Capitolo 33

230 13 0
                                    

Ormai erano rari i giorni che Billie non passava a piangere, non importava la motivazione, stress per l'uscita del nuovo album, alcuni commenti carichi di odio sotto i suoi social, vedere Candace con quel biondino quando ci sarebbe dovuta essere lei e soprattutto non essere in grado di dirle quello che provava davvero, tutto era fonte di sofferenza e dolore.
Billie aveva sempre attribuito quel casino a Thomas, se quel ragazzo non le avesse scoperte, se non avesse scattato quelle fotografie, se non le avesse ricattate e umiliate con grandissima probabilità le due sarebbero state ancora insieme, l'essersi lasciate però non era stato inutile, c'era un fine dietro ed era che in quel modo la carriera di Billie sarebbe rimasta intatta senza nessun retroscena in cui veniva mortificata per essere stata paparazzata mentre baciava una ragazza, ed era proprio questa consapevolezza che faceva andare avanti Billie cosciente di star soffrendo per un qualcosa più grande di lei.
Ma poi lo sconforto prendeva il sopravvento e con esso la rabbia. Era nato tutto a causa di quelle foto.
Se Candace non le avesse detto che il ragazzo era in possesso di alcuni loro scatti probabilmente la grande non avrebbe assunto quel comportamento di distacco totale, le voci infatti erano solo voci ma quando si parlava di prove concrete tutto era diverso e lei non poteva permetterselo, e si era fidata, aveva creduto a tutto quello che Thomas aveva detto loro senza dubitare un solo istante che potesse mentire.
Fu quando finalmente finirono quella maledetta canzone che scoprì ciò che mai avrebbe voluto sapere, quando il ragazzo si presentò in ritardo quella mattina Billie gli disse che era estremamente felice di aver terminato di lavorare con lui e gli chiese quelle foto che, come da contratto, lui avrebbe dovuto distruggere.
Ma non le aveva.
Rise di gusto prendendosi gioco di lei.
Non le aveva e mai le aveva avute.
Sapeva che le due avevano avuto una storia in passato e intuiva stessero ancora insieme ma mai era entrato in possesso di qualcosa che potesse provarlo.
Il ragazzo credeva di aver fatto un gran affare perché era riuscito a raggiungere il suo obbiettivo a scapito della cantante ma a Billie di renderlo famoso o meno non le importava niente, era tutto ciò che stava dietro che la fece impazzire.
Se solo avesse avuto un po' più di coscienza al tempo e se solo avesse fatto più domande, avesse coinvolto più persone come magari i suoi avvocati questi avrebbero scoperto subito il bluff di Thomas ma avendo voluto nascondere ed eludere il tutto per non far venire nessuno a conoscenza di lei e Candace quello era il prezzo che avrebbe dovuto pagare.
La consapevolezza di aver fatto tutto per niente.
Un prezzo salatissimo che faceva venire tanta sete ma ormai non c'era più acqua con cui dissetarsi, la piccola aveva trovato un nuovo ragazzo e Billie non era più una sua priorità.
Con quelle considerazioni si recò a casa di Candace, voleva dirle di persona come si fosse conclusa la faccenda con Thomas, era anche un suo diritto saperlo d'altronde, e poi se l'altra lo avesse davvero voluto sarebbe uscita dalla sua vita per sempre.
Arrivò sul viale principale coperta dalla testa ai piedi nonostante il caldo, non voleva correre altri rischi di essere riconosciuta o fotografata, per davvero questa volta, soprattutto vicino a Candace così nascosta sotto uno spesso passamontagna e uno dei suoi numerosi berretti di lana si apprestò per bussare alla porta.
Nessuno rispose, all'interno non si sentiva alcun rumore, non aveva pensato di mandarle un messaggio o di chiamarla prima perché sapeva che tanto non le avrebbe risposto e aveva così deciso di sfruttare l'effetto sorpresa, che però stava miseramente fallendo.
Fu in quell'istante che udì uno scoppiettio seguito dal fastidioso rumore del motore in accensione, poteva essere destino come solo fortuna ma Candace stava uscendo di casa proprio in quel momento e così, dato che la piccola non era riuscita a sentire l'altra che ripeteva il suo nome a causa del frastuono, Billie salì in macchina e la seguì.
Voleva parlarle.
Doveva parlarle.
Aveva la necessità di dirle come Thomas, una persona che una volta entrambe consideravano un amico non solo le avesse ricattate ma anche ingannate, doveva infatti poter concludere quel capitolo della propria vita, per poter andare avanti e dedicarsi ad altro lasciandosi alle spalle quei momenti bui che erano state le ultime notti trascorse a piangere sul cuscino cercando disperatamente il suo odore tra quei vestiti ormai consumati di dolore che la piccola aveva dimenticato a casa in un tempo più felice.
Ci mise poco per capire dove l'altra stesse andando e sorrise nello scoprire come Candace fosse ancora la stessa persona di cinque anni prima, la stessa ragazza fragile che aveva bisogno di affidarsi al passato e alla memoria, la stessa che per tranquillizzarsi e pensare non aveva cambiato luogo di riferimento, infatti dopo diversi minuti trascorsi a guidare nel silenzio più totale tra quelle verdi colline arrivarono entrambe davanti all'enorme scritta bianca di Hollywood.
Curioso come la loro relazione nel corso del tempo fosse completamente cambiata mentre quelle lettere erano rimaste le stesse, forse solo con qualche scritta in più di una coppia innamorata che segnando sopra le proprie iniziali credeva di poter essere immune perfino alle stagioni.
Dall'interno della macchina Billie vide la ragazza di cui era innamorata scendere dalla moto e togliersi il casco rivelando i suoi lunghi e lucenti capelli neri scuri come quella notte, stava anche lei per imitarla e aprire lo sportello della macchina quando vide il ragazzo cingerle la vita e baciarla su quelle labbra che erano sempre state solo sue.
Delusa, scioccata, arrabbiata, Billie strinse le mani sul volante finché le nocche non diventarono bianche, digrignò i denti serrando la mascella e in un moto d'ira calciò il sedile sotto di lei, fortunatamente era buio e lei, oltre a rimanere distante, aveva tenuto le luci spente così nessuno la vide, sarebbe infatti potuta tornare a casa scegliendo di raccontare tutto a Candace un altro giorno.
Ma non ce la fece.
Lui le aveva rubato Candace.
Le aveva rubato i suoi baci.
Le sue carezze.
Le aveva rubato le sue parole gentili.
Forse anche i suoi "ti amo".
E tutto questo non lo aveva mai accettato, mai.
Eppure adesso le stava rubando anche quel posto, quel posto che Candace aveva sempre definito come "il loro".
Averlo portato lì era come un insulto nei suoi confronti.
Pianse di nuovo quella sera e questa volta non centrava Thomas, l'album o Candace, pianse per sè stessa quando capì di essere sempre stata una dei tanti per quella ragazza che le aveva fatto credere di essere speciale.
Lei non la amava più, la stava già dimenticando ma Billie era appena diventata un bambino che scopre di punto in bianco di non poter essere indipendente, aveva bisogno che qualcuno le insegnasse di nuovo a parlare, a camminare, a ridere, a scherzare e soprattutto a vivere.
Come si faceva a vivere? Lei non se lo ricordava più ma sapeva che fino a quel momento non ci era riuscita da sola, era stata aiutata da lei che adesso la stava tagliando fuori e gettando via come Billie aveva già fatto in passato.
Si sbagliava prima, Candace non era più la stessa, non era più la ragazza altruista e gentile che conosceva, certo non decidiamo noi di cambiare ma tutto il dolore in quel momento accecava il buon senso della più grande che non riuscì a vedere nulla con razionalità.
Era un sottile equilibrio di amore e odio il loro senza davvero un reale odio ma senza neanche esplicitare mai l'amore.
Erano strane ma almeno felici, erano diverse ma almeno insieme, erano persone che una volta si traducevano in una sola ma adesso stavano prendendo strade differenti e Billie aveva appena scoperto di non essere più in grado di guidare.
La parte peggiore di tutto fu che lei rimase in macchina ascoltando ogni singolo discorso pronunciato dai due, ogni singola parola affettuosa e ogni bacio le furono sbattuti in faccia, ma lei rimase lì e lo fece perché non sapeva dove altro andare aspettando pazientemente che entrambi si allontanassero per poter rivelare le proprie lacrime a quella luna che ormai non poteva fare altro che compiangerla.
Ci vollero diverse ore prima che il biondo se ne andasse, Billie sperava che Candace facesse lo stesso ma questa disse al ragazzo di voler rimanere un po' da sola a guardare le luci e così fece ascoltando il rombo in lontananza del motore di Keith che dirigendosi verso casa l'aveva lasciata ad osservando il mare di colori sotto di lei.
Era tipico di Candace fermarsi da sola a riflettere, esiliarsi da chiunque altro rinchiudendo sé stessa in una trincea di pensieri solo suoi, c'erano così tante parti di lei uguali a un tempo e così tante invece diverse che mandarono in confusione Billie.
La cosa peggiore era poi aver visto la disinvoltura con cui il ragazzo l'aveva lasciata lì, quasi già la conoscesse e fosse in grado di rispettare i suoi spazi e silenzi, quello era davvero amore? Quello era davvero qualcosa che neanche lei avrebbe potuto rompere?
Sapeva che non l'avrebbe dovuto fare ma ormai era stanca di frenarsi e smettere di agire così Billie dopo aver passato ore d'inferno in quella macchina scura e nera come la sua vita scese sbattendo lo sportello.
Il rumore fece sobbalzare Candace che guardando a destra e sinistra si alzò pronta a difendersi da quel possibile aggressore, si rese conto di avere Billie davanti solo quando il suo cuore decise di smettere di correre e frenandosi riportò ogni senso al suo stato di origine permettendo così al suo udito di non avvertire più solo i suoi battiti impazziti.
< Cosa ci fai qui? > domandò Candace sorpresa e anche un po' spaventata da quella figura così triste e allo stesso tempo furiosa, non aveva mai visto la più grande in quello stato, non era solo il viso bagnato di lacrime e gli occhi spiritati ma anche tutto il resto del corpo che comunicava odio.
Odio puro.
E mai lei lo aveva rivolto nei suoi confronti.
< Billie? > chiese riportandola alla realtà dato che l'altra non aveva ancora pronunciato una parola e preoccupata iniziò a toccarla per smuoverla da quel torpore.
Nervosamente però la ragazza dai capelli verdi represse il suo tocco < Hai sempre detto che questo era il nostro posto e ci hai portato lui >
Candace sussultò aspettandosi tutto tranne che quello.
< Hai sempre detto che mi amavi ma mentivi, sai cosa ti dirò io adesso allora? E stai certa che non sto dicendo una bugia >
La piccola tentò di frenare quelle parole che Billie stava per pronunciare consapevole non solo del fatto che l'avrebbero ferita ma anche che l'altra le avrebbe dette senza crederci davvero solo per poterla far soffrire tanto quanto lei stava soffrendo in quel momento, ma non ci riuscì, Billie fu più veloce e fece proprio ciò che l'altra prevedeva spezzandole il cuore a metà.
< Il ti odio Candace, ti odio davvero >

Look at you needing meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora