Capitolo 11: Chiamamoli Caroligi

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"CESCAAAAA." La Carola pazza ed urlante mi scuote sul letto.
"Mh..." Brontolo.
"CESCAAAAAAAA." Continua lei imperterrita.
"Che c'è?" Biascico un paio di parole.
"È ORA DI SVEGLIARSIIIII." Mi convinco ancora una volta che la Carola pazza ed urlante è la sua versione peggiore.
"LA SMETTIIIIIIII." Le urlo in risposta.
"DOBBIAMO ANDARE A FARE COLAZIONEEEE." Aumenta il tono di voce.
"Non ne ho voglia." Mi rigiro nel letto, parlando con la voce impastata di sonno.
"Ma come?" Carola è scioccata "Già ieri sera ti ho dovuta svegliare e mi hai detto di non voler cenare."
"Non ne ho voglia." Ripeto.
La mia amica sembra farsi seriamente preoccupata: "Senti so da Matti che hai litigato con Chri ma vedrai che si sistemerà tutto. E, poi, tu non hai fatto niente di male; hai semplicemente detto la verità."
In un batter d'occhio mi tornano in mente le parole di Christian.
"Non ho voglia di fare colazione." Affermo.
"Cesca, hai bisogno di energie. Devi mangiare." Comincia a massaggiarmi la schiena, dopo essersi seduta accanto a me sul letto.
La guardo negli occhi per la prima volta e le dico: "Carola, apprezzo che ti preoccupi per me ma davvero non ho fame. Mi si chiude lo stomaco solo a pensarci."
Lei mi guarda rassegnata.
"Promettimi almeno che ti alzi e ti prepari. La produzione dopo vuole parlarci." Usa un tono dolce.
"Te lo prometto."
Per convincerla del tutto faccio vedere che mi siedo sul letto senza continuare a rimanere sdraiata. Lei va a fare colazione e mi lascia da sola a prepararmi. Mi infilo i primi vestiti, che mi capitano sotto mano: una tuta nera e delle sneakers. Lego i capelli in una coda, fatta male, e non mi trucco neanche, visto che non ho l'assistenza della mia compagnia di stanza. A fatica raggiungo la sala comunicazioni e a poco a poco i ragazzi si siedono sulle gradinate. Provo una piccola fitta al cuore, quando constato che Christian si siede lontano da me e non mi saluta nemmeno. Carola nota il mio dispiacere e allarga un braccio, stringendomi a lei.
La produzione ci fa sapere che i ballerini, che si sottoporranno alla sfida, sono Christian e Mattia, come già si sapeva. Mentre i due vanno a prendere la busta, ci viene fatto sapere che Matt ha chiamato ieri sera la produzione per ritirare il suo voto contro Rea, che in alcun modo si merita di andare in sfida, poiché è una delle più ordinate. Un altro paio di persone ritirano alcuni voti e la produzione si prende del tempo per ricontare i voti. Christian e Mattia, dopo aver preso la busta, vanno in cucina a bere e cominciano a prendersi gioco di tutti noi.
"Raga la vedete questa tazza?" Mattia indica quella con cui ha bevuto "Ora la laviamo subito."
"Visto, Francesca?" Christian mi sventola la sua tazza.
"Oh ma lei che c'entra?" Luigi urla in mia difesa, lasciandomi di stucco, visto che non ci siamo mai parlati.
"Lu, calmati." Carola cerca di placarlo.
"Ma è da idioti prendersela anche con chi è dalla loro parte." Ribatte lui.
"Lu, zitto." Lo riprende ancora una volta.
Sento i sensi di colpa salire ancora una volta e decido di scendere dalle gradinate per ritornare in stanza, almeno durante la pausa per il riconto dei voti. Mi butto sul letto e mi aspetto di scoppiare a piangere ma fortunatamente le lacrime non scendono. Quando ci richiamano, scopriamo che la sfida di canto è toccata a Lda e Luigi con mio dispiacere, dal momento che prima ha preso le mie difese.
La prima lezione del giorno è palestra e io vorrei sotterrarmi. Non ne ho voglia in generale ma oggi meno che mai. Non c'è neanche Albe, con cui posso condividere questo supplizio degli esercizi. A peggiorare il tutto è la presenza di Christian, che mi lancia sguardi torvi. Il nostro personal trainer mi supplica di sforzarmi almeno un po' ma vorrei potergli far capire che mi sto sforzando già al massimo. Quando finalmente finisce questa lezione, mi sento togliermi un macigno dalla schiena.
La giornata non pare, però, migliorare perché anche la lezione di coreografia con Spillo, che adoro, va male. Questa volta ha scelto come canzone, su cui farci esercitare What do you mean? Lui cerca di spronarci a lasciarci andare ma io riesco solo ad accennare qualche movimento perché non mi sento nessuna energia in corpo. Anche Alex pare andare meglio di me questa mattina. Spillo mi guarda preoccupato e tenta di caricarmi nel ritornello, urlando un "Vai, Cesca!" Io accenno semplicemente un salto, staccandomi dal pavimento di massimo un millimetro.
"Ci prendiamo una piccola pausa?" L'assistente di Lorella ferma la musica.
Io vado dalla mia bottiglietta ma non mi metto neppure a bere perché non ho sete a causa di quanto poco mi sono mossa.
"Tieni." Sento dire vicino a me.
Alzo lo sguardo e mi trovo davanti Alex, che mi porge una barretta energetica.
"Non ne ho bisogno." Affermo non curante.
"Sì, invece."
Lui mi mette la barretta in mano senza che io riesca ad obiettare.
"Non dovevamo ignorarci?" Gli domando confusa, guardando prima la cibaria e dopo lui.
"Mangiala e basta." Mi ordina per, poi, andarsene.
Apprezzo il suo gesto e, così, decido di sgranocchiare la merenda; solo quando la metto in bocca, realizzo quanta fame ho. La divoro nel giro di pochi secondi. Il resto della lezione procede più normalmente: non io che faccia i salti di gioia ma riesco a recuperare un po' della mia voglia di muovermi dell'altra volta. Anche Spillo sembra tranquillizzarsi.
A fine lezione, raggiungo Alex per parlargli: "Grazie per prima."
"Ah non devi ringraziarmi. Ci tenevo a non perdere il mio primato da cavalletta." Scherza.
Il suo sorriso mi contagia e per la prima volta da ieri riesco ad accennarne anche uno io.
"Pensavo fosse il premio da grillo." Scherzo anche io.
"È cavalletta e non si discute." Sentenzia lui e dopo mi lascia di nuovo sola.
Quando torno in casetta, mi rifugio in cameretta e mi metto a ripassare i brani, che Lorella mi ha assegnato questa settimana. Solo la musica riesce a rasserenarmi nei momenti di sconforto. Tommaso viene a chiamarmi per pranzare e non so davvero dove sedermi a tavola: da una parte c'è Carola, intenta a parlare con Luigi & Company, e non voglio in alcun modo disturbarla; dall'altra ci sono Mattia e Christian, a cui non posso avvicinarmi, neanche volendo. Sto per decidermi ad andare a mangiare da sola in giardino, quando sento una voce chiamarmi.
"Francesca, vieni qua." Luigi pronuncia il mio nome, passandomi un piatto di carbonara "C'è attualmente in corso una discussione sui Queen e Carola sostiene che tu ne sia una grande matta."
Mi viene offerta una sedia accanto a Serena, non capendo assolutamente cosa stia accadendo. Posso scommetterci qualunque somma di denaro che c'è lo zampino di Carola.
"Allora domanda semplice..." Inizia a chiedermi Luigi "Canzone preferita dei Queen?"
Sto per sputare le prime tagliatelle, che ho in bocca.
"Questa sarebbe una domanda semplice?!" Asserisco esterrefatta.
"Oh la ragazza ci sa fare." Lui fa un occhiolino a Carola "Risposta corretta."
Con una facilità, che non mi sarei mai immaginata, porto avanti per tutto il pranzo una conversazione con la Luigi & Company, passando in rassegna ogni album dei Queen ed analizzando anche il film Bohemian Rapsody; Albe e Lda sono sempre in contrasto con me e Luigi, che siamo, invece, sulla stessa lunghezza d'onda.
"Non capisco perché non ci siamo mai parlati prima d'ora." Ammette quando sistemiamo insieme i piatti nella lavastoviglie "Avremmo potuto intrattenerci con discussioni di gran spessore musicale."
"Beh dai almeno avevamo un'amica in comune." Indico con la mano Carola, che sta sparecchiando il tavolo con Serena.
"E che amica." Commenta lui.
"È un'unica nel suo genere." Rido, guardandola.
"Quello poco ma sicuro." Ride con me.
Vorrei fargli una battuta sulla simpatia tra loro due ma decido di evitare solo perché mi sentirei di tradire la fiducia di Carola e perché non vorrei stroncare una possibile amicizia, che potrebbe nascere con Luigi.
"Come stai riguardo alla sfida?" Gli domando.
"Ti devo dire che sono carico. Affronterò quello che deve affrontare."
"È questo il giusto spirito. Hai, comunque, tutte le carte per farcela."
"Da un amante dei Queen ad un altro, grazie." Mi sorride.
Vieniamo, poi, interrotti da una Carola mezza affranta, che ci dice: "Raga mi mancano le mie galline."
Io e Luigi ci guardiamo divertiti.
"Lo sapete che le mie galline stanno sempre sull'albero? Anche di notte?" Ci comunica questa notizia sconvolgente.
"Carola, sei unica." Affermiamo noi due all'unisono e ridiamo insieme.
Lei ci rivolge uno sguardo confuso ma decide subito di non dare peso alla nostra reazione.
Terminato di mettere a posto, mi siedo in giardino con Luigi.
"Ma Carola dov'è finita?" Mi chiede.
"Penso sia in camera a ripassare delle coreografie. Perché?" Sono troppo curiosa di sapere il motivo.
"Ah niente. Potresti darmi una mano a struccarmi?"
Fingo di prendere per normale la sua richiesta. Comprendo, però, che volesse passare del tempo da sola con la mia amica e decido di mettere in atto un piccolo piano.
"Guardo io ho finito lo struccante." Mi invento una scusa, sapendo di non essermeli portati dietro di principio e di scroccare sempre quelli della ballerina.
"Ah, allora fa niente."
"Chiamo Carola. Lei lo ha ancora di sicuro."
"Ma se ha da fare..."
"Vieni." Lo prendo in braccio, spintonandolo in casetta.
"CAROLA, È RICHIESTA LA TUA MANODOPERA!" Urlo un po' per farmi sentire da lei.
"Eh che c'è?" Fa sbucare la testa da dietro una porta.
"Devi togliere il trucco dal viso di Luigi."
Carola arrossisce all'istante e ci fa sapere che arriva subito. Io la raggiungo in stanza, dove ci sono anche Serena, Rea, Nicol. Tutte scoppiamo a ridere, appena racconto che cosa è successo.
"Questa alleanza tra te e Lu non mi piace per niente." Mi dice Carola, mentre cerca lo struccante.
"Ci hai fatti avvicinare tu. Ora ne paghi le conseguenze." La soddisfazione regna sul mio volto.
"Che cosa mi è saltato in mente." Si porta le mani tra i capelli.
Noi la spintoniamo fuori dalla sua cotta, applaudendo e lasciando che faccia il suo lavoro. Fare da Cupido è davvero un buon passatempo per il cervello.
"Dobbiamo trovare un nome per la nuova coppia." Propone Serena.
Tutte suggeriscono idee diverse ma poco convincenti.
"Chiamiamoli Caroligi." Trovo io il nome perfetto per questa ship.
Tutte applaudono, mostrando il loro consenso verso la mia proposta.
Torno in stanza, sentendomi fiera di me. Ricomincio a ripassare i brani per la puntata e, ad un certo punto, succede l'inaspettato.
"Cesca, stanno per mandare il pezzo di Alex. Mi ha mandato in stanza a chiamarti perché vuole che lo senti insieme a noi." Una Carola, super sorridente dopo la sessione di trucco e parrucco, apre la porta.
"Alex vuole cosa?" Sbarro gli occhi.
"Non ho voglia di ripetermi." Sbuffa.
"Ma sei sicura che l'abbia detto lui?"
Non ha assolutamente senso che mi voglia lì con lui dopo il nostro patto.
"A meno che io non abbia parlato con il suo sosia, l'amico di tua sorella, ne sono certa." Afferma sicura.
Mi tira, poi, per un braccio, portandomi nella camera accanto. Albe, Lda, Serena, Inder, Luigi e Giacomo fanno compagnia ad Alex, seduto sul suo letto. Mi sento un'intrusa in questo gruppo anche dopo gli sviluppi odierni.
"Ecco la mia interlocutrice sui Queen preferita!" Esclama Luigi.
"Ele..." Capisco la parola, che Alex intende pronunciare, ma si blocca prima di fare danni.
Mi auguro che tutto fili liscio.
"Stiamo per mandare un pezzo di un ragazzo di Amici, Alex. Si chiama Sogni al cielo." Annunciano su R101.
Alex è in preda all'emozione e potrei giurare di sentire il suo cuore battere a distanza. Cantiamo tutti insieme a gran voce il suo testo e sul ritornello ci sgoliamo:
"PASSANO TRENI QUI DI FRONTE A ME!"
Alex è abbracciato a Luigi e non l'ho mai visto sorridere così. Sono felice per lui, tanto felice per lui.
Cantiamo ancora più forte di prima e, a fine pezzo, applaudiamo. Piano piano lasciano tutti la sua stanza ed io decido di rimanere appositamente per ultima.
"Malinconia, congratulazioni." Gli faccio un ultimo applauso.
"È strano detto da te. Preferivo..."
"Grillo?"
"Cavalletta." Mi corregge come ogni volta.
"Cavalletta, non dovevamo ignorarci?" Sono ancora seduta sul letto di Luigi in tutto questo.
Per quanto io apprezzi i suoi gesti di oggi, ho bisogno di spiegazioni.
"Ho deciso per oggi una tregua." Mi annuncia.
"Di solito le tregue non vanno accordate da entrambe le parti?"
"Non che mi risulti. E, poi, ho visto una certa elefantina, che avevo bisogno di una mano."
"Ah non sapevo fossi un soccorritore del WWF."
Alex ride.
"Potremmo essere quasi amici, se non fosse per quel fralex." Torna improvvisamente serio.
Mi sorprende la sua sincerità e come si consideri un nostro rapporto eventuale. Non avrei mai detto che potesse vedermi come una potenziale amica.
"Quasi amici? Che siamo nel film?"
Non accenna neanche un sorriso alla mia battuta.
"Capisco. Siamo ritornati come prima. Lo accetto, basta che ci sia solo un po' di coerenza." Mi esce fuori un tono più infastidito di quello che mi sarei immaginata.
"Coerenza?" Fa riecheggiare la parola.
"Beh si. Dici una cosa e ne fai un'altra."
"Faccio cosa?"
"Beh dici che dobbiamo stare lontani e, poi, vieni a parlarmi."
Lui rimane in silenzio.
"Hai ragione." Dice solamente dopo una manciata di secondi.
"E, quindi, come dovrei comportarmi?" Domando.
La nostra discussione rimane in sospeso perché Nicol ci viene ad avvisare che abbiamo quarantacinque minuti per organizzare una festa per Serena e Betta. Veniamo smistati nel reparto decorazioni insieme a Luigi, Carola, Serena ed Albe.
"Ti supplico. Aiutami." Mi implora Carola, che non sa come gonfiare un palloncino.
"Dimmi chi ti ha messo in questo reparto." Le dico, prendendole di mano l'oggetto.
"Mi sono, in realtà, offerta." Cerca rifugio tra la massa di palloncini da preparare.
"No comment." Affermo prima di mettermi a gonfiare.
Ne prepariamo una decina ed intanto Luigi e Carola, stuzzicandosi a vicenda, intraprendono una battaglia di palloncini, a cui mano a mano prendiamo parte noi tutti di questa squadra di lavoro.
"Cesca, mi raccomando. Fai in modo che non arrivi a Carola." Mi passa un palloncino verde Luigi.
La ballerina tenta immediatamente ad intercettarlo ma io lo prendo prima che lei ci riesca. Mi guardò intorno e l'unico libero dal lavoro, in quel momento, è proprio Alex, che ha una faccia che muore dalla voglia di ricevere il palloncino. Decido di accontentarlo ma punto alla testa, forse ancora infastidita dalla nostra conversazione di poco prima.
"Ahia." Finge di essersi fatto male "Potevi mettere in pericolo la mia vita."
Luigi gli dà uno scappellotto sul collo da parte mia.
"Grazie tante." Asserisco soddisfatta.
"Ahia." Ripete Alex ma questa volta prova un vero dolore.
Riprendiamo dopo a gonfiare altri palloncini ad una velocità impressionante, raggiungendo una trentina di queste decorazioni volanti.
"Raga guardate." Nicol mostra a tutti le due torte, che ha preparato con il suo gruppo di lavoro.
Hanno un aspetto molto invitante e mi viene l'acquolina solo a vederle. Ci mettiamo, poi, tutti a semicerchio per aspettare l'arrivo delle due festeggiate. Quando entrano nel casetta, applaudiamo tutti insieme. A turno ognuno di noi le abbraccia, così come anche io, e, quando stringo Serena, le ordino di farsi tirare le orecchie. Allora io e Carola ci alterniamo per compiere questa operazione, arrivando ad un totale di diciannove tirate d'orecchie. Betta e Serena vengono bendate e possono riottenere la loro vista, solo quando mostriamo loro le bellissime torte, mentre intoniamo Tanti auguri a voi.
"Ci vuole un discorso." Annuncia Lda.
"Allora, allora, allora. Grazie per questa sorpresa, per questo buonissimo dolce, per aver preparato tutto ciò. Vi voglio un grande bene." Serena è super sorridente.
Segue un altro giro di applausi.
"Io mi accodo a quello che ha detto lei." Dice Betta, provocando una risata generale.
Dopodiché viene messa Danza Kuduro e ci scateniamo tutti, persino io, che l'altra volta era fuggita dai balli di gruppo.
"Mi concede questo ballo?" Mi chiede Mattia, inchinandosi.
"Posso prenderla come un'offerta di pace?" Domando speranzosa.
"Ovvio che sì." Mi prende per un braccio per farmi ballare alla maniera latina.
Lui nota che rivolgo il mio sguardo a Chri, che sta un po' più isolato a tutti.
"Dagli tempo. Sono certo che vi chiarirete." Mi rasserena, sorridendomi.
Successivamente ballo con lui una breve rumba , facendomi insegnare qualche passo ma fallendo miseramente. Lui dopo torna a fare compagnia al suo inseparabile amico. Raggiungo Carola, cominciando a saltellare con lei. Ci accorgiamo che Alex si sta tenendo lontano dalle danze e, perciò, io per un braccio e Carola per l'altro lo trasciniamo, costringendolo a prendervi parte. Lui ci accontenta, accennando dei piccoli saltelli.
"Non dovevamo ignorarci?" Mi sussurra all'orecchio.
"Ho deciso una tregua per oggi." Usa la sua stessa scusa di prima.
"Pensavo che le tregue andassero concordate da entrambe le parti." Si serve delle mie parole contro di me.
"Non che mi risulti." Mi servo delle sue parole contro di lui, vincendo questa gara di frecciatine.

ANGOLO AUTRICE:
✨Buon pomeriggio a tutti✨
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Pubblico ora perché, poi, ho un treno da prendere.
Che ne pensate di questi Caroligi?
Credete che Francesca ed Alex riusciranno ad ignorarsi?
Oggi nel daytime abbiamo visto un po' di Alex con Guido. Apprezzo sempre il modo di ragionare del nostro cantante.
Buon proseguimento di giornata,
la vostra Alyssa💙

Quella macchia nera sul bianco [Alex Wyse-Amici 21]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora