I sentimenti generali post puntata sono un po' altalenanti: c'è chi è giù per le eliminazioni di Matt e Betta, chi è soddisfatto di come sia andata durante la registrazione e chi, al contrario, è dispiaciuto.
Sono fuori in giardino in compagnia della Luigi Squad con l'aggiunta di Nicol, Rea e Tommaso. Il primo a lamentarsi è Lda, che afferma di aver sbagliato a non aver scritto su A te.
"Secondo me hai fatto bene. È giustissima la frase "Quando sei a spalle al muro, puoi andare solo avanti." Secondo me, però, ci va di mezzo il tempo. Onestamente, se io devo scrivere, dato che dò un peso alle parole e solitamente non mi vengono così, mi serve molto più tempo." Afferma Alex.
Su questo punto mi trovo d'accordo con lui perché anche io rimaneggio molto i miei testi, anche se di primo acchito scrivo di getto.
Lda sostiene che su A te in quaranta minuti non gli sono venute per le parole adatte per fare una dedica, che non sapeva manco a chi rivolgere.
"A me più che altro non mi viene d'istinto di scegliere la canzone più difficile visto che ho un'ora. Luigi, per esempio, voleva fare A mano a mano, mentre io non l'avrei mai fatta perché, secondo me, essendo una canzone così grossa, so in un'ora di non riuscire a darci tutto. La farei al venti per cento io ma, poi, lui ovviamente la pensa in un altro modo. A mano a mano la conosco benissimo, l'avrò fatta diecimila volte ma, se voglio farla bene, mi serve del tempo. Devo provarla e riprovarla." Alex continua a portare avanti il suo pensiero, facendo riferimento al commento di Ermal che pochi di noi sono usciti dalla loro comfort zone e si sono addentrati in terreni più difficili.
Capisco ciò che afferma lui ma, a volte, vale la pena rischiare. Ovviamente, quando io ho scelto Giudizi Universali o Luigi A mano a mano, eravamo ben consapevoli della difficoltà della prova ma talvolta serve un atto di coraggio, che può, magari, venire ben ripagato.
Interviene allora Luigi: "La sfida era un po' quella."
É riuscito ad esprimere in poche parole le mie idee e, perciò, annuisco per esprimere il mio assenso. Osservo i Caroligi seduti vicini e non posso non pensare a quanto potrebbero stare bene insieme. Guardo tutte le altre persone vicino a me e non riesco a non sentirmi un pesce fuor d'acqua.
"Non mi piace tanto l'idea che, se sei un cantautore, automaticamente devi scrivere." Alex dice.
"Sì come se la scrittura mi venisse come quando devo andare a pisciare." Albe concorda con lui.
Vorrei intervenire, affermando che ciò sia falso, ma mi ricordo del patto tra me ed Alex. Mi ammutolisco e, quando Nicol interviene avendo il mio stesso punto di vista, comprendo che sia giunta l'ora che io mi dilegui.
Quando sto per entrare in casetta, Luigi mi chiede: "Oh ma dove vai?"
Nessuno si accorge della sua domanda perché troppo presi dal discorso generale.
"Vado un po' a sdraiarmi che sono stanca." Mento spudoratamente.
La realtà è che, da quando ho saputo la verità, non sopporto di passare più tempo del dovuto con tutti loro.
Non sento quello che Luigi mi dice di rimando. Il tempo di fare due passi in casetta e due braccia mi circondano completamente.
"Ma che?!" Mi esce spontaneo.
Riconosco Christian dai tatuaggi circolari sul braccio e mi stacco dalla sua presa all'istante. Mi accorgo anche che in cucina e in salotto non c'è nessun altro oltre a noi.
"Mi dispiace tantissimo per tutto." Afferma sconsolato.
Non ha la forza di guardarmi negli occhi e fissa il pavimento.
"Sei rinsavito all'improvviso?" Mi tengo ancora lontana da lui.
Come durante la registrazione mi viene da chiedermi se non si stia comportando così solo per apparenza.
"Ho parlato con Leonardo." Mi spiega, alzando lievemente la testa.
Ah ecco cos'è accaduto.
"Ma come? Ma quando?"
"Mi ha scritto su Insta. Lo avevo iniziato a seguire quando tu mi avevi parlato di lui durante i casting. Mi ha raccontato della vostra chiamata dopo la nostra litigata. Non era mia intenzione farti sentire così... Sono stato un deficiente. Quel Mi sbagliavo... Se tornassi indietro, non te lo direi mai. La verità è che ero semplicemente orgoglioso e non volevo venire a scusarmi. Ho letto i messaggi di Leonardo ieri e sarei venuto a parlarti subito ma volevo lasciarti in pace fino alla puntata perché so che avevi tremila pensieri già così." Chri ora mi guarda dritto negli occhi.
Mi sento in colpa per aver dubitato lui e mi torna in mente quanto aveva affermato durante la registrazione su come dopo le tempeste ci siano gli arcobaleni. Non esito ad abbracciarlo perché mi è mancato troppo e lui rimane sorpreso dal mio gesto.
Mi tiene stretta e mi chiede: "Mi perdoni con questa facilità?"
"Perché non dovrei?"
"Perché non me lo merito."
"Tutti commettiamo degli errori, Chri." Gli massaggio i capelli "L'importante è saper rimediare ad essi."
So che probabilmente lo sto perdonando troppo in fretta ma ho sentito davvero tanto la sua mancanza e ho veramente bisogno di un amico in questo momento. Christian è l'amico più vero, che io abbia qui, oltre a Carola. Sono anche cosciente che è realmente dispiaciuto perché lo avevo già visto essere così una volta nei confronti di Mattia.
"Grazie." Mi sorride, lasciandomi andare.
"Hai saputo, dunque, tutto da Leo?" Chiedo, mentre ci sediamo insieme sul divano.
Lui annuisce.
"Ti ha detto anche di Alice?"
Devo capire fino a che punto sappia.
"Ha solo accennato al fatto che fosse la tua migliore amica e che, quando è uscita dalla tua vita, ti ha rivolto le stesse identiche parole usate da me."
Sono grata a Leo per aver evitato di raccontare certi eventi passati.
"Senti ma..." Chri visibilmente imbarazzato ritorna a fissare il pavimento "Da quando hai queste specie di crisi di panico?"
Mi intenerisce il fatto che si preoccupi per me.
"Da due anni di circa comunque. I primi mesi più intensamente, dopo sono andate, scemando... Ogni tanto, però, mi ricapitano." La mia voce si abbassa sempre di più.
"Non voglio costringerti a raccontarmi cosa sia successo. Voglio solamente farti sapere che, se hai bisogno di me, ci sono sempre, anche se dovessimo litigare di nuovo. Dovesse soprattutto riaccadere una crisi di questo tipo, ti prego di venire a cercarmi."
Christian mi sorride, come non gli vedevo fare da diverso tempo. Mi abbraccia una seconda volta e mi tiene stretta per parecchio, come se non credesse che ci fossimo davvero riconciliati. Ci sediamo, poi, sul divano a chiacchierare e realizzo quanto mi fosse mancato parlare con lui.
"Avevo fatto promettere a Leo di non raccontare nulla a nessuno." Ragiono su quanto successo.
"Me l'ha detto ma ti supplico di non prendertela con lui. Era preoccupato per te dopo la vostra ultima chiamata. Non voleva che tu rimanessi sola ed ha agito semplicemente per il tuo bene." Chri giustifica Leonardo, mentre prende a farmi i grattini al braccio.
"Ok ma dovrò fare quattro chiacchiere con lui."
"Ma, invece, dimmi un po'... Che c'è tra ed Alex?" Mi domanda incuriosito.
Non aveva ancora conosciuto questo suo lato da comare.
"Non ti ci mettere anche tu, per favore."
"Io ho il diritto di sapere."
Seriamente... Da quando è così?
"Ti preferisco quando stai zitto e muto." Scherzo.
Lui mi guarda storto e opta per il solletico come vendetta.
"CHRI FERMATI!" Urlo in preda alle risate.
"Tu comincia a narrare." Mi minaccia, non ponendo fine alla mia punizione.
"Ok, ok, ok."
Lui si ferma, lasciandomi in tranquillità.
"Ma, in realtà, non c'è niente da narrare." Ammetto "Sono le persone che hanno frainteso tutto."
"Fralex, Fralex, Fralex..." Cantilena per darmi fastidio, imitando il pubblico in studio durante la puntata.
"Guarda che torno a non rivolgerti la parola." Gli lancio un'occhiataccia delle mie.
Lui capisce al volo e si placa.
"Penso che potremmo essere amici ma per il nostro accordo è praticamente impossibile." Continuo.
"Questo patto... Follia pura."
Mi avvicina il braccio per ricevere lui i grattini e io accetto di buon grado.
"Ma perché?"
"Perché si. Shippano anche me e Matti. Siamo diventati i Matian, sai? Ma non mi sognerei mai di smettere di rivolgergli la parola per questo." Mi spiega.
Dopodiché appoggia la sua testa alla sua spalla e comprendo che sia rimasto molto stanco dalla registrazione.
Prima che si addormenti in questa posizione, riesco solamente a dirgli: "Mi erano mancati questi momenti."
Mentre il ballerino si gode la sua pennichella, dò un'occhiata al telefono, dato che è giunta la mia mezz'ora. Vedo che in tendenza su Twitter c'è #Amicispoiler e ciò sta a significare che sono già uscite le anticipazioni della registrazione. Sono felice di vedere che le persone, che sono venute a vederci, abbiano apprezzato le mie esibizioni; sono ancora più contenta dei commenti online riguardo al Fralex e lo nuovo scoop riguardante Cavalletta. A quanto pare, la maggior parte della gente non aveva idea che fosse fidanzato e giustamente molti accorrono in sua difesa, incitando a smettere di shipparci in suo rispetto. Altri sono perseveranti e sclerano come non mai sulle allusioni su una possibile simpatia tra di noi. Devo ammettere che tutto ciò è in qualche modo divertente, anche se spero diminuisca col tempo proprio per Alex. Passo su Whatsapp e mia sorella, che ormai non si perde mai le anticipazioni, si complimenta con me con un "Grande! Continua così, piccola Cesca!" Ha finalmente realizzato che io sia ad Amici. Il suo messaggio mi scalda il cuore. Decido, poi, di inviare un messaggio a Leo:
"Grazie per aver parlato con Chri."
Sono indecisa se aggiungere un cuore blu, il mio preferito da sempre, perché potrebbe essere mal interpretato; confido, però, in quanto Leo conosca me e le mie intenzioni e decido di premere invio com tanto di 💙
Dopo un po' di tempo rientrano tutti quanti in casetta ed ognuno si dirige nella propria camera, ad eccezione di Luigi, che si siede accanto a me sul divano.
"Dorme beatamente quello?" Fa riferimento a Chri, ancora appoggiato sulla mia spalla.
Faccio cenno di sì con la testa.
"Mi dici che hai?" Ha un tono serio.
"Non ho niente." Mi limito a rispondere.
Non sono arrabbiata né delusa né nulla, semplicemente mi viene difficile relazionarmi con tutti loro, dopo che ho saputo la realtà dei fatti.
"Seh raccontala a qualcun altro."
Luigi si alza e va a versarsi del succo di pera.
"Ne vuoi?" Mi domanda, mostrando un bicchiere.
Annuisco.
"Sei entrata in modalità Malinconia?" Mi chiede, porgendomi il bere.
"In modalità Ma-che?"
Per poco non mi va di traverso il succo.
"Non dici più di due parole alla volta. Sembri Alex." Spiega per, poi, gustarsi la bevanda.
Sembri Alex. Non so se prenderlo come un insulto.
Io rimango in silenzio e lui continua: "Ad un tratto non sei più la persona con cui sono andato avanti a parlare dei Queen per ore."
"Le persone cambiano." Cerco di suonare ironica.
"Non così in fretta." Mi fa un sorrisetto, prima di finire il suo bicchiere di succo.
Si pulisce le labbra con la lingua, assaggiando di nuovo il sapore della pera, e dopo commenta: "Buono, buono. Dovrei consigliare alla produzione di prenderne di più."
Mi scappa una risatina.
"Allora dimmi che passa per questa testa bacata?" Si avvicina alla mia testa e me la tocca con l'indice.
"Lo sai già cosa ci passa. Non c'è bisogno che te lo spieghi." Sbuffo.
Christian, nel frattempo, si risistema sulla mia spalla, non smettendo di dormire. Io e Luigi ci guardiamo divertiti.
"Non mi dire che tutto questo è causato solo dal fatto che Alex ti abbia detto della richiesta di Carola?"
Io annuisco convinta.
"Scherzi, vero?" Ha una faccia basita.
"É così tanto strano?"
"Certo che sì." Luigi è sicuro di aver ragione.
"Vi siete avvicinati solo perché Carola ve l'ha chiesto e apprezzo sinceramente come vi siete comportati verso di me. Io, però, non ho bisogno di fare pietà a nessuno e non voglio nemmeno infiltrarmi in un gruppo, a cui non appartengo, potendo essere un peso per voi."
"Pietà? Peso?" Ripete scioccato.
Si sistema più comodo sul divano e si prende del tempo probabilmente per riflettere sulla mia affermazione.
Dopo poco mi domanda: "Sai almeno cos'è la pietà?"
Si alza e va a prendere un dizionario appoggiato su un mobiletto in cucina.
"Pietà" Legge "Sentimento di affettuoso dolore, di commossa e intensa partecipazione e di solidarietà che si prova nei confronti di chi soffre."
Pone un particolare accento sulle ultime parole. Si prende un'altra pausa e, poi, riprende a parlare: "È così brutto essere solidali verso una persona che sta evidentemente soffrendo?"
Resto zitta, non sapendo bene che dire.
"C'è un altra parola che vorrei sottoporre alla tua attenzione: compassione. Qui dice che è il sentimento di simpatia e il bisogno di aiutare l'altro ad alleviare le sue condizioni di vita." Richiude il dizionario.
Prende posto di nuovo vicino a me.
"Per me la compassione è il sentimento più umano che esista. Deriva dal latino cum e patire, cioè soffrire insieme." Continua.
"Da quando sai il latino?" Scherzo.
"Mi piaceva far finta. L'ho letto dal vocabolario." Sembra quasi deluso di non avere questo doti da traduttore.
Soffoco una leggera risata.
"Penso che siamo stati mossi più da compassione che da pietà, anche se, come ti ho letto, non c'è niente di negativo o di umiliante nemmeno nella seconda. Ci siamo avvicinati a te non perché ce l'ha chiesto Carola ma perché abbiamo visto una persona in difficoltà, che soffriva. Abbiamo deciso di prenderci un po' di questo dolore perché pensavamo che, prendendone un po' per ognuno, tu avresti sofferto di meno. Come credi che si sia creato il nostro gruppo? Come pensi che, per esempio, ci siamo avvicinati io e ed Alex?" Mi spiega.
Mi stupiscono le sue parole. Vista con i suoi occhi, appare molto meno come un atto di pietismo nei miei confronti. Rifletto su come siano diventati amici loro due e non riesco a trovare una risposta. Stando nel mio guscio, non ho mai avuto troppo l'occasione di sapere anche queste informazione semplici.
"Come?" Chiedo.
"Abbiamo fatto il primo casting insieme. Prima di iniziare eravamo entrambi agitati. Ci siamo riconosciuti in difficoltà a vicenda e, come naturale conseguenza, abbiamo cominciato a chiacchierare delle nostre ansie."
"Cum patire, giusto?" Gli sorrido.
"Tra un po' sarai una latinista provetta." Mi sorride di ricambio.
Trascorrono alcuni attimi di silenzio e successivamente riapre bocca: "E, per quanto riguarda la storia dell'essere un peso per noi, spero di non sentirti mai più asserire una frase del genere. Credi davvero che avremmo continuato a parlarti se ti avessimo trovato una persona pesante o noiosa? Sono rimasti tutti entusiasti dalla tua presenza e personalmente sei una dei pochi qui, con cui potrei passare ore a chiacchierare senza annoiarmi mai."
Non so come rispondere alle sue parole. Non pensavo che avesse una tale considerazione di me.
"Ci tengo anche a sottolineare che oggi sono qui venuto a parlarti di mia spontanea volontà e senza alcun intervento della maga Carola." Aggiunge infine.
Sorrido per il soprannome affibbiato alla ballerina.
"Ti abbraccerei per ringraziarti ma ho questo qui ancora sulle spalle." Indico Chri, che non dà nessun segnale di volersi sdraiare.
"Mi farò andare bene una stretta di mano." Suggerisce, ridendo, e ce la scambiamo.
Si alza, poi, per andare nella sua stanza ma, quando è sul punto di entrare nella sala comunicazioni, si ricorda di un altro fatto.
"Ah volevo anche dirti che il patto tra te ed Alex è follia pura." Si gira indietro a guardarmi.
"Sono le parole del giorno?"
Ripenso all'istante a quanto affermato da Chri un'oretta fa.
"In che senso?" L'ho evidentemente mandato in confusione.
"Lascia stare."
"Vabbè, comunque, quello che intendevo dirti che, se hai seguito un po' d'Amici, saprai benissimo che le persone vi continueranno a shippare, se vogliono, anche se doveste smettere di avere completamente rapporti. E, poi, abitando nella stessa casa, è quasi impossibile che non vi parliate mai, per di più avendo delle amicizie in comune."
Anche questa volta il suo punto di vista mi spiazza. Non posso dargli tutti i torti. Vorrei che la mia parte più razionale fosse intelligente almeno la metà di quanto lo è lui.
"E quali amicizie in comune dovremmo avere?" Scherzo.
"Carola e beh... Me ovviamente." Si aggiusta il ciuffo come per farsi figo.
"E chi avrebbe decretato che siamo amici?"
"Sir Freddie Mercury in persona."
"Sir?"
Ci guardiamo e scoppiamo entrambi a ridere.
Dopo qualche secondo in questo stato, si alza per raggiungere la meta di prima e l'ultima cosa, che mi dice prima di andarsene, è: "Comunque sarebbe un vero peccato se tu e Alex non doveste diventare amici. Penso potreste farvi del bene a vicenda e, poi, per certi versi siete incredibilmente simili."ANGOLO AUTRICE
✨Buonasera a tutti✨
Eccomi qui di nuovo. Sono cosciente che sia un capitolo non troppo incentrato su Alex e Francesca, anche se si parla di loro, ma prometto che mi farò perdonare con il prossimo🤭
Spero abbiate passato un buon 8 dicembre.
Avete fatto l'albero di Natale?
Io non ancora ma cercherò di rimediare domani mattina🎄
Buonanotte a tutti,
Alyssa💙
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Quella macchia nera sul bianco [Alex Wyse-Amici 21]
Fanfic"Noi siamo un unico controsenso." Lo guardo ancora una volta negli occhi. Alex sospira, avvicinandosi sempre più a me: "L'amore è un controsenso." Mi risuonano, in quel momento, le sue parole di molti mesi fa. "L'amore è quella macchia nera sul bian...