Due anni prima
AprileFinneas oltre ad essere suo fratello era anche il suo migliore amico, per questo motivo la ragazza dai capelli blu non aveva esitato un secondo a raccontargli cosa fosse successo con Candace e stranamente lui non aveva reagito in nessun modo particolare, forse perché non pensava che due ragazze che si amassero fossero un fatto così sorprendente o forse perché sapeva già che prima o poi sarebbe successo, comunque sorrise limitandosi semplicemente ad annuire in segno di approvazione.
Sembrava contento, le chiese solo come mai non gli avesse mai detto prima che provava qualcosa per Candace ma Billie non avendo saputo cosa rispondere era rimasta in silenzio ascoltando le parole del fratello, parole dure ma veritiere che la ferirono facendole mettere in discussione quel bacio tanto atteso.
< Baciare un'ubriaca non conta nulla lo sai? È come sentire un paio di labbra sconnesse dall'anima dell'altra persona e quindi equivale a dare un bacio al profondo e immenso vuoto >
Era vero? Finneas era sempre stato così romantico e filosofico ma nella maggior parte dei casi aveva ragione, possibile che fosse nel giusto anche quella volta?
Possibile che aver baciato Candace quella sera non significasse nulla dato che l'altra aveva la mente annebbiata dall'alcol?
Poteva anche essere vero ma le emozioni che Billie aveva provato dicevano il contrario, quel battito accelerato, quella stretta allo stomaco, quel vuoto nel petto, quel calore improvviso all'altezza del cuore, quelli erano segnali di un qualcosa di bello e totalmente distante dal "profondo e immenso vuoto" che suo fratello dipingeva.
Era passata poco più di una settimana e anche se le due ragazze non si erano più viste già il giorno dopo la festa avevano ripreso a comportarsi come al solito trascorrendo le loro giornate a telefonarsi e chiacchierare di drammi inutili e, come ormai era consuetudine da diversi mesi, a parlare e pianificare l'emergente carriera di Billie.
Quest'ultima però si sentiva dilaniata, odiava quel silenzio, aveva bisogno di sapere cosa passasse nella testa dell'altra che non aveva mai menzionato nemmeno una volta la serata della festa.
Si ricordava cos'era successo oppure Finneas aveva ragione e davvero per Candace quel bacio dato da ubriaca non aveva significato nulla tanto da essersene addirittura dimenticata?
Quelle preoccupazioni erano il motivo per cui Billie aveva programmato di trascorrere quel pomeriggio di una calda giornata di fine aprile in una caffettiera vicino alla scuola che tutte le sue amiche frequentavano, le aveva infatti aspettata seduta in uno di quei tavolini in stile vittoriano arrivando a consumarsi le unghie dall'ansia.
Odiava averle così corte ma non poteva far a meno di mangiucchiarle, si sentiva un perfetto disastro che voleva cercare di controllare qualcosa più grande di lei che però avrebbe finito con l'inghiottirla.
Quando Candace varcò la soglia della porta insieme a Drew, Thomas ed Emma le mani di Billie cominciarono a tremare più del normale, il suo cervello si era completamente disconnesso facendole dimenticare quel discorso che aveva passato tutta la notte a formulare, voleva infatti parlare con la sua migliore amica per cercare di chiarire la situazione, non poteva per nessun motivo continuare a vivere in quel limbo di incertezze senza sapere non solo se dalla sua parte ci fosse interesse ma addirittura se si ricordasse di quanto successo.
La più piccola prese posto vicino a Billie e le sorrise abbracciandola, era un normalissimo saluto che le aveva rivolto già un milione di volte ma in quel momento aveva un sapore diverso, era la sua immaginazione oppure l'aveva stretta un po' più a lungo del normale soffermandosi a guardare le sue labbra per qualche secondo di troppo?
A salvare quella situazione fu il cameriere, un giovane che le ricordò subito Finneas a causa del taglio di capelli anche se meno rossicci e più biondi del ragazzo, che estraendo dalla tasca il taccuino per prendere le ordinazioni rivolse a tutti un saluto di benvenuto chiedendo cosa preferissero ordinare.
< Per noi due milkshake al caramello con panna > esordì Thomas appoggiando il suo braccio sulla spalla di Emma, solo Dio sapeva quanto anche Billie avesse voluto fare lo stesso con Candace.
Avere quella confidenza tipica di una coppia fissa, quel sorriso che sapeva di tranquillità e quell'espressione rilassata di chi sa che la persona che si ha al proprio fianco lo ama e darebbe tutto per lui.
La più grande incantata si perse l'ordinazione degli altri ridestandosi solo nel momento in cui il cameriere si rivolse espressamente a lei < E tu? Hai deciso? >
Billie spaesata guardò Candace come per farsi suggerire cosa prendere, non aveva idea di che cosa volesse ma sapeva solo che aveva bisogno di bere qualcosa di fresco per far si che la sua gola secca tornasse normale.
< Se vuoi ti porto un caffè > chiese il cameriere che secondo la sua stima non doveva avere molti anni più di loro eppure non sembrava minimante scocciato per quell'attimo di indecisione da parte di Billie.
< Oh no, assolutamente no > esclamò quest'ultima.
< Va bene allora > sorrise il ragazzo scherzando < Cosa ti ha fatto il caffè? Se posso chiedere. >
< È una disgustosa bevanda sopravvalutata che fa schifo anche da zuccherata > rispose Billie gioendo del fatto che le fosse tornata la voce < Comunque credo che prenderò un cappuccino con il latte di soia >
Il cameriere sorrise e dirigendosi verso il bar comunicò le ordinazioni appena prese, la ragazza dai capelli azzurri seguì ogni suo movimento come incantata osservando quei capelli biondi riflettere la luce delle lampade al neon, quel colore così acceso non poteva fare altro che ricordarle l'illuminazione presente nella camera di Drew il giorno del suo compleanno e tornando con la mente a quella serata spostò il suo sguardo su Candace che nel frattempo guardava truce il cameriere.
Si era persa qualcosa? Cosa stava succedendo?
< Perché latte di soia? > chiese Thomas poco interessato accendendo il telefono per fare un veloce consulto dei suoi social dato che era tutta la mattinata che non li controllava.
< Perché ho scoperto di essere intollerante al lattosio > rispose Billie imbarazzata < e poi credo di voler iniziare un percorso per diventare vegana >
< E perché mai? > esclamò Thomas alzando lo sguardo allibito verso la ragazza < Sei pazza? >
La più grande scosse la testa disapprovando il comportamento del suo amico < Guarda che non lo faccio solo per una questione etica ma anche ambientale >
< Si si, come vuoi > mugugnò lui < Non sarà certamente perché tu non bevi il fottuto latte di una mucca che il mondo si salverà >
< Beh se tutti la pensassero come me...> iniziò Billie vendendo immediatamente interrotta dall'arroganza di Thomas.
< Ma tutti non la pensano come te >
La più grande decise di stare in silenzio, ribattere sarebbe stato inutile e non aveva la minima voglia di litigare, aveva organizzato quel pomeriggio per rilassarsi e soprattutto per osservare il comportamento di Candace che da quando era arrivata non aveva ancora aperto bocca ma il ragazzo ispanico non la pensava allo stesso modo e dopo diversi minuti riprese il discorso.
< Ma poi perché proprio adesso Eilish? > le chiese sorseggiando il milkshake che gli era appena arrivato < Voglio dire, ti sei svegliata così di punto in bianco e hai deciso di non mangiare più cose buone? >
Billie stava per rispondere a tono ma Candace fu più veloce e fulminando il loro amico con lo sguardò demolì ogni frase provocatoria < Le persone possono anche cambiare lo sai? > disse spostando poi gli occhi verso quelli della ragazza e con la voce più bassa aggiunse < Magari provi cose nuove e ti accorgi che ti piacciono da morire >
Billie sorrise e le sue guance si colorarono di rosso, era davvero quello che pensava? Candace si stava davvero riferendo al loro bacio oppure si stava immaginando tutto facendo volare troppo la fantasia come al solito?
Nessuna delle due se ne era accorta ma nel frattempo Drew le stava studiando, non aveva idea di cosa fosse accaduto alla sua festa di compleanno e neanche si ricordava di aver detto a Candace che secondo il suo parere Billie era innamorata di lei ma in quel momento quella convinzione si intensificò.
Era infatti da quando si erano seduti che la più piccola stava guardando storto il cameriere che era stato forse un po' troppo cordiale con Billie e inoltre quest'ultima lo aveva squadrato dalla testa ai piedi più volte soffermandosi sui suoi bicipiti e sul busto ben piazzato cosa che senz'altro non poteva fare piacere alla più piccola.
Ma Billie non era da meno, anche lei non aveva fatto altro che lanciare occhiatine alla mora quando pensava non guardasse, e poi quelle unghie?
Billie non era mai stata così nervosa in presenza di Donovan, mai si perdeva nei suoi occhi o si incantava nel suo mondo, quelle ragazze erano l'una cotta dell'altra ma erano troppo stupide e orgogliose per accorgersene.
Fu per questo motivo che decise di dare loro una piccola spinta.
O più che a loro, al cappuccino.
< Drew ma che...> imprecò Billie alzandosi di scatto cercando di sollevare, per non farla entrare in contatto con la sua pelle, la maglia ormai completamente zuppa di caffè bollente che la sua amica aveva "accidentalmente" rovesciato su di lei.
< Oddio scusa > disse Drew con finto dispiacere e cercando di passare alla sua amica qualche tovagliolo per pulirsi aggiunse < Io proverei subito a lavare la maglia se fossi in te, così magari non rischia di rimanere macchiata >
Billie non stava prestando attenzione alle occhiate che la rossa stava lanciando in direzione di Candace così quando quest'ultima, dopo aver compreso le intenzioni di Drew, si offrì di accompagnarla le sembrò perfettamente normale.
Si ritrovarono da sole in una stanza per la prima volta dopo quella fatidica serata, nessuna delle due osava proferir parola e l'unico suono proveniva dal rubinetto che elargiva un costante flusso di acqua dal quale Billie attingeva per cercare di pulire la sua maglia con scarso successo.
< Forse...forse dovresti...> Candace provò finalmente a parlare ma la frase le morì sulle labbra.
< Hm? >
< Dovresti ecco...provare a toglierti...provare a...la maglia...>
< Oh davvero Cos? > esclamò Billie delusa ed esasperata.
< Cosa? >
< Davvero sei in imbarazzo con me? > non poteva far altro che pensare a come si fosse comportata per tutta la settimana, a come avesse evitato di parlare di loro e di come avesse agito come se ogni cosa fosse stata perfettamente normale.
Cazzo lo odiava.
La più piccola arrossì cercando di nascondere il suo volto dalla vista dell'altra che però continuò ad innervosirsi < Ho capito che ti ricordi dell'altra sera, non é così? >
Candace rimase in silenzio e dopo interminabili secondi decise di rispondere annuendo.
< Molto bene > disse Billie con un tono che faceva intendere esattamente il contrario < Perché non hai detto niente allora? >
< Cosa? >
< Perché questa settimana non ne hai mai parlato? >
< Neanche tu l'hai fatto > la rimproverò Candace.
< Si ma perché pensavo non te lo ricordassi dato che eri...beh eri ubriaca fradicia, di nuovo >
< È inutile che mi accusi...>
< Non ti sto accusando di niente > Billie chiuse il rubinetto dell'acqua rinunciando a pulire quel disastro e guardò la più piccola negli occhi < Voglio solo capire >
< Cosa? >
< Riesci a dire qualcos'altro oltre a "cosa?" >
Candace sospirò e cercando di non far trapelare l'ansia e la paura di poter rovinare tutto ciò che stava provando in quel momento parlò < Non ho detto niente perché avevo paura di esagerare qualcosa che per te non significava nulla >
< Di cosa stai parlando? > chiese Billie confusa.
< So perché mi hai baciata > La più piccola abbassò la voce < Ti facevo pena, non è così? >
< No! Cos, io...>
< Guarda che puoi dirlo Billie, io stessa mi vergogno per come mi sono comportata quella sera, ho bevuto fin oltre quello che potevo sopportare e stavo quasi per essere...per essere...> Candace smise di parlare tornando con la mente a quel momento terribile.
Ricordava tutto sfocato e annebbiato ma le sensazioni erano vivide e più che mai reali, il disgusto, lo schifo, il rifiuto quando quelle mani le avevano toccato le gambe, la paura e l'indignazione che aveva provato quando lui l'aveva buttata sul letto, ogni momento era impresso nella sua mente e non poteva essere cancellato.
Billie si accorse del tremore dell'altra e dimenticando ogni rancore corse ad abbracciarla, spesso dimenticava cosa significasse per lei aver vissuto tutto quello, spesso lei stessa diventava così egoista da prendere in considerazione solo il proprio punto di vista.
Si era lamentata tutta la settimana del fatto che Candace non avesse parlato del loro bacio quando l'altra probabilmente stava solo cercando di riprendersi da quel mancato stupro che stava per subire.
< No, ehi Cos, stai tranquilla > sussurrò Billie stringendola in un abbraccio < Scusami davvero, non volevo che pensassi di nuovo a lui >
La piccola rimase in silenzio ricambiando l'abbraccio e non poté fare a meno di sorridere nel sentire quel calore e quel profumo, il suo profumo, che tanto amava < Hai ragione > disse una volta tranquillizzatosi < Avrei dovuto parlarne, non spettava a te >
< E invece avrei potuto farlo anche io...>
< No, Billie > Candace la interruppe staccandosi dall'abbraccio e decidendo di affrontare quelle paure che da una settimana si teneva dentro confessò ogni cosa alla ragazza < Non volevo tirare fuori l'argomento perché ero terrorizzata dal fatto che tu potessi minimizzare ogni cosa, temevo che mi avresti potuto dire che era stato solo un momento di affetto tra amiche o che so io e...>
Billie non aspettò un solo secondo di più.
Afferrò il volto di Candace e spingendo il suo viso verso di sè appoggiò le labbra alle sue.
Se Finneas condannava il bacio che si erano date quel folle sabato sera perché secondo lui "le anime non erano connesse" adesso ogni cosa era al suo posto.
La piccola sorpresa chiuse gli occhi e in un secondo tutte le paure che aveva, tutto il terrore e l'ansia che si teneva dentro scomparvero come le chiavi nei cuscini del divano, si persero come dei soldi buttati in una scommessa e si squagliarono come un gelato sotto al calore estivo.
< Un momento di affetto tra amiche? > chiese Billie ridendo una volta staccatasi da lei < Davvero? >
Candace ricambiò la risata arrossendo lievemente e per nascondere la sua timidezza abbassò la testa.
< No > sussurrò la più grande dolcemente riportando il volto dell'altra ragazza alla stessa altezza del suo < Non imbarazzarti, anche io ho pensato a diverse cose in questa settimana >
< Tipo cosa? >
< Beh...pensavo...ho pensato che, credevo che tu non ti ricordassi niente >
Fu Candace a ridere questa volta e appoggiando una mano dietro alla nuca di Billie le avvicinò il viso riducendo pericolosamente le distanze finché le labbra non furono a pochi centimetri < Sei così pazza da credere che mi dimenticherei di un tuo bacio? >
La più grande non fece in tempo a sorridere che sentì la bocca dell'altra sulla sua e mentre il suo cuore si scaldava la lingua di Candace le chiedeva il permesso di entrare e lei le diede il consenso ignorando tutto il resto.
La loro mani esploravano i rispettivi volti scoprendo nuove curve e porzioni di pelle mai toccati prima, le loro guance si scontrarono, i nasi si strofinarono e le labbra mangiandosi impararono presto a riconoscere ogni singolo dettaglio, quanto fossero morbide, quanto piene, quanto succose e calde, saporite e umide.
Billie aveva bisogno di riprendere fiato ma non voleva staccarsi da lei, si sentiva finalmente al sicuro dopo tanto tempo, si sentiva in pace e non voleva sprecare un solo istante lontano da quelle labbra tanto che fu costretta a respirare dal naso soffiando un respiro caldo sulle guance di Candace che rabbrividendo aumentò l'intensità.
Ignorarono tutto il resto.
Ignorarono i loro amici che le stavano aspettando da più di dieci minuti.
Ignorarono le loro bevande mia consumate che si stavano raffreddando.
Ignorarono chiunque stesse bussando insistentemente alla porta del bagno.
Ignorarono persino il fatto che Billie avesse un ragazzo.
E quando finalmente decisero di uscire la maglia della più grande era ancora macchiata ma in compenso le sue labbra avevano assunto una tonalità più rossa e anche le sue guance si erano colorate, il fiato era più corto del normale per non parlare dei capelli che in genere sempre curati adesso erano leggermente spettinati a causa delle mani di Candace che lì avevano accarezzati per tutto il tempo.
Si sedettero fingendo che non fosse successo nulla e questa volta furono gli altri ad ignorare, ignorarono infatti i loro sorrisi e i loro occhi troppo luminosi e contenti persino per due come loro che erano sempre state delle inguaribili ottimiste.
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Look at you needing me
FanficQuesto libro non parla di un amore proibito. Candace e Billie non sono mai state obbligate a non amarsi, nessuno ha mai impedito loro di vedersi o imposto di provare sentimenti. Questo libro parla di due ragazze che hanno dovuto lottare contro chi o...