Capitolo 65

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[ Candace ]

Dicono che la fretta sia cattiva consigliera ma forse noi ci siamo dimenticate di questo stupido detto, tu soprattutto perché appena realizzi che indosso ancora il reggiseno me lo slacci con una rapidità impressionante e con la stessa velocità la tua espressione passa da felice ed eccitata a triste e confusa.
< Candace? > mi chiedi fissandomi intensamente il seno, odio il fatto che ultimamente non mi chiami quasi più Cos ma d'altronde quello era un nomignolo che usavi quando eri innamorata e forse adesso non ti senti più allo stesso modo.
< Cosa c'è? >
< Dov'é finito? >
All'inizio pensavo fosse solo una stupida battuta per prendermi in giro per il mio poco seno dato che confrontata a te io sono più simile a una tavola da surf rispetto che a una ragazza ma il tuo sguardo continua a fissare il mio capezzolo sinistro studiandolo da ogni direzione.
< Sei impazzita? > ti chiedo.
< Tu sei impazzita >
< Ma cosa ho fatto? >
< Dov'é finito? > ripeti come un disco rotto e all'ennesima domanda capisco < Dov'é finito il piercing Candace? >
< Davvero? > ti chiedo con un po' di ironia nella voce < Tu ti sei davvero fermata e ora mi stai tenendo il broncio solo perché mi sono tolta il piercing >
< Mi avevi promesso che non lo avresti mai fatto > mugugni con quella tua irresistibile voce da bambina ma questa volta non posso cascarci, non di nuovo.
< Hmm te l'ho promesso quando avevo probabilmente quindici anni? >
< Ne avevi sedici > mi correggi senza mai distogliere l'attenzione da quella porzione di pelle che una volta conteneva un piccolo pezzo di metallo dal quale, per una qualche inspiegabile ragione, tu eri e sei tutt'ora profondamente ossessionata.
< E poi ne avresti potuti avere anche dodici per quello che mi riguarda ma una promessa é una promessa >
Vorrei dirti una cosa ma sono sicura che se solo lo facessi adesso finirebbe tutto ciò che stiamo facendo e non ne ho la minima intenzione quindi mi limito a pensarlo, ma se proprio ci tieni a saperlo anni fa in Florida, durante la mia prima volta tu mi hai promesso che mi avresti amata per sempre e non mi avresti mai lasciata eppure negli ultimi due anni io non ti ho vista così vicina, e tu?
Lo so, lo so, quelle sono promesse che si fanno senza usare la razionalità, si preferisce ascoltare il cuore e in quel momento il tuo evidentemente voleva condividere ogni futuro giorno della tua vita con me ma poi le cose sono cambiate, cambiano sempre e forse è proprio questo il loro bello.
Perciò non puoi essere arrabbiata con me per uno stupido piercing, non dopo la promessa che mi hai fatto tu ma come ho già detto non ti dirò mai una cosa simile perché so che finiresti per sentirti in colpa e io non voglio più che tu stia male per causa mia.
Non di nuovo.
< Comunque se proprio ci tieni a saperlo non ce lo avevo neanche due settimane fa...>
< Si ma l'ultima volta non me ne sono accorta, ero troppo impegnata a cercare di non urlare per non farmi sentire dal tuo ragazzo, sai ? >
Sorrido ripensando a quel momento, nonostante i tuoi sforzi infatti hai gridato talmente forte che giuro, se non ci fosse stato quell'uragano che era impegnato a devastare tutto il Massachusetts, credo che anche i vicini ci avrebbero sentite.
< Sei disposta a passarci sopra? > ti chiedo sorridendo per sdrammatizzare la situazione e anche tu capisci che non si può tirare tanto per le lunghe questa storia quindi torni a baciarmi ma il tuo modo adesso è più aggressivo di prima.
Mi spingi sul letto e poco dopo ti butti sopra di me, non mi fai male anche se leggo nei tuoi occhi un po' di preoccupazione che cerchi di mascherare assumendo quell'aria autoritaria che mi fa impazzire, deglutisco guardandoti leccare il labbro inferiore mentre mi fissi senza mai distogliere lo sguardo e poi come un falco che si avventa su una preda mi spogli di ogni indumento che mi era rimasto addosso.
È il tuo turno questa volta, è il tuo turno per assaggiare la mia pelle, mordere il mio seno e scendere giù in fondo fino ad arrivare alla mia intimità che, inutile dirlo, è già completamente bagnata ma a te sembra non interessare infatti la tua lingua ci si butta rapida e scaltra come se aspettasse di fare questo da tutta una vita.
Reprimo i miei gemiti stringendo forte le lenzuola che ormai sono state completamente rimosse dalla loro naturale posizione creando un disordine collettivo in tutta la stanza e mentre cerco di far tornare regolare il ritmo della respirazione tu continui a muovere la bocca.
Smetti dopo un paio di minuti forse perché sei soddisfatta dell'effetto che mi hai provocato oppure perché non vuoi che io venga già ma appena finisci ti avvicini al mio viso e con la stessa identica espressione di prima mi sussurri < Mi dispiace che tu non possa sentire il tuo sapore >
< Oh ma posso farlo > ti rispondo con il medesimo tono basso e roco mentre ti afferro la mascella per portare le mie labbra sulle tue.
Ti sento sciogliere, la tua bocca emette un piccolo gemito e il tuo cuore aumenta i battiti, ti ha forse sorpresa questa mia arroganza? Perché se è così ho capito come devo giocare con te.
Inverto le posizioni e ti faccio sedere su di me, le nostre intimità sono ora a contatto e allargando le gambe inizio a generare qualche spinta per poter creare quel giusto attrito di cui hai bisogno, da questa prospettiva riesco a vederti perfettamente, hai gli occhi chiusi forse perché ti vergogni o forse perché sto andando così veloce che non riesci a sostenere troppe cose insieme, fatto sta che non mi guardi ma la tua bocca sempre aperta rilascia dei gemiti incontrollati che, così forti e intensi, non ti avevo mai sentito emettere.
Mi piace questa nuova te che ha il coraggio di farsi finalmente toccare nel modo in cui vuole, una volta eri tu quella più attiva e spesso mi dispiaceva perché sembrava che ogni volta che facevamo sesso l'intero atto fosse dedicato al mio soddisfacimento senza mai tenere conto del tuo.
Forse stai già venendo, lo deduco dal fatto che le tue mani si aggrappano alla mia schiena, conficchi le unghie in profondità nella mia pelle procurandomi dei piccoli tagli e subito ti scusi ma non hai nulla di cui temere, lui non lo vedrà mai più il mio corpo te lo giuro e infatti mi accingo a rimettere le tue braccia su di me dandoti la sicurezza di cui hai bisogno.
Sento che non riesci più a trattenerti così capisco che è il momento perfetto per introdurre le mie dita dentro di te, bastano un paio di spinte e come era già successo due settimane fa il mio nome gridato ad alta voce mi fa capire che hai raggiunto l'orgasmo, anche io ne sono vicina e ci metto pochi secondi in più di te ma alla fine entrambe ci sdraiamo sul letto ridendo per ciò che abbiamo appena fatto senza averne mai abbastanza delle nostre labbra.
< Ok > dico cercando di riprendere fiato < Non è stato così male >
< Smettila di fare la modesta > sussurri con poca voce mentre accavalli una gamba sul mio corpo in una sorta di abbraccio scomposto < Non so se possa funzionare cosí >
< Cosa? > sbianco, di cosa stai parlando?
< Come cazzo farò ad aspettare quasi mezzo mese per questo? È troppo tempo e io voglio vederti di più >
< Ma ti sembra questo il modo di dirmelo? > esclamo sentendo il battito del mio cuore accelerato dalla paura < Perché mi devi spaventare a morte, cazzo >
So che ti diverte fare questi giochetti ma per un attimo ho davvero pensato che tu non volessi più continuare e ti giuro che ho smesso di respirare.
Da una parte so che quello che stiamo facendo é completamente sbagliato e non finirà bene ma non vorrei sentirmelo dire durante una giornata che possiamo passare assieme, se davvero ci lasceremo prima o poi...quando davvero ci lasceremo, vorrei che fosse almeno durante un periodo in cui non abbiamo modo di vederci così sono sicura che soffriremo meno l'assenza, no?
Chi prendo in giro. Farà schifo in ogni modo.
< A cosa pensi? > mi chiedi ma non voglio dirtelo perché rovinerei il momento facendoti pensare a questioni di cui adesso non dobbiamo preoccuparci, d'altronde so che prima o poi una delle due verrà d'altra dicendo che non può continuare questa situazione e anche se sospetto fortemente che sarai tu lascio che tu possa maturare questo da sola così avvicino il viso al tuo e faccio scontrare le punte dei nostri nasi.
< A te, sempre > dico mentre fai gli occhi da cucciolo e il tuo viso assume l'espressione da cane bastonato, ci manca solo la tua vocetta acuta che fai imitando quella di una bambina e penso che sarò morta prima che scocchi la mezzanotte.
Mi ero dimenticata quanto fosse bello passare del tempo con te anche senza fare nulla di particolare, tipo adesso che siamo stese su questo comodo e soffice letto ormai da diverse ore a raccontarci cosa ci ha riservato la vita nei due anni in cui ci siamo allontanate.
È questo che amo di te...che mi piace intendevo, mi piace che non ci sia solo il sesso, mi piace che non sia un'attrazione legata al semplice soddisfacimento di un bisogno fisico, mi piace che possiamo stare ore e ore a parlare di cazzate tipo quale sia la temperatura giusta del forno a microonde per cuocere il ramen oppure del perché il tuo cane sia ossessionato dai calzini e ne ingoi in continuazione.
Mi piace poter toccare le tue mani mentre gli altri nostri arti sono incastrati in quella che chiamo semplicemente intimità casuale, è una sensazione troppo appagante poter rimanere con te completamente nuda a ridere e commentare il mio nuovo taglio di capelli, che da quanto ho capito, non ti dispiace affatto.
< Billie! > esclamo ad un certo punto mettendomi seduta e interrompendo le tue considerazioni sulla frangetta < Ti devo fare vedere una cosa >
Il tuo sguardo curioso e leggermente eccitato mi costringe a doverti per forza lasciare un bacio su quelle perfette labbra carnose prima di parlare < È un posto neanche troppo lontano da qui, devi assolutamente vederlo >
La tua espressione si incrina e balbettando cerchi di rifiutare < Non posso uscire Candace, sarebbe meglio che non uscissi dato che chiunque mi crede ancora in Illinois per il concerto di dopodomani sai? >
< Neanche Finneas sa che sei qui? > chiedo e tu scuoti la testa ma non mi interessa, questa volta mi devi ascoltare < Ti prego, è buio pesto e nessuno frequenta quel posto lo giuro! Ci vado sempre da sola di notte e...>
< Dov'è che vai sempre da sola di notte? > mi chiedi preoccupata mettendoti anche tu nella mia stessa posizione mentre assumi un'aria preoccupata.
< È un parco...> cerco di spiegarti ma tu spalanchi gli occhi.
< Stai scherzando? Tu vai da sola in un parco di notte? Ma ci vuoi arrivare viva ai vent'anni oppure...>
< Fammi finire di parlare > ti imploro mentre mi alzo dal letto per raggiungere il bagno < è un parco privato quindi la sera viene chiuso solo che ho trovato un punto dal facile accesso e spesso quando sono triste o mi sento anche solo un po' persa vado lì, è sicuro perché non ci può entrare nessuno, davvero >
Esco dalla stanza con l'accappatoio indosso e tu scoppi a ridere < Ma vuoi uscire o farti una doccia? >
< Voglio uscire > rispondo sorridendo contenta che forse sono davvero riuscita a convincerti.
< E allora perché stai indossando quel coso? > mi chiedi indicandomi.
< Perché prima ho avuto la bella idea di distruggere la camicetta quindi adesso non ho vestiti se non contiamo il giubbotto, ma fa freddo fuori, siamo in dicembre! >
Ti vedo scuotere la testa mentre ti alzi anche tu dal letto cercando i tuoi vestiti < Va bene > sussurri esasperata < verrò a vedere cosa ha di così speciale questo parco, ma a solo una condizione >
< E sarebbe? > ti chiedo senza riuscire a contenere un sorriso da trentadue denti.
< Che ti togli quello stupido accappatoio >











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