Sono passati due giorni dall'ultima volta che ho visto Jamie a mensa e sono due notti che finisco pacchetti di fazzoletti insieme ad Oliv, che ha deciso di stabilrsi da me fino alla partenza per Parigi, che, bhè, sarebbe domani.
-Vedo che oggi la lezione di storia ti annoia particolarmente.- Sussurra Oliv, dandomi un colpetto col ginocchio.
Sbatto le palpebre più volte, mimando un sorriso spento.
-Già.-
Decido di aprire il quaderno per fare finta di prendere appunti, così da non sembrare una totale cerebrolesa.
La campanella, però, suona, annientando tutta la mia "buona" volontà di "ascoltare" un minimo la lezione.
Ci fiondiamo nei corridoi, arrivando agli armadietti.
Apro il mio, gettandoci i libri di storia e biologia, prendendo quello di astronomia avanzata e arte.
-Non ti girare.- Intima Oliv, guardando dietro di me.
Sollevo un sopracciglio.
-Perchè?.- Borbotto con aria disinteressata, raccogliendo da terra il mio zaino.
-Ti conviene.-
Adesso sì che ha catturato la mia attenzione e, così, senza seguire il consiglio della mia amica, mi volto, spalancando la bocca.
Una fitta di freddo colpisce la mia pancia e lo stomaco si chiude, dandomi la nausea.
-Te l'avevo detto.- Esclama fra i denti, senza nascondere dell'irritazione.
Mi volto di scatto un'altra volta, respirando a fondo, cercando di darmi una calmata.
Oliv si accosta a me, stringendomi una spalla.
-Sono due coglioni, ecco la spiegazione.-
Nonostante voglia sembrare dura e impassibile la sua voce tradisce una nota di delusione e tristezza, che ritrovo anche nel suo sguardo.
Annuisco, decidendo di non piangere nè sbottare.
Tuttavia chiudo l'armadietto con un po' troppa forza, rischiando di distruggere l'anta.
Io ed Oliv ci dirigiamo a grandi passi verso la mensa, luogo odiatissimo da me in questo periodo, infilandoci subito nella fila per comprare i panini.
-Quante saranno state?.- Chiedo, spostando il peso da una gamba all'altra, mentre aspetto il mio turno.
Oliv si picchietta il mento con le sue unghie lunghe e smaltate, pensandoci su.
-Credo una dozzina. Indossavano tutte una stupida minigonna, che già dimostra che tipo di ragazze siano.- Il suo tono è arrabbiato e irritato.
Decido di non farle presente che anche lei a volte viene a scuola con la minigonna perchè ora come ora sono adirata anche io.
-Hai visto come quella specie di sanguisuga metteva le mani su Dylan?! Gli stava strappando la camicia! Assurdo.- Continua, stringendo i pugni a mo' di imprecazione silenziosa
Annuisco con forza, ricordando, invece, le mani di due ragazze bionde e formose, che stavano accarezzando i capelli di Jamie con la banale scusa del sentire se erano morbidi.
Lo so bene che sono morbidi! Fino a poco tempo fa ero io ad accarezzarli e a stringerli con forza.
Ero io ad essere appiccicata al suo fianco! E non un branco di oche svestite!
-Ginevra? Gin?.- Oliv mi scuote con veemenza.
Mi volto e trovo sempre la solita donna dietro il bancone a fissarmi con una certa espressione svogliata.
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Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell Bower
Fanfic{Rating ROSSO} College Santa Monica. Primo anno per Ginevra Brant, terzo anno per Jamie Campbell Bower. Amici, alcool, feste, sesso e divertimento sfrenato sono il passato, ed anche il presente, di Jamie. Buoni voti,disciplina, libri, studio, una so...