Accosto la mia auto accanto ad una toyota rossa fiammante e spengo il motore.
Di fronte ho la starbucks, di nuovo.
Il messaggio di Jennifer era chiaro: ''Vediamoci oggi pomeriggio alla starbucks, intorno alle quattro''.
Ho deciso di accettare, perchè per mia sfortuna sono troppo curiosa.
Varco la soglia del portone ed entro. Un piacevole odore di caffè appena fatto mi inebria le narici.
Scruto la sala per vedere se riesco ad intravedere il volto di Jennifer, quando, infatti, poso lo sguardo su delle poltroncine in fondo alla stanza, la trovo.
E' seduta con le gambe incrociate e con una postura talmente dritta che quasi quasi penso che abbia una stecca di metallo attaccata alla schiena.
Mi vede e mi sorride, ma il suo sorriso sembra tutto tranne che amichevole.
-Ehi..- Dico, strattonandomi la tracolla della borsa nervosamente.
-Oh..ecco la piccola Ginevra.- Il suo tono mi irrita.
-Già..- Rispondo, imbarazzata.
Indossa un paio di pantaloni rosa schocking e una camicetta di raso bianco, fermata alla vita da un cinturino rosa. Le sue scarpe sono, immancabilmente, un decolletè col tacco al spillo.
-Siediti, ti ho ordinato una frullato di verdura..spero non ti dispiaccia.-
Bleah..si vede lontano un miglio che lo ha fatto apposta.
-E' il mio preferito!.- Affermo, cercando di non sembrare intimidita da lei.
-Ah..non si direbbe.- Sposta i suoi enormi occhi nocciola sul mio corpo, facendo,poi, una smorfia di disgusto.
-Senti se mi hai contattata per offendermi posso anche andarmene!.- Sbotto, incazzata per questo suo atteggiamento da super diva.
-Oh..no GIN, non te ne andare, siediti..dobbiamo parlare.- La sua espressione diventa malefica, mentre con gesto di superiorità succhia con le sue labbra, tinte di rosa, il suo frullato totalmente al ''naturale''.
Mi siedo, facendo rumore di proposito.
La sento bisbigliare qualcosa del tipo ''peggio di uno scaricatore di porto..''
-Sentiamo cos'hai da dirmi.- Dico.
-Non so ancora come Jamie possa averti baciata, solo toccata..-
Cosa? Ma cosa cazzo vuole questa?!
-Come scusa?.- Chiedo, stizzita.
-Mi hai sentita. Ah, ma non ti preoccupare appena mi ha vista si è buttato su di me...evidentemente gli mancava toccare un corpo di una vera donna, non di...di una bambina.- Sghignazza tra sè e sè, facendomi innervosire.
-Forse si è buttato su di te perchè le tue gambe sono molto elastiche, non so se intendi..- Affermo, con tutta la cattiveria che ho in corpo.
-Certo. Pensala come vuoi..almeno io la vita me la vivo a pieno.-
Stringo i pugni sotto il tavolino e vorrei soltanto alzarmi in piedi, sputarle in faccia e correre verso l'auto.
-Dimmi cosa vuoi, così me ne vado.-
-Bene, te lo dico una volta soltanto. Devi stare lontana da Jamie.- Mentre dice queste parole avvicina la sua faccia alla mia , guardandomi in cagnesco.
Un brivido di paura mi attraversa il corpo, ma ben presto viene sostituito da un impeto di rabbia.
-Altrimenti?.- Domando, con tono provocatorio.
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Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell Bower
Fanfiction{Rating ROSSO} College Santa Monica. Primo anno per Ginevra Brant, terzo anno per Jamie Campbell Bower. Amici, alcool, feste, sesso e divertimento sfrenato sono il passato, ed anche il presente, di Jamie. Buoni voti,disciplina, libri, studio, una so...