-Riesci a guardare il sole senza strizzare gli occhi?- Jamie mi pone questa domanda, mentre attraversiamo con non poca difficoltà il campo di mais, dato che le piante graffiano la mia pelle.
Che razza di domanda è? Certo che non ci riesco!
-È troppo forte, devo per forza strizzarli!- Sghignazzo, facendo un salto subito dopo, credendo di aver sentito qualche insetto camminarmi sulla gamba.
Mi aggrappo con tutte le mie forze alla canotta di Jamie, mugolando come una bambina impaurita.
-Ecco, vedila come una metafora.- Mi stringe con il suo braccio, facendomi subito sentire al sicuro. -Cioè il fatto del sole eccetera...prendila come una metafora del mio amore per te.-
Mi acciglio e mi scosto una ciocca ribelle dalla faccia.
-Non capisco.-
Lo sento sospirare e il suo profumo pungente mi colpisce le narici, facendomi sognare per un attimo.
-Tu sei il sole...- Si blocca e mi carezza una guancia. -Ed io sono un semplice uomo.- Dice, indicando se stesso.
-Tu sei veramente troppo bella e speciale ed io non posso far altro che sottostare a te, affascinato.-
Sorrido e gli do una spintarella.
-Ma smettila! Semmai sono io che sono abbagliata da te!.- Rido, scuotendo la testa.
Jamie fa spallucce, intrecciando la sua mano nella mia, conducendomi attraverso le piante.
-Questo è vero, ed è solo perchè sono fantastico.- Sogghigna, evitando di prendersi una pannocchia nel viso, scartando verso destra.
Spalanco la bocca ed emetto un gridolino strozzato.
-Egocentrico!.- Rido, strattonandolo per il tessuto.
Dopo qualche minuto finalmente le enormi e fastidiose piante svaniscono e lasciano il posto ad un immenso prato fiorito. La superficie è interamente coperta di margherite e piccoli fiorellini viola. Qua e là sorgono degli alberelli, che creano ombre abbastanza grandi da permetterci di sederci senza morire di caldo.
-Allora, che ne dici?.- Jamie è seduto accanto a me, con le braccia a circondare le gambe e una margherita tra le dita.
Sospiro e socchiudo gli occhi per guardare verso il sole, ripensando alle parole dolci di Jamie.
-Che è un posto magnifico. Come fai a conoscerlo?.- Gli tolgo la margherita dalle mani e gli getto qualche petalo tra i capelli.
Comincio a ridere senza fermarmi, quando Jamie sbuffa, affannandosi nel togliere ogni singolo petalo bianco dalle sue ciocche bionde. È così carino in quest momento!
-Mio Dio...pure in bocca.- Mi fa la linguaccia, mostrandomi, con mio non poco disgusto, qualche pezzetto di petalo.
Scoppio di nuovo a ridere, mentre lui mi spintona. In un batter d'occhio mi ritrovo con la schiena premuta contro l'erba e il suo corpo sopra di me. Le sue mani stringono i miei polsi e i suoi capelli ricadono in avanti, sfiorandomi il collo e la faccia.
Deglutisco, affannata.
-Cos'hai intenzione di...di fare?.- Bisbiglio, vedendo riflessa nei suoi occhi quella luce di lussuria, che mi fa fremere da capo a piedi.
Fin da bambina nei film ho visto coppie innamorate baciarsi sopra un campo pieno di fiori, fregandosene del mondo e della gente. Pensando solo a loro due, solo a baciarsi. Ricordo che ho sempre sognato farlo e proprio adesso sto esaudendo questo mio desiderio, con la persona che mi ha rubato il cuore.
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Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell Bower
Fanfiction{Rating ROSSO} College Santa Monica. Primo anno per Ginevra Brant, terzo anno per Jamie Campbell Bower. Amici, alcool, feste, sesso e divertimento sfrenato sono il passato, ed anche il presente, di Jamie. Buoni voti,disciplina, libri, studio, una so...