Intrighi.

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Le sue mani gelide percorrono la mia pelle, oramai nuda, poichè priva di qualunque indumento a coprirla.

I lunghi capelli pizzicano la mia schiena, mentre i suoi pizzicano il mio collo.

L' indice ripercorre le curve del mio corpo, passando dal ventre ai fianchi, fino al solco dei seni e ai seni stessi.

I suoi movimenti sono lenti e calcolati. Prima le sue dita scendono in basso, poi, non appena credo che scendano ancora più giù, risalgono, straziandomi per l'attesa.

Avvicina la sua bocca alla mia, ma la sfiora soltando, ritirando, quasi subito la sua testa.

-Jamie...muoviti.- Ansimo, senza pensare a quello che voglio veramente dire.

Jamie si blocca e sogghigna.

-A fare cosa?.- Chiede, con tono apparentemente innocente.

Ho capito il suo gioco. Vuole che ammetta che ho bisogno di lui, che ho bisogno del suo tocco magico, che ho bisogno che mi faccia sentire viva.

Arrossisco.

-Lo sai cosa.- Affermo sottovoce, senza guardarlo direttamente negli occhi.

Giurerei che il ragazzo qua davanti si sta proprio divertendo a tormentarmi.

-No, non lo so.- Ribatte, appoggiando le sue mani sulle mie cosce, tremendamente vicine al mio linguine.

Mi sta provocando.

-A...a...farmi...- Balbetto, con un tono di voce quasi inudibile.

Jamie si fa più vicino, aumentando la pressione sulle mani, che sono appoggiate sulle mie cosce.

Sussulto nel sentire il freddo piacere attraversarmi il corpo.

-A farti...cosa?.- Domanda ancora, sorridendo beffardo.

Bastardo! Ma non può baciarmi e toccarmi, standosene zitto e senza farmi aspettare?

Vuole che lo dica. Vuole vedermi arrossire.

-A farmi godere.- Concludo, scuotendo la testa, affinchè pesanti ciocche di capelli mi ricadano ai lati della fronte per coprire l'evidente rossore delle mie guance.

Jamie non dice niente, ma si limita a sorridermi.

Sono tanto divertente? Eddai Jamie, usa le tue dita e la tua lingua come solo tu sai fare!

Adesso mi accorgo che questi miei pensieri si discostano molto da quelli miei soliti. Sto facendo, forse, pensieri impuri? Sì, credo proprio di si.

Ebbene non me ne importa niente, perchè l'unica cosa che voglio è lui, adesso e subito.

Decido di prendere in mano la situazione e afferrarlo per i polsi.

Lo conduco fra le mie gambe e mi spingo contro di lui, facendo aderire la sua erezione alle mie mutandine rosa.

Jamie geme e soffia una ciocca dalla sua fronte, la quale è diventata per lui fastidiosa.

Lo osservo e, cavolo, è la quinta essenza della sensualità.

Mi mordo il labbro inferiore.

-Se non mantieni la promessa ci penserò io a farlo.- Sussurro, risvegliando, forse, in lui l'istinto animalesco.

Difatti mi avvolge la schiena con un braccio, mentre con l'altro scosta il sottile tessuto del mio intimo, inserendo dentro alla mia intimità un dito.

Mi aggrappo alla sua schiena nuda, sobbalzando per il tocco improvviso.

In poco tempo immette anche il secondo dito, ritrovando dentro me stessa il suo indice e il suo anulare.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora