Le mani mi tremano sul volante e faccio fatica a parcheggiare l'auto nel punto più adatto per avvicinarmi a lei.
Il corpo di Oliv è riverso per terra, vicino ad un marciapiede della scuola, ed è circondata da una chiazza di vomito, che probabilmente è sua.
-Oh, oh mio Dio...O-Oliv!- Urlo, mentre apro la portiera della macchina per poter uscire, fiondandomi verso la sua direzione.
Non ricevo risposta, ma sento solo mugolare.
Mi avvicino e mi accovaccio per muoverla di lato.
Le schiaffeggio la faccia, nonostante sia per gran parte sporcata dal suo vomito.
-Oliv! Oliv sono io, apri gli occhi..t-ti porto all'ospedale.Dai su svegliati!.- Le mie parole sono vane, non apre nemmeno leggermente le palpebre, ma sembra essere ancora sveglia, dato che dalla sua bocca escono alcuni lamenti impercettibili.
Cerco, dunque, di prenderla in collo e portarla in auto. Tuttavia, sebbene sia magrolina, non sono in grado di trasportarla, o di sollevare il suo corpo, quindi chiamo l'unica persona che so mi sta aspettando a casa, con il cuore in gola e che, molto probabilmente, è ancora sveglio.
-P-pronto? Jamie?Puoi venire a scuola?- Chiedo, con voce fievole, troppo emozionata per ragionare lucidamente.
-Che è successo Gin? Tutto bene? Gin...- Mi chiede con preoccupazione e agitazione evidente.
-Jam..ti prego vieni..non ce la faccio da sola..- Oramai le lacrime mi stanno rigando le guance, e inizio a singhiozzare.
-Gin. Calma, piccola sto arrivando!.-
Riattacco e getto il cellulare su un sedile... per fortuna sono riuscita a raggiungere l'auto e così con una mia maglietta dietro alla sua testa l'ho appoggiata alla portiera.
Schiaffeggio un'altra volta, con un po' più vigore, la faccia di Oliv, e cerco di ripulirla dal vomito.
Deve aver proprio bevuto tanto oppure assunto qualche droga, anche se dubito che la mia dolce Oliv abbia potuto fare qualcosa del genere.
Mark.
Al telefono mi ha detto che Mark è uno stronzo, deve averle fatto qualcosa!
Dopo circa cinque minuti, per fortuna, arriva Jamie, che, non appena pone l'auto accanto alla mia, si lancia verso di noi.
Noto che ha ancora i pantaloni del pigiama ed una cannottiera parecchio aperta nera.
-Cosa le è successo?.- Mi domanda Jamie, mentre prova ad aprire gli occhi ad Oliv.
-Non lo so...mi ha chiamata e..e..p-poi sono venuta qui e..e..e l'ho trovata..oddio Jamie, non so che fare!.-
-Okey, calma.. la portiamo in ospedale, prendiamo la tua auto.-
Grazie all'aiuto di Jamie riesco a mettere Oliv nei sedili posteriori, poi salgo anche io dietro con lei, per reggerle la testa, mentre Jamie guida in fretta.
Arriviamo all'ospedale circa dieci minuti dopo e le infermiere del pronto soccorso ci accolgono con grande velocità, portandomi via, con un barella, la mia piccola Oliv.
Chiedo informazione a dottori e infermiere di qua e di là, ma nessuno riesce a darmi una spiegazione completa o risponde esaurientemente alle mie domande.
Avviso i genitori di Oliv, che sono già in viaggio per l'ospedale.
Non riesco a non smettere di piangere.
L'unica cosa che sono certa di sapere è il fatto che Oliv abbia assunto una certa quantità di alcool e qualche droga, che lei non è riuscita a sopportare.
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Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell Bower
Fanfic{Rating ROSSO} College Santa Monica. Primo anno per Ginevra Brant, terzo anno per Jamie Campbell Bower. Amici, alcool, feste, sesso e divertimento sfrenato sono il passato, ed anche il presente, di Jamie. Buoni voti,disciplina, libri, studio, una so...