[ Candace ]
Averti vista qui tra le mura di casa mia, la casa che condivido con lui, lo ammetto mi ha destabilizzata non poco, non ho mai cercato di fare dei confronti tra te e le altre persone in questi anni perché altrimenti non avrei trovato nessuno che superasse le mie aspettative, eppure adesso è inevitabile farli.
Come potrei non rivalutare quello che c'è tra me e Kendall quando ti guardo?
Per non parlare del bacio che ti ho dato settimana scorsa, erano anni che non mi sentivo così e non sai quanto vorrei provare ancora una volta quelle sensazioni ma tu adesso sei giustamente incazzata con me, come potresti non esserlo dato che ti ho ignorata evitando di rispondere all'unica domanda che mi hai fatto?
Non riesco a prendere sonno, continuo a rigirarmi nel letto e ormai so che non mi addormenterò questa notte perché ho superato il limite di tempo che Kendall mi concede per assopirmi, ha infatti iniziato a russare e non smetterà finché la sveglia non suonerà domani mattina, ho tentato di tutto ma una volta che inizia io sono costretta a trasferirmi in una delle numerose camere degli ospiti per evitare di sentire quel suono fastidio e concedermi un po' di riposo.
Ricordo che la prima settimana di convivenza ero andata a dormire al piano di sotto perché davvero non riuscivo a chiudere occhio con tutto quel rumore e la mattina dopo lui si era convinto che io fossi scappata lasciandolo solo, fortunatamente ormai si è abituato e quando non mi vede al suo risveglio sa che io starò tranquillamente dormendo da qualche altra parte.
Così decido di alzarmi e per aiutare i miei nervi a calmarsi mi dirigo verso la cucina, non c'è nulla di meglio di una tisana notturna per rilassarsi così metto sul fuoco il bollitore e fissando la fiamma muoversi sotto di esso mi perdo tra quelle lingue di calore.
Tutto ad un tratto una voce rompe il silenzio facendomi sobbalzare, mi porto una mano sul cuore mentre tu sbuchi fuori dall'angolo dal quale probabilmente mi stavi osservando già da diversi minuti.
< Sapevo che ti avrei trovata qui >
< Perché? Anche se sono una donna non significa che il mio posto sia la cucina > commento per sdrammatizzare la situazione cercando di non mostrarmi spaventata.
< Non fai ridere uomo bianco > mi prendi in giro e sussurrando aggiungi < Perché so che ami le notti di pioggia e oggi stiamo assistendo ad uno dei temporali più belli di sempre >
< È così > confermo continuando a osservare il fuoco del fornello.
< Cosa ti stai preparando? >
< Sei davvero venuta fin qui con questo tempo per inventare una scusa con il mio ragazzo e poi svegliarti nel cuore della notte desiderosa di sapere quale gusto di tisana berrò? >
< Perché mi hai baciato? > chiedi schietta ma non so cosa rispondere < Mi hai baciato Candace e...>
< E sei incazzata per il fatto che ora io non ti abbia neanche cercato di contattare questa settimana > cerco di completare la frase per te.
Sorridi < Assolutamente no > il rumore della pioggia copre i tuoi passi appena impercettibili che compi per arrivare vicina a me < Sparire è da te >
< Non è vero...non l'ho mai fatto prima >
< Shh > sussurri prendendomi la tazza che mi ero preventivamente preparata dalle mani per appoggiarla sull'isola della cucina < Sei sparita per gli ultimi due anni Candace >
< Era una scelta condivisa, sei stata tu a dirmi che non volevi più vedermi quando ho cercato di baciarti quella sera sotto al portico >
< Ti sbagli > sentenzi con troppa sicurezza.
< No, non mi sbaglio >
< E invece sì > la tua convinzione mi infastidisce, ricordo perfettamente infatti quella fredda serata in cui addirittura entrasti in una discoteca per cercare di tirarmi fuori ma dal momento in cui ascolto le tue parole la vicenda assume tutta un'altra prospettiva.
< Tu te ne eri già andata da un pezzo >
< Di cosa parli? >
Ridacchi appena, sembri quasi godere di questa situazione in cui sai qualcosa e mi tieni in pugno < La ragazza con cui ho parlato quella sera non eri più tu, non era più la persona di cui mi ero innamorata, ti amavo ancora e non lo rimpiango ma vedi...il tuo atteggiamento di odio verso il mondo andava così in contrasto con la tua solita gioia e speranza di vita, stessa speranza che poi ho rivisto anche mesi fa a Boston >
< Perché sono cambiata...>
< Si, ed è un bene, non bisogna vergognarsi del cambiamento anzi...rivederti la stessa di prima, riconoscere la ragazza per cui avevo perso la testa però mi ha mandata in confusione tanto da costringere il mio ragazzo a disdire il catering già prenotato da mesi solo per poter chiamare te e vederti almeno un'altra sera >
Sono io adesso a ridacchiare < Avevi detto che ti avevano dato buca all'ultimo >
< Ho mentito > Affermi senza alcun sorriso sul tuo volto, solo intensità in quegli occhi azzurri che fissando i miei cercano di comunicarmi qualcosa, qualcosa che ho troppa paura di leggere.
< E su cos'altro hai mentito? >
< No Candace > sussurri facendo un altro passo verso di me.
Il tuo odore mi riempie le narici.
Dimenticavo quanto fosse surreale averti vicino, hai un profumo diverso dal solito, meno intenso, più delicato e dolce, sa di fiori e aria fresca, sa di felicità e malinconia.
Le tue labbra appena schiuse sono pericolosamente vicine alle mie e più ti avvicini più mi chiedo cosa diavolo stia facendo in questa cucina con te mentre il mio ragazzo dorme nella stanza accanto.
< No cosa? > ti chiedo tremante desiderando di potermi scansare da te ma come una magia il tuo sguardo mi tiene vincolata al tavolo di legno che sto stringendo con tutte le mie forze quasi avessi paura di cadere senza il suo sostegno.
< No, niente domande Candace, sono io che ne faccio una a te > un altro passo, adesso la distanza tra noi è quasi azzerata.
Vederti con questo nuovo taglio di capelli mi stordisce, è lo stesso colore che avevi da bambina ma per una qualche ragione sembri completamente diversa, più matura, più intelligente, più pericolosa.
< E quale sarebbe la domanda? > chiedo deglutendo la poca saliva che é rimasta nella mia bocca ormai completamente asciutta, perché sembra che il tempo si stia fermando? Perché ho come l'impressione di averci messo un eternità per pronunciare quella frase?
Le tue mani si fanno strada sulle mie spalle accarezzandole leggermente per poi trovare rifugio dietro al collo dove intrecciandosi mi cingono in una sorta di abbraccio.
Non hai idea di quanto vorrei baciarti ora ma non lo farò, voglio sapere cosa hai da dirmi e soprattutto nell'altra camera...nell'altra camera...chi c'è nell'altra camera? Non ricordo più.
< Perchè sei mesi fa mi hai urlato di non tentare più alcun avvicinamento a te dato che senza la mia presenza avevi finalmente trovato pace? Perché sei mesi fa mi hai fatto sentire colpevole di averti cercata? Di averti notata? E di averti offerto una via per riallacciare la nostra amicizia? Perchè sei mesi fa era un no categorico e adesso irruppi nel mio camerino e mi baci senza che io sappia il motivo? Così di impulso, come se fossero i vecchi tempi, come se stessimo insieme, come se fosse normale quel bacio prima della mia esibizione quando sono due cazzo di anni che le mie labbra non toccano le tue >
Arrossisco completamente appena finisci di pronunciare quel discorso e abbassando lo sguardo mi chiedo la stessa cosa su cui ti stai interrogando.
< Non lo so > ammetto con la voce esile.
< Non lo sai? > domandi in risposta costringendomi ad alzare gli occhi verso i tuoi < Sei una ragazza intelligente, sforzati >
< Io...>
La pioggia cade senza alcuna riserva sul duro selciato del Massachusetts e mentre un lampo illumina a giorno la cucina spogliandoci delle nostre sicurezze prima nascoste dal buio semi totale una delle tue mani scioglie l'intreccio delle dita e scorrendomi lungo il viso si posa sulla mia guancia.
< Candace? > continui a domandare < Perché mi hai baciata tre giorni fa? >
< Perché non avrei dovuto? > chiedo implorante che la mia totale confusione ti faccia capire come neanche io abbia una risposta a tale domanda, ma non ti arrendi, cosa mi aspettavo? Non lo hai mai fatto.
< Non si risponde a una domanda con un'altra domanda >
< E invece lo farò > ti dico decidendo finalmente di essere io quella tenace in una discussione per una volta e togliendoti la mano dal mio viso mi faccio coraggio < Anzi ti pongo io una domanda Billie. Perché sei qui ora? >
Le tue sopracciglia si avvicinano in un guizzo di confusione mentre storci appena il naso all'insù < Te l'ho detto prima, voglio capire cosa ti passa per la mente >
< Beh mi dispiace deluderti ma non lo so neanche io >
Scuoti la testa.
Non mi credi?
Sciogli completamente la parvenza di abbraccio che mi stava stringendo da un po' e facendo un passo indietro aumenti il vuoto tra noi < Penso che tornerò a dormire >
Ti aspettavi una risposta, non è così?
Ti aspettavi che ti dicessi che sono ancora innamorata di te?
Che da quando ti ho rivisto mesi fa non ho fatto altro che immaginarmi come sarebbe stata la mia vita se al mio fianco ci fossi stata tu e non quel belloccio del mio ragazzo?
Oppure ti aspettavi una confessione strappalacrime su quanto tu mi sia mancata?
Non sono più così.
Da quando mi hai lasciata, da quando ci siamo lasciate, una parte del mio cuore è morta e forse era proprio la parte che sapeva amare, quella che sapeva mostrare affetto quindi non posso dirti nulla di ciò anche se in fondo in fondo so che è tutto vero.
Mi fai un cenno e lasci la stanza.
Un tuono mi scuote fin dentro le ossa e illuminando di nuovo la cucina, adesso vuota, mi fa avvertire un senso di solitudine inquietante.
Inquietante perché mi rendo conto solo adesso, solo in questo preciso momento, che questa sensazione mi ha accompagnato per tutti i due anni precedenti.
Solitudine,
Vuoto.
Mancanza.
Però per un attimo prima non l'ho provata.
Per un attimo mi sono sentita di nuovo piena.
Di nuovo a casa.
Perché alla fine casa non è la California, non è Los Angeles, non è quell'appartamento di periferia in cui sono cresciuta.
Casa sei tu.
Sei sempre stata tu.
E non esiste che questa sera io non ci torni.
Così correndo, precipitandomi verso di te spengo il fornello lasciando quella cucina e mi dirigo verso la tua camera, spalanco la porta trovandoti seduta sul letto intenta a guardare fuori dalla finestra le gocce di pioggia che fanno a gara per scontrarsi prima sullo stipite.
Anche la nostra vita è come quella delle gocce vero? Anche noi prima o poi termineremo la nostra esistenza sul freddo e duro davanzale, ma sai cosa?
Alcune gocce a volte incontrano la traiettoria di altre e si fondono diventando una sola, una unica, una più grande, più forte, più bella.
Ecco farò lo stesso con te.
Non mi hai sentita entrare a causa dei continui tuoni, meglio così, almeno posso avvicinarmi senza sentire il tuo sguardo sul mio, i tuoi occhi mi mettono in soggezione lo sai.
Come non potrebbero?
Delle gemme perfette che riflettono la luce della luna e talvolta la profondità degli oceani.
Mi avvicino passo dopo passo.
Sospiro dopo sospiro.
Sembri triste mentre guardi fuori, mentre osservi quegli alberi menati dal vento e bagnati dalla tempesta, non essere dispiaciuta per loro Billie, sanno perfettamente che tra poche ore lì riscalderà il sole.
Ma ho una richiesta per te questa sera.
Puoi essere il mio sole?
Puoi per favore riscaldarmi? Puoi per favore curarmi da tutto il male che ho sentito negli ultimi anni? Puoi per favore stare con me? So che in fondo ti sono mancata anche io.
Solo questa sera lo giuro, poi te ne andrai e lascerai spazio alla luna che guardandoci dall'alto non farà altro che illuminare debolmente ciò che ci resta da vivere.
Alzi lo sguardo.
Mi vedi.
Sono a pochi metri da te.
Sussulti appena portandoti una mano sul cuore proprio come ho fatto io prima quando mi hai terrorizzata in cucina.
Ti ho spaventata? Oppure sei solo grata di vedere che ti ho cercata?
< Candace? > la tua voce confusa cerca spiegazioni sul perché io sia qui ma prima devo rispondere ad un'altra domanda, una più importante, una che ti ha costretto ad arrivare fin qui perché senza la sua risposta non avresti saputo come fare.
< Ti ho urlato in faccia mesi fa perché con la tua presenza hai sconvolto l'equilibrio che la mia vita aveva assunto dopo che te ne sei andata da me. Un equilibrio che ho costruito con anni di lavoro, precario però se bastava la tua immagine a distruggerlo.
Ti ho baciata pochi giorni fa perché, come avevo già previsto quella sera al ristorante, mi è impossibile farti uscire dalla mia testa di nuovo.
Ci ho messo anni la prima volta e ora non puoi aspettarti che in un paio di mesi tutto ritorni come prima, come quando fingevo che non esistessi, come quando fingevo che non mi condizionassi ancora così nel profondo.
Ma se c'è una cosa che so è che nascondere non serve a nulla perché le cose rimangono li, e tu sei rimasta lì, tutto questo tempo Billie >
Sorridi.
Sorridi e tendi le mani verso di me chiedendomi di avvicinarmi.
< Beh, mi sembra un'ottima risposta questa > sussurri poco prima di soffiare una ciocca di capelli ribelli che si era spostata proprio sopra agli occhi, ma questa ostinata dopo essersi mossa di qualche millimetro ritorna dov'era prima.
Avvicino così una mia mano e portandotela dietro all'orecchio tocco la tua pelle.
Un brivido.
Una scossa.
Non sentivo questo da tanto, troppo tempo.
< Scusami se ti ho baciato l'altra sera > le dico posizionandomi proprio di fronte a lei che ancora seduta sul bordo del letto mi guarda dal basso verso l'alto.
< Ti stai davvero scusando? >
< Si > affermo sincera < perché se solo lo avessi fatto tu con me...se solo tu ti fossi presentata completamente a caso e mi avessi baciata senza darmi una fottuta spiegazione credo che sarei impazzita >
Solo perché poi come cazzo avrei fatto la mattina dopo a fingere che non fosse successo nulla?
< Scusati perché non mi hai mai risposto dopo, non per quel bacio >
La tua voce è diversa da come la ricordavo.
È più profonda, più antica.
È davvero passato così tanto? Oppure siamo noi ad essere cambiate completamente in questo poco tempo che ci ha viste separate.
< Hai ragione, mi dispiace > ti dico a bassa voce anche se Kendall non ci potrebbe mai sentire.
Sorridi e tirando appena le mie braccia verso il tuo corpo mi fai sbilanciare costringendomi a sedermi sul letto proprio sopra di te.
Il mio corpo è sul tuo, le mie mani stringono le tue dita e il viso è a così poca distanza che posso sentire il tuo respiro fresco e profondo che mi riempie i polmoni.
Quei capelli biondi.
Sembri un'altra persona.
Dovè finita la Billie ribelle con i capelli tinti di un colore stravagante? La Billie che parlava con una voce un po' distorta e troppo roca per essere la sua originale? La Billie che non era mai delicata ma sempre aggressiva?
Non fraintendermi, mi piace questa versione di te. Sono solo sorpresa di non averla conosciuta prima.
< Ti ho scusato per non esserti fatta sentire dopo ciò che hai fatto l'altra sera > mi sussurri facendo scontrare il tuo naso con il mio < Ma non credo che riuscirò a perdonarti se adesso non mi baci subito >
Lo riesci a vedere il mio sorriso anche con tutta questa oscurità?
Perché io lo vedo riflesso nei tuoi occhi e credimi se ti dico che è la cosa più bella del mondo.
Così lo faccio.
Annullo le distanze e appoggio le mie labbra alle tue, questa volta in modo un po' più delicato di quanto abbia fatto la volta scorsa quando avevo l'esigenza di risentirti dopo tutto questi anni, il bacio è tenero, gentile, leggero ma appena mi stacco per prendere un po' di fiato si trasforma in pura passione.
Forse il tuo odore, la tua voce, il tuo taglio di capelli e il tuo atteggiamento sono cambiati ma il tuo sapore e il modo in cui mi fai sentire sono sempre gli stessi.
La tua lingua ruvida che cerca la mia, i tuoi gemiti soffocati per paura che lui ci senta, il tuo sguardo desideroso e le tue mani curiose.
Non mi sbagliavo prima Billie, tu sei casa.
Tu sei casa e vuoi sapere un segreto?
Sarai per sempre casa.Ricordati di lasciare un commento e un voto
STAI LEGGENDO
Look at you needing me
FanfictionQuesto libro non parla di un amore proibito. Candace e Billie non sono mai state obbligate a non amarsi, nessuno ha mai impedito loro di vedersi o imposto di provare sentimenti. Questo libro parla di due ragazze che hanno dovuto lottare contro chi o...