In punizione.

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-Maledizione, Jamie!- Ripeto per la centesima volta, mentre cerco una posizione comoda sull'angusta sedia di legno, rimuginando su come siamo finiti dritti in punizione insieme a due gemelli puzzolenti.

Puah, si sente la puzza di spazzatura, nonostante siano tre banchi dietro di me.

-Piccola, non ti agitare,- Jamie sembra incredibilmente a suo agio, stravaccato sulla sua piccola sedia con le gambe completamente distese in avanti e le mani intrecciate sul grembo. -Goditi questo silenzio.-

Spalanco la bocca e picchio un pugno sulla superficie ristretta del mio banco. Non si smuove di un millimetro. Mi fa arrabbiare.

-Ho una cavolo di macchia sul curriculum scolastico adesso!- Protesto, mentre sento i due gemelli puzzolenti ridacchiare alle mie spalle. Non hanno di meglio da fare?

Jamie rotea gli occhi, soffiandosi via dalla faccia un ciuffo biondo.

-Non ti preoccupare, io ho tipo una cinquantina di macchie sul mio, e ancora non mi hanno sbattuto fuori dalla squadra di football.- Fa spallucce, sorridendomi, alzando un angolo della bocca.

Socchiudo gli occhi, guardandolo in cagnesco. Oh, perfetto! Lui sì che sa come calmarmi, certo.

-Tu sei più fuori di un balcone, accidenti!- Mi porto le mani fra i capelli, ricordandomi, improvvisamente, che proprio questo pomeriggio devo andare con mia sorella a vedere il suo vestito da sposa, già scelto da lei tempo fa, ma che vuole mostrare anche a me e a mia madre. In più dovrò comprarmi un vestito da damigella, perchè, ehi! Sarò la damigella d'onore! Yuhu, proprio.

Mia sorella è stata chiara: Non scegliere colori troppo scuri, nè colori troppo chiari. Limpida! Quindi, quale cavolo di colore rispetta questi canoni?!

-A cosa stai pensando?- Sbuffo e mi volto verso l'espressione felice e senza pensieri di Jamie. Un'incredibile sensazione di disagio mi pervade. Se penso a quando non potrò mai più vedere quel suo sorriso e quei suoi occhi azzurri. Se penso a quando non potrò più sentire le sue battute squallide e fuori luogo. Se penso a quando non mi stuzzicherà più. Se penso a tutto questo, mi salgono le lacrime. Diavolo, da quando sto con Jamie la mia sensibilità si è dimostrata fragile come un bicchiere di cristallo.

Jamie deve aver notato il cambiamento del mio umore, perchè sposta il peso in avanti, prendendo la mia mano fredda nella sua.

-Ehi, tutto bene?-

Tutto bene? Cavolo, no! Tu te ne andrai fra una settimana ed io me ne starò con i miei pensieri e i miei ricordi a logorarmi dentro. A riflettere se non fosse stato meglio seguirti a New York...

-Sì.- Dico con un sibilo, tirando su con il naso in quel modo che Jamie più volte ha definito 'adorabilmente poco femminile'.

-Lo sai che ormai ho capito quando dici le bugie?-

-Ah, sì?- Alzo lo sguardo su di lui, facendolo prima soffermare sulle nostre mani intrecciate. Quell'anello con gli angeli mi è sempre piaciuto un sacco!

-Sì,- Sorride, lambendosi le labbra con la lingua. -Dici le cose con meno impeto e ti mordicchi il labbro inferiore...proprio qui.- Allunga il suo indice, sfiorando la mia bocca.

Arrossisco e senza accorgermene mi protendo verso la sua carezza silenziosa.

-Sto...bene.-

-Menti.-

-Scemo, smettila.- Mi ritraggo, ridacchiando. Jamie solleva un sopracciglio, picchiettando le unghie sul banco, appoggiandosi nuovamente con la schiena alla sedia.

-Sono troppo bello per essere anche intelligente, no?-

Roteo gli occhi, pensando al fatto che è sempre il solito e vecchio Jamie.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora