Capitolo 47: Solitudine

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"Alex." Lo chiamo, tirandolo per la camicia verde, scelta da lui per la puntata imminente "Possiamo parlare?"
Lui, che sta discutendo con Luca, si gira nella mia direzione.
"Dimmi pure." Mi risponde.
"Preferirei in privato..." Sussurro.
"Possiamo rimandare? Volevo ripassare i brani per la puntata." Usa nuovamente una scusa.

Va avanti così da tutta la settimana da quando è tornato in casetta arrabbiato nero, dopo aver parlato con Rudy: io cerco di parlargli ma lui cusa qualsiasi scusa per tenersi lontano da me ed evitarmi. Dopo quel suo Tu che hai da guardare? gli avevo lasciato il tempo per darsi una calmata. Adesso, però, che sono passati parecchi giorni da quel fatto, non capisco sinceramente perché si comporti con me in questa maniera. Non pare nemmeno serbare più rabbia ma si rivolge a me come se io fossi una semplice conoscente per lui.

"Per te non è mai il momento." Sbuffo "Fammi un fischio, quando ritieni che io possa avere un po' di considerazione da parte tua."
Lui non reagisce in alcuna maniera, rimanendo zitto ed immobile.

Mi dirigo negli spogliatoi femminili della sala relax perché non ho alcuna voglia di vedere il viso di Alex. Quando sono quasi dalla porta, vengo fermata per il braccio.
"Che succede?" Mi domanda Leo.
Da quando abbiamo parlato dopo la vicenda tra lui ed Alex, ci siamo un po' riavvicinati. Non passiamo di certo ore a parlare assieme ma prestiamo più attenzione l'uno all'altra. Non è più un "Non mi rivolgo a te se non per strette necessità" ma un "So che abitiamo nella stessa casetta e che, se dovessi avere bisogno di te, so che ci sei".

"Non mi dire niente perché non ci crederei." Aggiunge.
Odio il fatto che mi conosca così alla perfezione.
"Leo... Nardo" Ancora non mi sento di chiamarlo con il suo soprannome "Nie... Nulla."
Lo vedo sorridere leggermente perché ho trovato un escamotage nella mia risposta.
"France..." Mi parla con dolcezza.
Vuole che gli dica il motivo di questo mio stato d'animo e, contro il mio volere, guardo Alex, che ha gli occhi fissi su me e Leo. Distolgo immediatamente lo sguardo da lui.

"Non voglio forzarti a dirmi nulla ma sai che, se hai bisogno, io..." Leonardo non riesce a finire la sua frase.
"Ci sei. Lo so che ci sei." La completo.
Lui mi sorride, dicendomi: "L'importante è che tu lo sappia."

Durante la puntata
"Vorrei far scendere Alex e Leo." Annuncia Maria all'inizio della registrazione.
Certo che la Queen Mary oggi vuole iniziare proprio in gran stile.
La presentatrice legge un resoconto di quanto successo fra i due in settimana e fa sapere che hanno chiamato Pennino come giudice esterno per la sfida. Quanto avrei voluto che questo momento non arrivasse mai...

Dopo che il giudice fa la sua entrata, la conduttrice propone a Leonardo di iniziare. Lui si dota della sua chitarra Prince, chiamata in questo modo in onore del famoso cantante. Non appena comincia a suonare, inizio a battere le mani perché so perfettamente il ritmo con cui fa questa canzone. Questo non passa inosservato alla telecamera, che mi inquadra quasi immediatamente. Ovviamente devo nutrire le speranze del pubblico, che, dopo gli ultimi daytime, desidera un ritorno di fiamma tra me e Leo oppure in un triangolo amoroso con Christian. Mi dispiace per loro ma non vedranno niente di tutto ciò.

Ricordo tutti i pomeriggi passati sul divano di casa sua, mentre lui preparava questo pezzo per la prima volta che entrambi ci presentammo ai casting di Amici e fummo scartati. Era convinto che con un arrangiamento così semplice non avrebbe mai convinto nessuno ed io gli feci notare che si sbagliava perché aveva convinto me. Adesso gli farei notare che ora è riuscito a convincere anche il pubblico, che canta con lui il brano, e il giudice, che lo guarda con ammirazione. Leo ai tempi mi aveva risposto che, finché sarebbe riuscito a convincere me, non avrebbe mai smesso di cantarla in questa maniera. Mi viene da chiedermi se per lui questo sia ancora vero...

Quella macchia nera sul bianco [Alex Wyse-Amici 21]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora