi in quelle di Billie e trovandosi a deglutire il boccone amaro di non saperle resistere, non potendo rimanere indifferente a quelle spinte, annuì.
< Non lo farà nessuno >
Billie sorrise portandole una mano dietro la schiena per avere più aderenza e permettere alle sue dita di entrare più in profondità, ormai glielo aveva detto e lei era soddisfatta ma Candace continuò a parlare. < Ci sei solo tu >
La più grande continuò incoraggiata da quelle parole aggiungendo un terzo dito che però non durò molto dato che pochi secondi dopo la piccola raggiunse l'orgasmo crollandole addosso stremata, ma Billie non aveva finito e spostandola appena dal suo corpo le portò le mani sul viso, questa volta Candace aprì la bocca volontariamente per assaggiare le dita che Billie le stava porgendo.
< Sentì che cosa sei? > le chiese questa portando la sua fronte all'altezza di quella dell'altra < Non potrei vivere sapendo che qualcun altro ha avuto questo >
Candace la baciò di nuovo afferrandole la testa con entrambe le mani e pianse ancora, altre lacrime scesero sul suo volto quella sera bagnando le labbra di entrambe che ormai potevano dire di conoscere perfettamente il sapore del salato che per troppo tempo si era fatto attendere e finalmente si era palesato.
Non si dissero "ti amo" perché sarebbe stata una ripetizione, rimasero semplicemente abbracciate tutta la notte finché la mattina dopo quando sorse il sole si risvegliarono con il sorriso sulle labbra.

Look at you needing meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora