Capitolo 29: Nella tasca destra del mio cuore

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"Maria, non ce la faccio." Mi blocco per la terza volta durante le prove generali.
È da dieci minuti che provo a cantare ma continuo a fermarmi senza proseguire.
"Cesca, ti ho già detto che devi far uscire tutto. Starai meglio." La conduttrice, che parla in collegamento, mi ripete di nuovo.
Questa settimana ci è stato chiesto di scegliere di dedicare una canzone ad una persona a nostra scelta. Perché ho scelto Le tasche piene di sassi? Tra tutti i brani esistenti al mondo dovevo proprio scegliere questo? Avevo pensato che fosse il modo per lasciarmi il mio passato alle spalle ma, al contrario, questo mi ha perseguitato per tutta la settimana. Anche quando provavo in saletta con i vocal coach, andavo molto per alti e bassi. Se ritornassi indietro, opterei decisamente per un altro pezzo.

"Vuoi prenderti una pausa?" Mi domanda la presentatrice.
Io faccio cenno di sì con la testa. Vado a bere un sorso d'acqua, mentre tiro dalla tasca della felpa il biglietto, in cui spieghiamo il motivo, per cui abbiamo scelto di dedicare il pezzo a quella determinata persona. Non so più nemmeno convinta delle parole che ho scritto e sono tentata di strappare quel pezzo di carta seduta stante. Lo rileggo e percepisco delle lacrime rigarmi il volto.
Maledizione! Ero riuscita a controllarmi fino  ad ora.
Maria, a cui non sfugge mai nulla, mi fa sapere che mi manderà qualcuno che mi stia accanto, anche se io non preferirei che nessuno mi vedesse in questo stato.

Sento dei passi ed Alex, che era dopo di me nell'elenco per provare nello studio, compare con respiro affannato. Lo vedo correre e mi sorprende con il gesto, che compie subito dopo, visto che è strano che lo faccia di sua volontà: mi circonda con un abbraccio, contatto che mi provoca un brivido. Alex mi stringe forte, come aveva fatto dopo la mia ultima chiamata con Leo. Provo ad impedirmi di continuare a piangere ma non riesco a controllarmi e, cullata dal calore del suo abbraccio, lascio che cadano tutte le lacrime, che ho bisogno di versare. Singhiozzo ripetutamente e bagno la felpa del mio amico, a cui non sembra importare altro se non rimanere stretto a me. Quando sento di aver finito le lacrime da poter versare, mi stacco da lui. Lui mi stringe la mano, come per darmi forza, e ci sediamo sul pavimento dello studio.

Esito un attimo prima di appoggiare la testa sulla sua spalla e, quando si accorge della mia incertezza, annuisce ed io, perciò, mi appoggio a lui. Da quando ho parlato con Christian di miei possibili sentimenti verso Alex, sono stata il più lontana possibile dal cantante. Le poche volte, in cui ci ho scambiato qualche parola, non riuscivo a reggere il contatto visivo e tornava ad assillarmi un dubbio costante: Alex mi piace o non mi piace?
Alla fine ha deciso di venirmi a parlare lui ieri sera era, chiedendomi perché lo stessi evitando. Ho così usato come scusa il fatto che fossi in ansia per la puntata perché temevo di non riuscivo a cantare il brano, che ho scelto. Lui era parso tranquillarsi dopo questa mia frottola.

Passa a darmi delle carezze sulla testa e aspetta che sia io a parlare.
Dopo un interminabile silenzio spiccico qualche parola: "Scu... Scusa."
"Ma di cosa?" Lui pare sconvolto dalla mia affermazione.
"Per dovermi sopportare in questo stato... Ora potresti star provando ma ti tocca, invece, perdere tempo qui con me."
"Dimmi che stai scherzando."
"Perché dovrei?"
Alza sospira e mi dice: "Pensi davvero che mi pesi stare qui con te adesso o che preferirei cantare, sapendo che tu stai così?"
Riesce a zittirmi.
"Gra... Grazie." Bofonchio dopo un po'.

Rimaniamo zitti per un altro po' e dopodiché lui mi domanda: "Vuoi parlarne?"
Mi risuonano nella testa le parole di Maria, che fin dall'inizio del programma mi ripete che l'unica maniera di poter superare quello che è successo è avere il coraggio di parlarne ad alta voce. È stata questa la ragione che mi ha portato a scegliere quella canzone per la puntata.
"Si tratta di Alice." Riesco solamente a dire.
"Quella che mi hai detto che era la tua migliore amica fin dall'asilo?" Mi domanda lui, a cui avevo detto quell'unica informazione.
Io annuisco.
"Capisco." Dice comprensivo.

Quella macchia nera sul bianco [Alex Wyse-Amici 21]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora