Capitolo 79 ✨

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[ Billie ]

Ed eccoci salire i gradini delle piccole scale in metallo del mio tour van, mano nella mano con due sorrisi stampati sul volto con ancora nella testa le mie canzoni che ho finito di cantare meno di un'ora fa.
Sono sempre esausta dopo i concerti e ogni singola volta che ne finisco uno sono solita addormentarmi appena tocco il letto, ma non questa volta, questa volta tutto è diverso dato che tu sei potuta venire con me.
Sono passati sei mesi da quando siamo tornate insieme, sono passati sei mesi da quando ho confessato il mio amore per te di fronte alle telecamere e quindi sono passati sei mesi dall'ultima volta in cui mi sono sentita triste, o sconsolata o anche solo giù di morale.
Stanca no però, stanca lo sono sempre ma come potrei non esserlo quando faccio tour non stop, interviste e incontri che mi costringono a girare per tutto il paese.
Eppure oggi c'è qualcosa di diverso, sarà il concerto che ho appena terminato nel paese in cui ho sempre sognato di andare oppure l'aria di questa città e le onde dell'oceano in lontananza ma non sento un briciolo di quella stanchezza che mi sta accompagnando da mesi e non potrei esserne più contenta perché dormire mi sembra uno spreco di tempo quando potrei passare le mie ore a guardarti.
Ti afferro la mano appena chiudo la porta della roulotte dietro di noi e al buio più totale tasto la parete per cercare l'interruttore ma non lo trovo, così dopo diversi tentativi e imprecazioni ci rinuncio e cerco il tuo viso.
Stai ancora ridendo ma in un attimo ogni rumore si quieta, appena mordo le tue labbra infatti non emetti più un solo gemito lasciando che la mia bocca si ricongiunga alla tua come è solita fare ogni singolo giorno e più sono delicata più avverto il bisogno di sentirti di più, di averti di più.
È come una fame insaziabile che non può mai essere frenata, non mi basti e non credo nemmeno che potresti farlo perché ogni parte di te è talmente invitante che quando mi concentro su una zona un'altra diversa mi brama implorandomi di baciarla, e così faccio afferrandoti la nuca con le mani per imprimere il tuo viso contro il mio giusto per avere ancora più aderenza e piano piano faccio qualche passo avanti costringendoti a indietreggiare.
Sento che tasti il vuoto forse per cercare il letto ed ecco che un paio di passi dopo lo trovi rovinandoci sopra, ridacchiamo entrambe ma poi serie torniamo a baciarci perché non c'è nemmeno il tempo per ridere quando questo implicherebbe un momentaneo abbandono alle tue labbra.
Spingo il tuo corpo verso il centro del letto per permettermi di salire anche io e sempre tenendoti sotto di me scontro i nostri nasi, sento il tuo respiro caldo sul mio viso e vorrei tanto vederti in questo momento ma la luce è ancora spenta così mi spingo in avanti per cercare la lampada sul comodino.
Sporgendomi un po' troppo però appoggio il mio seno sul tuo viso giusto il tempo di trovare l'interruttore che permette di illuminare la piccola stanza.
< Scusa > ti chiedo leggermente imbarazzata, non posso vedermi in questo momento ma scommetto che ho le guance più rosse che mai sia a causa del caldo che, beh, a causa tua.
< Non ti scusare mai più per una cosa simile > dici mettendoti in una posizione leggermente rialzata facendo pressione con i gomiti sul materasso < E adesso torna qui >
Ti ascolto, come potrei fare diversamente?
Mi butto di nuovo sulle tue labbra e adesso che posso anche guardarti è come se tutte le sensazioni che sto provando si amplificassero, mentre la mia mano sfiora il tuo collo infatti posso avvertire chiaramente la pelle liscia e delicata priva di imperfezioni e attratta dal suo profumo mi getto su di essa.
Inclini la testa sospirando mentre la mia lingua scorre su di te, piano piano, molto delicatamente finché poi dopo aver scelto un punto ben in vista affondo i miei denti cominciando a succhiare.
Gemi appena ma per la prima volta nella nostra vita nessuna delle due potrà dire niente contro il segno che questo succhiotto ti lascerà, d'altronde non ci sono più segreti, non ci sono più misteri da nascondere, tutti sanno tutto e questo mi permette finalmente di poter dimostrare al mondo che tu sei mia.
Sei mia, sei sempre stata mia e lo sarai finché in miei occhi non si chiuderanno per sempre e fidati se ti dico che l'ultima cosa che ho intenzione di vedere prima di morire sarà quel verde leggermente ambrato che popola i miei sogni da anni.
Finisco di torturarti il collo e appena alzo un po' la testa noto con soddisfazione un segno violaceo proprio sotto al tuo orecchio, ecco allora che sorridendo continuo a baciarti la pelle finché non torno di nuovo sulla tua bocca.
Ti mordo il labbro inferiore prima delicatamente e poi con forza, ho bisogno di sentirti gemere ancora, ho bisogno di toccarti ancora ed ecco perché nel frattempo le mie mani si muovono ad ispezionare il tuo corpo, introduco la mia lingua dentro la tua bocca e tu la accetti mischiandola con la tua e proprio quando il bacio si sta accendendo diventando fuoco, proprio quando sto rischiando di bruciarmi per il contatto troppo ravvicinato, ecco proprio in quell'istante io mi fermo.
< Oddio scusa > dici tu a bassa voce < Non volevo fare così forte >
< Così forte? > chiedo per cercare di capire da dove derivi la tua preoccupazione.
< Sto facendo troppo rumore > sussurri mordendoti il labbro inferiore e non so se sia per questo tuo ultimo gesto o il fatto che ormai non me ne frega più un cazzo del giudizio altrui ma ti costringo ad alzare le braccia togliendoti la maglia.
< Non ti scusare mai più per una cosa simile > dico riprendendo la tua frase di prima assumendo uno sguardo un po' più serio.
Non so come mai ma ogni volta che sto per fare sesso con te non posso non sentirmi in soggezione e questo mi porta ad atteggiarmi con più serietà quasi fare l'amore con te non fosse un qualcosa che va preso alla leggera, quasi guardando il tuo corpo non mi fosse più permesso di scherzare perché è come se stessi esplorando limiti che i comuni mortali non potrebbero mai raggiungere, come se mi fosse concesso di vedere meraviglie che in realtà mi dovrebbero essere precluse.
L'amore.
Mi fa dire parole tanto smielate e pensare frasi così banali che spesso mi chiedo se non sia tutto un trucco per renderci più buoni gli uni con gli altri dato che senza questo tutti i limiti potrebbero essere distrutti senza che venga mai fissato un ostacolo oltre il quale non ci si può sporgere.
Mi sono incantata a guardarti e tu sorridendo mi sfiori il viso con la mano e dopo avermi dato un altro bacio che sa tanto di consolazione quanto di fiducia torni a parlare < Non vorrei dare fastidio a chi sta dormendo qui vicino, la roulotte a fianco non è quella della troupe? >
Forse non hai capito ma sei perdonata, d'altronde hai trascorso ogni singolo anno con me sentendoti ripetere di fare piano e di soffocare i tuoi gemiti perché i miei genitori erano nell'altra stanza, perché gli altri non dovevano capire che stavamo insieme, perché se solo qualcuno ci avesse sentito chissà cosa avrebbero pensato di me e ora che questi problemi non mi sfiorano più ho bisogno di essere io quella che rassicura te e ti da fiducia.
Così prendo il tuo viso tra le mani e guardandoti con lo sguardo più serio e deciso che posso assumere ti sussurro chiaramente < Non mi fermerò finché le tue gambe non smetteranno di tremare e tutti i nostri vicini sapranno il mio nome >
Ti vedo deglutire e quasi spaventata da questa nuova me rimani immobile senza sapere cosa dire o fare, non preoccuparti oggi tocca a me renderti felice così porto le mani dietro alla tua schiena e in pochi secondi ti slaccio il reggiseno ma appena il mio sguardo cade sul tuo petto sgrano gli occhi.
< Tu...>
< Beh visto che ne avevi fatto un dramma ho deciso di rimetterlo > sospiri divertita dalla mia reazione mentre io sono troppo concentrata a studiare il tuo seno per accorgermi della tua espressione.
Hai gli occhi più dolci che mai, le sopracciglia leggermente arcuate e la bocca rivolta in un mezzo sorriso che sa di felicità, ti riguardo giusto per poterti dare un altro bacio quasi a ringraziarti di queste stupide enormi attenzioni che hai per me e poi, dato che sono anni che non posso farlo, scendo con la bocca sul tuo capezzolo sinistro dove finalmente hai deciso di rimetterti il piercing.
Prendo in bocca quel piccolo pezzetto di metallo e ti sento gemere appena sotto la calda presenza della mia lingua che piano piano sfiora ogni centimetro della zona circostante, ti mordo la pelle lasciando anche qui altri segni di me.
Scusami, so che sono atteggiamenti da bambini ma non ne posso fare a meno, è così bello poterti riavere che non so davvero cosa mi freni dallo scoppiare a piangere seduta stante.
Sei impaziente, ti sento dai sospiri che emetti e allora ti accontento, scendendo con la bocca a baciare il tuo addome sbottono i pantaloni e li rimuovo fino all'altezza delle ginocchia, non ho voglia di sfilarli ancora di più perché l'operazione mi richiederebbe tempo e io non posso sprecare nemmeno un secondo lontana da te.
Ecco che tu appena senti la mia lingua sul tuo interno coscia ti sdrai completamente sul materasso morendoti un labbro per contenere i gemiti ma te l'ho già detto prima < Urla quanto vuoi Cos, non mi interessa più niente >
Ed è allora che iniziamo a giocare.
Ti sfilo la biancheria intima e senza aspettare un solo istante di più bacio la tua intimità costringendoti ad inarcare la schiena, eccoli che adesso sento quei piccoli urletti che anche se non te l'ho mai confessato mi gratificano più che mai.
Sono ancora in superficie e la mia lingua scorre in senso circolare sulla tua parte più sensibile, non ho intenzione di torturarti ma sto facendo tutto questo solo perché voglio che il dopo sia più piacevole che mai.
Sento le tue mani sulla mia nuca che mi spingono ad andare più in profondità così irrigidisco la lingua ed entro dentro di te, gemi ancora, sempre più forte eppure avverto che non riesci a lasciarti completamente andare.
Avanti e indietro con un ritmo incessante cerco di muovermi nel modo più intenso e sensuale possibile ma la mia bocca ha un limite che le mie dita sono in grado di superare, ecco perché anche contro la tua volontà mi stacco dal tuo corpo non prima però di aver lasciato qualche bacio qua e là.
Hai gli occhi aperti e mi guardi con curiosità.
Vorrei baciarti di nuovo ma mi limiterò ad osservarti durante ciò che sto per fare, forse sarà ancora più gratificante vedere il piacere che posso procurarti con un semplice movimento del tuo polso.
Ed ecco che anche se lo stavo per fare autonomamente mi risvegli dal mio stato di trance prendendomi la mano e avvicinandola a te, ti amo quando sei così sicura e senza freni, mi stai praticamente gridando di scoparti ma riesci comunque ad essere gentile e innocente.
Stavo per farlo quando ti alzi di scatto e mi baci, così all'improvviso come se fosse la prima volta che lo fai dato che appena ti stacchi dalle mie labbra hai un'espressione impaurita quasi fossi spaventata dal fatto che io possa non apprezzare.
Ma questo sguardo non ti abbandona e mi costringe a chiederti cosa succede.
Tremi appena, non so cosa sia cambiato da pochi secondi fa eppure adesso sembri davvero terrorizzata da qualcosa, ti abbraccio cercando di rassicurarti e spronarti a parlare quando tu inizi a singhiozzare sul mio petto.
< Cosa c'è piccolina? >
< Ti prego...non...> i tuoi gemiti che purtroppo questa volta non sono di piacere non ti permettono di continuare la frase che infatti sei costretta a ripetere poco dopo < Ti prego non mi lasciare più >
Ho sbagliato di nuovo?
Ho fatto qualcosa che ti ha fatto credere che io non sono presa da te?
Perché se sì dimmelo così mi do un pugno in faccia e poi ti chiederò scusa per il mio comportamento.
< Cos...>
< No, non dire niente > mi interrompi asciugandoti le lacrime < Tu sei perfetta sono io il problema >
< Tu non sei...>
< So che mi ami > sussurri e questa tua affermazione mi scalda il cuore < Ma ho comunque bisogno che tu me lo dica, dimmi che non mi lascerai mai più perché non sarò in grado di ricominciare da capo per l'ennesima volta >
< Va bene > ti sorrido mentre mi sfilo la maglia e poi piano piano appoggio il tuo corpo sul materasso rimettendolo nella stessa posizione in cui era prima < Non mi interessa se credi di essere sbagliata ad avere queste incertezze perché sappi che ne hai tutto il diritto, ti ho fatto tante promesse che non ho mai rispettato ma ascoltami quando ti dico che non succederà più >
Hai smesso di piangere mentre mi guardi dal basso verso l'altro e nonostante tremi ancora le tue mani si ricongiungono alla mia schiena, mi slacci il reggiseno gettandolo oltre il letto e poi cerchi di nuovo la mia bocca.
< Scusami > ripeti < Rovino sempre questi momenti con le mie stupide lacrime e insicurezze >
Ti bacio la fronte.
< Ma io amo le tue stupide lacrime e insicurezze > ti confesso e forse questa ultima ammissione ti spinge a credermi, a fidarti totalmente di me perché riprendi le mie mani e le porti sulle tue cosce mentre con le tue stesse gambe ti sfili i pantaloni che prima io pigramente non avevo completamente rimosso.
Siamo entrambe nude adesso e ci stiamo guardando con più tenerezza che malizia ma forse è giusto così, forse dopo tutti questi anni non è più l'istinto che prevale ma l'amore che non ci permette di fare altro se non ricongiungerci ai rispettivi corpi.
Ancora.
Ancora.
E ancora.
Perché tanto non ne avremo mai abbastanza.
Ecco perché decidi di ribaltare la posizione e salire sopra di me, ecco perché fai aderire la tua intimità alla mia senza smettere mai di baciarmi e toccarmi il viso quasi avessi paura che senza la tua stretta io possa scappare, ecco perché avverto i tuoi gemiti soffocati nella mia bocca quando piano piano incomincio a muovere il bacino creando un movimento sempre più forte.
La fisica ci ha sempre accompagnate e anche se adesso non si tratta di quella quantistica l'attrito che i nostri corpi stanno facendo e la forza di attrazione che esercitano l'uno nei confronti dell'altro è qualcosa di incredibile, ti sento ogni spinta più sicura, ogni movimento più audace e ogni istante più felice mentre porto le mie dita alla tua intimità e sollevandola un po' dal mio corpo le infilo dentro di te.
Mi graffi la schiena appoggiando il viso sulla mia spalla, siamo sedute io sul materasso e tu su di me mentre con il braccio aumento le spinte più forti ogni secondo che passa, il tuo corpo sussulta e le tue unghie si conficcano nella mia pelle istante dopo istante.
Fallo.
Marchiami.
Fai sapere a tutti che sono tua.
Ti amo e tu ti meritavi di farlo già anni fa.
Quando ero troppo timida.
Troppo insicura.
Troppo impaurita.
Ma basta di parlare delle noi fragili.
Basta guardare al passato.
Permettimi di guardare all'adesso, al presente, al tuo corpo e il tuo seno che rimbalza sul mio ogni spinta sempre di più e ad un certo punto quando infilo il terzo dita il tuo urlo è talmente alto che per un attimo l'abitudine mi fa balenare in mente l'istinto di zittirti ma sorrido stando in silenzio e appena sento le tue gambe tremare e la tua voce gridare il mio nome più forte che mai imparo cosa significa essere felici.
E ti bacio.
Perché ti amo.
E avrei sempre voluto che tra noi fosse così.
E anche se per troppo tempo non lo è stato.
Da adesso lo sarà.
























Manca solo un capitolo 💀

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