Provocazione.

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-Cosa ci fai qui, Oliv?.- Domando, raggiungendola in fondo alla mensa, trovandola rannicchiata su una delle panche.

Alza il suo sguardo su di me, scuotendo la testa.

Stranamente non sta piangendo.

-Tutto bene?.- Chiedo, mettendomi seduta vicino a lei, posando la mia mano sul suo ginocchio.

Sbuffa, accartocciando la bottiglietta d'acqua vuota fra le mani.

-È un demente! Mi ha accompagnata fuori dalla folla e sai cos'ha fatto poi? Lo sai?.- Ringhia, rossa per la rabbia.

Accidenti, è proprio incavolata nera.

-Mh...no.- Rispondo, mordendomi il labbro per non essere stata zitta.

-Mi ha detto di andare alla mensa e di non fare più stupidaggini del genere! Io? Stupidaggini? Ma si è bevuto il cervello?! È lui quello che ha fatto a botte!.- Sbotta, scagliando la bottiglietta per terra, imprecando.

Le accarezzo la schiena con l'intento di calmarla, ma la sua reazione mi prende di sorpresa.

-Quando mi ha difesa di fronte a tutti mi sono sciolta, ma dopo...ahhh! Avrei voluto tirargli una botta in testa!.- Urla, portandosi le mani fra i capelli, distendendo le gambe.

Annuisco, decisa a non dire niente per cercare di non peggiorare la situazione.

-Stupido, cretino, coglione che non è altro.- Conclude, assumendo un'espressione seria e vendicativa.

Oh,no. Conosco quel ghigno. Gliela farà pagare o lo stuzzicherà fino allo sfinimento.

-Oliv...non credo sia il caso di provocarlo.- Mi azzardo a dire, accavallando le gambe, scrutando la porta della mensa, nel desiderio che appaia Jamie da un momento all'altro.

-Stasera tu ed io andremo a quella dannatissima festa.- Si alza in piedi, afferrando la mia mano.

Sto per ribattere, quando Jamie e Dylan fanno il loro ingresso. In realtà adesso che sono in piedi l'entrata è oscurata dall'enorme colonna portante della sala, ma so che sono entrati dagli sguardi delle ragazze.

Praticamente tutti gli esseri umani di questa mensa dotati di organi riproduttivi femminili si sono attivati. Alcune ragazze si sistemano il reggiseno, altre ridacchiano, sussurrandosi chissà cosa all'orecchio, altre ancora ammiccano verso di loro senza ritegno, altre si sono letteralmente alzate per buttarsi ai loro piedi.

Che troiette!

Io ed Oliv sbuffiamo nello stesso momento. Entrambe odiamo queste ochette, che fanno di tutto per passare una notte con uno di loro, accalcandosi per ottenere un briciolo di attenzione.

Io e la mia amica procediamo nella sala e mi accorgo che Jennifer e Savannah, che è accompagnata da Mark, sono dietro Jamie e Dylan.

Mi acciglio, stringendo i pugni lungo i fianchi.

-Calma.- Mi sussurra Oliv, stampandosi un sorrisetto sornione sulla faccia.

Ho capito la sua tattica...sta facendo buon viso a cattivo gioco.

-Sempre nel mezzo, brutto anatroccolo?.- Sghignazza Jennifer, portandosi la massa di capelli su un lato del collo.

-Oh...Oliv, senti qualcosa? Mi sembra il ronzio di una mosca, non ti pare?.- Ribatto, fingendo di guardarmi attorno.

Oliv schiocca la lingua sul palato.

-Hai ragione, lo sento anche io. Mi sa che è proprio una di quelle mosche che sta sulla merda.- Afferma, mentre scoppio a ridere, dandole il cinque.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora