A colazione si respira un'aria pesante: a causa dei vari provvedimenti disciplinari, dopo l'ultima registrazione della puntata, Inder ha dovuto e i destini di alcune persone, come Flaza e Betta, sono incerti. Le eliminazioni impattano tutti, magari in maniera diversa ma tutti. Sono felice, però, di vedere ancora Mattia e Christian seduti a tavola con noi, anche se lontani da me. Con Mattia ci siamo chiariti in fretta, mentre Chri mantiene sempre le distanze da me; mi auguro che sia servito il biglietto, che gli ho lasciato sul cuscino ieri sera con su scritto che "Sei stato una bomba durante la sfida. Mi hai emozionato e commosso tantissimo. Questa casetta non sarebbe stata la stessa senza di te." In compenso, continuo a sedermi vicino alla Luigi Squad e, per quanto ci provino a coinvolgermi, non riesco a non sentirmi un po' un pesce fuor d'acqua. Mi mancano le colazioni con il duo inseparabile e le nostre lotte per rubarci i biscotti.
"Dovremmo prima o poi fare un duetto su una canzone dei Queen." Mi propone Luigi, che ormai si prende un sacco di confidenza.
"Potremmo formare una nuova band... Che ne dici dei King?" Scherzo.
"Hai un pessimo senso dell'umorismo, Cesca per gli Amici." Mi dice, inzuppando un biscotto nel latte.
"Io potrei fare una variazione di classico." Ipotizza Carola.
Io e Luigi si scambiamo uno sguardo divertito, mentre mi immagino come potrebbe essere una coreografia della Celentano su un pezzo rock. So che entrambi in quel momento abbiamo pensato "Carola è unica".
"Allora io scrivo delle barre." Si candida Lda, che sto imparando poco a poco a conoscere e di cui apprezzo le battute.
"Vedi che agli altri la mia idea dei King piace." Affermo soddisfatta.
"Sono sicuro che Alex non sarebbe d'accordo." Continua Luigi sulla sua linea, girandosi verso il ragazzo dai capelli castani.
"A me non dispiaceva l'idea di spaccare delle chitarre come ogni rocker, che si rispetti." Alex guarda basso verso la sua tazza, sostenendo, con mia sorpresa, la mia ipotesi.
"Cosa hai fatto per corrompere anche Malinconia?" Mi domanda Luigi stupito.
Vorrei rispondergli che me lo sto chiedendo anche io ma opto per un "Magia nera".
Dopo la colazione io e Carola ci mettiamo a spolverare tutte le superfici delle sale in comune e a passare la scopa.
"Vorrei poter dire Bibbidi-bobbidi-bu e far sì che tutto si pulisca da solo." Si lamenta lei, mentre stiamo pulendo la sala comunicazioni.
"Carola Puddu, se tu non ci fossi, dovrebbero inventarti." Mi metto a ridere.
Era da un po' di tempo che non avevamo modo di passare dei momenti solo noi due da sole; anche quando siamo in stanza, c'è sempre Serena con noi. Mi mancava avere questi attimi solo io e lei.
"Chri non ti ha ancora parlato?" Mi chiede, quando stiamo attraversando il corridoio.
"No, signora."
Avrei preferito parlare di tutto tranne che di lui.
"Sono sicura che vi chiarirete."
"Lo spero an..." Le parole mi muoiono in bocca.
Passiamo proprio in quel momento nella camera di Christian, Mattia e Dario e constato che il bigliettino, che avevo lasciato per Chri, è stato fatto a pezzi.
"Che è quella faccia che sembra che tu abbia appena visto un morto?" Mi domanda, provando a seguire il mio sguardo e capire che cosa io stia fissando.
"Il biglietto..." Non riesco a formulare una frase di senso compiuto.
Carola si ricorda, allora, di quando ieri sera me lo avevo visto scrivere, non dice nulla ma mi viene semplicemente ad abbracciare.
"Piangi pure, se vuoi." Mi sussurra dolcemente.
"No." Dico secca.
"No cosa?"
"Non si merita le mie lacrime."
Percepisco la rabbia crescere dentro di me.
"Si sta seriamente comportando da bambino." Sbotto "Ci sta rimanerci male ma non è giusto che io ci soffra, quando lui se ne sbatte altamente. Che, poi, avessi fatto qualcosa di davvero grave... Ho semplicemente detto al verità. È una settimana ormai che porta avanti sta bambinata."
Mi aspetto che lei mi stringa ancora più forte ma, invece, mi applaude.
"Avrei voluto vederti reagire così fin dall'inizio." Carola è fiera di me.
"Ehm... Tu non dovresti essere quella che mi dice che finirà tutto per il meglio?" La furia, che stava aumentando dentro di me, va già scemando.
"Francesca, ti conosco da poco ma ho capito qualcosa di te e so che sei troppo buona." Ha un tono comprensivo "Non bisogna sempre sentirsi in difetto. Con questo non voglio dire che non bisogna ammettere i propri errori, quando si sbaglia, ma tu non hai fatto nulla di male."
La Carola saggia è decisamente la mia versione di lei preferita.
"Se dovessi fallire nella carriera da ballerina, potresti aprire un tuo studio da psicologa." È il mio modo per ringraziarla.
"Solo se posso portare il mio maialino con me." Fa riferimento al maialino, con cui va sempre in giro per tutta la casetta.
Io le dò una gomitata in risposta.
Andiamo, poi, a pulire la sala, adibita all'esercizio fisico e dove si trova anche un pianoforte. L'oggetto viene spolverato da Carola alla perfezione ma, ad un certo punto, arriva un certo signor Strangis a disturbarci. Lui si posiziona al piano, pronto a suonarlo.
"Ah certo vieni ora qua, dopo che ho pulito tutto." Carola lo riprende con fare giocoso.
Luigi le rivolge un sorriso, pieno di sé, e allora lei gli scompiglia i capelli. Io esco dalla sala per lasciarli indisturbati ma li spio dalla porta.
"Sai che non devi toccare i miei bambini." La rimprovera, risistemandosi il ciuffo castano.
"I tuoi che?" Carola scoppia a ridere fragorosamente.
Decido che è giunta davvero l'ora di lasciarli da soli e vado in camera a sistemarmi. Vado a lezione con i vocal coach per studiare i nuovi pezzi affidatami da Lorella e, quando ritorno a casetta, non riesco a credere di trovare di nuovo i Caroligi insieme. Sul divano c'è Carola che guarda con occhi trasognanti Luigi, che sogna la chitarra.
Ho l'onore di udire la seguente frase, che esce dalla bocca dalla ballerina: "Ti prego, non fare questa canzone perché è la mia preferita."
Quanto può essere sottona lei in questi momenti? Luigi è consapevole del fascino, che ha su di lei, e ne approfitta, suonando quel brano per provocarla.
Rido divertita davanti alla scena. Mi giro intorno e noto che sono tutti a lezione tranne quei due e, perciò, decido di sgattaiolare via prima che si rendano conto della mia presenza; qualcuno mi ferma, però, dal braccio.
"Dobbiamo parlare." Alex, che deve essere appena tornato da lezione, ha uno sguardo serio.
Gli invidio immediatamente il suo stile come sempre. Il suo look di oggi è una felpa marrone di qualche taglia più grande e i soliti pantaloni neri. Un giorno lo assumerò come mio stilista personale.
"Buongiorno anche a te." Mi stacco dalla sua presa.
Io vado avanti per la mia strada ma lui mi si piazza davanti. Mi chiedo come i Caroligi non abbiano ancora realizzato che nel salotto ci siamo anche noi.
"Alex" Parlo con tranquillità "Dobbiamo cercare di rispettare il nostro patto."
"Abbiamo un discorso in sospeso." Mi ricorda.
Lascio che mi trascini in giardino.
"Ora possiamo parlare." Decreta, sedendosi sotto al porticato.
Prendo posto accanto a lui.
"Non capisco di cosa ma va bene."
"Prima della festa di Serena e Betta..."
Alla mia mente ritorna alla memoria la discussione, che stavamo avendo prima che Nicol ci interrompesse. Con tutto quello che è successo nella puntata, tutti i ricordi prima sono offuscati e annebbiati.
"Ah giusto."
Non so bene come riprendere l'argomento. Io e lui riusciamo ad avere una sorta di rapporto solo in situazioni particolari, mentre adesso, che c'è calma e nessuno può disturbarci, tra di noi regna il silenzio.
"Come stai?" Mi domanda a caso.
"Non capisco cosa centri con la faccenda dell'altra volta."
"Non deve centrare con niente. Non ho bisogno di un motivo per chiedere a una persona come stia." Mi spiega.
Penso a Carola che mi elogia sempre l'estrema educazione di questo ragazzo. Si ritiene fortunata ad averlo come amico e definisce beata la Chiara Caruso che ce l'ha come fidanzato.
Respiro con calma e, poiché apprezzo il suo interessamento, formulo una specie di risposta: "Onestamente non lo so io."
Alex sta fissando un punto indefinito davanti a noi.
"Come immaginavo." Sospira "Non volevo sembrarti incoerente negli ultimi giorni. Quando ti ho proposto quella sorta di accordo ci credevo veramente. Solo che, poi, è successo quel casino con i provvedimenti disciplinari e tu hai litigato con Chri. Carola è venuta a parlare al nostro gruppetto, chiedendoci di provare ad integrarti con noi ed avere un occhio di riguardo nei tuoi confronti."
Sapevo che c'era lo zampino di Carola, anche se una parte di me voleva sperare che l'iniziativa fosse partita da loro. Apprezzo come si siano comportati nei miei confronti ma vorrei che tutto ciò non fosse stato causato da una qualche pietà verso di me.
Alex fa una pausa e dopo ricomincia: "Quello che è successo dopo il nostro accordo è stato tutto dovuto a quello, come l'offrirti la barretta o l'invitarti a sentire il mio pezzo alla radio."
Non mi voleva con lui. Non abbiamo mai legato granché e non riuscivo a spiegarmi il perché di molti suoi comportamenti. Adesso tutto ha un senso.
"Insomma non ero né incoerente né altro. Tentavo solo di attenermi a quanto richiestoci da Carola. Lei non voleva che te lo dicessimo ma mi pareva giusto fartelo sapere almeno così da non sembrarti pazzo." Conclude il suo discorso.
Digerisco un po' a fatica le sue parole. In condizioni normali loro non si sarebbero mai avvicinati a me ed io a loro. L'ultima cosa, che vorrei, è essere stata un peso per tutti loro, da Luigi fino a Lda. Spero di non aver spezzato l'armonia del loro gruppo.
"Capisco." Prendo atto di tutto questo "Beh, comunque, grazie. Siete stati tutti estremamente gentili."
Abbozzo un sorriso.
"È stato un piacere."
Mi alzo di stacco, comprendendo che non abbiamo altro di cui discutere.
"Possiamo tornare ad ignorarci a vicenda allora." Affermo, avviandomi verso la porta.
"Ma ecco... Io, in realtà, volevo dirti che..." Non riesce a terminare la frase.
Arriva, infatti, Alessandra, la sfidante di Betta con un grosso carico di valigie al seguito.
"Ti serve una mano?" Chiediamo io ed Alex insieme in quel momento.
Lei rifiuta entrambi i nostri aiuti, dicendoci di stare pure tranquilli che ce la fa da sola. Rientro in casetta, dirigendomi in camera. Ripasso per prima Una finestra tra le stelle, che ormai so a memoria dalle tante settimane che la sto preparando. Passo in rassegna successivamente tutti gli altri, godendomi il silenzio, che c'è in camera, dato che sono da sola. Serena è con Albe, con cui sta legando parecchio, mentre zia Carola, come ha voluto denominarsi lei, fa da guida alla nuova arrivata, Ale, mostrandole la casetta. Il tempo scorre velocemente e vengo risvegliata dalla mia catarsi da Tommaso, ormai mio messaggero personale, che mi comunica che è pronta la merenda. Il mio stomaco brontola all'istante e mi acchiappo la prima fetta di pane con la nutella. Punto al giardino, volendo stare da sola. Non ho l'umore per stare compagnia. Non mi convince neanche Luigi che mi chiama a gran voce, gridandomi "Manager dei King, vieni qua". Gli faccio semplicemente cenno di no con la testa, accennando un sorriso. Mi fa piacere che vogliano mostrarsi gentili verso di me ma non so togliermi dalla testa il pensiero di starli solo disturbando. Mi siedo di nuovo sotto al porticato e mi sento in colpa a desiderare che venga Christian a farmi compagnia, come la prima sera in cui mi ero ritrovata da sola. Lo stesso Christian che ha fatto a pezzi il mio biglietto.
Tiro fuori il telefono, realizzando che è giunta la mia mezz'ora per il cellulare. Apro prima di tutto Whatsapp, dando priorità ai messaggi da parte della mia famiglia. Fede si congratula con me per il mio percorso con annessi cioé e wow perché ancora non crede che io sia veramente ad Amici. Dopo apro anche delle chat di qualche giorno fa, a cui non ho ancora risposto per il poco tempo. Apro anche quella con Leo, da cui ho ricevuto una serie di messaggi:
"Buongiorno.
Non voglio disturbarti, giuro.
Ti ho lasciato qualche giorno in pace ma ci tengo a sapere come tu stia."
Sorrido. Leonardo De Santis ha sempre avuto la capacità di farmi sorridere.
"So che hai di meglio da fare che rispondere ai miei messaggi nella tua vita attuale da super star.
Ma, se hai mai qualche buco per rispondermi (anche fra mesi), a me fa sempre piacere sentirti."
Ho tanto di meglio da fare che sto da sola a crogiolarmi in giardino. Digito il suo numero, sapendo che lui riesce ad essermi di compagnia.
"Buongiorno diva." Mi risponde immediatamente con la sua voce pimpante.
"Buongiorno." Rido un po'.
"Come procede la vita da pop star?" Ha sempre avuto l'animo scherzoso.
"Impegnativa. Mi tocca rispondere a una miriade di poveretti come te, che implorano di parlarmi."
Vorrei potermi trovare a mio agio con tutti i miei compagni, come con lui.
"Oh, grazie, sua diva Cesca, per concedermi un po' del suo tempo."
"Idiota." Si becca un insulto gratis "E, poi, non chiamarmi mai Cesca. Fa strano detto da te."
Quando dico questa affermazione, non so per quale motivo mi viene in mente Alex che, con tono contrariato, sostiene che gli faccia strano essere chiamato Malinconia da me.
"Ok, vada per France. Seriamente, però, come stai?"
È così piacevole chiacchierare con qualcuno con cui hai la consapevolezza che è veramente interessato a te.
"Sinceramente? Mi sento piuttosto sola. Se non fosse per Carola, passerei quasi tutto il tempo in camera mia."
"Ma come? E gli altri?"
Mi chiedo all'istante a che altri faccia riferimento. Lui più di tutti sa quanto io faccia fatica a stringere delle amicizie.
"Neanche quell'Alex?" Continua e percepisco un po' di fastidio nella sua voce.
Decido di non darci peso e asserisco: "Se per altri intendi Luigi e compagnia bella, sono simpatici ma non sento di poterci legare chi sa quanto. Per di più si sono avvicinati a me solo perché Carola gliel'ha chiesto."
"In che senso? Che ha fatto?"
"Ma dopo la discussione con Christian non voleva lasciarmi sola e così ha chiesto al suo gruppo di tenermi compagnia."
La situazione suona davvero come pietismo quando la spiego ad alta voce.
"Ma aspetta... Non ti parli ancora con Christian?"
"Lascia stare. Preferisco non sprecare altro fiato a parlare di lui."
"No adesso mi spieghi." Insiste.
"Non c'è niente da dire. Si comporta da bambino. Non mi rivolge la parola da una settimana. Gli ho anche scritto un biglietto per congratularmi della sua sfida e lui giustamente l'ha strappato."
Cala il silenzio ma so che, come accadeva in passato, sta ragionando sulla situazione.
"Non ti ha proprio, quindi, più detto neanche ciao?" Riprende a dialogare con me.
"Neanche ciao." Ripeto per conferma.
"Mi dispiace per lui." Mi spiazza.
"TI DISPIACE PER LUI?!" Ripeto scioccata.
"Mi dispiace per lui perché non sa com'è fortunato a poterti stare accanto ancora e lui, invece, sta sprecando questa sua possibilità." La sua voce è amareggiata.
Vorrei poter riuscire a dire qualsiasi cosa ma non mi esce nessuna parola dalla bocca. Nella mente mi riecheggia solo quell'ancora.
Lascio passare interminabili minuti di silenzio e, poi, trovo la forza per chiamarlo: "Leo?"
"Sì?" La sua voce si è fatta più fievole, come succede quando è in imbarazzo.
"Ti ricordi quando da piccoli con Alice passavamo ore al parchetto a dondolarci sull'altalena a raccontarci le storie del mostro Tazman, che ci veniva a spaventare di notte?"
Non centra apparentemente nulla la mia domanda con il nostro discorso ma so che per me e lui ha assolutamente senso.
"O della fatina Felicity che regalò le sue tanto amate scarpe della Lulu ad Ali?" Mi segue nel viale dei ricordi.
Mi scappa una leggera risata, mentre mi scende una lacrimuccia.
"Non sai quanto vorrei poter indietro a quei momenti certe volte." Confesso.
"Anche io. A volte anche io." Ammette.
Regna di nuovo il silenzio ma questa volta mi sento pronta a chiudere la telefonata: "Grazie di tutto, Leo. Ora devo andare."
"Di niente. Sai che ci sono sempre quando vuoi. Solo non scordarti troppo di noi comuni mortali nella tua nuova vita da super star."
"Idiota." Termino in questo modo la chiamata.ANGOLO AUTRICE
✨Buon sabato mattina amici✨
Eccomi nuovamente qui. Oggi capitolo un po' carico di tensioni.
Come giudicate il comportamento di Christian?
Che ne pensate della conversazione tra Alex e Francesca?
Vi piacciono i momenti tra lei e Leo?
Vi ringrazio per le 2K e i continui voti. Mi rendete fiera di quello che sto portando avanti🥰
Non vedo l'ora della puntata di domani per vedere la sfida di Alex.
Buon pranzo a tutti,
Alyssa💙
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Quella macchia nera sul bianco [Alex Wyse-Amici 21]
Fanfiction"Noi siamo un unico controsenso." Lo guardo ancora una volta negli occhi. Alex sospira, avvicinandosi sempre più a me: "L'amore è un controsenso." Mi risuonano, in quel momento, le sue parole di molti mesi fa. "L'amore è quella macchia nera sul bian...