L'attacco è la miglior difesa.

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Afferro Oliv per un braccio, portandola nella sala da pranzo, mentre lei comincia a singhiozzare.

-Oliv, ascoltami, devo uscire di casa un momento. Tu preparati per andare a scuola.- Affermo, asciugandole qualche lacrima.

Lei annuisce, alzandosi per baciarmi una guancia e salire le scale per andarsi a vestire.

Oddio! Mi ammalerò di ansia! Statene certi.

Mi infilo un paio di pantaloni della tutta di mia madre ed esco fuori.

Jamie è appoggiato alla moto, con lo sguardo per terra, intento a scalciare i sassolini.

-Jamie, mi dispiace per prima non volevo che tu...-

Jamie alza lo sguardo, zittendomi con gli occhi.

Si solleva dalla sua posizione, procedendo verso di me.

Il cuore comincia a battermi forte e i polpastrelli a sudare.

Mi abituerò mai a quella sua faccia da angelo dannato? A quei suoi lineamenti dolci, ma spigolosi? Ai suoi occhi azzurri? Al suo anellino al naso?

-Piccola...- In un sussurro si abbassa, prendendomi il volto fra le mani, poggiando le sue labbra, delicatamente, sulle mia, quasi come se fosse impaurito nel farlo.

Non trattengo un gemito e schiudo la bocca, stringendo con forza le sue spalle con le mie mani.

Oh...le sue labbra! Il suo profumo! La mia droga...

La sua lingua guizza sul mio palato, mentre la mia si attorciglia intorno alla sua.

-Cazzo, Gin. Come faccio a starti lontano?.- Bisbiglia tra un risucchio e l'altro.

Tengo gli occhi chiusi, assaporando questo nostro momento, fino a che non mi scosto.

-Che volevi dirmi Jamie?.- Domando, con  le labbra gonfie e le gote arrossate.

Jamie sembra allontanarsi da me riluttante.

-Oliv sta facendo impazzire Dylan, te ne sei accorta?.- Chiede, infilando entrambe le mani in tasca, stringendosi nelle spalle.

Ed ecco che arriva la litigata. Io che difendo Oliv e lui che difende il fratello. Fantastico, veramente!

-Sì. Sono due imbecilli.- Affermo, soffiandomi via dalla fronte una ciocca di capelli.

Jamie annuisce con forza, decidendo, tuttavia, di far cadere l'argomento...per adesso.

-Devo dirti una cosa.-

Il cuore mi sale in gola, pompando sangue a più non posso.

-Cosa?.- La mia voce è estremamente roca e bassa.

Jamie abbassa lo sguardo, rialzandolo per puntare le sue iridi azzurre nei miei occhi.

Sussulto nel vedere il suo volto piegato in una smorfia triste e disgustata.

-Donald ieri mi ha chiamato, ricordi? Bhè, vuole che partiamo insieme a lui e a Keith per New York. Viene anche Dylan, forse.- Dice, avvicinandosi per prendermi la mano, che ha iniziato a tremarmi.

New York? Oddio...no!

-Perchè proprio lì?.- Mi azzardo a chiedere, quasi mugolando.

Improvvisamente gli occhi di Jamie si riempiono di dolore e sconforto.

Oh, no.

-Jam?.- Sussurro, accarezzandogli la mano.

-C'è...c'è sepolta la mamma.- Le sue parole sono quasi un grido strozzato e la sua mascella si contrae.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora