Capitolo 3: Sandra e Raimondo

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"SVEGLIAAAA!" Una Carola, pazza ed urlante, mi scuote il corpo, riportandomi nel mondo dei vivi.
Constato che non esiste niente peggio della Carola pazza ed urlante, neanche la Carola che non riesce a fare due metri con le valigie.
"Sono tentata di prenderti a pesci in faccia ma non lo farò perché sono una donna di classe." Tento di assumere un tono altezzoso.
"Donna di classe, ancora grazie che ti ho svegliato."
"Ancora grazie che mi hai svegliato?!" Sbarro gli occhi.
"Ehm Cesca..." Serena sbuca fuori all'improvviso "Maria ci vuole tutti sulle scale tipo... ora."
"OH DIO, PER QUANTO HO DORMITO?" Sobbalzo sul letto, riportandomi in posizione seduta.
"Fa conto che sono arrivati tutti gli altri e hanno sistemato tutto nelle stanze." Spiega Carola.
Noto che, come avevo immaginato, anche Serena ha preso posto nella nostra stanza.
"Oh beh allora grazie." Ammetto.
"Non ho sentito bene, scusa." Carola, ironica, indica il suo orecchio.
"Grazie, ho detto GRAZIE." Scandisco bene lettera per lettera.
"Non vorrei mettervi fretta" Interviene Serena "Ma Maria ci sta aspettando di là."
Annuisco e, facendomi aiutare da loro due, mi alzo dal letto. Mi accorgo di avere ancora addosso la felpa della scuola e i pantaloni blu, che avevo in puntata. Seguo loro nella sala con la televisione al centro e ci sediamo sulle gradinate con i cuscinetti blu affianco a Flaza ed Inder; io mi assicuro di essere il più lontana possibile da Alex.
Maria, che è in collegamento, non perde tempo e prende immediatamente a parlare: "Allora oggi sono stati assegnati alcuni banchi e nella settimana prossima ne verranno assegnati altri, sempre se ne verranno assegnati."
Dopo ci spiega alcune regole che riguardano la nostra permanenza qui: "Partiamo con il primo cartello: ogni giorno ogni allievo dovrà dimostrare di meritare il banco nella scuola di Amici, assegnatogli dal proprio professore è rappresentato dalla storica felpa azzurra. Questo significa che ogni settimana vi dovrete togliere la vostra maglia e dovrete metterla davanti al vostro professore di riferimento, che deciderà se confermare la vostra presenza nella trasmissione. Ogni settimana vi esibirete con delle canzoni e coreografie, che saranno almeno due. Gli altri due professori possono dire quello che pensano ma non possono mettere in discussione quando viene detto nel momento della conferma dal vostro prof di riferimento."
Si passa, poi, al secondo cartello: "Ogni professore ha il potere di non confermare un allievo, eliminandolo dal proprio gruppo. L'allievo, in questo caso, è definitivamente eliminato dalla scuola se nessun altro professore intende prenderlo nel proprio gruppo."
Ci spiega anche il terzo ed il quarto cartello: "Il professore di propria appartenenza può sospendere il giudizio sulla permanenza nella scuola del proprio allievo, trattenendo la felpa fino a quando non avrà sciolto il suo dubbio. Altra possibilità del professore è di sostituire un proprio allievo con un altro cantante o ballerino ritenuto più talentuoso, individuato durante i casting, che si svolgeranno settimanalmente."
Passiamo in rassegna l'ultimo cartello: "Ciascun professore ha il potere di mettere in sfida un allievo di un altro professore. Se l'allievo risulta sconfitto, deve lasciare la scuola e lo sfidante entra nel gruppo del prof, che ha proposto la sfida. Facciamo un esempio pratico."
Maria, a questo punto, fa entrare Giacomo, scelto da Rudy, che, prima o poi, sfiderà un allievo di Lorella o della Pettinelli. Mi rilasso, capendo che non possa trattarsi di me. Tutto questo discorso mi ha messo una grande preoccupazione ed ha ricordato alla mia mente quanto la vera fatica inizi ora e quanto dovrò lottare per tenermi stretta questa maglia. Non voglio e non posso andarmene.
Maria ci saluta e ci lascia nuovamente liberi. Io sono già in attacco per scappare via in stanza, quando vengo prontamente fermata da Carola e da Serena, che la raggiunge poco dopo.
"Noi dobbiamo parlare." Afferma decisa Carola.
"Noi?" Fingo di non capire "Non c'è assolutamente niente di cui dobbiamo parlare."
A darmi torto passa davanti a noi un Alex, che sfoggia quello che sembra proprio sapone per la lavatrice e che mi guarda divertito. Per mia fortuna non indugia e ci supera. Carola ci tiene a precisare che non sono credibile, mi prende per un braccio e Serena per l'altro ed insieme mi trascinano nella nostra camera. Arrivate, ci sediamo tutte sul letto di Serena.
"Tutte queste rotture quando volevo venire qui in camera fin dall'inizio." Sbuffo.
"Come minimo avresti trovato un modo per chiuderti dentro." Puntualizza Carola.
Io mi limito a farle una smorfia.
"Allora i gossip?" Serena freme dalla voglia sapere cosa sia successo.
"Gossip?" La guardo confusa.
"Sono gossip se uno di quelli è coinvolto." Spiega Carola.
"Uno di quelli? Che cosa è una setta?" Chiedo.
"Potrebbero diventarlo." Carola pare iniziare già a prefigurarselo nella sua testa.
"Allora i gossip?" Ripete Serena.
"E va bene." Mi arrendo, mentre loro due applaudono tutte contente, e spiego loro tutto l'accaduto.
"NON PUOI VIETARE LE CONVERSAZIONI TRA ME E FEDE!" Esclama in protesta Carola alla fine del mio racconto.
Ma chi me l'ha fatto fare quel giorno di mandare una foto di Carola a mia sorella? Ma, soprattutto, perché le avevo registrato quel video, suggerendole di raccontare questa sua iniziativa del club? Federica e Carola si erano intese fin da subito e avevano iniziato a parlare prima sul mio telefono, poi su Instagram, dopo essersi seguite a vicenda, e qualche giorno fa anche su Whatsapp con tanto di scambio di numeri.
"Tu mi stai dicendo che quello ti sembra il problema più grande?" Sbarro gli occhi.
"Siamo libere di parlare con chi vogliamo."
"MA STAVA PER FARMI FARE UNA FIGURA DI M EPOCALE."
"Ma non lo ha fatto ap..." Si ferma perché si sta rendendo conto di dire una boiata. "Ma promettimi che ci lascerai ancora parlare, almeno un po'..."
"Solo a patto che anche tu la riprenda per come si è comportata." Dico con più calma.
Serena, a scoppio ritardato, si sbellica dalle risate.
"Comunque, se ci pensi, fa morire." Dice, non riuscendo a fermarsi "Cioé tu... Il caffé... Alex... Tua sorella..."
"Sì, grazie, Sere. Sapevo già la storia." Sbuffo ed, intanto, Carola, che ha ripensato al mio racconto, si unisce alle risate.
Vanno avanti in questo modo per circa un paio di minuti e, poi, si fermano.
"Il bello è che le telecamere hanno ripreso tutto." Non avrei mai dovuto pronunciare questa frase perché loro riprendono a ridere di gran gusto.
Continuano per un altro paio di minuti e, alla fine, sembrano morte.
"No, ora basta." Dice Carola, placandosi "Se no, qui ci lascio la pelle."
"Beate voi che vi siete divertite." Commento ironica.
"Ma su, dai. Non è niente di così grave." Tenta di essere più seria "Sono cose che possono succedere. Mica hai fatto a posta a rovesciargli il caffè."
"Alex, poi, sembrava tranquillissimo." Continua Serena "Anche prima quando ha dovuto fare la lavatrice."
"Non me lo ricordare, per favore." Mi appoggio al muro, sconsolata.
Carola, allora, si alza, mi va a prendere Sammy e me lo lancia; io lo afferro al volo e lo circondo con le mie braccia.
"E lui chi è?" Mi domanda Sere.
Prendo solo adesso coscienza del fatto che lei non l'abbia mai visto. Avevo avuto il coraggio di mostrarlo solo a Carola ma ora sarà impossibile nasconderlo.
"Lui è Sammy, il nostro coinquilino." Glielo presento.
"Ciao Sammy" Lei gli stringe una pinna "Io sono Serena."
Sono contenta che non mi abbia preso in giro perché ho ancora un pupazzo del cuore a 20 anni.
"Dovremmo farlo incontrare con il coccodrillo di Albe." Propone.
"Ma io non lascio questa stanza e Sammy rimane con me."
Per i prossimi giorni sono intenzionata ad evitare gli altri il più possibile e far calmare le acque.
"Non vorrai veramente chiuderti in camera?" Domanda Carola.
"Non era chiaro?" Le rispondo con un altro.
"Francesca, mai e poi e mai." Prende posizione "Non accetto simili comportamenti. Guarda che ti mando Alex in stanza a parlare con te per convincerti del contrario."
"Non oseresti mai..."
"Mi stai sfidando?"
"Non puoi mica mangiare sul letto." Serena, invece, riflette sulle conseguenze della mia scelta.
"Pensavo, magari, di andare in giardino o, comunque, dove ci fosse meno gente possibile." Spiego.
"Ah beh effettivamente così..." Si mette a ragionare sulle mie intenzioni.
"Sere, non avvallare un comportamento del genere." Carola è probabilmente la più razionale di tutte in questo momento "Tu uscirai di qui."
"Vengo al massimo in giardino." Rispondo decisa.
"Mangi con tutti quanti in sala da pranzo."
"Giardino."
"Sala da pranzo."
"Giardino."
"SALA DA PRANZO."
"GIARDINO."
"SAL.."
"Okay, okay. Calme, calme, calme." Serena tenta di placare gli animi "Che ne dite di una via di mezzo? Tipo il corridoio?"
Io e Carola ci guardiamo esterrefatte e, poi, le rispondiamo al contempo: "Cosaaaaa?!"
Lei entra sulla difesa: "Ragazze, non prendetevela con me. Siete voi le matte ora. Siete uguali a Sandra e Raimondo."
A noi due scappa una leggera risatina per il paragone e gli animi sembrano acquietarsi per un po'.
"Seriamente Cesca" Carola torna più comprensiva "Secondo me stai esagerando il tutto. Non è nulla di grave. Promettimi che almeno in giardino mangerai e non qui..."
"Promesso."
Lei mi abbraccia e Serena si avvinghia a noi.
Carola ne approfitta per colpirmi con un cuscino e si scusa, dicendo: "Te lo meritavi."
Decido di non ribattere ed incassare il colpo. In quel momento una persona bussa alla nostra porta e decidiamo di lasciarla entrare.
"Non vorrei interrompervi..." Tommaso, estremamente cauto, entra in camera "Ma la cena è pronta."
Per la prima volta in quella giornata guardo l'orologio e noto che sono le 20.30. È passato così in fretta il tempo?
"Arriviamo." Risponde Sere per tutte.
Ci alziamo, dirigendoci in cucina. Ci accoglie un Luigi sorridente in veste da chef; serve ad ognuno di noi un piatto di pasta al ragù e, mentre tutti sono impegnati a decidere il proprio posto, ne approfitto per scappare in giardino, dove mi siedo sotto al porticato. Quante persone hanno preso posto qui ed incredibilmente ora è il mio turno. Soffia un po' di vento autunnale questa sera ma si sta bene. Assaporo piano piano la pasta e devo ammettere che Luigi non è niente male in cucina.  Mi lascio coinvolgere dal silenzio di quell'atmosfera, fino a quando non sento aprirsi una porta. Carola non avrà avuto davvero l'idea di mandare qui Alex...
"Caffè?" Mi offre, invece, Christian con un sorriso a trentadue, il quale tiene in mano una tazza di caffè.
Tiro un sospiro di sollievo, quando realizzo che non si tratta del cantante.
"Non potevi evitare di farmi la battuta, vero?" Domando.
"Non potevo proprio." Conferma lui, prendendo posto vicino a me.
"Penso che non lo berrò per un bel po'."
Christian sorseggia il suo, assumendo un'espressione divertita.
"Certo che per è stato un primo giorno memorabile."
"Quanto vi ha raccontato Alex?"
"Oh a me niente. Non so se ne abbia parlato con gli altri..." Spiega il ballerino "Io, Carola e Matti ci siamo seduti un po' in disparte a tavola e lei ci ha accennato qualcosa. Ha pensato che fossi la persona adatta per venire qui da te ora."
Mi prende l'appunto mentale di ringraziare la mia amica dopo perché non avrebbe potuto scegliere persona migliore. Christian è stata l'unica altra persona, oltre a Carola, con cui io sia riuscita a legare. Essendo entrambi abbastanza timidi, ci siamo avvicinati quasi come inevitabile conseguenza.
"Il tuo piano, dunque, è di mangiare qui per sempre?" Mi domanda.
"Ma non lo so nemmeno io." Confesso "Avevo voglia di stare un po' da sola per la verità."
"Giusto. Cesca non è persona da grupponi." Lui esterna un'informazione appresa da me in queste settimane.
"Eh già."
"Sembra tutto così surreale, vero?" Chri si mette a rimirare la scritta Amici sulla sua felpa.
"Oh intendi essere qui? Credo di star sognando. Non so se lo realizzerò mai veramente."
"Eppure non è un sogno ma la realtà."
Lui ha ragione. È reale ma è proprio l'essere reale che lo rende così finto. Sono ad Amici e non potrei essere più grata. Là me piccola, che seguiva le passate edizioni, non avrebbe mai pensato di ritrovarsi qui un giorno. Istintivamente mi verrebbe la voglia di alzarmi e andare a prendere il telefono per parlare con la famiglia; so, però, di aver sprecato la mia occasione, quando ho deciso di andarmene a dormire e non sfruttare il tempo a nostra disposizione per l'uso del cellulare.
"Hai pensato a chi scegliere come prof?" Chri mi riscuote dai miei pensieri, fornendomi un dettaglio, di cui mi ero completamente scordata per quanto successo.
"Ah il prof, giusto... Non ci ho pensato per niente." Ammetto.
"Non hai neanche una mezza idea?"
"Ma qualcosa sì ma non so..."
"Probabilmente domani dovrai scegliere."
"Può essere ma penso che mi lascerò guidare dal cuore."
"Come siamo filosofi alle 21:30 di sera." Ride.
Io gli dò una gomitata ma torno seria all'istante: "Grazie di essere qui con me."
Lui mi sorride ed afferma: "Non devi ringraziarmi."
Rimaniamo in silenzio ancora un po' e, poi, Chri mi dice che deve ancora finire di ordinare un paio di vestiti ma, prima di andarsene, mi lascia un bigliettino.
"Da parte di chi è?" Vengo assalita dalla curiosità.
"Scoprilo da solo." Christian mi dice come ultima frase per, poi, dileguarsi.
Apro subito il bigliettino, che recita nel seguente modo:
"La lavatrice è andata a buon fine :)
Puoi evitare di fare l'eremita fuori, tranne per il momento del caffè. (Scherzo... Forse)
Ah e fatti mandare la foto del mio sosia da tua sorella. Ho sempre voluto conoscerne uno mio.

P.S.: Aspetto i soldi per il pagamento della maglietta."
Richiudo il messaggio e scoppio in una sonora risata.

ANGOLO AUTRICE
Buon pomeriggio,
Eccoci qui con un nuovo capitolo, che, questa volta, è più tranquillo.
Che ne pensate della fine?
Fatemi sapere che ne pensate nei commenti o nei messaggi privati.
Oggi mi è arrivato il cd Soundcheck e non avete idea di come siano belle le firme di tutti quanti. Non vedo l'ora di ascoltarlo a ripetizione.
Ci si vede alla prossima,
Alyssa.

Quella macchia nera sul bianco [Alex Wyse-Amici 21]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora