Ufficio

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Per sfortuna di Tomlinson il calore di Stefania è finito da una settimana, dopo la corsa nemmeno due giorni dopo, il "problema " se ne andato.
Si trova nel suo letto ancora sdraiato con gli occhi puntati sul soffitto.
Gira lo sguardo verso la sua sveglia poggiata sul comodino è nota che sono le otto meno dieci e spalanca gli occhi per questo, con un movimento della mano scosta le coperte e si alza dal letto mettendo i piedi sul pavimento e comincia a correre nella cabina armadio per prendere il primo completo, si ringrazia mentalmente di essere una persona molto ordinata e pignola in questo momento, si dirige in bagno per farsi una doccia veloce per essere dentro l'auto alle otto in punto e partire per l'ufficio.

Ferma la macchina davanti l'edificio è da le chiavi ad uno dei suoi dipendenti, scendendo dall'auto con aria seria e professionale come se per tutto il viaggio non sia morto di ansia pensando di arrivare in ritardo secondo la sua tabella di marcia.

Tutti al suo passaggio si fermano dai loro affari e lo guardando sorridendo dandosi un contegno davanti il capo.
Sale nel suo ufficio con l'ascensore, preme il bottone e le porte si chiudono aprendosi solo al piano indicato.
Entra dentro il suo ufficio senza rivolgere parola a nessuno e chiude la porta facendo un sospiro di sollievo.
Si siede nella sua sedia, non prima di aver tolto la giacca e posata nello schienale della sedia.
Si mette comodo e apre il suo computer controllando dei documenti per tutta la mattina fino a quasi l'ora di pranzo.

《Signore il suo tè 》
《Grazie 》

Senza guardare la sua segretaria prende la tazza, e ci soffia sopra per poi bere un sorso del suo contenuto e posare la tazza sopra la sua scrivania, continuando il suo lavoro.
Lei non ricevendo nessuna richiesta di restare e nemmeno di andarsene, vorrebbe proprio stare con lui è godersi il suo piacere, anche di avere la sua compagnia, ma sa che se non riceve ordine di nessun genere deve uscire e lasciarlo lavorare in pace e tornare solo quando viene chiamata.

Prende un altro sorso della bevanda per poi distendere le mani davanti a causa delle ore passate al computer, si è fermato anche perché gli servono i documenti che si è portato da casa per continuare e mandare il documento all'associazione .
Posa lo sguardo dove pensa di aver lasciato ciò che cerca, ma li non c'è nulla, fa lo stesso con tutta la scrivania, ma non trova nulla.
Si mette le mani sulla faccia per la frustrazione di aver dimenticato i documenti la sera prima in salotto .

Stefania gli aveva chiesto di aiutarla con lo studio e criticando alcune regole imposte tempo orsono in diversi paesi, non ha potuto dire di no alla possibilità di stargli vicino, visto che adesso non può più farlo libera dal calore che la tormentava.

Si adagia sullo schienale della sua sedia frustrato di quella situazione, di quei fottuti documenti che ha dimenticato e che con essi non può concludere niente e fare tutto il giorno dopo.
Potrebbe chiederle di mandargli le foto, ma si ricorda che oggi ha l'università e che uscirà solo tra qualche ora.

《Cazzo...》

Il lupo bianco si sente benissimo, finalmente si è liberata del calore e non ha più bisogno che Tomlinson gli sia appiccicato come una cozza.

Sta tornando a casa ha finito prima oggi all'università , tutto sembra andare molto bene nell'ultima settimana.
Si dirige direttamente in salotto non prima di avere preso un succo alla pesca in cucina per berlo.
Quando entra nota sopra il tavolo dei fogli, si avvicina è nota che sono dei documenti di Tomlinson, se ne accorge perché lei non lascia fogli in giro e poi c'è la firma del lupo.

Decide di girarsi e salire in camera sua, ma si ferma di colpo, pensando che quei fogli a lui potrebbero servire, così butta il cartone del succo nel cestino in cucina e torna in salotto per prendere i documenti ed uscire di casa per andare all'ufficio di Tomlinson.

La tua morte è un mio dovere a causa di qualcuno che non sa cosa sia l'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora