Capitolo 62

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[ Billie ]

Non ti sei neanche preoccupata di chiudere la porta a chiave, non so se perché sei convinta che lui non si alzerà mai a quest'ora della notte per venire a cercarti o se semplicemente in questo momento la tua attenzione è da tutt'altra parte e non hai la minima intenzione di staccarti da me per fare un gesto tanto semplice e banale ma visto che tu non dici nulla ignorerò la cosa anche io.
Ed effettivamente in pochi secondi la serratura della porta diventa l'ultimo dei problemi anche per me perché non posso impiegare anche solo una piccola parte di energie a preoccuparmi di un qualcosa che non sia tu.
Sei seduta a cavalcioni sopra di me in questo momento, ci stiamo baciando sul bordo del letto adiacente alla finestra mentre la tempesta esterna ci protegge come complice della nostra azione coprendo con il suo rumore le nostre risate e i sospiri.
Mi baci piano, appoggi le tue labbra sulle mie e fai pressione per qualche secondo per poi spostarle solo di qualche centimetro ripetendo lo stesso movimento più e più volte per essere sicura di non perderti neanche una minuscola porzione del mio viso.
È così bello poter risentire la tua bocca, la saliva che mi lasci sulle labbra mi procura delle piccole scariche elettriche all'altezza del cuore e mentre siamo impegnate a scambiarci tutti i baci che in questi ultimi due anni abbiamo solo potuto pensare di darci le mie mani ti accarezzano i fianchi desiderando di poterti riavere ancora una volta come un tempo.
Le tue dita scorrono sul mio viso come se volessi constatare che sia ancora tutto in regola, che non sia cambiato nulla e che io sia sempre io, accarezzi la mia mascella che alzandosi e abbassandosi impegnata a mordere le tue labbra e assaggiare la tua lingua non ha un attimo di pace, poi passi alle mie tempie che accarezzi con i polpastrelli fino ad arrivare alla punta del mio naso che evidentemente deve esserti mancato particolarmente perché ti fermi un attimo e staccandoti dalla mia bocca porti le tue labbra a baciare quella zona.
Molte altre volte in passato quando avevo voglia di te e tu iniziavi a baciarmi mi ripetevo di lasciarti fare tutto ciò che volevi e resistere al momento prima che la fretta si impossessasse di me e mi costringesse a toglierti i vestiti ma oggi non mi sento così, oggi sto assaporando ogni singolo bacio, ogni singolo tocco, ogni singolo momento in cui le tue labbra sfiorano la mia pelle e scorrono sulle mie.
Non mi sento una che resiste ma una che si lascia contagiare da tutta la bellezza che il mondo è capace di offrire perché lasciatelo dire Candace, tu sei perfezione.
I tuoi occhi chiusi solcati da un accenno di occhiaie, le lunghe ciglia scure che davvero non concepisco come facciano a non darti fastidio ogni volta che sbatti le palpebre, la fronte leggermente coperta dai capelli che sto continuando a toccare e spettinare da quando sei entrata in questa camera, la tua pelle olivastra pura e bellissima puntellata da qualche minuscolo neo che all'inizio, quando ti avevo appena conosciuta, avevo scambiato per lentiggini tanto erano sottili e numerosi, ogni parte di te è talmente attraente che mi impedisce di non desiderarti ma non voglio sembrarti superficiale, non ti amo solo perché hai un fisico che chiunque invidierebbe, solo perché mentre ti cingo la vita sento contrarsi i muscoli sotto ai tuoi vestiti o perché i tuoi occhi mi ricordano il colore dei gioielli.
Ti amo perché sei gentile, perché anche se hai voglia di me, hai bisogno di me, stai andando lenta cercando di assaporarmi e conoscermi ancora più di quanto tu non mi conosca già, ti amo perché sei un po' timida e lo riesco a percepire ancora dopo tutti questi anni dato che non sai mai quanto puoi spingerti oltre per paura di invadere troppo il mio spazio, ti amo perché tu mi ami anche se non lo dici, perché quando appoggi la tua fronte alla mia e ti stacchi un attimo da me cercando di riprendere un po' di ossigeno io mi trovo a respirare la tua stessa aria che sa di serenità.
Ma ti amo anche perché sei imprevedibile e non hai paura di dimostrarlo, come adesso che decidendo di mettere da parte tutte le tue incertezze mi spingi sul letto costringendomi a togliermi la maglia che con un po' del tuo aiuto finisce sotto la finestra, che ormai completamente fradicia a causa della pioggia avventatasi su di lei da tutto il giorno riflette tristemente la luce argentata della luna.
Lo confesso, mi sento un po' vulnerabile adesso stesa su questo letto che non ho mai visto prima, in questa camera in cui non ero mai entrata in una città che mi è sconosciuta, mi sento vulnerabile perché mi stai guardando come un cane che rivede il suo padrone tornato dal servizio militare, come un bambino che riabbraccia i suoi genitori dopo l'intera giornata passata in loro assenza o come una ragazza profondamente innamorata che ne osserva un'altra distrutta dallo stesso dolore e lo stesso amore che anche lei conosce perfettamente.
E poi ti avvicini lasciandomi senza parole, le tue ginocchia si spostano sul materasso e piano piano ti fai spazio verso di me cercando di nuovo la mia bocca mentre la cascata dei tuoi capelli scuri, che mi circonda come farebbero delle mura di un castello, mi impedisce di vedere ciò che sta succedendo attorno a noi.
E quando ti stacchi di nuovo da me il mio cuore piange e anche io emetto un leggero gemito ma sono abbastanza sicura che non sei riuscita a sentirlo per via del rumore che il cielo oggi ha deciso di regalarci, ti allontani un attimo e io puntellandomi sui gomiti cerco di alzarmi leggermente così da permetterti di slacciarmi il reggiseno.
Nessuna delle due sta dicendo niente da un po' ma entrambe sappiamo che cosa vogliamo, inizi a baciare il mio collo mentre mi togli l'ultimo indumento che indosso sopra la vita e più i tuoi denti affondano nella mia pelle più la mia bocca si spalanca emettendo gemiti di piacere che stavo aspettando da tutta una vita.
Apprezzo il fatto che nessuna delle due questa sera abbia avuto l'esigenza di parlare dei nostri due ragazzi, ci sarà tempo per farlo in futuro, magari anche domani ma non ora, sarebbe stupido rovinare un momento simile aumentando i nostri sensi di colpa e evidenziando che ciò che stiamo facendo è sbagliato.
Mi guardi ancora con lo stesso sguardo di prima e un po' di inquietudine sale in me, non ti piaccio più? Ti aspettavi forse qualcosa di diverso?
Non ho esattamente il corpo che viene preso come modello dalle riviste e dagli standard della società e anche se mi avevi già visto completamente nuda essendo cambiata in questi ultimi due anni forse non corrispondo più al tuo ideale.
< Cosa succede? > ti chiedo rimanendo immobile ma tu non mi rispondi.
< Candace? > continui a rimanere muta fissando il mio seno e io inizio a spaventarmi lasciando che le mie stupide paranoie mi invadano completamente < Tutto bene? >
Il tuo viso è come pietrificato e so che hai avvertito il panico nella mia voce, quella nota un po' più alta che esprime una richiesta di aiuto ma comunque non batti ciglio limitandoti semplicemente a schiudere appena le tue labbra carnose.
Mi metto seduta coprendomi il seno con le braccia e tra tutto quello che ho detto e fatto fino ad ora é questa la cosa che ti fa tornare alla realtà.
I tuoi occhi incrociano i miei e anche se oggi ne ho viste tante, troppe di gocce di pioggia il mio cuore sobbalza appena ne vedo un'altra scendere sul tuo viso.
< Perché...perché...? > cerco di chiederti tendendo la mano verso di te terrorizzata dal fatto che quelle siano lacrime di delusione per qualcosa che ho fatto o non ho fatto, ma tu mi salvi.
Mi hai sempre salvata.
< Sei bellissima > sussurri semplicemente portando le tue mani verso le mie braccia per farmi sciogliere quella stretta che mi ero autoimposta < Tu sei bellissima e non devi coprirti mai, hai capito? >
Mi mordo la lingua per aver anche solo pensato che tu non fossi più la stessa dolce ragazza che eri un tempo e curvando le labbra in un sorriso timido e impacciato arrossisco abbassando lo sguardo ma tu subito riporti i miei occhi suoi tuoi.
< Guardami Billie > mi ordini avvicinandoti un po' < Lo sai vero? Che sei bellissima, lo sai? >
Non posso guardare altrove neanche se volessi, sono costretta a tenere lo sguardo sul tuo e ogni secondo che passa mi sento più forte riuscendo finalmente ad arrivare ad annuire.
Torni a baciarmi come se questi pochi minuti di pausa ti avessero causato troppo dolore da sostenere ma ogni volta che le tue labbra si staccano dalle mie per riprendere fiato mi sussurri parole dolci e a questo punto è impossibile anche per me non scoppiare a piangere.
< Mi sei mancata più di ogni altra cosa > dici avvicinandoti al mio orecchio poco prima di morderlo < E non ti voglio mai più lasciare andare >
A questo punto è il mio turno e facendoti alzare le braccia ti costringo a toglierti il pigiama rimanendo fin troppo sorpresa nello scoprire che non porti il reggiseno.
< Ma...>
< Quando devo andare a dormire me lo tolgo sempre > sussurri semplicemente con un po' di imbarazzo e anche se è la cosa più naturale del mondo un senso di tristezza mi invade impedendomi di respirare.
Questo significa che quindi la sera quando dormi con lui tu sei...sei...deglutisco cercando di scacciare questa nuova sensazione di sconforto ricordandomi che non è adesso il momento per parlare di lui.
Forse però hai visto che i miei occhi sono diventati un po' meno luminosi, non è così? Perché infatti ti appresti subito a portare le tue mani sul mio ventre, scusa se rabbrividisco ma non riesco a evitarlo, non è tanto che le mani che mi stanno toccano sono fredde ma più il fatto che siano proprio le tue.
Scendi lentamente con le dita e senza il bisogno di togliermi i pantaloni trovi la cucitura della biancheria intima che eludi immediatamente, sei delicata nei movimenti, gentile e anche un po' dolce ma non c'è più l'insicurezza che avevo colto prima, anzi ti vedo decisa e sicura che i tuoi tocchi mi stanno letteralmente facendo impazzire.
Sento il tuo pollice muoversi piano con movimenti rotatori e circolari sul mio clitoride, questa volta la pioggia non riesce a coprire i miei gemiti e infatti sono io stessa a rendermi conto di aver fatto troppo rumore e tappandomi la bocca da sola ti incito a continuare il tuo lavoro.
Non te lo fai ripetere due volte e scendendo verso il basso con il viso ti appresti a slacciarmi i pantaloni, non sei soddisfatta finché non sono completamente sfilati e proprio quando stai per togliermi anche gli slip ti blocchi di colpo come se avessi appena visto un fantasma.
Stupita da questo drastico cambiamento di atteggiamento mi sollevo facendo pressione sui gomiti per vedere quale sia il centro di interesse in questione e sorrido appena ti vedo studiare il mio tatuaggio.
Le tue dita sfiorano la superficie del mio interno coscia colorata dall'inchiostro e risali piano piano verso il mio inguine dove il disegno ha origine.
Sei senza parole un'altra volta ma almeno adesso stai sorridendo anche tu < È un drago > sussurri e poi ridacchi come se ti sentissi un po' stupida ad aver appena detto qualcosa di ovvio.
< Non ti piace? > domando un po' per stuzzicarti e un po' per vedere se ti ricordi di quel pomeriggio nella mia macchina poco dopo che il mio manager ci scoprì nel bel mezzo di uno dei nostri appassionati quanto segreti incontri, lì avevo infatti ammesso la volontà di farmi un tatuaggio con il tuo nome e tu mi avevi presa in giro dicendo quanto tutto quello fosse stupido.
Non so perché ma quel tuo commento mi aveva offeso, forse perché speravo che tu fossi entusiasta all'idea che io volessi portare un pezzo di te anche sulla mia pelle e infatti una volta che ti accorgesti del mio umore mi hai suggerito di tatuarmi un drago.
< Prima di tutto è figo > hai detto mentre continuavi a toccarmi la coscia destra < E seconda cosa...ti ricordi come mi chiamava mio padre da piccola? Così potrai avere un ricordo di me senza dover per forza diventare trash >
Anche se però adesso non apri bocca riesco a leggerlo dai tuoi sorrisi e dagli sguardi che mi lanci che hai capito.
< Non ti piace? > ti richiedo mentre tu continui ad accarezzarmi la gamba.
< È stupendo > la tua voce rotta è colma di emozioni.
< Perché stai piangendo? >
< Perché non pensavo che ti saresti comunque voluta tatuare qualcosa che ti ricordasse me dopo che ci siamo lasciate > confessi e io scoppio a ridere.
< Davvero credi che l'essersi lasciate avrebbe potuto cancellare tutto quello che provo per te? >
Mi sporgo verso la tua bocca e ti bacio ancora < Perché se davvero pensi una cosa del genere piccolina forse dovresti riconsiderare la concezione che hai di me, non trovi? >
Tu annuisci e quel sorrisetto scompare, chini la testa sul mio interno coscia e molto lentamente cominci a sfiorare con le labbra il contorno del mio tatuaggio facendo scorrere la lingua su ogni centimetro colorato dall'inchiostro.
Appoggio la testa al cuscino e portando le mani verso la tua la spingo incentivando i tuoi movimenti.
Adesso anche la chiave inserita nella serratura ci sta guardando impressionata dal fatto di poter vedere cosa significa la vera bellezza.












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