Spiacevole incontro.

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Comincio a guardarmi intorno, sicura che ci siano nascoste, da qualche parte nell'enorme giardino, adibito a spazio per il taglio della torta, delle telecamere da candid. È impossibile che lei si trovi proprio qui, al matrimonio di mia sorella: non è una parente, tanto meno un'amica di famiglia! E se facesse parte della famiglia di John?

Quest'ultimo pensiero mi fa rabbrividire, tanto da stringermi a Jamie, che si trova di fianco a me con gli occhi sgranati e la bocca semiaperta. -No, lei cosa ci fa qui?-

Mi sto chiedendo la stessa cosa, da circa cinque minuti. -Non ne ho idea, Jamie. Dici si sia imbucata al matrimonio?-

-Non credo. Non è così...sprovveduta da fare una cosa del genere. Non credo nemmeno si sia accorta di noi.-

In effetti ha ragione, dato che gli occhi della rossa sono puntati sugli sposi, mentre le mani sono elegantemente raccolte in grembo. Sembra felice e senza preoccupazioni, fa quasi paura, in realtà. Mi discosto leggermente dal mio ragazzo, sporgendomi in avanti per osservarla meglio. Indossa un vestito ampio, color pervinca, fasciato sui fianchi, e un paio di guanti di seta, che le cingono le mani fino ai polsi. Deglutisco e getto un'occhiata al vestitino rosa, obbligatami a indossare da quella scorbutica di Rose, il cui vestito, tra parentesi, odio con tutta me stessa.

-Io dico che è un'amica di Rose. Sai, tra stronze si intendono.- Interviene Oliv, incrociando le braccia sul petto. Scocca un'occhiata di puro odio a Jennifer e, in seguito, sposta l'attenzione sul ragazzo dietro alla rossa.

Oh. Mio. Dio.

Sbatto più volte le palpebre e scuoto la testa, dicendomi che non è possibile che Dylan sia proprio accanto a Jennifer, mentre le tiene, appesa alle mani, la sua borsetta. Le fa da accompagnatore? Oliv se ne sta al mio fianco rigida e con le guance paonazze, la sua mascella è così serrata da farle sembrare la faccia più squadrata del solito.

-Oliv?- La chiamo, pizzicandole la pelle. Lei si riscuote dall'istantanea reazione e si volta verso di me. I suoi occhi luccicano, di un luccichio per niente confortante.

-Lui non sapeva che sarei venuta al matrimonio. Non ne abbiamo neanche parlato al telefono. Cosa cavolo ci fa...con lei?-

Chiudo la bocca, facendola diventare una linea sottile. Jamie tamburella le dita sulla sua coscia, mordendosi l'interno della guancia con movimenti nervosi.

-Sapeva, però, che ci sarei andato, io, insieme a Gin.- Si gratta il mento, pensieroso. -Ma, comunque, è sempre stato in buoni rapporti con Jennifer, quindi, forse, le ha fatto solo un favore.-

Annuisco, chiedendomi che tipo di favore possa averle chiesto lui in cambio. Jennifer ama scendere a patti con le persone e dalle esperienze passate so bene quanto può essere meschina e viscida.

-Ma lui non mi ha detto niente!- Mugola la mia amica, sbuffando e tirando su col naso contemporaneamente. -Ho deciso. Vado da lui.- La vedo fare un passo in avanti, quando le afferro un braccio e la faccio tornare al suo posto.

Lo staff del catering sta portando la torta al centro del gazebo, dentro cui si trovano John e Cecily, intenti a sghignazzare su qualcosa riguardante le enormi petunie, strizzate dentro piccoli vasi di coccio rosso di fronte a loro.

-Ferma. Non fare gesti avventati! Parlaci dopo, quando la sanguisuga non sarà accanto a lui.- Le sussurro all'orecchio, vedendo Jamie drizzare la schiena e sussurrare qualcosa tra sè e sè. Mi volto verso di lui, acciuffandolo appena in tempo per evitare di fargli fare lo stesso sbaglio di Oliv. -E fermo anche tu!-

I due sono troppo coinvolti per avere una conversazione civile con Dylan. Quella che ci dovrà parlare adesso sono io.

-Vado io.-

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora