[ Billie ]
Pazza.
Questa parola mi ha vorticato in testa per tutta la fottuta settimana.
Si, pazza, perché solo una pazza farebbe quello che hai fatto tu.
Presentarsi da me dopo avermi chiaramente detto di non voler vedermi mai più e baciarmi come se fosse tutto perfettamente normale, come se fossimo tornate ai vecchi tempi e io e te ci sussurrassimo ancora quei sinceri "ti amo" all'orecchio prima di andare a dormire.
Pazza.
E forse pazza lo sono anche io perché quale altra definizione daresti a una persona che cerca di contattarti con ogni modo e mezzo possibile arrivando perfino a comprare un elenco telefonico degli abitanti di Boston per cercare il tuo numero?
Come se poi mi fosse servito a qualcosa dato che non hai mai risposto e non fingere di non averlo riconosciuto almeno una volta durante le cinquecento chiamate che ti ho lasciato.
So che lo hai imparato a memoria come io conoscevo il tuo precedente.
Non fingere di non essere stata neanche vagamente interessata da quello che avrei potuto dirti costringendomi addirittura a controllare il sito web del ristorante che possiede il tuo ragazzo per scoprire dove abitate.
Adesso che sono fuori da casa vostra mi rendo conto di quanto lui sia ricco, questa è una villa da almeno tre piani e non rimarrei molto sorpresa se qualcuno mi dicesse che avete anche una piscina coperta o una sala da bowling lì dentro.
Guardo il campanello e con la manica completamente zuppa del mio maglione cerco di asciugarlo dalle gocce di pioggia che ormai lo ricoprono completamente per accertarmi che sia il posto giusto, curioso come ci sia anche il tuo cognome qui sopra come se foste proprio una coppia sposata.
Ti prego dimmi che non avete in programma di diventarlo.
Busso con foga alla porta sperando che tu sia in casa, non posso pensare di aver fatto tutti questi sforzi e questa strada per nulla.
Inoltre sto cominciando a sentire freddo e non avendo potuto dire a nessuno cosa stavo facendo non ho nemmeno un passaggio che mi possa portare lontano da questo diluvio universale che ha deciso di abbattersi proprio oggi su Boston.
Con enorme sollievo la porta si apre appena, avverto il rumore della catenella che sbatte su sè stessa mentre tu, da brava ragazza prudente al contrario di quello che ho fatto io nel mio camerino una settimana fa, ti appresti a chiedere chi ci sia d'altro lato della porta prima di spalancarla completamente.
< Sono io, Billie > rispondo inviperita e non farti ingannare, non é solo il freddo e il fatto che sono completamente bagnata che mi condiziona l'umore ma il tuo stupido e illogico atteggiamento degli ultimi giorni < Aprimi la porta Candace! Si gela qui fuori >
Mi lasci finalmente entrare ma il tuo sguardo tradisce vergogna e preoccupazione, mi dispiace dover allagare l'ingresso di casa tua ma al momento il tuo pavimento è l'ultima delle mie priorità.
< Mi spieghi che cazzo di problemi hai? > sibilo cercando di non alzare troppo la voce per evitare che il tuo ragazzo, se dovesse essere in casa, possa sentirci.
< Possibile che ogni volta che ci vediamo una delle due insulta l'altra? > la tua voce un po' allarmata mi fa capire quanto tu sia realmente preoccupata per questa situazione.
Forse non ti aspettavi che mi sarei precipitata da te vero? In realtà neanche io ero consapevole che sarei stata capace di fare una cosa del genere solo per ricevere delle spiegazioni.
< Stai scherzando? > domando alzando un po' la voce < Tu vieni fino in Texas, ti imbuchi ad un mio concerto, riesci ad eludere la sorveglianza presentandoti nel mio camerino e tutto questo solo per baciarmi senza dire una sola parola? E proprio dopo che mi avevi implorato di non riallacciare i rapporti mesi fa evitando di rispondere alla mia lettera? >
Sono allibita e ripetendo la serie di cose che hai fatto mi rendo conto di quanto tu sia davvero pazza.
< Innanzitutto non ho eluso nessuna sorveglianza...>
< Oh beh è proprio questo il punto...> commento con un tono un po' troppo alto.
< Shh! Abbassa la voce di lá c'è...c'è...>
Scuoto la testa < Non sono qui per fare una scenata di gelosia al tuo ragazzo, per chi mi hai preso? Voglio solo sapere perché Candace >
Già perché?
Hai anche un ragazzo che destino voglia è pure un amico stretto del mio, per quale motivo pensi che abbiamo scelto proprio quel ristorante la sera in cui ci siamo riviste?
Tu rimani in silenzio.
Ti porti una mano sulla fronte e scuoti la testa.
I tuoi capelli sono leggermente spettinati e hai un'aria così innocente, sembri davvero genuina in questi tuoi nuovi abiti dallo stile un po' vintage e mi ricordi tanto gli anni del secolo scorso che non ho mai vissuto facendomi provare una nostalgia che non ha senso di esistere.
Non so perché ma tu non vuoi collaborare, sono venuta fin qui per trovare le risposte a una domanda eppure tutto quello che fai è continuare a pormene altre.
< Come mi hai trovata? >
< Nello stesso modo in cui tu hai trovato me > la provoco tirando a indovinare < Siamo nel ventunesimo secolo, internet è il nostro migliore amico >
Altro silenzio.
Mi scaldo.
Fortunatamente un tuono particolarmente fragoroso copre le mie urla così non mi devo neanche sorbire i tuoi rimproveri e abbasso autonomamente la voce rendendomi conto da sola di averla alzata troppo < Ti ho chiesto di rispondere a una cazzo di domanda Candace, perché? Perché dopo tutto quello che mi hai detto hai deciso di fare l'esatto opposto? >
Scuoti di nuovo la testa.
Oddio quanto vorrei colpirti in questo momento.
No. No. Non è vero.
Ti ho fatto male solo una volta in tutta la mia vita e mi sento ancora profondamente in colpa quindi non ti toccherei mai con l'intenzione di farti del male ma giuro che quando ti comporti così riesci a tirare fuori la parte peggiore di me.
< Senti Billie...ho sbagliato > sussurri alzando finalmente lo sguardo.
La voce è più stabile di prima e anche il tuo atteggiamento, le braccia incrociate infatti dimostrano serietà e la postura eretta sicurezza < Non so cosa mi fosse preso...ero ubriaca >
< Stai mentendo >
Sgrani gli occhi.
< Pensi davvero che dopo tutti questi anni io non sia in grado di capire quando dici una bugia? Oppure di capire se sei ubriaca o meno quando ti bacio? >
< Silenzio Billie! Ti prego lui é di la...>
< Beh se ci tieni così tanto a lui forse dovevi pensarci due volte prima di baciarmi, cosa ne pensi? > dico a voce alta facendoti sprofondare nell'imbarazzo.
Scusa, so che non dovrei ma sentirti dire bugie, sentire che mi menti dopo tutti questi anni, sapere che non puoi fidarti di me tanto da dirmi la verità per quel gesto che hai fatto mi fa impazzire.
< Non dare la colpa all'alcol > continuo furiosa mentre mi passo una mano tra i capelli per cercare di calmarmi < Ti ripeterò la domanda se magari non ti è chiara >
Mi avvicino appena a te e più accorcio le distanze più sento il mio battito rallentare e la mia rabbia affievolirsi, lo stesso però non si può dire per la tempesta che infuria fuori la quale intensità non accenna a diminuire < Perché hai attraversato metà del paese per baciarmi e poi scappare subito dopo senza darmi la minima spiegazione? Perché dopo che ho cercato di contattarti per giorni non mi hai mai risposto al telefono? Perché mi hai ignorata come se il tuo gesto per me potesse essere indifferente? >
La mia voce adesso è sufficientemente bassa e calma da farti tranquillizzare < Perché, non lo è stato? > mi chiedi ingenuamente incrinando appena le sopracciglia.
< Rispondi alla domanda Candace > ti richiedo facendo un altro passo verso di te.
Sai cosa ti dico?
Fanculo.
Io ci ho provato davvero ma non credo di esserne interessata più di tanto.
Matthew è il mio ragazzo.
Kendall è il tuo.
Ma non potremo mai essere complete tra le loro braccia, non fingere di non crederlo anche tu o mi vuoi forse dire che il motivo per cui io e te ci ritroviamo sempre non sia altro che una coincidenza?
Io non credo nelle coincidenze.
Quindi rispondi a quella cazzo di domanda.
Rispondi però solo se devi dirmi quello che voglio sentire.
Rispondimi solo se mi sussurrerai all'orecchio che mi vuoi.
Che dopo tutto questo tempo pensi ancora a me.
Che mi hai baciata solo perché non sapevi come andare avanti.
Dimmi che hai bisogno delle mie labbra per sentirti viva perché è quello che io direi adesso a te se solo non mi fosse andata via la voce, ma come biasimarla.
Specchiandomi nei tuoi occhi ho perso le parole, perché sei sempre più bella ogni volta che ti guardo?
Se invece vuoi dirmi altro, se la frase che uscirà dalla tua bocca non sarà affatto consolatoria ti prego di risparmiartela, ti prego di fare solo un cenno oppure di dirmi ciò che io voglio sentirmi dire, non mi interessa se è una bugia.
Prenditi gioco di me, fingi che ti manco ancora solo per un'altra volta e poi giuro che dimenticherò tutto.
< Io Billie...> stai per dirlo.
Stai per mettere fine alle mie sofferenze o forse stai per decretare l'inizio di esse quando la porta che separa il soggiorno da quella che presumo sia l'entrata effettiva di casa vostra si apre.
Kendall è molto più alto di quanto mi sarei immaginata un tuo ipotetico ragazzo e persino molto più grosso, ha la pelle chiara quasi quanto la mia e gli stessi capelli biondi che forse un po' più gialli dei miei lo fanno assomigliare ad un pulcino.
< Buona sera > esordisce con voce cupa e profonda < Cosa sta succedendo qui? >
Tu sbianchi assumendo un colorito di pelle molto simile al nostro.
Spero davvero che non abbia sentito nulla, non era mia intenzione metterti a disagio con lui lo sai esattamente come sei consapevole del fatto che non riesco a controllare la rabbia e se si tratta dei sentimenti che ho per te sono ancora più instabile.
Il suo viso però non sembra tradire odio, sofferenza o dolore, forse non ha sentito, anzi sicuramente non ha sentito perché appena mi riconosce sorride tendendomi la mano.
< Billie che piacere vederti > ci salutiamo come se fossimo conoscenti ma è la prima volta che lo incontro, immagino che il suo atteggiamento amichevole sia dovuto al fatto che conosce Matthew e probabilmente lui gli avrà parlato di me ma non sopporto la troppa confidenza con persone che non conosco soprattutto se queste sono solite condividere il loro letto con te.
< Billie stava per andarsene > affermi impaurita perdendo tutta la convinzione e l'autorità che avevi avuto fino ad adesso.
< Non penso proprio > si intromette lui mettendomi una mano sulla spalla e indicando il cielo che si intravede dalle enormi vetrate sprovviste di tende < Guarda come piove. Che uomo sarei se facessi uscire questa donzella con un tempo del genere? >
Ma come cazzo parla?
Tu sorridi ma si nota lontano un chilometro il tuo nervosismo.
Vorrei poterti dire che se lui non ha sentito nulla e crede che tra noi non ci sia niente comportandoti così lo porterai a convincersi del contrario ma Kendall mi fa entrare in casa ignorando i tuoi sguardi allarmati e in pochi minuti mi ritrovo seduta sul vostro divano mentre una modernissima stufa a pellet mi asciuga i vestiti fradici.
< Cosa ti porta qui? > mi chiede poi lui sparendo un attimo in un'altra stanza che presumo essere la cucina dato che ne esce poco dopo con delle tazze fumanti.
< Hm, lavoro > mento accennando un sorriso di circostanza e lui annuisce senza fare altre domande, so che intendeva dire cosa mi ha portata fino a casa vostra ma sono abbastanza sicura che non gli farebbe piacere saperlo.
< Puoi rimanere qui per questa notte Billie > mi propone il tuo ragazzo con un sorriso a trentadue denti mentre mi porge una tazza di tè fumante.
< Oh no, no grazie ma...>
< Senza ma! > mi interrompe con questa sua schifosa ospitalità < Il bollitore aveva appena finito di fare il suo lavoro quindi bevi. Per Matthew è il minimo che possa fare >
Per Matthew?
Cosa c'entra Matthew?
Sono la sua ragazza mica una sua proprietà.
< Insisto, ti diamo una delle camere degli ospiti > continua con quel sorriso sfacciato, davvero ti piace un uomo che sembra così stupido e superficiale?
Ok forse sto esagerando io, d'altronde come potrebbe piacermi qualsiasi persona che ha preso il mio posto?
Mi ritrovo ad accettare il suo invito ma solo perché non posso fare diversamente, la quantità di acqua che sta venendo giù dal cielo è impressionante e anche volendo non potrei chiamare nessun Uber o Taxi perché quale folle guiderebbe sotto ad un diluvio del genere?
Arriva la notte e io la passo a rigirarmi nel letto senza poter fare altro che pensare a come mi sono comportata.
Volevo una risposta e la voglio ancora ma se davvero ti ho messa in difficoltà con lui...certo non mi capacito del tuo gesto ma non ti volevo punire solo per avermi baciato.
Anzi, fallo tutte le volte che vuoi perché è solo quando sto con te che mi sento più felice che mai.
Tutto il resto non conta un cazzo.Ricordati di lasciare un commento e un voto
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Look at you needing me
FanficQuesto libro non parla di un amore proibito. Candace e Billie non sono mai state obbligate a non amarsi, nessuno ha mai impedito loro di vedersi o imposto di provare sentimenti. Questo libro parla di due ragazze che hanno dovuto lottare contro chi o...