Capitolo 52

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Due anni prima
Novembre
[Continuo...]

La voce era tremante e i suoi zaffiri non riuscivano a guardare gli occhi dell'altra che appoggiandole le dita sul viso cercò di capire il significato di quelle parole.
< Hai paura di me? >
Billie annuì passandosi il dorso della mano sul naso leggermente umido e cercando di modulare l'intonazione per non apparire troppo drammatica le spiegò cosa intendesse < Mi terrorizzi, ogni volta che mi guardi é come se...è come se...> sbuffò delusa da sé stessa per non riuscire ad esprimere quel concetto < Sai che non sono brava con i discorsi, sono solo capace a rifletterci da sola sulle cose e poi scriverci sopra ma ora così...>
Candace sorrise vedendo la sua ragazza in difficoltà, era più bella del solito con gli occhi leggermente arrossati e le guance colorate, le sue labbra tremanti poi balbettavano parole che anche se non avevano un senso logico miravano a comunicarle solo una cosa.
< Ti amo > disse Billie infine alzando lo sguardo verso di lei < E sono terrorizzata da questa cosa. Mi sento dipendente da te e non oso immaginare come potrei sentirmi all'idea che tu un giorno mi possa lasciare >
< Bil...>
< Non dire che non succederà mai perché potrebbe succedere, nessuno so cosa riservi la vita quindi un giorno potresti benissimo svegliarti e scoprire che io non sono più la persona che ti fa battere il cuore >
< Hai finito? > domandò l'altra portando entrambe le mani sul suo viso e aspettando un cenno di assenso tornò a parlare < Se non vuoi che ti dia flebili speranze allora ti darò delle solide certezze >
Billie sorrise appena appoggiando la fronte a quella della ragazza e chiudendo gli occhi aspirò il suo profumo cercando di imprimerselo in modo indelebile nella memoria < Io ti amo Billie e questo non cambierà mai, anche se ci dovessimo lasciare, anche se dovessimo litigare e anche se qualcuna di noi dovesse...>
< Ti prego non dirlo > la implorò la più grande con le lacrime agli occhi sperando con tutta sé stessa che se una delle due fosse dovuta morire allora sarebbe dovuta essere lei stessa, vivere senza Candace infatti sarebbe stato impossibile, continuare a stare nel mondo con la consapevolezza che l'unica persona che le potesse far vedere la vita a colori se ne fosse andata per sempre non era contemplabile.
< Beh se anche succedesse > riprese il discorso l'altra < Non cambierebbe un cazzo >
Si baciarono di nuovo con le labbra più umide del solito a causa del dolore di Billie manifestato tramite le lacrime e ricordandosi di doverle dare delle convinzioni concrete Candace aggiunse < Sappi comunque che se in futuro ci allontanassimo ma tu avrai ancora voglia di me mi potrai trovare sempre in un bar di una qualsiasi città di periferia seduta nell'angolino più buio e dimenticato intenta ad ascoltare lo sconosciuto artista che quella sera si sta esibendo dal vivo >
Billie rise ricordandosi di tutte quelle volte in cui Candace era stata davvero in un luogo simile per lei, per sentirla cantare percorrendo chilometri e chilometri solo per raggiungere posti dimenticati da Dio che per una qualche ragione avevano accettato a farla suonare, e baciandola di nuovo si mise il cuore in pace senza pensare al fatto che in tutta America quegli squallidi locali che ospitano cantanti emergenti live fossero più diffusi di una malattia venerea in un liceo e trovarla, in un possibile futuro, sarebbe stato quantomeno impossibile.
< Bene > sorrise Candace compiaciuta sulle sue labbra < Adesso che abbiamo fatto le romantiche possiamo tornare a scopare? >
La risata di Billie riecheggiò tra quel freddo ma confortevole retro dell'auto che pochi secondi dopo avrebbe udito sempre gli stessi gemiti delle stesse ragazze che mai nella vita avrebbero voluto cambiare qualcosa di quella situazione e infatti nel momento esatto in cui la bocca di Candace sfiorò l'intimità della più grande un lamento strozzato uscì dalla sua gola seguito da lunghi sospiri e il rumore sordo di un corpo sbattuto contro il sedile.
Le mani di Billie spingevano la testa della mora verso il punto del suo piacere guidandola nei movimenti e chiudendo gli occhi si rese conto di quanto tutto quello fosse perfetto, non le interessava doversi nascondere se poi poteva sentirsi così, non le importava essere costretta a dire in pubblico di non amare nessuno quando poi in privato poteva amare eccome, senza riserve, senza censure, amare, come dicevano in forma colloquiale, di pancia, di brutto.
Fu quando le dita di Candace si insinuarono dentro di lei che spalancando gli occhi dal piacere Billie assistette ad una delle scende più spiacevoli della sua intera vita.
In quell'istante la portiera anteriore si spalancò e le due ragazze, sentendo il rumore, cercarono immediatamente di coprirsi per nascondersi dalla vista di chiunque avesse aperto la loro auto, ma non c'è ne fu bisogno perché chiunque si fosse intromesso interrompendo quel momento rimase all'esterno della vettura.
< Avete due minuti per rivestirvi > disse una voce ferma e adirata < dopodiché uscite fuori. Immediatamente >

Look at you needing meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora