Tasselli di un puzzle.

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-Tu! Fuori!.- Urla Dylan verso di me, puntandomi contro, minaccioso, un indice.

Ed adesso? Cos'ho fatto? Perchè è così infuriato? Maledizione, Jamie è appena uscito dal coma! Non si merita una sua sfuriata.

-Non le parlare così!.- Urla altrettanto Jamie, tirandosi su con il busto a fatica.

Non so cosa fare. Esco? Rimango?

-Vattene, lasciaci soli!.- Una nota di disperazione attraversa la voce di Dylan e per un attimo sono mossa a pietà per lui, ma per cosa?

-Lei rimane qua, che ti piaccia o no.- Asserisce Jamie, guardandolo in cagnesco.

-Mhh, posso anche andarmene...- Non concludo la frase che Jamie mi afferra un polso e mi tiene accanto a sè.

Okay, okay, ho capito! Me ne sto zitta.

-Bene, Ginevra fai come vuoi! Assisterai ad una bella litigata se questo stronzo qua di fronte non mi spiega due o tre cosette!.- Sbraita, avvicinandosi al lettino.

No! E se lo picchia di nuovo?

-No! Non ti avvicinare, non fare come la volta scorsa.- Mi salgono le lacrime agli occhi.

Dylan mi guarda stranito, ma il suo sguardo sembra addolcirsi.

Tuttavia quello che parla è Jamie.

-Gin, non è stato lui a farmi picchiare la testa per terra, sono inciampato io dopo avergli, bhè...tirato un pugno.- Detto questo abbassa lo sguardo, imbarazzato.

Ma come? Non l'ha spinto Dylan?

-Perchè?.- Dico, in un sussurro.

-Perchè credevo che lui ti avesse raccontato della nostra famiglia, del nostro passato.- Conferma Jamie con  tremolio nella voce.

Passato? Famiglia? Dev'esserci qualcosa sotto, qualcosa di grosso. Qualcosa che lo ha ferito, anzi, che ha ferito entrambi in passato.

-Non voglio spiegazioni da te adesso, ma un giorno spero che tu possa chiarirmi le idee.- Affermo, con comprensione e dolcezza nella voce.

Non ho alcuna intenzione di fargli rivivere dei brutti momenti adesso, soprattutto ora che Dylan è furioso per qualcosa.

Jamie mi concede un sorriso splendido e mi fa capire che mi racconterà tutto, non appena saremo da soli.

A questo punto mi siedo sulla poltroncina e, nervosamente, inizio a mordermi un labbro, ascoltando la loro discussione.

-Perchè è venuta? Lei non c'entra niente con te! Con noi!.- Dylan sembra stravolto e addolorato.

Jamie si passa una mano fra i capelli.

-Mentre tu non c'eri e la mamma stava male lei mi ha aiutato con Simon.- Dice tranquillamente Jamie.

Cosa? Chi? Di chi stanno parlando? E poi...Dylan non era a casa mentre la loro madre stava morendo?

-Oh, non dire cazzate! Si è soltanto voluta portare a letto nostro padre per poi derubarlo!.- Esclama Dylan, agitando in aria le mani, enfatizzando le sue parole.

-Tu non hai fatto meglio.- Esordisce Jamie, sempre con estrema tranquillità.

Io non ci sto capendo più niente.

Di chi stanno parlando?

-Jamie, io non accettavo vedere mia madre su un letto ventiquattro ore su ventiquattro, mentre nostro padre se la spassava per Hollywood con le approfittratici del momento, tra cui quell'insulsa donna.- Asserisce Dylan.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora