[ Billie ]
< Le date disponibili andrebbero benissimo. Hm hm. No questo non lo so > Matthew è seduto sull'enorme divano della sua villetta nella quale stiamo trascorrendo queste vacanze natalizie e più lo guardo più mi rendo conto che prima o poi dovrò distruggere questo clima di festa e serenità, un piccolo prezzo da pagare se voglio scegliere te.
< Dovrebbe contattare il mio...ah lo ha già fatto? > credo che il provino per il suo nuovo film sia andato bene tanto che oggi lo hanno chiamato per fissare una data disponibile in cui discutere dell'organizzazione.
Sono ormai trascorsi cinque minuti da quando è al telefono e improvvisamente sento suonare il campanello, con un muto segno gli faccio capire che me ne occuperò io e scendendo le scale abbastanza velocemente per evitare di far attendere l'ospite apro la porta sgranando gli occhi non appena mi accorgo che sei te.
Subito, istintivamente, volto lo sguardo per constatare che lui non ti abbia vista e svelta mi precipito sull'uscio chiudendomi la porta alle spalle.
< Cosa ci fai qui Candace? > ti sussurro con non poca preoccupazione.
< Ciao Billie > mi sorridi spalancando le braccia e anche se mi secca stringerti così poco sono costretta a interrompere subito questo abbraccio, colpa della paranoia mi dispiace.
< Cos non dovresti essere qui >
< Lo so, lo so...> inizi tu ma forse con un po' troppa irruenza ti interrompo senza darti il tempo di spiegare.
< Matthew é in casa e io e te ci siamo date appuntamento tra un paio di ore...>
Lo leggo dal tuo sguardo che non vedi l'ora che tutta questa situazione di continuare a nasconderci finisca e anche io provo la tua stessa cosa ma ancora non è arrivato quel momento.
< Scusa è che...mi mancavi > dici continuando a sorridere mentre mi guardi come se fossi la cosa più bella del mondo < E poi non potevo aspettare un minuto di più per farti gli auguri. HAI VENT'ANNI BILLIE, CAZZO! >
< Shhh > ti zittisco mettendoti un dito sulle labbra < Candace grazie mille, ti amo davvero e non vorrei liquidarti così ma lui è qui e non voglio che ci veda >
Il tuo viso si fa di nuovo scuro, piove dentro a quegli occhi verdi e te lo giuro, odio vederti così ma non ho altra scelta.
< Dopo festeggiamo per bene, ti va? > ammicco sperando che tu colga il riferimento ma sorridi appena con poco interesse, oddio quanto vorrei stringerti in momenti come questi, quanto vorrei consolarti e dirti che andrà tutto bene, quanto vorrei baciarti e...
< Dai vai a casa Cos, ci vediamo stasera > sto per chiuderti la porta in faccia quando sospiri e sottovoce pronunci una frase che forse non avresti neanche voluto che sentissi.
< Non ho più una casa >
Faccio dietrofront spalancando la porta e dedicando tutta la mia attenzione a te.
< Cosa significa che...in che senso Candace? >
Tu sospiri e ti guardi la punta delle scarpe prima di rispondere < Kendall mi ha cacciata >
Mi pietrifico.
< Cosa...cosa...cosa significa? >
< Che non ho più una casa, come ti stavo dicendo prima >
< No va bene, ho capito ma...perché Candace, io...sono confusa, così di punto in bianco...>
< Ho lasciato Kendall oggi > ora i tuoi occhi sono puntati sui miei e vedo riflesso nelle tue iridi lo stupore che la mia espressione assume appena cominci a parlare < Non potevo continuare a prenderlo in giro ancora a lungo e poi lo avrei dovuto fare esattamente come tu dovrai farlo con Matthew quindi...ecco quindi ho pensato che il giorno del tuo compleanno potesse essere l'ideale >
Scoppio in una risatina isterica e corro ad abbracciarti, non so perché ma sapere che alla fine hai davvero concretizzato ciò che stavano progettando di fare mi eccita da morire, ti stringo più forte del solito perché devo recuperare l'abbraccio un po' scarso di prima e in un attimo il mio ragazzo al piano di sopra diventa l'ultimo dei miei problemi.
< Lo hai lasciato? > ti chiedo ridendo.
< Ovvio che l'ho lasciato > mi rispondi con lo stesso sorriso senza mai smettere di stringermi < Ti amo Billie, cos'altro avrei dovuto fare?>
Tu.
Quelle parole.
Quella frase.
Non me lo avevi ancora detto da quando ci siamo ritrovate.
Continuo ad abbracciarti finché ormai il fiato manca anche a me decido di fare l'opposto di quello che dovrei fare e ignorando le telecamere di sicurezza su tutto il portico e Matthew che potrebbe scendere da un momento all'altro mi getto sulle tue labbra.
Appoggio le mani sul tuo volto afferrandolo per portarlo verso di me, la mia bocca tocca la tua e subito dopo il primissimo contatto le nostre lingue si cercano sapendo già perfettamente come muoversi e cosa fare, sento il tuo respiro caldo sulla mia guancia e la punta del tuo naso che si scontra con il mio e poi alla fine di questo vulcano di emozioni ci stacchiamo rifiatando qualche secondo.
Poi non so perché lo dico, non lo so davvero dato che ho contaminato questo puro momento di sincerità con una bugia ma forse mi sentivo in debito con te che avevi fatto un simile passo da non volerti sembrare una debole che non era riuscita a dire niente < Ho parlato con Matthew oggi > sussurro vicino al tuo orecchio < E ho iniziato a fargli capire che tra noi non va più bene come prima, tempo una settimana e lo lascio te lo giuro >
Sento le tue labbra tendersi in un sorriso proprio vicino al mio collo e scusami se questo mischiato al fatto che il tuo bacio non mi ha reso certo indifferente mi ha fatto venire una voglia di te che anche volendo non riuscirei a far svanire, così ti afferro il polso.
Mi guardi confusa e leggermente impaurita e va bene così, oggi non devi essere tu quella forte, non devi cercare di proteggermi o assecondarmi nonostante sia il mio compleanno, fammi un regalo e lasciati portare in casa anche se é la sua e anche se lui potrebbe chiedersi dove sia finita.
< Cosa fai Billie? >
< Dai vieni con me > ti imploro facendo qualche passo a ritroso tenendoti sempre stretta e senza mai staccare il contatto visivo < Tanto lui sta facendo una chiamata e ne avrà ancora per molto >
< Ma se fino a pochi minuti fa eri impanicata anche per il semplice fatto che fossi qui >
Non ha tutti i torti ma non mi interessa, ci ho pensato e qual'è la cosa peggiore che potrebbe succedere?
Che lui ci scopra, e se lo facesse?
Mi lascerebbe.
E forse forse sarebbe anche una fortuna dato che non dovrei più essere io a farlo perché non so dove potrò trovare il coraggio.
< Avevo paura prima di sapere che ora sei tutta per me e che...che mi ami > commento mordendomi il labbro e non fingere di non avermi visto, non fingere di non desiderarmi quando tutto quello che vorresti fare é entrare in questa casa e togliermi i vestiti, ti conosco e so che ci sono un paio di cose alle quali nemmeno tu puoi resistere quindi inizio subito sfilandomi la maglietta.
Lo faccio lentamente guardandoti negli occhi dall'inizio alla fine senza mai cambiare espressione, rimanendo impassibile e schiudendo appena le labbra quando ormai rimango con solo la biancheria intima, effettivamente sono un po' incoerente dato che la me di poco fa voleva solo chiudersi la porta alle spalle e tornare dal suo ragazzo a fingere di essere lì per lui ma non posso controllare l'effetto che mi fa il saperti tutta per me.
< Billie! > esclami sgranando gli occhi < Fa freddissimo, cosa fai? Rivestiti dai! >
< Se non entri rimarrò qui fuori e dopo avrai un ammalato sulla coscienza >
< Ma non hai detto che in casa c'è...>
< Si, ma la casa é grande > ti interrompo < Ti prego Cos, te lo chiedo come regalo di compleanno >
Tu scuoti la testa ma non puoi resistere ai miei occhioni e alla mia vocina così acconsenti, ti fai trascinare e anche se un po' titubante appena entriamo in casa accetti i miei baci e iniziando a correre mi segui in qualunque sia il posto in cui ti stia portando.
Se lui è al piano di sopra per metterci più distanza possibile decido di andare nel seminterrato, stai tranquilla non è affatto un luogo inquietante o disordinato come si legge nei libri o ci fanno vedere nei film, é una saletta normale con un arredamento in stile cottage normale ma sai cosa è davvero stupendo e ancora una volta normale?
< Si può chiudere a chiave > ti dico portandoti davanti ad uno sgabuzzino, amo guardare i tuoi occhi e il modo in cui si illuminano quando ti stupisci esattamente come accade ora e sempre mantenendo lo stesso ghigno di prima acconsenti e ti lasci trascinare dentro.
Chiudo la porta e ci siamo solo noi due.
Sento il tuo respiro e posso capire dove ti trovi anche se la luce che filtra da sotto la porta è scarsa e non consente un'ottima visibilità, ma non importa perché tutto ciò che conta è che io possa sentirti e ora lo sto facendo.
Ti sento quando afferro le tue gambe e ti faccio sedere su un comodino che indisturbato ha passato la sua intera esistenza chiuso qui dentro nell'attesa che qualcuno lo trovasse sufficientemente carino da farlo bagnare dalla luce del sole, il tuo respiro sul mio collo è esigente e mi chiede di non fermarmi.
Mai stai tranquilla, non ne avevo la minima intenzione.
< Non sai che sollievo per il mio cuore sapere che questa notte tu non dormirai vicino a lui > ti sussurro mentre ti lascio una lunga scia di baci sulla mandibola, tu non rispondi perché sei troppo impegnata a gemere a causa delle mie mani fredde che stanno curiosando sotto il tuo maglione.
Le mie dita sfiorano la tua pelle facendoti rabbrividire, sento le costole e poi scendendo verso il basso gli addominali, passo le mie dita sopra a ciascuno di quei muscolosi rigonfiamenti e poi torno sopra cercando di eludere il perimetro del tuo reggiseno.
< Sembriamo delle adolescenti che non riescono a controllare i nostri ormoni > mi sussurri ridacchiando.
< Non è colpa mia se mi fai questo effetto e poi abbiamo una scusa >
< Che sarebbe? >
Prima di rispondere assaggio di nuovo le tue labbra marchiandola a fuoco con i miei morsi.
< Vuoi forse fare il conto di quante volte avremmo potuto scopare negli ultimi due anni? Perché se ci pensi ne abbiamo molte arretrate quindi sarebbe meglio che tu stessi zitta e mi baciassi >
Acconsenti e torni sulla mia bocca.
Io non ho più la maglia da un po' ma tu sei ancora interamente vestita così decido di risolvere questa situazione e costringendoti a sollevare le braccia sfilo il tuo maglione e senza darti il tempo di fare o dire niente ti prendo in braccio facendoti allacciare le gambe dietro alla mia schiena in modo tale che io sia più facilitata a rimuoverti il reggiseno.
E infatti pochi secondi dopo sei completamente nuda tra le mie braccia.
< Cosa hai intenzione di fare adesso? > mi chiedi provocandomi dato che ogni volta che cerco di baciarti ti allontani impedendomi di toccare le tue labbra.
< Tu cosa stai facendo? >
< Niente > sussurri < Mi accerto che tu mi voglia davvero >
Perché, potrei volere il contrario?
Ma se hai bisogno che te lo dimostri, ti accontenterò subito.
Il mio sguardo si fa serio, non sorrido più e nemmeno ho voglia di farlo, ti fisso intensamente mentre tu schiudi appena le labbra e quando stai per accennare a una domanda ti riappoggio sul comodino togliendoti i pantaloni e introducendo una mano nei tuoi slip.
Sussulti, forse non ti aspettavi che sarei stata così brusca ma non puoi biasimarmi, se mi guardi in quel modo mi è impossibile andare piano.
Non entro, rimango ad ispezionare la tua intimità movendo un po' le dita, stai già gemendo ma preparati perché questo è niente rispetto a ciò che ho intenzione di fare, rimuovo la mano pochi secondi dopo e ti costringo ad aprire la bocca mentre con l'altra ti blocco le braccia sul muro.
< Sai cosa devi fare > ti dico mentre piano piano la tua lingua scorre sulla mia pelle e anche se all'inizio con un po' di timidezza alla fine ti decidi e succhi le mie dita finché non sono sufficientemente bagnate.
Amo il fatto che sia stata tu a farlo e anche se a causa della poca luce non posso godere in pieno del rossore che ti ha colorato le guance mi soffermo a seguire i tuoi movimenti, ti sei tolta l'ultimo pezzo della biancheria e mi guardi con un accenno di sfida.
Allora lo faccio.
Porto le mie dita fino alla tua intimità e facendoti sussultare le infilo dentro, la mia mano continua a tenere imprigionati i tuoi polsi contro la fredda parete mentre il tuo corpo mosso dalle ripetute spinte ci sbatte sopra.
Sto cercando di andare piano ma non pensare che lo faccia per te, per non farti male, sono egoista e probabilmente lo sarò per sempre quindi non accelerare in questo momento mi serve solo per gustarmi la scena del tuo corpo nudo tutto per me.
Che fastidio pensare a quanti ti hanno toccata.
Non credere che non mi sia odiata per averti lasciata, non credere che non mi sia odiata a tal punto da rischiare di riprendere a tagliarmi solo perché sapevo che tu eri nelle braccia di qualcun altro, nelle mani di qualcun altro.
Quando anni fa Keith mi chiamò in una fredda sera di dicembre dicendomi che tuo padre ti aveva scoperta con due ragazzi a letto il mio cuore si è rimpicciolito a tal punto che non l'ho più sentito battere nel petto.
E io come una scema ti avevo lasciata andare facendoti cadere nella tana dei leoni senza interessarmi al fatto che quel corpo, quelle labbra e quei tuoi gemiti sarebbero stati dedicati a qualcun altro.
Una volta eri solo mia, una volta ero l'unica che aveva baciato la tua bocca e che aveva toccato il tuo seno, aveva esplorato le tue gambe e aveva assaggiato ogni piccola porzione della tua pelle ma poi tu sei cresciuta e tutto è cambiato, non ti nascondo che le scorse volte che abbiamo fatto l'amore sono morta di gelosia a pensare che non ero più così speciale per te ma adesso tutto è tornato come prima.
Sono di nuovo l'unica e tu sei di nuovo mia.
< Ahia Billie > gemi tutto ad un tratto < Puoi fare un po' più piano? >
Ed ecco che facendomi trascinare dai pensieri e dall'odio verso me stessa e verso quelle situazioni passate che mi hanno fatto soffrire talmente tanto da farmi dimenticare chi sono, chi sei, ho perso il controllo senza accorgermi dei movimenti troppo bruschi del mio braccio.
< Scusa > rispondo sinceramente dispiaciuta < Stavo...>
< Pensando ad altro, non è così? >
Annuisco.
< Beh forse non dovresti farmi questo se sei distratta > dici con un tono leggermente infastidito mentre ti metti in piedi raccogliendo i tuoi vestiti.
< Cosa fai? > chiedo tremante e spaventata da averti potuta ferire così tanto.
< Me ne vado Billie, chiamami quando starai pensando a me > non c'è rabbia nella tua voce ma solo delusione.
< Ma stavo pensando a te! > protesto costringendomi a lasciare per terra i tuoi indumenti < L'ho sempre fatto, persino ogni cazzo di volta che scopavo con qualcun altro quindi non puoi davvero credere che non stessi pensando a te! >
I tuoi occhi sono un po' vacui e l'aria mogia mi ferisce non poco < E perché avevi quell'espressione? >
< Che espressione? > ti chiedo prendendoti per mano.
< Sembravi...arrabbiata >
Deglutisco < Mi dispiace, stavo solo pensando a quando ci siamo lasciate e a quello che facevi in quelle notti in cui...>
Mi afferri il viso e mi costringi a guardarti negli occhi < Perché? Perché ti torturi così? Perché non puoi goderti questo momento? >
< Lo stavo facendo te lo giuro! Ma poi come un flash guardando il tuo corpo ho rivisto tutte le mani che lo hanno toccato e tutte le bocche che lo hanno baciato e...>
< Ho fatto sesso con altre persone nella mia vita Billie > inizi < E anche tu, ma vuoi sapere una cosa? >
Annuisco pregando alla lacrima che sento farmi pressione sulle palpebre di non cadere < Non ho mai detto ti amo a nessuno dopo, non ho mai voluto abbracciare nessuno dopo, non sono mai voluta rimanere nel letto con lui a parlare e sai perché? Perché nessuno di loro era te, nessuno di loro aveva quei tuoi cazzo di occhi che mi sanno leggere come un libro aperto e io non potevo sopportarlo >
Forse dovrei smetterla di odiarmi ma non perché sono una persona migliore di quella che mi ritengo, sono egoista, penso solo a me stessa, ho sempre anteposto i miei interessi a quelli degli altri e spesso sono persino presuntuosa ma dovrei comunque darmi un po' di tregua perché non posso detestare qualcosa che tu ami così tanto.
Non posso proprio.
< Quindi Billie se proprio ti é impossibile non pensare agli altri quando mi guardi cerca almeno di ricordarti che tu sei l'unica con cui rifarei tutto altro mille volte >
Sorrido.
< Scusa >
Non mi rispondi ma capisco che mi perdoni dal modo in cui afferri la mia mano e la appoggi sui tuoi fianchi, così ora che ho il tuo permesso torno a concentrarmi di nuovo su di te e può sembrare assurdo ma questa volta non penso più a tutti gli altri che ti hanno avuta, la mia testa è solo ed esclusivamente concentrata a guardare te, a pensare a te e non potrò mai essere abbastanza sazia di tutto questo.
Continui a tenermi più vicina e mentre la mia bocca tortura il tuo collo alla ricerca di un altro gemito o sibilo che mi facciano capire che tutto questo va bene la tua mano raggiunge la mia portandola fino al punto del tuo piacere, vuoi che riprenda da dove avevo lasciato quindi non me lo faccio ripetere due volte.
Le mie dita si fanno di nuovo strada dentro di te mentre ti riprendo in braccio, non voglio che tu ti appoggi su alcuna superficie adesso perché voglio essere io l'unica cosa che ti dia sostegno così aumentando le spinte ma rimanendo sempre delicata sento il tuo corpo sussultare e ogni salto che fai ti avvicini sempre di più.
Eccoli i tuoi sospiri che premono sul mio collo, i tuoi gemiti forse adesso un po' troppo fuori controllo che sono costretta a quietare facendo scivolare una mano davanti alla tua bocca, vedo che ti scusi con un cenno degli occhi ma non hai nulla da farti perdonare, sono io quella in debito e mentre continuo il movimento aggiungo un terzo dito appoggiando adesso la tua schiena al muro.
Spinta dopo spinta ti sento sempre più vicina e ad un certo punto mi mordi persino il palmo della mano probabilmente per contenere l'ultimo urlo che avrebbe gridato il mio nome un po' troppo forte e se solo lo avessi assecondato quello non ci avrebbe reso più tanto nascoste, non ti preoccupare perché ogni segno che mi lasci è speciale e ogni movimento che fai mi costringe ad ammettere di essere innamorata sempre di più.
Raggiungi l'orgasmo pochi secondi dopo e quando sento le tue gambe tremare rimuovo le mie dita, subito ti getti sulle mie labbra come se non ne avessi ancora abbastanza e poco prima di rivestirti mi parli facendomi sciogliere il cuore.
< Vedi? Sono appena venuta eppure non vorrei mai dovermene andare da qui, se non ci fosse il tuo ragazzo di sopra giuro che trascorrerei le prossime ore in braccio a te a discutere di quanto ti stia divinamente il biondo >
Hai ragione, c'è Matthew che probabilmente a questo punto mi starà anche cercando.
Ma non temere tra poco non dovremo più nasconderci.
Devo solo trovare il coraggio di dirlo a tutti.Ricordati di lasciare un commento e un voto
[ angolo autrice ]
HO UNA DOMANDA PER VOI
La mia migliore amica ieri mi ha inviato un post che affermava come la frase "Sono incazzato nero" adesso venga definita discriminatoria nei confronti della comunità nera perché a quel colore si associa sempre un qualcosa di negativo e mai positivo.
Vorrei sapere la vostra opinione in merito se ne avete qualcuna :)
Grazie mille
STAI LEGGENDO
Look at you needing me
FanfictionQuesto libro non parla di un amore proibito. Candace e Billie non sono mai state obbligate a non amarsi, nessuno ha mai impedito loro di vedersi o imposto di provare sentimenti. Questo libro parla di due ragazze che hanno dovuto lottare contro chi o...