Unione.

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-Et voilà! Questa sarà la tua casa per le prossime due settimane!.-

Guardo Jamie con gli occhi sgranati, cercando di trovare delle parole per farmi spiegare questa sua decisione.

-Non dici niente?.- Mi si avvicina, posizionandosi dietro di me, tanto che riesco a percepire il calore del suo petto sulla mia schiena. -Sai...ricordo ancora quanto ti stava bene la mia camicia...- Sussurra, facendo scivolare le braccia sul mio bacino.

Sussulto, piegando la testa indietro.

-E quindi dovrei abitare qui? Nella tua casa?.- Chiedo, facendomi cullare dalle sue carezze e dal ritno del suo respiro.

-Mm-mm.-

Sorrido impercettibilmente, completamente confusa dall'atmosfera che si è creata tra di noi.

-Dopo andremo a casa tua a prendere il necessario...per adesso sei tutta mia.- Strofina il suo naso sul mio collo, carezzando con la mano il mio ventre.

La mia cassa toracica fa su e giù a più non posso e sento la pelle elettrizzata.

Adesso capisco cosa intendeva con 'mia, mia, mia'.

Improvvisamente Jamie cammina di fronte a me, guardandomi con occhi famelici. Il suo sguardo si posa sulla mia maglietta ed infine sui miei jeans stretti.

-Questa roba va tolta, e subito.- Ordina, facendomi segno di svestirmi.

Rimango un attimo interdetta, dato che di solito è lui a spogliarmi, ma la frenesia del momento non mi fa ragionare più di tanto, quindi faccio come mi dice.

Lo vedo indietreggiare fino ad arrivare al bancone della cucina, sedendosi sopra di esso, appoggiandosi indietro con i gomiti, fissandomi.

Con un gesto veloce sollevo la maglietta, lasciandola cadere per terra. Il reggiseno viola stona con i colori bianco e nero, che caratterizzano la sua casa.

-Anche i jeans.- Un altro ordine da parte sua.

Oramai il tramonto è vicino e la flebile luce del sole illumina la sua figura, facendolo sembrare un angelo dannato dagli occhi azzurri.

Le mie agili dita aprono il bottone dei pantaloni e sfilano gli stessi con molta calma, cercando di sembrare il più sexy possibile.

Spero non si accorga che il reggiseno e le mutande non sono abbinate, non sono una di quelle ragazze che indossa l'intimo tutto dello stesso colore. Di solito indosso quello che trovo nel cassetto dell'armadio, senza farmi troppi problemi. Probabilmente Jamie è abituato a ragazze molto diverse da me.

Lui si passa il pollice con l'anello sul labbro inferiore, sollevandosi dalla sua posizione. Adesso è seduto sul bancone con le gambe aperte.

-Voltati.-

Spalanco la bocca.

-Co...come?.- Deglutisco a forza, ripetendomi di non coprire le mie nudità con le braccia.

-Voltati.- Ripete con tono più deciso.

Mi ritrovo ad annuire e a girare su me stessa.

Fisso le scale che portano alla sua camera e un'ondata di calore mi pervade. Ricordo ancora le sue lenzuola di seta nera...

Sento del movimento dietro di me.

È in piedi e sta camminando proprio verso me.

Faccio un respiro profondo, stringendo i pugni.

-Sali le scale.- Mi viene sussurrato questo comando all'orecchio, il quale mi fa tremare tutte le ossa.

Il suo respiro caldo pizzica il mio collo, facendomi desiderare le sue labbra su di esso.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora