Cammino a piedi scalzi per il soggiorno in attesa che Jamie torni dalla cucina con i bicchieri pieni di latte freddo. Manca poco più un'ora alla mezzanotte e il caldo è veramente opprimente. Finalmente entra nella stanza e mi porge il bicchiere, poi si lascia cadere sul divano accanto a me, distendendo le lunghe gambe e intrecciando le mani dietro alla testa. Chiude gli occhi ed è come se non volesse sentir volare nemmeno una mosca, al contrario di me che voglio che mi spieghi il suo atteggiamento di stasera.
-Che c'è?- Domanda dopo una lunghissima pausa di silenzio, durante la quale l'unico rumore che si sente è il nostro deglutire.
Sgrano gli occhi e lo fisso. Ha davvero avuto il coraggio di chiedermi cosa c'è? Lui stesso mi ha detto prima di salire sulla moto che avremmo parlato a casa sua.
-Mi stai prendendo in giro?.- Sbatto il bicchiere di latte sul pavimento e mi metto in ginocchio sul divano. Sono rossa per la rabbia.
-No, perchè?- Mi guarda con finta innocenza, distogliendo quasi subito lo sguardo. Sbuffo e impreco a bassa voce.
Mi alzo in piedi e per sbaglio faccio cadere il latte sul pavimento, mi chino e raccolgo il bicchiere di vetro. Jamie mi sta fissando, sa perfettamente che ce l'ho con lui, ma per qualche contorto motivo non vuole parlarne.
Cammino il più in fretta possibile verso la cucina e prendo una spugna, bagnandola con l'acqua.
Mentre l'acqua scorre escogito un piano per poterlo far parlare, è impossibile che sia diventato freddo e distaccato per nessuna ragione! Mi sembra di tornare ai primi mesi in cui ci conoscevamo...
-Tutto bene, biondina?.-
Poso le mani sul lavabo e chiudo gli occhi. Quel piccolo soprannome mi fa ancora venire i brividi e arrossare le guance.
-Ehi.- Sobbalzo e mi volto, ritrovandomi ad osservare i suoi occhi blu. È poggiato con la spalla allo stipite della porta ed è a piedi scalzi. Ci credete o no che i suoi piedi sono sexy? Ormai ho perso ogni speranza...trovo tutto di lui attraente. È frustrante sapere che anche le altre ragazze pensano la stessa cosa e che lo vogliono con ogni cellula del loro corpo.
-Ehi.- Sollevo la spugna bagnata e faccio spallucce. -Vado a pulire.-
Lui si stacca dalla porta e procede verso di me. I suoi occhi dicono una cosa e i suoi movimenti un'altra.
-Ho già fatto io.- Arriva al bancone e lo raggira, avvicinandosi sempre di più. Soffia dei ciuffi dalla sua faccia e alza un angolo della bocca.
Deglutisco a fatica. Rifletto a come sarebbe bello se tutto filasse liscio tra di noi, se lui non avesse quel suo passato oscuro, se io non avessi la mia insicurezza a frenarmi. E penso...ma se io quella mattina di quel primo giorno di scuola non mi fossi piantata in mezzo al marciapiede e Jamie non mi fosse venuto addosso, come sarebbe andata la mia vita? Cosa sarebbe successo se Oliv non si fosse fidanzata con Mark e io non mi fossi avvicinata a Kevan? Io e Jamie, forse, neanche ci conosceremmo ed io, probabilmente, sarei single e completamente presa dallo studio, mentre lui dalle donne e dallo sport.
-A cosa pensi?.- Non mi sono accorta che è arrivato a meno di due centimetri dalla mia faccia.
Posa la sua mano calda sulla mia guancia e comincia a carezzarmi col pollice la parte alta dello zigomo. Porto la mia mano sopra la sua e socchiudo gli occhi.
-Niente...- Sussurro, maledicendomi per aver fatto tremolare la voce.
Jamie si acciglia e si spinge ancora di più contro di me.
-Ti sta battendo il cuore a mille, non credo tu sia pensando a 'niente'.-
Sospiro e lascio ricadere la mano lungo il fianco, distogliendo lo sguardo e voltando la testa di lato.
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Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell Bower
Fanfic{Rating ROSSO} College Santa Monica. Primo anno per Ginevra Brant, terzo anno per Jamie Campbell Bower. Amici, alcool, feste, sesso e divertimento sfrenato sono il passato, ed anche il presente, di Jamie. Buoni voti,disciplina, libri, studio, una so...