Paulo Dybala ■ Juventus
Le giornate uggiose non sono una novità nel clima torinese: dal solstizio autunnale fino a quello di primavera le giornate sono quasi tutte grigie e spente, un susseguirsi di giorni freddi quasi tutti uguali.
In questo particolare periodo ad Antonella manca sempre di più il clima argentino, il sole caldo e la brezza marina che rendevano migliori anche le giornate più tristi della sua infanzia.
Scuotendo la testa la ragazza riprende a ordinare il suo armadio sbuffando, oggi è uno dei giorni liberi di entrambi e aveva progettato di fare qualcosa di carino; ma con il brutto tempo Paulo ha preferito rimanere semplicemente a casa.
"Per lui ogni scusa è buona per non uscire, posso capire il fatto che essere costantemente fermato dalle persone possa essere snervante e irritante; però in questi pochi giorni in cui siamo entrambi liberi sarebbe fantastico uscire anche sotto la pioggia" si rammarica lei riponendo l'ultima gruccia nel mobile "Finalmente tutto ben in ordine, prima sembrava che fosse passato uno tsunami talmente era in disordine".
Mentre lei contempla soddisfatta il risultato Paulo entra nella stanza con uno scatolone in mano, con fatica e facendo il possibile per non urtare Antonella lo posa sul grande tappetto della camera.
<<Non stavi giocando alla play?>> gli chiede lei osservando malamente il pacco <<Ho appena finito di riordinare la stanza, ti sembra il caso di portare quel coso qui?>>.
<<L'ho trovato nello sgabuzzino, stavo cercando di prendere il mio vecchio borsone dall'allenamento e mi sono quasi inciampato in questo>> spiega brevemente lui ignorando il tono piccato di lei.
<<Sono alcune cose mie dei tempi che abitavamo a Palermo, forse anche qualcosa di tuo>> Antonella cerca di ammorbidire la voce <<Semplicemente non ho ancora trovato un posto per loro, semplicemente ho preferito lasciarli inscatolati>>.
<<Dal 2015 che siamo qui e non abbiamo trovato ancora spazio? Pensare che la casa è grande>> dubbioso Paulo si ingonocchai e apre la scatola.
Diversi occhi di colori diversi lo fissano dal pacco: peluche di svariati animali popolano l'intera confezione, il giocatore li guarda stranito uno per uno.
<<Sono solo dei pupazzi, non vorrei definirli inutili ma lo sono>> mormora Antonella chinandosi e prendendone uno a forma di gatto <<Non penso che né tu né io abbiamo il tempo o la voglia di giocarci>>.
<<Quando eravamo a Palermo sono sicuro di averli visti in giro per l'appartamento>> sorride lui a quei ricordi <<Quello di Stich era sul nostro letto>> Paulo prende il pupazzo dell'alieno blu della Disney.
<<Vero>> ammette lei guardandolo con aria nostalgica <<Me l'hai vinto i primi tempo che siamo arrivati in Italia, ad una fiera se non erro.>>
<<Oh sì, parlavo poco italiano eppure il gioco del tirasegno lo avevo capito>> continua a raccontare lui sorridendole <<Tu però non volevi lui, solo che il padrone della bancherella non mi aveva capito.>>
<<Alla fine ci ha consegnato il peluche più carino, guarda che è fatto bene>> mentre parla Antonella accarezza il naso dell'alieno blu.
<<In effetti è proprio simile al film>> ammette lui.
<<Perché hai visto seriamente "Lilo e Stich"?>> domanda lei riponendo il gattino di pezza preso in precedenza.
<<Sì, con i figli di Alvaro e Alice. Diverse volte a essere sincero, in lingua spagnola o italiana a seconda delle voglie dei gemelli>> porge Stich ad Antonella <<Rimettilo sul letto, in fondo quello era il suo posto>>.
<<Così quando verranno i piccoli Morata a trovarci avranno un amico con cui giocare?>> chiede divertita la ragazza prendendo il pupazzo.
<<Diciamo che vorrei sopravvisse, quei due piccoli scalmanati lo rovinerebbero>> riflette lui <<Quando vengono a trovarci chiudi la porta della camera da letto.>>
<<Ma ci tieni così tanto a questo casino blu?>> gli chiede lei sorpresa riponendolo tra i cuscini <<Ma se fino ad un'ora fa nemmeno te lo ricordavi.>>
<<Mi ricordavo di Stich, solo che non sapevo dove fosse>> la corregge lui <<Quando ero piccolo avrei sempre voluto un giocattolo simile, quando avremo un bimbo vorrei vederlo giocare con lui.>>
Dopo queste parole nella stanza cala un silenzio abbastanza strano, Antonella sposta lo sguardo da Paulo al peluche blu.
<<So che in questa scatola sono risposti tutti i nostri pupazzi di pezza, inoltre ci sono alcuni che non ho mai visto>> ne indica alcuni dentro la scatola <<Immagino che in questi anni tu abbia comprato quelli che ti piacevano di più per i nostri futuri bimbi.>>
<<Mi sono limitata ai più belli>> ammette Antonella ritornando a sorridere <<Mi conosci troppo bene Paulo.>>
<<Ti amo, ovvio che ti conosca bene>> la corregge lui alzandosi dal tappeto e avvicinandosi a lei <<Lo sai che con i nostri due stipendi non dovresti conservare tutti questi peluche per un bimbo, siamo in una posizione migliore rispetto a quando eravamo piccoli.>>
<<Ne sono consapevole Pau, però le vecchie abitudini sono dure da cambiare>> ammette lei circondano la vita di lui <<Spero solo che sarà felice, che non faccia come me che guardavo tutti i giocattoli altrui con occhi sognanti.>>
Paulo ricambia subito l'abbraccio, tenendola stretta a sé e cullandola dolcemente.
<<Le nostre famiglie non ci hanno mai fatto mancare le cose più importanti, non avremmo mai avuto gli ultimi giochi o peluche ma le cose essenziali non ci sono mai mancate>> le ricorda lui.
<<Eppure vorrei che avessero tutto, pure il superfluo...non esagerate però>> specifica Antonella alzando lo sguardo e osservando gli occhi chiari di lui <<Esagerare non va mai bene.>>
<<Mi assicurerò che ciò non accada>> promette lui baciandole la fronte <<I nostri bimbi potranno essere anche viziati ma non arroganti.>>
<<Quello mai, l'arroganza non è apprezzata>> amette lei tirandolo verso di sé e baciandolo.
Man mano che il bacio procede Paulo la fa adagiare delicatamente sul letto, pian piano gli strati che li tengono separati si assotigliano.
<<Forse è il caso che lui non sia qui>> sospira Antonella riferendosi a Stich che ora si trova vicino alla sua testa.
<<Meglio che per ora torni con gli altri>> ammette Paulo alzandosi sui gomiti e lasciandolo dentro la scatola con una parabola perfetta.
Antonella ride nel vedere il gesto di lui, felice di averla fatta ridere Paulo ritorna a baciarla; la bacia sempre più intensamente con l'intento di farle dimenticare tutto e tutti, persino il tanto odiato clima torinese.
Il vento non può rompere una roccia, con il passare del tempo la roccia si può levigare, lentamente, ma pian piano i bordi diverranno meno pungenti.
Ciò che si è stati non si può cancellare, né ora nè mai; il tempo ci può far cambiare idea ma mai ci farà cambiare noi stessi.
ella-jung
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Firework 🎆 Footballers' One Shots
De Todo•Raccolta di one shot su calciatori• 📌L'essenziale è mettersi in gioco, ogni giorno. L'essenziale è che ci sia tu, poi qualsiasi storia è la tua storia.📌 Luna Prima ✨ 2017 | 2023