Una nuova meta.

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È soltanto la seconda ora di lezione e, stranamente, già mi sto annoiando. Continuo a ripensare a quanto ieri sono andata vicina a fare il grande passo con Jamie, fermati per l'appunto dall'imbarazzante entrata di Keith, che rossa come un pomodoro ha balbettato qualche scusa, allontanandosi, poi, dalla stanza molto goffamente.

La mia tasca, improvvisamente, inizia a vibrare e, fingendo di prendere qualcosa dal mio zaino, mi chino e sfilo il cellulare dai jeans.

È Oliv.

"Kevan non deve sapere niente...lo so, ma io mi sento così in colpa!! Dobbiamo parlare!!".

Fisso per qualche secondo il messaggio, pensando a cosa rispondere.

"Fra tre ore alla Starbucks."

Oliv, ultimamente, è molto giù per ciò che è successo al suo compleanno e, nonostante fosse ubriaca quella sera, inizia a ricordare un poco alla volta particolari di quel fatidico bacio, maledicendo se stessa per essere stata così "stronza", testuali parole sue.

-Era Jamie?.- Chiede Jennifer, seduta uno scalino più in alto di me.

Alzo gli occhi al cielo.

Mi volto e,mentre lima le sue unghie lunghe, mi rivolge un enorme falso sorriso.

-E anche se fosse? È il mio ragazzo.-Ribatto, riuscendo a vedere la sua faccia disgustata nel sentire le parole "il mio ragazzo".

Mi volto nuovamente verso la cattedra del professore con un sorrisetto soddisfatto sulla faccia.

La mia tasca posteriore dei jeans vibra per l'ennesima volta e, proprio come ho fatto prima, mi chino per leggere il nuovo messaggio.

"Non sei molto interessata alla lezione, giusto? Guarda fuori dalla finestra."

Jamie.

La mia testa scatta subito verso sinistra per guardare fuori dall'enorme finestra, che dà sul parcheggio della scuola.

Jamie è seduto sulla sua moto e, con un casco in mano, mi fa un cenno, sorridendo.

Avvampo in meno di due secondi e inizio a scrivergli freneticamente un messaggio.

"Cosa fai?? Sei pazzo?!"

Alzo lo sguardo davanti a me per controllare che il professore non mi abbia notato, quando Jennifer esulta in questo modo:

-Prof, non è vietato usare i cellulari in classe?.-

Oh, cazzo. No...no...no.

-Certo signorina Jennifer, perchè lo chiede?.- Il professore di storia contemporanea si sistema il fiocco al collo, mostrando tutta la sua aria disinteressata.

-Oh, bhè...la signorina Ginevra, qui presente, sta esplicitamente trasgredendo le regole.-  Afferma la rossa, starnazzando come un'oca.

Stringo i pugni.

-Stronza.- Sibilo tra i denti.

Il professore in meno di un minuto raggiunge il mio posto a sedere e si china per osservare il mio banco, trovandoci sopra il mio Iphone acceso.

Abbasso lo sguardo, imbarazzata.

-Ginevra, da lei non me lo sarei mai aspettato. Questo lo prendo io.- Conclude Mr farfallino, confiscandomi il cellulare, dopo avermi guardato con delusione.

Oh, ma al diavolo! È solo un cavolo di telefono!

Mi volto, incenerendo con lo sguardo Jennifer, che fa spallucce, soddisfatta della sua perfetta ed innegabile stronzaggine.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora