[ Billie ]
Questa notte la luna crescente ci illumina debolmente con solo uno spicchio della sua complessiva massa visibile, ho accettato di seguirti in questo posto solo perché mi sembra davvero importante per te e inoltre non vorrei che pensassi che ho voglia di vederti solo per fare sesso.
Amo fare anche queste cose con te, poter passeggiare tra le vuote strade di Boston senza preoccuparmi di essere vista, le uniche persone in giro in questo momento infatti siamo noi, un barbone che sta cercando di ripararsi dal freddo pungente con un paio di cartoni e un ubriaco che a giudicare dalla bottiglia vuota che tiene in mano sta passando dei momenti non proprio felici.
Evitiamo queste figure scappando velocemente dalla loro presenza e in pochi secondi mi conduci su una strada secondaria perché a tuo parere é il modo migliore per guardare la città.
È bellissimo vedere che in tutti questi anni non hai perso la tua curiosità, ancora infatti ti vedo tendere il collo verso ogni minimo rumore per cercare di scoprirne la fonte.
Ti ho più volte chiesto cosa ci sia di così speciale in questo parco ma non mi hai voluto rispondere aumentando un senso di mistero che mischiato al buio della notte mi sta facendo salire una certa inquietudine.
Odio la mezzanotte, odio l'oscurità e odio qualsiasi cosa che non sia illuminata, non è nella nostra condizione di umani quella di vivere in luoghi simili e poi mi terrorizzano ma in questo preciso momento, mentre mi stai stringendo la mano camminando appiccicata a me, sento anche una piccola scintilla di coraggio che sta cercando di scacciare il profondo buio.
Camminiamo in religioso silenzio e te ne sono grata perché mi permetti di osservare meglio tutto ciò che ci circonda, abbiamo lasciato da poco il viale principale circondato da enormi alberi e lampioni perfettamente funzionanti per addentrarci in una stradina più piccola e scarsamente illuminata.
Continui a dire che manca poco e mentre le mie scarpe sbattono sul selciato ghiaioso mi asciugo il naso che, completamente congelato, mi sta rimproverando per non essermi portata dietro almeno il berretto ma continuo a seguirti finché non arriviamo davanti ad un muro in mattoni.
< Ecco, dobbiamo scavalcarlo > esordisci con la voce roca dopo minuti e minuti di silenzio.
< Stai scherzando, vero? > chiedo sinceramente convinta che tu mi stia prendendo in giro ma non mi rispondi e aggrappandoti ad un arbusto di una pianta rampicante che ricopre interamente il muro inizi a scavalcarlo con estrema facilità.
Scioccata ti osservo accavallare le gambe e buttarti dall'altra parte tirando un sospiro di sollievo solo quando sento la tua voce che mi dice che stai bene.
< E cosa pensi che faccia io adesso? > ti domando con la voce un po' isterica.
< Hmm quello che ho fatto io forse? > perché sei divertita mentre dici questa frase?
< Candace! >
< Billie! >
Ci rinuncio.
Afferro anche io la parte più dura della pianta rampicante e facendo leva con le braccia mi isso finché non trovo un appiglio in cui mettere il piede e finalmente dopo non pochi sforzi precipito dall'altra parte, sarebbe stato bello cadere direttamente tra le tue braccia ma tu sei troppo impegnata a prenderti gioco di me.
< Grazie mille > commento massaggiandomi la schiena < Tornerò a casa con i segni di un attacco di sanguisughe sul collo, dei morsi su tutto il mio petto e adesso anche una frattura alla schiena >
< Come sei esagerata > mi prendi in giro, però poi ti avvicini a me per valutare le mie condizioni < Tutto bene? >
Accetto la mano che mi stai tendendo e dopo essermi rialzata mi scrollo le foglie secche dai vestiti, ti vedo leggermente preoccupata così mi limito a sorriderti e riprenderti la mano.
< Sarà meglio che questo parco sia veramente speciale come dici se no non ti perdonerò, sappilo >
Beh è senza parole, gli edifici attorno a noi proiettano le loro luci sul prato creando uno spettacolo di colori e forme impressionante, le panchine perfettamente integre e pulite sono in metallo lucidato e ognuna di esse presenta un'infinità di dettagli e rifiniture da far impazzire chiunque osi soffermarsi a guardarle, più lontano vedo persino un laghetto e forse è proprio lì che tu sei intenzionata a portarmi da tutta la sera perché trascinandomi per mano ti dirigi verso quelle acque calme e luccicanti.
Siamo davanti alla riva ma tutto quello che riesco a guardare sei tu che osservi la superficie del lago con lo sguardo ammaliato, i tuoi occhi riflettono quelle luci sfavillanti facendoti apparire più grande di quanto tu non sia in realtà e mentre osservi quello spettacolo io continuo a osservare te che, se mi permetti, sei infinitamente più bella.
Ad un certo punto però mi costringi a cambiare il mio centro di interesse indicando un punto specifico del lago.
< Non lo vedi? >
Mi devo sporgere un po' per capire cosa stai cercando di farmi vedere ma non colgo nessun riferimento particolare a nulla, sono solo luci riflesse in queste scure e placide acque.
< Un po' più a destra > sussurri mentre con una mano tocchi delicatamente il mio viso spostandolo ed é allora che lo vedo.
< È successo l'anno scorso > inizi senza darmi il tempo di esprimere il mio stupore < Sono entrata in questo parco perché ero convintissima di aver sentito qualcuno gridare e chiedere aiuto, una volta dentro però non ho visto nessuno e mi sono accorta che in realtà il suono proveniva dalla televisione di una delle tante abitazioni qui vicine, stavo per andarmene quando ho visto questo lago e il modo in cui quella costruzione laggiù veniva proiettata nell'acqua >
Mentre ascolto il tuo racconto osservo lo specchio nitido dello stagno colorarsi di bianco riflettendo quelle che non sono altro che delle statue di alcune barche a vela poste come decorazione o forse tributo ai marinai, nell'acqua però assumono tutta un'altra forma ricordando proprio...
< È l'Opera House di Sydney > commenti mentre sento le lacrime appesantirmi le palpebre < Appena ho visto il riflesso giuro che ho pensato che assomigliasse troppo a quel teatro e ti ho pensata per la prima volta dopo mesi >
Sospiro.
< Pensavo di averti dimenticata invece è bastato uno stupido laghetto per farmi tornare in mente tutti quei ricordi e quelle promesse che nessuna delle due ha mai rispettato >
So che non lo stai dicendo come accusa rivolta nei miei confronti e forse vedendoti un po' imbarazzata mi rendo conto che magari non eri nemmeno sicura se dirmi una cosa simile ma non c'è il minimo problema.
Mi avvicino verso di te e ti stringo forte finché non sento i tuoi muscoli rilassarsi e il battito del tuo cuore tornare regolare < Non hai nulla di cui aver paura con me, puoi dirmi tutto ciò che ti passa per la testa, lo sai vero? > ti sussurro nella speranza che ti ricorderai di queste parole.
All'inizio non dici niente, ti limiti ad annuire mentre sospiri sul mio petto e poi alzando di nuovo lo sguardo verso quello che per noi è una proiezione del monumento più famoso di Sydney torni a parlare < Mi avevi promesso che avremmo fatto un bagno nelle acque dell'Australia una volta, ti ricordi? >
< Certo che me lo ricordo Cos > dico dolcemente mentre ti lascio un bacio sulla fronte.
< E allora facciamolo > proponi < Io l'ho già fatto molte altre volte, in tutti quei giorni in cui la tua mancanza era insopportabile venivo qui e fingevo di essere immersa nell'oceano con te >
Mi si stringe il cuore a pensare a questa immagine ma d'altro canto non lo nascondo, sono contenta nello scoprire che anche io ti sono mancata tanto quanto tu sei mancata a me.
Non aspetti una mia risposta e inizi a toglierti le scarpe, sono costretta a intervenire perché non credevo per nulla al mondo che dicessi sul serio < Cos? >
< Dai, entriamo > continui a ripetere.
< Ma sei matta? Fuori ci sono cinque gradi e poi con cosa ti riasciughi? >
< Ecco perché volevo portare l'accappatoio > dici sorridendo senza guardarmi negli occhi mentre continui a spogliarti nonostante le mie proteste.
< Candace no, ti prego > insisto ma ormai ti stai togliendo anche i pantaloni così capisco che se voglio fermarti c'è solo una cosa da dire < Non voglio che entri adesso, te lo proibisco >
< Me lo proibisci? > chiedi abbastanza indispettita, probabilmente pensavi che mi sarebbe piaciuta l'idea di condividere questo posto con te ma non ti meriti uno stagno, tu ti meriti l'intero oceano.
< Non voglio che entri perché ti avevo promesso l'Australia e quella avrai >
Mi guardi stralunata come se le parole che mi sono appena uscite dalla bocca appartenessero ad un'altra lingua < Di che cosa parli? >
< Del fatto che nella nostra lista avevamo segnato come obbiettivo quello di fare il bagno nelle acque dell'Australia > rispondo irrigidendomi.
< Si è vero > commenti < la lista >
< La lista > ripeto per dare più enfasi < Quindi rivestiti perché la prossima volta che farai un bagno come si deve sarai nel bel mezzo dell'oceano a nuotare tra il vero riflesso dell'Opera House e non queste vele in marmo sgretolato >
Non so se il mio discorso ti abbia convinta perché senza rivestirti ti avvicini a me e mettendomi le mani ormai completamente ghiacciate sulle guance mi sussurri < Perché devi dire queste cose? >
< Cosa c'è di sbagliato in quello che ho detto? >
< Beh forse se usassi un po' di razionalità capiresti che non si può fare >
< Ma perché no? > insisto e forse non avrei dovuto perché inizi ad urlare.
< MI PRENDI IN GIRO BILLIE? >
< Cosa c'è che non va? > domando mentre controllo che nessuno ci abbia sentito.
< COSA C'È CHE NON VA? MA TI SENTI...MA TI VEDI...MA > fai una pausa per prendere un po' di fiato e dopo aver espirato tutta l'aria che avevi nei polmoni riprendi a parlare in modo un po' più calmo < Non pensavo che potessi essere così incoerente Billie, mi stai praticamente proponendo di venire in tour con te quando ci siamo lasciate perché non lo potevo fare e non mi venire a dire che le cose ora sono cambiate perché ho visto gli sguardi che hai appena lanciato a destra e sinistra per assicurarti che nessuno mi abbia sentita gridare >
< Ma le cose sono cambiate davvero > mugugno dispiaciuta che la serata abbia preso questa piega < Ho licenziato Chris, ho un altro manager adesso e...>
< E quindi? Non mi interessa se il tuo nuovo manager è più flessibile e mi permette di starti vicino in tour, tutto ciò che voglio è poter stare con te liberamente, prenderti la mano in pubblico e baciarti senza la paura che delle telecamere nascoste ci possano riprendere >
< Non si può fare > ti dico freddamente, forse un po' troppo freddamente.
< Lo so > dici tu per nulla delusa e sorpresa dalle mie parole < Per quale motivo pensi che io ti stia dicendo che non è cambiato niente? >
Non aspetti una risposta e inizi a rivestirti, ti osservo impotente senza dire una parola finché non hai finito, una volta che ti sei riabbottonata il cappotto poi ti avvii nella direzione dalla quale siamo venute borbottando < Pensa te che credevo di farti una bella sorpresa portandoti qui >
Una lacrima mi scende lungo il viso.
Che strano, non l'avevo neanche sentita arrivare.
< Candace > ti chiamo voltandomi velocemente per afferrarti il braccio prima che tu ti allontani troppo < Mi dispiace >
< Non essere dispiaciuta Billie, non mi hai promesso nulla, non mi hai mai detto che la nostra storia sarebbe diventata pubblica quindi non hai davvero niente di cui scusarti, perdona me però se non voglio seguirti in quello che so sarebbe un tour intriso di bugie e finzioni >
Annuisco portandomi una mano sul viso per cercare di scacciare la lacrima solitaria che sta attraversando il mio zigomo ma tu sei più veloce e la catturi prima di me sul dorso della tua mano.
< Ci siamo ripromesse di goderci il momento l'ultima volta che ci siamo viste, non è così? > mi chiedi con gentilezza accarezzandomi la guancia < Ecco perché ti ho voluta portare qui sta sera, perché so che non potremo mai arrivare fino all'oceano e volevo essere realista per una volta invece che sperare in sogni futuri e irrealizzabili come abbiamo sempre fatto fin da piccole >
< Beh perché? Stai forse dicendo che quelle speranze si sono dimostrate vane? > ti chiedo risentita < Ho sognato per tutta la mia vita di poter vivere con la mia musica e guardami adesso Candace! Guardami adesso e dimmi che non ci sono riuscita! >
Tu rimani in silenzio, forse non è la mia carriera a cui volevi fare riferimento?
< Quando progettavamo quei sogni futuri e irrealizzabili eravamo felici > sussurro cercando di far valere il mio punto di vista senza però avere il coraggio di guardarti in faccia.
< A volte, non sempre > commenti costringendomi ad alzare lo sguardo < Soprattutto tu >
Io?
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Look at you needing me
FanfictionQuesto libro non parla di un amore proibito. Candace e Billie non sono mai state obbligate a non amarsi, nessuno ha mai impedito loro di vedersi o imposto di provare sentimenti. Questo libro parla di due ragazze che hanno dovuto lottare contro chi o...