Era piacevole piangere.
Era un modo per evitare di non usare le parole.
Era liberatorio, naturale, sapeva di qualcosa di giusto.
Giusto quasi quanto la frase che Billie aveva pronunciato prima.
La amava
Dopo tutto quel tempo passato a torturarsi, a domandarsi cosa ci fosse di sbagliato in lei, a soffrire e struggersi, dopo tutto quel tempo lei la amava.
Sarebbe stato più semplice se glielo avesse detto subito ma era anche quello che Candace amava di lei, il fatto che non rendesse mai le cose facili e non per una qualche forma di egoismo ma perché era così.
Quella sua ira, quella sua rabbia e quel fuoco che aveva dentro erano certamente pericolosi ma Billie sapeva trasformarli in dolcezza e passione e quando le parlava o le dedicava una canzone si scioglieva quella maschera di vetro che indossava facendo apparire una persona completamente diversa talmente affettuosa e delicata da risultare irreale.
Candace voleva dirle tutte queste cose.
Voleva sussurrarle all'orecchio quanto fosse speciale.
Quanto fosse imperfetta ma allo stesso tempo quanto lei amasse tutti i suoi difetti tanto da renderli pregi.
Voleva dirle che in quelle notti in sua assenza il cuore le era stato strappato via dal petto, voleva farle sapere che quando le stava lontana tutto era freddo e grigio, il cibo non aveva sapore e un caffè era solo un caffè e non una disgustosa bevanda sopravvalutata che faceva schifo anche da zuccherata.
Voleva che sapesse tutto questo ma quelle lacrime parlarono per lei dicendo forse anche molto di più.
Candace cercò la bocca della più grande che esausta dal non aver toccato quelle labbra per troppo tempo tremò impaurita da tutta quella bellezza e tutta quella perfezione che sapevano essere insieme.
Billie portò le sue mani sui sui capelli più neri dell'oscurità con cui aveva convissuto senza di lei e mangiando quelle labbra bagnò il suo viso già umido, spostò il naso accarezzando quello dell'altra e schiacciando la fronte sulla sua ridacchiò contagiandola, ma durò poco.
Ridere infatti significava avere la bocca impegnata in qualcos'altro che non fossero le sue labbra e rendendosi presto conto di questa cosa le due smisero tornando a concentrarsi su quel momento.
Anni prima dopo aver picchiato a sangue quel ragazzo che aveva cercato di violentarla Billie avrebbe voluto con tutto il cuore prendere la piccola e farla sua ma non lo aveva fatto per rispetto, Candace aveva bevuto troppo anche quella sera, anche in quel momento ma ormai non le interessava più.
Suo fratello una volta le aveva detto che baciare un ubriaca non contava nulla perché era come sentire solo un paio di labbra sconnesse dall'anima ma in quel momento realizzò quanto tutto quello fosse una cazzata.
Quelle sensazioni non potevano essere nulla, quel vuoto nello stomaco che veniva colmato sempre di più ad ogni bacio, quel adrenalina che saliva ad ogni tocco, quel battito che aumentava ad ogni scontro dei loro corpi, quello era tutto, era ogni cosa per cui valesse la pena vivere.
Così quella volta Billie decise di non avere rispetto per nessuno e prendendo Candace in braccio senza mai staccare la bocca dalla sua la condusse in quelli che erano gli immensi bagni della sala da ballo, non chiuse a chiave ma tanto non sarebbe entrato nessuno a disturbarle, lo sapeva, e appoggiando la ragazza sull'enorme struttura in marmo dei lavandini le sfilò la maglia portando alla luce quei segni violacei che le aveva fatto settimane prima.
Lì accarezzò con le dita sfiorando quella pelle così sensibile e perfetta, doveva tutto a quei succhiotti, era merito loro infatti se adesso lei si trovava lì a baciare la ragazza di cui era innamorata e poterla riavere tutta per sè.
Candace la voleva, aveva una certa fretta che manifestò richiamando la ragazza dai capelli verdi verso di lei ma Billie voleva essere la sola a dirigere i giochi questa volta, il suo obbiettivo era quello di soddisfare la piccola ma allo stesso tempo voleva che tutto durasse il più possibile per poterla guardare a lungo, per poter osservare il suo viso quando la desiderava, per poter guardare quegli occhi bramosi e quel corpo che la voleva e la toccava.
Tolse il reggiseno gettandolo sul pavimento e nel momento esatto in cui la piccola rimase nuda dalla vita in su Billie appoggiò la sua bocca su quella pelle ambrata che aveva ancora troppi poche tracce di lei per i suoi gusti, le baciò il collo facendo scorrere la lingua su di esso fino a trovare un punto ben visibile e attaccandolo facendo pressione con le labbra impresse l'ennesimo marchio.
Non fu il primo e non fu neanche l'ultimo, continuò per diversi minuti mentre le sue mani toccavano il corpo di Candace facendola rabbrividire ad ogni stretta e ogni carezza, ad un certo punto le graffiò la schiena facendogliela inarcare e decidendo di non dedicarsi più al collo scese sul suo petto trovando come di consuetudine quel piercing che la faceva impazzire.
Lo attaccò succhiando il suo capezzolo e godendosi tutti quei gemiti di piacere e frustrazione che la piccola stava emettendo mentre le spingeva la testa delicatamente verso il suo seno come se volesse farle accelerare quell'atto ma Billie non ne aveva la minima intenzione.
Si staccò e guardandola negli occhi si avvicinò sussurrandole all'orecchio < Promettimi che non toglierai mai quel piercing >
Candace sorrise ma tornò immediatamente seria quando si rese conto che Billie non scherzava affatto e annuendo glielo promise costringendola però a tornare a baciarla cercando di portare le sue mani sulla cerniera dei suoi pantaloni.
La grande annuì ghignando e decidendo di accontentarla almeno per quel piccolo desiderio aprì la lampo molto lentamente alzandole il corpo per permettere ai pantaloni di farsi sfilare.
Candace indossava solo la biancheria intima in quel momento e desiderosa di sentire Billie dentro di sè le afferrò nuovamente le mani, quest'ultima si inginocchiò tra le sue gambe e facendo scorrere le dita su e giù per le sue curve cogliendo ogni dettaglio del suo corpo le lasció un bacio sullo stomaco fermandosi appena sopra gli slip nei quali si infilò immediatamente facendo scivolare il pollice sul suo clitoride.
Candace fremeva inarcando la schiena, alzò le ginocchia per farsi tirare via completamente il tessuto di pizzo nero e cercando di sdraiarsi per quanto possibile su quel freddo e duro marmo guidò il viso di Billie verso di lei.
Poteva sentire la freschezza del suo respiro colpire ogni centimetro lì, dove aveva più bisogno di lei, rendendola solo più eccitata e mettendo le gambe sulle sue spalle aspettò che Billie spostasse il suo braccio verso i fianchi e serrandoli iniziò a baciarle le gambe leccando ogni centimetro dell'interno coscia.
< Ti prego > la implorò ad un certo punto non riuscendo più a resistere senza sapere che Billie aveva in programma di farla soffrire un po'.
< Ti prego cosa? > chiese guardandola e leccandosi le labbra con sempre lo stesso ghigno ben presente sul volto.
< Solo...fa qualcosa > disse frustrata.
< Qualsiasi cosa voglia la festeggiata, lei la ottiene > sussurrò con un sorrisetto baciando direttamente la sua intimità facendola sussultare, portando il suo clitoride completamente in bocca lo succhiò leggermente guardandola mentre la divorava, fece scorrere la lingua lungo le sue labbra stuzzicando il suo ingresso solo un po' prima di risalire, le passò una mano tra i capelli spostandoli in modo da poterle vedere il viso e mantenendo il contatto visivo continuò a muoversi veloce fino a farla irrigidire.
< Ti prego, non fermarti >
La sua bocca venne presto sostituita dal pollice e dopo quello la sua lingua scivolò nel suo ingresso facendola gemere e stringere attorno a lei, portò più il suo dito medio e indice verso la bocca della più piccola che capì immediatamente cosa voleva e aprendola si lasciò infilare le dita dentro succhiandole appena senza mai staccarle gli occhi di dosso neanche quando Billie le tolse guardandola con l'ennesimo sorrisetto.
< Brava ragazza > disse soddisfatta e poi si abbassò facendo scorrere su e giù le dita posizionandole prima sul suo ingresso per fare poi scivolare appena un po' dentro e rimuoverle completamente, ripetè quel movimento più volte finché Candace frustrata le afferrò rudemente il polso.
< Fallo e basta > gemette
< Non dirmi cosa devo fare piccolina, non mi interessa se è il tuo compleanno > ringhiò dolcemente nel suo orecchio cambiando completamente tono rispetto a prima facendole battere il cuore nel petto ma poi decise di accontentarla, forse anche fin troppo.
Aggiunse infatti un terzo dito spingendo fino in fondo questa volta, Candace urlò e la più grande le mise la mano libera sulla bocca per impedire che emettesse altri suoni mentre il suo braccio continuava quel veloce e incessante movimento, l'unico rumore adesso era quello del corpo della più piccola che sbatteva sulla fredda parete di marmo del bagno, mancava poco, Billie lo sapeva ma decise comunque di rimuovere la sua mano dalla bocca di Candace sostituendola con le sue labbra.
< Cos > sussurrò a pochi centimetri da lei < Ti amo >
Candace non resistette e soffocando nella bocca della più grande il suo ultimo gemito di piacere raggiunse l'orgasmo lasciandosi andare poi tra le sue braccia.
Era una sensazione nuova, aveva già fatto sesso con Billie ma ultimamente lo aveva avvertito quasi solo come un bisogno fisico da parte dell'altra, pensava che lei non fosse altro che un corpo per la più grande, un corpo in cui sfogare le frustrazioni e i dispiaceri che la vita conservava, persino per lei.
E invece in quel momento tutte quelle insicurezze erano svanite.
Per Billie lei non era solo qualcuno con cui passare il tempo ma era l'unica persona che avrebbe mai amato.
L'unica che avrebbe mai voluto toccare in quel modo.
L'unica che avrebbe voluto avere vicino in quelle fredde notti di solitudine.
Rimasero qualche istante abbracciate, corpo contro corpo, pelle contro pelle finché non sentirono la musica fermarsi e realizzando che forse la festa era giunta al termine si alzarono dal bagno rivestendosi.
Tornate a casa fecero l'amore di nuovo, ancora e ancora senza mai sentire la stanchezza o la voglia di fermarsi e la mattina dopo quando si risvegliarono nessuna delle due era scappata, nessuna si era pentita o aveva avuto ripensamenti nonostante la sera precedente Candace fosse stata ubriaca e Billie troppo avventata.
Erano finalmente insieme felici.
Forse fin troppo felici.25 12 2021
Buon Natale a tutti❤️🎉
Hope you stay safe.
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Look at you needing me
FanfictionQuesto libro non parla di un amore proibito. Candace e Billie non sono mai state obbligate a non amarsi, nessuno ha mai impedito loro di vedersi o imposto di provare sentimenti. Questo libro parla di due ragazze che hanno dovuto lottare contro chi o...