Capitolo 63

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[ Billie ]

Negli ultimi anni ho dovuto imparare a fare l'amore senza di te, è stato difficile all'inizio perché tutte le mie aspettative venivano deluse ogni singola volta ma col tempo ho iniziato ad apprezzare sempre di più i partner che mi sapevano dominare.
Una volta non ero così, una volta non mi piaceva essere trattata male a letto, non intendo dire che adesso approvi gli insulti o quelle parole sgraziate che molti sono soliti ripetere ma penso che un po' di giusta aggressività possa migliorare il tutto.
Ho faticato a dire questa cosa a Matthew perché all'inizio mi vergognavo ma poi sono stata grata di averlo fatto perche questa consapevolezza sia da parte mia che sua ha migliorato l'intero rapporto, eppure adesso non si sta parlando di lui ma di te che invece mi hai conosciuto nel momento in cui avevo bisogno di sentirmi ripetere parole dolci quando facevamo l'amore e avevo necessità che tu mi toccassi con gentilezza e mi facessi sentire protetta.
Ed è tutto ciò che hai fatto finora e l'ho apprezzato, davvero, però c'è una piccola parte di me che ti vorrebbe un po' più aggressiva ma si vergogna talmente tanto a chiedertelo che rimarrá in silenzio.
E avrei continuato sulla stessa lunghezza d'onda senza farti notare nulla ma quel tatuaggio ha cambiato tutto.
Non so perché quel drago disegnato dall'inchiostro nero ti abbia fatto un simile effetto ma come se avessi letto all'interno della mia mente il tuo atteggiamento è cambiato drasticamente, la tua lingua ruvida ha iniziato a percorrere tutta la sua superficie e appena sei arrivata all'altezza dei miei slip li hai praticamente strappati con l'atteggiamento più sgraziato e indelicato che io ti abbia mai vista assumere.
Non hai detto nulla, non hai emesso una sola parola, ti sei limitata a far scorrere la tua bocca fino alla mia intimità, hai completamente ignorato i miei gemiti e ti sei persino disinteressata del tono troppo alto che questi avevano assunto continuando a concentrarti su di me.
Mi hai costretta a sollevare le gambe e le hai allacciate dietro al tuo collo portando poi il mio corpo maggiormente verso di te, la tua lingua ha prima ispezionato l'esterno per poi focalizzarsi nell'interno di me, la tieni rigida e al contrario di ciò che facevi una volta quando alternavi movimenti lenti ad altri molto più veloci adesso il ritmo e l'intensità delle spinte hanno assunto una forza tale da non permettermi nemmeno di riuscire a emettere un qualsiasi verso diverso dal respiro spezzato e gemiti incontrollati che mi causi.
Le tue mani sono posizionate sulle mie cosce che stai stringendo forse un po' troppo forte mentre il mio corpo mosso dai continui sbalzi e sussulti si muove avanti e indietro in un ritmico movimento che tu con la tua lingua stai costringendo a compiere.
Vorrei anche le tue dita, vorrei risentirle, vorrei poterle rincontrare ma sono completamente senza fiato, sto cercando di guardarti per comunicartelo con lo sguardo ma i tuoi occhi sono ancora concentrati sul mio corpo così sono costretta ad afferrarti un braccio.
Appena senti la mia mano su di te ti fermi lasciandomi un paio di secondi di calma che mi permettono di tornare a respirare regolarmente, non hai capito cosa voglio chiederti e infatti sembri un po' dispiaciuta che io ti abbia fatta fermare.
< Ti sto facendo male? > mi chiedi e io annuisco inconsciamente < Oh > sussurri sentendoti in colpa < Scusa allora andrò più piano >
< No! > urlo e subito ti precipiti a tapparmi la bocca e lanciando un'occhiata verso la porta mi ricordi che questa non è casa nostra, non è il nostro letto e nemmeno noi siamo nostre ma apparteniamo a qualcun altro.
< No > ripeto con più calma guardando il mio petto alzarsi e abbassarsi alla velocità della luce < Ti prego continua >
< Ma se ti sto facendo male...>
< Va bene così > ti rassicuro < Mi piace >
Arrossisco un po' ma c'è un altro motivo per cui ti amo, un motivo che prima mi ero dimenticata di citare eppure adesso prepotente si è ripresentato quasi fosse arrabbiato del fatto che lo avessi escluso.
Ti amo perché non mi giudichi.
Non lo hai mai fatto.
E neanche adesso lo fai.
Ti limiti a sorridere contenta che questo tuo spirito di iniziativa sia stato apprezzato e anche se non ti dico nulla riguardo alle dita perché continuo a farmi sopraffare da quel senso di insicurezza con cui ormai ho imparato a convivere lo capisci da sola.
Le fai scorrere lungo il mio interno coscia tornando di nuovo ad accarezzare il mio tatuaggio che questa notte ha visto e sentito talmente tanto che domani al risveglio avrà molte storie da raccontare e poi senza girarci troppo attorno infili direttamente due dita dentro di me.
Inarco la schiena gemendo più di prima mentre sento le tue spinte farsi sempre più insistenti, ogni colpo é scandito persino da un movimento del tuo corpo verso il mio e se con una mano sei impegnata a produrre il mio piacere con l'altra stai tenendo fermi e stretti al letto i miei polsi quasi credessi che potrei scappare da un momento all'altro se solo non ci fosse il loro vincolo.
La presa delle tue dita mi fa male e senz'altro appena avrai finito con me ci sarà un segno rosso inequivocabile ma tutto questo continua a piacermi così con il respiro ancora corto e gli occhi ormai completamente rivolti verso il soffitto assecondo le tue spinte finché non mi accorgo che sto per venire.
Lo capisci anche tu e finalmente mi lasci andare il braccio portando anche le dita dell'altra mano verso la mia intimità, ad accarezzare il clitoride però, e mentre entri dentro di me l'ultima volta il tuo indice mi massaggia intensamente quel punto facendomi perdere completamente il controllo.
Non posso reprimere l'urlo che esce dalla mia bocca e purtroppo non lo puoi fare nemmeno te perché entrambe le tue mani sono impegnate quindi lasciamo che il suono del tuo nome si propaghi per la stanza, so che è una mia impressione perché non c'è l'eco qui dentro ma quel grido si ripete infinite volta nella mia testa finché soddisfatta non ti stendi sul letto vicino a me.
Mi eri mancata così tanto.
Io sto ancora riprendendo fiato mentre tu, girandoti verso il mio viso, ti tiri appena su le coperte per coprirti dal freddo che solo adesso ho iniziato anche io a sentire e sorridendo guardi i miei occhi come se fossero la cosa più bella del mondo, non riesco a parlare, mi hai completamente sconvolta e giuro che vorrei essere un po' riconoscente per quello che hai appena fatto ma tutto ciò che sono in grado di dire è ancora il tuo nome.
< Si? > mi chiedi rispondendo alla mia chiamata con un ghigno fingendo di non aver capito cosa hai appena fatto.
Mi giro anche io verso di te adesso e facendo scorrere le mie dita sul tuo braccio nudo appoggio le mie labbra sulle tue, sono cambiata in quanto esigenze a letto ma i baci e le coccole post sesso penso che non smetteranno mai di piacermi, te lo prometto.
Mi dispiace rovinare così questo momento ma devo dirtelo perché se no so che non mi godrei più niente per tutta la serata continuando a pensare al fatto che devo partire < Sai che domani non potrò più essere qui vero? >
Il tuo sorriso scompare e abbassi un attimo gli occhi sul cuscino, le mie dita però continuano a giocare con i tuoi capelli, li attorciglio un po' sulla mia mano e poi li libero guardandoli tornare lisci e setosi al loro posto.
< Il tour è quasi finito ma mancano ancora diverse tappe quindi non posso sparire così, dal nulla >
Tu annuisci < Devi partire proprio domani? >
< Si, proprio domani piccolina > dico con la voce da bambina e ti sorrido facendo una faccia buffa che come speravo ti mette subito di buonumore, infatti prima di tornare a farmi parlare mi dai un altro bacio.
< Perché non vieni tu con me? > ti chiedo tremante temendo che tu possa rifiutare < Fino a metà dicembre sarò piena, quasi ogni giorno ho un concerto in un posto diverso e credo che ogni notte sarò sveglia a pensarti su un qualche volo notturno che mi porta da New Orleans ad Atlanta o da Pittsburgh a Washington DC, non posso proprio rimanere un solo giorno di più...però...se fossi tu a venire...>
La tua mano si fa strada uscendo dalle calde coperte per cercare la mia, me la stringi forte finché non trovi il coraggio di parlare < Non posso >
Sono bastate due parole per distruggere tutte le mie speranze.
Ovvio che non puoi, cosa mi aspettavo?
Pensavo davvero che dopo due anni sarebbe bastata una notte di sesso, di ottimo sesso, per farti tornare ai miei piedi?
Hai la tua vita che non include più me e anche se ti capisco perfettamente perché comprendo il fatto che sia impossibile lasciare tutto di punto in bianco mi sento quasi tradita
Che sensazione stupida perché le persone tradite qui non siamo noi.
< È per Kendall vero? > ti chiedo freddamente, non vorrei suonare così amara ma è più forte di me, la gelosia è un sentimento che non sono mai riuscita a controllare.
< È per Kendall, è per il mio lavoro, é per tutto capisci? >
Annuisco contraendo la mascella mentre mi giro dall'altra parte del letto, non posso più guardarti perché non voglio farmi vedere piangere, non voglio farmi vedere vulnerabile perché ti farebbe capire che io credevo in noi quando per te evidentemente si è trattato semplicemente di un banale ritorno di fiamma.
< Billie, non fare così > mi implori cercando di scuotermi ma io non ti rispondo, mi sto comportando da bambina ma questa bambina non vuole farsi vedere con le lacrime agli occhi, ti chiedo scusa.
Le tue dita mi scorrono lungo tutto il corpo nudo senza alcuna malizia però, avverti la pelle d'oca e i brividi che mi provochi quanto le tue mani mi toccano? Non so se sia legale tutto quello che mi stai facendo.
< Non ho detto che non ti voglio più vedere > sussurri alla fine dopo un po' di silenzio < E poi come avrei dovuto fare scusa? Ti avrei dovuta seguire in tutte le tue tappe del tour? >
Io annuisco senza pensare ma subito le tue parole mi riportano alla dura realtà < Ma se il fatto che non potevo venire nel tour con te due anni fa è stata una delle cause per cui ci siamo lasciate come fai adesso a dirmi con tanta naturalezza che dovrei seguirti? >
La mia gola si secca e anche se le lacrime hanno invaso completamente il mio viso mi giro verso di te, non mi interessa più che tu mi veda in questo stato perché mi fido di te e so che non dirai nulla fingendo che io stia bene per evitare di imbarazzarmi < Ti prego non lasciarmi >
La mia voce è supplicante e mi rendo conto di sembrare anche un po' disperata ma non ho riflettuto prima di buttarmi in questa cosa con te e solo ora mi rendo conto che se le tue intenzioni sono davvero quelle di sparire di nuovo io potrei non essere in grado di riaffrontare tutto una seconda volta.
< Non ho detto che lo voglio fare > mi sussurri scaldandomi il cuore mentre lasci una lunga scia di baci sul mio collo < Però non posso neanche lasciare la mia vita di adesso, capisci? >
Annuisco di nuovo.
< E poi cosa abbiamo intenzione di fare? Cosa stiamo facendo? È serio quello che c'è tra di noi o...> non continui la frase, vuoi che sia io a farlo ma devo essere sincera con te.
< Non ne ho idea >
< Neanche io > confessi < Quindi vediamo cosa succede, che ne pensi? Senza mettere fretta a niente e nessuno >
Non lo so.
Sono troppo confusa.
Fino a una settimana fa ero in procinto di tentare di dimenticarti di nuovo e adesso sono nel tuo letto completamente nuda raggomitolata fra le tue braccia, come puoi ora chiedermi di definire cosa siamo? O cosa vogliamo essere?
Perché non lo so davvero.
Tutto ciò che so è che voglio rivederti.
< Se quando finirò il tour verrò io qui...> non mi lasci finire neanche la frase che subito ritrovo il tuo corpo sopra al mio mentre applichi una leggera pressione sulle mie labbra.
< Io ti aspetterò > mi sussurri proprio sopra la mia bocca facendomi tornare il sorriso e poi decidi di stenderti su di me usando il mio seno come cuscino.
< Mi sei mancata > mi dici accarezzandomi le braccia.
< Ti sono mancata io o le mie tette? > è divertente prenderti in giro, amo le tue labbra che si chiudono sempre in una piccola o come se fossi stupita da tanta impertinenza.
< Mi hai beccata mi sono mancate loro, ma anche tu non sei così male >
Un altro bacio.
Poi un altro ancora.
Oggi ho perso il conto di tutte le volte in cui le nostre bocche si sono scontrate ma devono sicuramente essere tante a giudicare da quanto le labbra mi bruciano e dal loro colore rossastro.
Ma non mi interessa, consumamele, distruggimele, falle sanguinare, facci tutto quello che vuoi basta che poi alla fine rimani con me perché te lo giuro Candace, solo così io sto bene.













[ Angolo autrice ]

Scusate il ritardo per pubblicare questo capitolo ma mi sono dimenticata di aggiornare ;)
Infatti io ho ormai finito questa storia da un paio di settimane e volendo potrei pubblicarla tutta anche in un solo giorno (ma ovviamente non lo farò hihihi) quindi se vedete che sono un po' di giorni che non aggiorno non è perché la sto scrivendo ma solo perché soffro di perdita di memoria a breve termine, perciò ricordatemelo :)
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Look at you needing meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora