"Che è questo rumore?" Domando alle mie compagne di stanza, coprendomi le orecchie con il cuscino.
"Cesca, è la sveglia." Mi spiega Carola con la voce impastata di sonno.
Prendo coscienza del fatto che sia mattina e che sia il momento di alzarsi.
"La mia voglia di vivere adesso va da 0 a voglio rimanere in uno stato vegetativo sul letto per tutta la giornata." Scherzo, indugiando ancora nel letto.
Le altre ridono, come se fossero d'accordo con quanto affermato da me.
"SVEGLIA, SVEGLIA, SVEGLIA!" Udiamo Tommaso svegliare a suon di padellate Christian e Mattia.
Avevo solo scoperto solo ieri che alla fine Alex aveva deciso di mettersi in camera con Luigi e Lda; si tratta di un'altra stanza vicina alla nostra dai colori arancioni. Dopo la prima mattina, Tommaso aveva capito, invece, che i suoi compagni di camera avevano dei tempi talmente tanto lunghi che aveva deciso di adottare quella soluzione.
"Ahia! Basta con queste cuscinate." Si lamenta Tommaso, rivelandoci il metodo di difesa degli altri due.
"Non posso biasimarli." Ammetto e Carola annuisce con la testa, volendo farmi intendere che la pensa come me.
Contro voglia mi alzo e mi preparo per quella che si prospetta una lunga giornata all'insegna di mille lezioni. Mi cambio in fretta, indossando una maglietta gialla con sopra la solita felpa di Amici e dei pantaloni neri molto semplici. Mi faccio aiutare da Carola a truccarmi perché non sono molto pratica in materia e, da quando ho cominciato ad andare in televisione, ho capito che sia il caso di darmi una ritoccata; non che non mi trucchi mai ma non sono per nulla abituata. Carola, allora, dato che è più esperta di me, ha deciso di darmi lezioni.
"Ha degli occhi color nocciola bellissimi. Si riescono anche ad intravedere delle punte di verde." Non so quante volte gliel'ho sentito dirglielo da quando la conosco "Te li invidio un sacco."
"Beh grazie. Lo sai che apprezzo ma questo non vuol dire che i tuoi occhi abbiano un brutto il colore, anzi tutto il contrario."
La ballerina si osserva allo specchio ma non rimane troppo contenta di quello che vede.
"Va a giornate, lo sai." Mi dice leggermente affranta.
"Lo so." Le scuoto i capelli, sorridendole.
Facciamo colazione e lei decide di andarsi a posizionare vicino a Luigi, con cui sta legando un'insolita amicizia. Non l'avrei mai detto che sarebbe riuscita ad avvicinarsi al rockettaro, che aveva adocchiato fin dai casting. Come al solito, io mi siedo accanto a Christian e Mattia, lamentandomi di quanta io non abbia alcuna voglia di far palestra.
"Pensa che noi dobbiamo fare lezione di classico." Afferma Chri.
Non deve aggiungere altro per farmi ridere.
Giunta in palestra, il nostro personal trainer ci accoglie super sorridente e, per farci soffrire fin da subito, inizia a farci correre. Non sono mai stata una grande sportiva e questo non sfugge all'occhio del nostro insegnante, che mi supplica di viverla meno come se mi stessero prendendo a bastonate. Io lo guardo rassegnata, sottintendendo che è una cosa che non dipende neanche più da me. Albe, che comprende il mio stato d'animo, mi rivolge uno sguardo complice. Non mi sento capita neppure da Flaza, che pare non patire troppo il tutto. Quando iniziamo con i piegamenti, ho la conferma che la palestra non è mai stata, non è e mai sarà per me. Scopro che Albe è la persona solare, descrittami da Serena, perché per tutto il tempo ci scambiamo occhiate a metà tra il divertito e il disperato; il momento culmine arriva quando lui comincia a ripetere "Ma che è sta roba?" per cinque o sei volte di fila. Ammetto, però, che vale la pena di subire tutto questo supplizio per poter vedere i maschi, che tentano di far sembrare che la palestra per loro sia una normale routine. Fra tutti primeggiano Luigi, Lda ed Alex, che si guardano allo specchio, fieri dei loro piccoli risultati, anche se si comprende benissimo che non siano abituati a fare esercizio. Dopo aver terminato palestra, mi fiondo sulla bottiglietta d'acqua per riprendere tutti i litri persi.
Dal momento che io ed Alex avevamo messo le bottigliette casualmente vicine, lui ha l'occasione di parlarmi: "Potevi almeno un po' fingere che l'allenamento ti piacesse un po' ."
"Guarda, è già tanto che non mi sono buttata a terra e non ho fatto chiamare l'ambulanza." Punto sul sarcasmo.
Lui ride e si incammina verso Luigi.
La lezione dopo è sicuramente più sopportabile. Io, Albe, Lda, Nicol ed Inder andiamo, infatti, a fare vocalizzi e sono sollevata quando scopro che Albe è con me poiché, fra tutti, è quello con cui mi sono rapportata maggiormente. Questo può far comprendere quanto io abbia parlato con il resto di loro. La parte più esilarante è quando ripetiamo allo sfinimento "No, no, no"; a fine lezione mi convinco di essere ormai in grado di dire di no a mia nonna per tutte le volte in cui mi chiederà se ne vorrò ancora un po' di tutte le tremila pietanze, che prepara ogni volta che mangio a casa sua.
Faccio ritorno in casetta, dove mi tocca cucinare il pranzo per tutti insieme ai miei tre soliti amici, secondo la divisione dei lavori di casa, che abbiamo stilato.
"Passami la spatola." Mi ordina Chri.
"La spato-che? Da quando serve per preparare dei tortelli con panna e prosciutto?" Domando, colta alla sprovvista.
"Non serve ma suonava bene."
"Farò finta che tutto ciò sia normale."
Chri finge di essersi offeso ed io gli tiro una gomitata.
"Com'è andata la tanto temuta lezione di classico?" Gli chiedo, mettendo su l'acqua.
"Ah Carola era felice come una pasqua." Mi fa sapere e lei annuisce, confermando quando detto da lui "Io e Matti avremmo voluto teletrasportarci da un'altra parte."
Rido per, poi, affermare: "Più o meno come me ed Albe durante palestra."
"Da quando parli con Albe?" Noto la sua confusione.
"Da oggi. Eravamo accomunati dallo stesso sentimento di volersi buttare giù da un balcone."
"Capisco che possa essere un buon inizio per legare."
"Ma vedremo."
Carola e Mattia iniziano ad apparecchiare la tavola, mentre io ed il mio amico stiamo ai fornelli, chiacchierando del più e del meno. A pranzo Carola si mette a sedere nuovamente accanto a Luigi e al gruppo formato da Serena, Albe, Lda ed Alex, mentre io, come al solito, prendo posto vicino a Chri e Matti; ci posizioniamo in disparte rispetto agli altri.
"Che ne pensate di quei due?" Domando, sussurrando a loro ed indicando Carola e Luigi.
"Sono curioso di vedere cosa ne verrà fuori." Scopro un Mattia particolarmente interessato ai gossip.
"C'è potenziale." Si limita a commentare Christian.
"Sono già pronta a shipparli nel caso." Cerco di dire senza troppa esaltazione.
Trascorro, poi, un paio di minuti a spiegare loro cosa sia una ship. Sembrano essere nati nell'anteguerra.
Nel pomeriggio vado a lezione con una vocal coach per provare i brani affidatomi da Lorella. Riprovo il mio inedito e mi sento molto sicura di me. Mi alleno, dopo, sulla cover Una finestra tra le stelle di Annalisa. Apprezzo la scelta della mia prof perché sembra avermi per davvero capita; per certi versi la canzone assomiglia al mio inedito, anche se, ovviamente, non sono ancora a quel livello di scrittura. Tento di collegare ricordi miei personali alle esperienze da me vissute e mi odio per pensare sempre alla stessa persona. Quei occhi verdi maledetti.
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Quella macchia nera sul bianco [Alex Wyse-Amici 21]
Fanfiction"Noi siamo un unico controsenso." Lo guardo ancora una volta negli occhi. Alex sospira, avvicinandosi sempre più a me: "L'amore è un controsenso." Mi risuonano, in quel momento, le sue parole di molti mesi fa. "L'amore è quella macchia nera sul bian...